Guerini e Associati: SOCRATES
Educazione e istruzione. Scienze e discipline umanistiche oggi
Eric Weil
Libro
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2005
pagine: 173
La scienza nuova della nazioni e lo spirito dell'idealismo. Su Vico, Croce e Hegel
Marco Vanzulli
Libro
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2003
pagine: 141
Alle frontiere tra filosofia e letteratura. Montaigne, Maine de Biran, Leopardi, Pessoa, Proust, Derrida
Marco Piazza
Libro
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2003
pagine: 184
Lezione sulla hegeliana Filosofia del diritto. La società civile
Pasquale Salvucci
Libro
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2000
pagine: 295
Passione e conoscenza in Proust
Marco Piazza
Libro
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2000
pagine: 342
Ragione e comunicazione. Pensiero e linguaggio nella filosofia di Karl-Otto Apel e Jürgen Habermas
Virginio Pedroni
Libro
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 1999
pagine: 498
Dom Deschamps. La sfida del paradosso alla ragione delle «Lumières»
Leana Quilici
Libro
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 1998
pagine: 345
La catastrofe della Germania e l'immagine di Hegel
Domenico Losurdo
Libro
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 1988
pagine: 175
L'oblio del linguaggio
Luigi Azzariti-Fumaroli
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2007
pagine: 380
La filosofia e il linguaggio scoprono, di fronte all'essere, la loro inadeguatezza; il mondo esterno, nella complessità dei suoi significati, non può essere ridotto a una definizione di carattere linguistico. La comprensione del senso spetta piuttosto all'arte e ai suoi molteplici e diversificati mezzi espressivi, in grado di cogliere la cifra di ciò che è intorno. Muovere dall'indicibilità imposta dal silenzio tanto alla parola scritta quanto alla voce per tentare una comprensione dell'essere delle cose, che pure sfuma sempre nell'indistinto dell'afasia o della pagina bianca, obbliga il filosofo a volgere il pensiero verso l'arte e la letteratura, saperi già da tempo consapevoli che dire è obliare non solo il linguaggio, ma l'uomo stesso che parla o scrive di sé, poiché l'eco delle parole si proietta su fogli d'ombra dei quali la memoria è incapace di serbare i volgimenti: il lento, perpetuo farsi e disfarsi della nostra vita, palinsesto di mobili tracce, di segni senza significato, d'ibride e illusorie alchimie della ragione.