Guanda: Quaderni della Fenice
Senza ritorno. Testo spagnolo a fronte
Carmen Yáñez
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2020
pagine: 128
Carmen Yáñez torna in questa raccolta alle tematiche che le sono più care – l'amore, la memoria, l'esilio e la poesia stessa –, un mondo denso di ideali e di battaglie civili e politiche. La sua è una scrittura che colpisce, quasi ferisce il lettore, frutto di un dolore che in qualche modo l'autrice ha saputo addomesticare. E la sua parola è sempre esatta, spoglia di ogni fronzolo retorico per cercare, e cogliere, il nucleo del senso. Un nucleo che gravita intorno ad alcuni cardini: il Cile, il forte senso di appartenenza alla terra; e la casa, origine e allegoria di ciò che vorremmo forte e duraturo, ma che sappiamo essere evanescente e fragile. Per questo, chi è costretto a lasciare il proprio paese impara in modo brutale a non sentirsi mai al centro di niente, a sentirsi, semmai, alla periferia anche di se stesso. In questa poesia della perdita e della vita nostalgica c'è spazio anche per la morte. Non importa che i versi si rivolgano alle persone amate – come nella prima, struggente poesia dedicata al compagno della sua vita, Luis Sepúlveda – o ad altri personaggi che vanno e vengono come ombre: la voce di Carmen Yáñez si fa voce di tutti noi e, attraverso la parola e il ricordo, apre uno spiraglio di salvezza.
Morte accidentale di un anarchico
Dario Fo
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2018
pagine: 128
Nel 1921 un emigrante italiano «volò» fuori da una finestra del palazzo della polizia di New York: è questo l'episodio che Dario Fo prende a pretesto per scrivere "Morte accidentale di un anarchico", una delle sue commedie di maggior successo. Messa in scena per la prima volta il 10 dicembre 1970 a Milano, la rappresentazione inizia nella stanza di una questura, dove il commissario minaccia di arrestare un personaggio che si rivela essere un matto, filo conduttore e motore di tutta la commedia. La «morte accidentale» a cui allude ironicamente il titolo è quella dell'anarchico Giuseppe Pinelli, precipitato il 15 dicembre 1969 dalla finestra del quarto piano della questura di Milano, nel corso dell'interrogatorio per la strage di Piazza Fontana. Le circostanze della morte, inizialmente non chiare, furono poi archiviate come un caso di «malore attivo».
Migrazioni. Testo spagnolo a fronte
Carmen Yáñez
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2018
pagine: 144
Carmen Yáñez ha attraversato e condiviso lo stesso destino, la stessa condizione allargata di esperienza e conoscenza di molti esuli del passato: per salvarsi, ha dovuto lasciare la sua terra, cominciare il lungo pellegrinaggio dell'emigrato, soffrire le stesse pene, coltivare il seme coraggioso, spesso addirittura folle, della speranza. Fuggiva da una dittatura, ma allora forse nessuno le ha chiesto di qualificarsi come esule, migrante, rifugiata... Non sente il bisogno di distinguere tra queste condizioni neanche ora, quando con versi sofferti e umanità palpitante compie a ritroso questo viaggio poetico nel pianeta della migrazione. Persone che fuggono dalla fame, dalla miseria, dalla guerra o dalla persecuzione politica su precarie imbarcazioni, su camion crivellati di proiettili, su treni merci sgangherati che arrivano dagli angoli estremi della terra: in tutti loro Carmen Yáñez vede la stessa umanità che attraversa un «incerto paesaggio di strani sogni» in cerca di un approdo definitivo. Uomini e donne coraggiosi e disperati, pronti, pur di darsi una possibilità, a inventarsi una terra che è solo un angolo di pace da immaginare, «senza spigoli né coltelli», dove curare le «ferite di imprecisate battaglie». Un'isola che non c'è, che solo una poesia impastata d'amore, una poesia che è memoria e balsamo, può far toccare.
Mentre Buddha sorride. Testo inglese a fronte
Charles Bukowski
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2015
pagine: 140
Lucido a costo di essere spietato, con lo sguardo cinico e disincantato di chi non ha nessuna intenzione di negare la bruttezza del mondo, e nemmeno la propria, Charles Bukowski ci accompagna lungo le strade dell' America dimenticata, fatta di poveri, di emarginati, di sconfitti dalla vita e di donne perdute. E negli ippodromi, ai banconi dei bar di infimo ordine, nelle squallide camere di motel che si possono trovare ancora queste persone: vere, commoventi, capaci di sentimenti sinceri. E quando la vita picchia duro e non si parte certo con i favori del pronostico, ci si rifugia nei soliti, cari, vecchi amici: una bottiglia di vino, un libro, della buona musica, i gatti e, soprattutto, la macchina da scrivere, una tipa tosta a cui si può confidare tutto e che può sopportare qualsiasi cosa, tranne la presunzione degli scrittori di successo.
