Il Mulino: Istituto storico italo-germ. Annali
Giustizia straordinaria tra fascismo e democrazia. I processi presso le Corti d'assise e nei tribunali militari
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2019
pagine: 420
Nella fase di impianto della democrazia repubblicana la necessità di «fare i conti» con il passato fascista si presenta come un'esigenza ineludibile. A questo scopo, già nel corso del conflitto vengono definiti organismi e prassi di giustizia speciale che hanno come obiettivo la punizione dei crimini avvenuti nel corso della seconda guerra mondiale. Da un lato, a pochi giorni dalla liberazione vengono istituite le Corti d'assise straordinarie, organismi responsabili a livello provinciale del giudizio sugli imputati accusati di collaborazionismo; dall'altro lato, la competenza sui crimini di guerra viene affidata all'attività dei tribunali militari sia italiani che alleati. Questo volume presenta una serie di studi e ricerche che, a partire dagli esiti dei processi istruiti da tali corti e tribunali, disegnano un profilo del fascismo repubblicano, si misurano con le modalità di occupazione nazista, si interrogano sui confini tra diritto e politica nel giudizio sulla transizione dalla dittatura alla democrazia.
L'età costituente. Italia 1945-1948
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2017
pagine: 424
Il volume indaga i tempi, le forme e gli sviluppi della transizione storica che l'Italia ha affrontato nei primi anni del secondo dopoguerra. Quella compresa tra il 1945 e il 1948 fu un'età costituente che rimodellò in profondità la vita politica, sociale, economica e culturale di un Paese sospeso tra l'elaborazione di un passato da superare e la costruzione di un futuro ancora tutto da immaginare. Le ricerche qui presentate ruotano attorno a quattro nodi tematici: «i conti con il passato», «la gestione del presente», «la continuità nella rottura», «la costruzione del futuro». Si tratta di quattro livelli di analisi che consentono di mettere a fuoco alcuni dei fenomeni intorno a cui storicamente si sviluppa -attraverso cui può essere reinterpretata - la transizione da un sistema politico a un altro. È una lettura che scompone per temi e problemi il frastagliato paesaggio istituzionale, politico e sociale dell'Italia che si appresta a farsi Repubblica. Emerge il quadro di un'epoca caratterizzata da forti tensioni, in cui il governo del presente implica al tempo stesso una presa di posizione sul passato e uno sguardo sul futuro.
La guerra in testa. Esperienze e traumi di civili, profughi e soldati nel manicomio di Pergine Valsugana (1909-1924)
Anna Grillini
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2018
pagine: 227
Il centenario della Grande guerra ha rinnovato l'interesse verso il variegato ventaglio di esperienze vissuto dai combattenti e dai civili. Il volume vuole inserirsi in questo filone, ponendo l'attenzione sull'eredità che il vissuto bellico lascia sulle menti di chi è stato testimone e protagonista della guerra. Attraverso la documentazione dell'ex ospedale psichiatrico di Pergine Valsugana sono ricostruite le storie dei pazienti che affollarono l'istituto. In Trentino, una delle regioni europee più devastate dalla guerra, si dipanano le esperienze di soldati, di profughi e di persone comuni che lottano per la sopravvivenza. Accanto ai casi dei più conosciuti folli di guerra, la ricerca si interroga sulle conseguenze dei traumi sofferti dalle donne, divenute spesso l'unico punto di riferimento delle famiglie, vittime del conflitto ma rapidamente dimenticate nel dopoguerra. Alle singole storie si accompagna la quotidianità di una psichiatria smarrita nelle sfide portate dal conflitto.