Cardellini della pioggia. Testo spagnolo a fronte
Carmen Yáñez
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2015
pagine: 128
Carmen Yáñez torna in questa raccolta alle tematiche che le sono più care – l'amore, la memoria, l'esilio e la poesia stessa – e lo fa con la lingua lirica che si è inventata, una lingua limpida e straordinariamente flessibile, capace di rappresentare tutti gli aspetti della realtà, tanto il dolore cosmico legato alla condizione umana, quanto la violenza che rimane impressa nella carne e nei ricordi della vittima, tanto le «pequeñas tristezas» di una donna esile e delicata quanto i ruggiti di desiderio di una leonessa innamorata. In un percorso originalissimo che, di libro in libro, va sempre più verso la trasparenza e l'affinamento del verso, l'autrice si ribella al dogma simbolista ed ermetico dell'oscurità e sceglie invece, come nella migliore tradizione nazionale cilena, influenzata dal retaggio nerudiano, una lirica impura e contaminata per scrivere versi poderosi, impastati di pane e sangue, di tensione ideale e di memoria. E la sua parola è sempre più esatta, frutto di un'economia rigorosa che si spoglia di ogni fronzolo retorico per cercare, e arrivare, al nucleo esatto, nudo e splendente del senso.
Latitudine dei sogni. Testo spagnolo a fronte
Carmen Yáñez
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2013
pagine: 128
Questa raccolta di poesie della cilena Carmen Yáñez è una passeggiata sofferta e carica di implicazioni tra i nitidi colori autunnali e i profumi del bosco, scandita in lontananza dal lento scrosciare delle onde. Nei suoi versi dolci e potenti confluiscono tempi, volti e città. Le coordinate definite dalla raccolta sono quelle della terra promessa nell'esilio: il luogo degli occhi limpidi e delle mani nude. In ultima analisi, il tema e persino il proposito delle poesie alludono alla misteriosa continuità del mondo, qualcosa che tendiamo a dare per scontato e che in realtà esige l'ostinazione generosa, lo sforzo di molti sguardi umani.
Raccontare, resistere. Conversazioni con Bruno Arpaia
Luis Sepúlveda, Bruno Arpaia
Libro
editore: Guanda
anno edizione: 2002
pagine: 148
Sepúlveda racconta il lato più avventuroso e intimo della sua vita: gli amici, gli incontri con i grandi scrittori come Francisco Coloane e Osvaldo Soriano, i momenti condivisi con i compagni, Hernan Rivera Letelier, Mario Delgado Aparain, Mempo Giardinelli e Mario Benedetti. Rivive i festival letterari, le occasioni di incontro pubbliche e private, sullo sfondo dei luoghi dove il suo "gruppo" è solito ritrovarsi: da Parigi a Santiago del Cile, da Gijon a Guadalajara, da Roma alle tante province italiane. E lo fa conversando con Bruno Arpaia, egli stesso scrittore e conoscitore della letteratura sudamericana.
Dal paese di Siddharta
Hermann Hesse
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2024
pagine: 176
È un particolarissimo viaggio verso l'India, quello che il lettore ripercorrerà lungo le pagine indimenticabili di questo libro: il viandante è Hermann Hesse, lo scrittore che della riflessione sull'Oriente ha fatto il fulcro, il nutrimento stesso della propria opera. Il volume che qui si presenta ha un nucleo centrale, costituito dall'esperienza vera e propria del viaggio (1911), introdotto da alcuni racconti e completato da una sezione poetica in cui momenti e incontri del viaggio si aprono a squarci lirici. Se nei racconti l'occhio dello scrittore si posa assorto sui simboli, trasformando lo sguardo in visione e mostrandoci l'Oriente come dimensione dello spirito o come straniamento esotico, le pagine di viaggio descrivono episodi, personaggi e atmosfere della lunga avventura. Riviviamo, così, la scoperta di Ceylon e del suo straordinario paesaggio, il fascino delle isole indiane e delle foreste di Sumatra, la navigazione lungo i grandi fiumi e lo scorrere delle coste oceaniche (come si sa, Hesse lambì la penisola indiana senza penetrarvi realmente). Osserviamo la solennità arcana dei templi, il brulichio operoso dei quartieri cinesi, il contrasto fra la colonizzazione europea e i residui (spesso miracolosamente intatti) di una civiltà in declino, accostiamo, sui volti dei nativi, un modo diverso di sentire la propria vita e quella degli altri. Nelle poesie, poi, il dettato si fa di nuovo arioso, ampio e leggero, trasfigurando l'esperienza nella sostanza inafferrabile della parola. Ma sempre Hermann Hesse ci trasmette il senso di una preziosa iniziazione, il desiderio ineludibile di un decisivo apprendistato: quello di una nuova, più intensa spiritualità.