Carteggi fra basso Medioevo ed età moderna. Pratiche di redazione, trasmissione e conservazione
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2018
pagine: 499
"A partire dalla fine del 2011 l'Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler ha avviato una serie di progetti di ricerca storico-archivistici, in continuità con una tradizione che negli anni ha visto maturare studi ed edizioni di fonti che danno il nome anche alla collana che ci ospita. Questi progetti sono nati dall'esigenza di ricostruire in modo più approfondito la fisionomia dell'archivio del principato ecclesiastico di Trento, nel periodo compreso tra il 1532 e il 1803.1 due estremi cronologici individuano l'epoca apertasi col processo di riorganizzazione dell'archivio voluto dal principe vescovo Bernardo Cles all'indomani della riconsegna dei materiali documentari requisiti all'inizio del Quattrocento dal duca d'Austria Federico Tascavuota e conclusasi con la secolarizzazione del 1803 e il conseguente smembramento dell'archivio principesco. Le indagini condotte negli archivi di Trento, Innsbruck e Vienna hanno permesso di mettere a fuoco alcuni interventi di riordinamento del complesso archivistico, posti in essere prima e dopo la secolarizzazione, e di ricostruire le fasi di selezione e di prelevamento seguite all'annessione del principato ecclesiastico di Trento alla Provincia austriaca del Tirolo, quando gli archivi e gli altri beni furono sottoposti al controllo delle nuove autorità. Così, se nel 1805 i documenti più antichi furono prelevati dal personale in servizio presso il Gubernialarchiv enipontano per prendere la via di Innsbruck, Vienna e Monaco di Baviera, solo dopo l'annessione del Trentino e dell'Alto Adige al Regno d'Italia, alla fine della Prima guerra mondiale, la documentazione tornò a Trento nella neonata sede dell'Archivio di Stato. Mentre la documentazione dell'Archivio segreto, ove si conservavano i titoli giuridici del principato ecclesiastico, è conosciuta grazie agli strumenti di corredo e ai numerosi studi dedicati al periodo medievale, risultava più complesso orientarsi nella messe documentaria frutto dell'attività amministrativa e politico-giudiziaria dei principi vescovi..." (Dall'Introduzione)
Il Trentino e i trentini nella Grande Guerra. Nuove prospettive di ricerca
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2018
pagine: 201
La prima guerra mondiale in Trentino è una storia carica di silenzi. A lungo, per gran parte del secolo scorso, i soli protagonisti legittimati a raccontarla erano state le poche centinaia di giovani borghesi che, allo scoppio del conflitto, avevano attraversato di nascosto la frontiera dell'allora Tirolo austriaco scegliendo di combattere nell'esercito italiano. Alle migliaia di uomini e donne di ogni età rimaste invece dentro i confini dell'Impero asburgico, le ricerche avevano dedicato uno sguardo appena superficiale o, spesso, quasi di fastidio. I saggi raccolti in questo volume (frutto di un progetto di ricerca coordinato dall'Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler e dal Dipartimento di Lettere e filosofia dell'Università di Trento), cercano di colmare questo vuoto. Alcuni lavori si concentrano sulle vicende dei 55.000 richiamati nella divisa dell'esercito asburgico durante l'estate del 1914, che furono i primi a subire le tragedie dell'apocalisse bellica. Spediti a combattere sul fronte galiziano, morirono a migliaia già nei primi mesi del conflitto, decimati tanto dai russi quanto dagli errori strategici dei comandi superiori. Le morti sul campo, la scarsità degli armamenti e del cibo, le vessazioni subite a opera degli ufficiali austro-ungheresi, non furono dimenticate. Se disertare fu per molti una tecnica naturale di sopravvivenza, per altri i mesi trascorsi nei campi di prigionia russa segnarono il graduale allontanamento dalla «patria» asburgica. Un secondo gruppo dei contributi racconta le vicende del fronte interno, poiché la guerra non distrusse e trasformò solo le vite dei soldati. A maggio del 1915, appena l'Italia dichiarò guerra all'Austria-Ungheria circa 100.000 trentini - in prevalenza donne, vecchi, bambini - furono costretti a lasciare i loro paesi. L'esilio forzato fu altrettanto penoso e difficile da sopportare. Finita la guerra, trovarono ad accoglierli le loro case distrutte o, per i più fragili, qualche stanza di un ospedale psichiatrico dove elaborare faticosamente il trauma del ritorno. Niente, nel Trentino ora divenuto italiano, sarebbe stato come prima.