Il diavolo con le zinne
Dario Fo
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2023
pagine: 240
"Dopo anni di ricerca sul teatro del Cinquecento, ecco una commedia dalle tecniche rinascimentali ma che utilizza testi della tradizione italiana. Mi sono liberamente ispirato a ciò che succedeva nelle città post-comunali come Firenze, Roma, Napoli. Tutte soffrivano di una costante: gli incendi. Incendi ai lebbrosari, chiese, ospedali... che prontamente venivano sostituiti da banche, cattedrali, palazzi signorili, e dove, alla base di tutto, vi erano speculazione e corruzione. In questa commedia tratto della giustizia, delle trappole, delle vessazioni, della corruzione politica e sociale come male incarnato nella nostra tradizione. La chiave grottesca dello sghignazzo domina. Canti, balli e un linguaggio reinventato tra onomatopea e grammelot, rimandano a origini culturali diverse. Nel Diavolo con le zinne, Franca Rame è Pizzocca, la serva-perpetua, goffa e pettegola, di un giudice, Giorgio Albertazzi, che due diavoli vorrebbero possedere per poter meglio corrompere. Per un intreccio di situazioni e incidenti invece di entrare nel corpo del giudice, il diavolo incaricato si impossessa, senza rendersene conto, del corpo della serva. Il quiproquo manda all'aria il programma del capo-diavolo: bisognerà corrompere il giudice attraverso la serva posseduta! Il lavoro va avanti in un crescendo di grande comicità, in una girandola di cardinali corrotti, falsi testimoni, serve e diavoli in supposta. La complessità dell'intreccio classico della situazione del teatro cinquecentesco tende immancabilmente al paradosso e all'assurdo. Nella commedia ci si ritrovano, non per caso, tutti i tipi e i personaggi-maschera dell'antico teatro all'italiana. Ho inserito canti e musiche da ballata. Ho cercato nella velocità dei cambi di scena di realizzare un susseguirsi di scene e situazioni che ritroviamo nell'opera buffa. Naturalmente ogni concomitanza con la cronaca dei nostri giorni è del tutto involontaria; si sa, gli antichi hanno sempre copiato spudoratamente scandali e personaggi della nostra attualità!" (Dario Fo)
Perché tu possa ascoltarmi. Testo originale a fronte
Pablo Neruda
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2023
pagine: 128
Cinquant'anni fa, il 23 settembre del 1973, poco dopo il golpe di Pinochet, Pablo Neruda moriva a Santiago del Cile. Con questa raccolta di poesie tratte dai suoi libri più amati, come "Venti poesie d'amore e una canzone disperata" o "Cento sonetti d'amore", si celebra il grande poeta cileno premiato con il Nobel per la Letteratura nel 1971. Come scrive Maurizio Cucchi nella sua Introduzione : «il grande successo della poesia di Pablo Neruda si deve essenzialmente all'ampio respiro e all'aperta nobiltà del canto nei suoi versi, che oltrepassano decisamente i limiti di tanta poesia moderna. Neruda ha il dono rarissimo della comunicazione insieme alta e immediata, complessa nella sua visione a strati delle cose e dell'esserci, eppure semplice nella forza della dizione». Proprio questo permette al poeta di spaziare con la stessa credibilità dalle rovine di una remota civiltà perduta o dalle immensità oceaniche a ciò che superficialmente potrebbe apparire meno degno, come una cipolla. Ma anche di passare dall'enigmatico gatto, impossibile da decifrare fino in fondo, ai misteri più insondabili dell'amore. Per arrivare alle riflessioni sulla poesia stessa e concludere con un invito al lettore: «quando non vivrò / cercate qui, cercatemi / tra pietra e oceano, / alla luce burrascosa / della schiuma».
Respiri e sospiri
Paola Cannas
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2022
pagine: 80
Nelle poesie di Paola Cannas si attraversano i vari momenti di una vita dentro versi liberi, essenziali. In alcune prevalgono l'interiorità, l'affettività, l'attitudine a coltivare le pause per non lasciarsi possedere dal fluire disordinato delle cose, dalla mancanza che a volte paralizza: «Perché pettinarmi i capelli, se tu non ci sei?» In altre affiorano luoghi, volti, anche senza nome, magari in istantanee: «La vidi sul metrò con gli occhi di gazzella, una ragazza dolce, una ragazza snella». In ciascuna traspare il desiderio di trattenere qualcosa che, della vita, non vada perso, con la docilità di abbandonarsi a una volontà più alta, con gratitudine. Compaiono anche Bob Dylan, o Martin Luther King, ad abbracciare non solo un destino individuale, ma l'umanità. Un posto importante occupano le poesie scritte per i bambini «con gli occhi dei bambini», dove si sentono echi di Rodari. Gli occhi del figlio Marco nel quinto compleanno, ad esempio: «Domani è la mia festa. Ma che vuol dir 'domani'? Viene prima di ieri, o dopo colazione?» Quelli di Respiri e sospiri sono versi chiarie limpidi, ma al tempo stesso profondi, che nel ripercorrere un'intera esistenza aspirano ad aprirsi alla comprensione di tutti.