Spazi politici, società e individuo: le tensioni del moderno
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2017
pagine: 405
Individuo e società, ma anche individuo e sfera pubblica - o sfera politica, se si preferisce -: un tema classico della riflessione storiografica su ogni epoca, che nella modernità ha assunto forme di tensione che hanno generato grandi sviluppi nella stessa antropologia dell'Occidente. La modernità può essere fatta partire dalla riscoperta della centralità e autonomia dell'individuo proposta dall'Umanesimo e poi sviluppata nel periodo della Riforma, ma ha visto convivere questa dimensione con la necessità di ribadire la rete dei legami comunitari e istituzionali che uniscono e correlano gli individui nell'ambito della sfera pubblica. Si è così sviluppata una complessa dinamica che si snoda lungo cinque secoli, dal XVI al XX, con un approfondimento delle tensioni fra le due dimensioni e con tentativi di costruire sintesi ed equilibri fra di esse. È quanto viene indagato in questo libro, che raccoglie gli studi dell'équipe di ricercatori dell'Istituto Storico Italo-Germanico di Trento e i contributi di alcuni importanti studiosi di area tedesca e italiana. Un coraggioso tentativo di costruire un affresco di lungo periodo, che senza avere la presunzione di fornire un quadro definitivo su una questione così complessa, mette sotto la lente passaggi fondamentali nella dialettica fra sfera dell'individuo e sfera dello spazio pubblico.
I gesuiti e i papi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2017
pagine: 223
La Compagnia di Gesù nasceva nell'Europa lacerata dalle guerre e percorsa dal millenarismo, dal profetismo, dal radicalismo, scegliendo di porsi a fianco del papa per riconquistare i paesi passati al protestantesimo ed evangelizzare i mondi d'oltremare. Nonostante lo speciale voto di obbedienza circa missiones, che la fece rappresentare come l'esercito della Santa Sede, agguerrito e pronto ad andare ovunque ve ne fosse il bisogno, numerosi sono gli scontri nella storia tra i gesuiti e i papi. Un ordine religioso che nasceva mettendosi a servizio del pontefice ma che proprio da un papa (Clemente XIV, 1773) sarebbe stato soppresso con il pretesto che la sua presenza ostacolava la pace vera e durevole nella Chiesa. La Compagnia di Gesù avrebbe dunque dovuto smettere di esistere, ma continuò a vivere in pìccole enclaves europee e non. Di nuovo per volontà del capo della Chiesa l'ordine rinacque (Pio VII, 1814), pronto a rimettersi al fianco di Roma e a difenderne le posizioni più conservatrici, divenendo il simbolo della restaurazione in Europa e il principale ostacolo a ogni forma di incontro tra cultura cristiana e mondo moderno: la democrazia, il liberalismo, le nuove scoperte biologiche. Ancora una volta la Compagnia sarebbe diventata il centro capace di contenere intransigenti e moderati, intellettuali conservatori e moderni, evoluzionisti, e molti altri opposti, così com'era stato al momento della sua nascita e della sua storia di età moderna. E ancora una volta generando conflitti e conciliazioni, sopravvivenze e rinnovamenti della tradizione e dell'esperienza religiosa che alimentarono contrasti con il papato, particolarmente gravi ai tempi di Giovanni Paolo II.
Per una storia degli archivi di Trento, Bressanone e Innsbruck. Ricerche e fonti (secoli XIV-XIX)
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2015
pagine: 540
Il papa guerriero. Giulio II nello spazio pubblico europeo
Massimo Rospocher
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2015
pagine: 392
La notte tra il 20 e il 21 febbraio 1513 la morte pose fine al decennale pontificato di Giulio Il della Rovere, figura cardine del papato rinascimentale. La popolazione romana gli tributò un omaggio senza precedenti. Come sovrano pontefice, politico spregiudicato e sommo mecenate, Giulio II rimane uno dei personaggi che maggiormente condizionano l'immaginario collettivo del Rinascimento. Ma quale fu l'immagine che ne ebbero i contemporanei - non solo gli uomini di lettere, i prelati e i professionisti della politica, ma anche il popolo urbano del primo Cinquecento? Questo libro risponde a tale domanda ricostruendo l'immagine di Giulio II nella sfera pubblica e nella comunicazione politica in vari contesti italiani ed europei (Bologna, Ferrara, Roma, Venezia, Londra e Parigi). Intrecciando i racconti dei cantastorie con i dispacci dei diplomatici, le voci e le canzoni di piazza con i trattati degli umanisti, Rospocher delinea un ritratto inedito del "papa guerriero", una rappresentazione in perenne oscillazione tra laude e vituperio, tra guerra e beatitudine.
Avventure dell'obbedienza nella Compagnia di Gesù. Teorie e prassi fra XVI e XIX secolo
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2012
pagine: 267
Il volume raccoglie le vicende di uomini della Compagnia di Gesù, alcuni illustri, altri sconosciuti, che con le loro esperienze, talvolta eccentriche, talaltra addirittura al limite della disobbedienza, contribuiscono a restituire l'immagine irrequieta e vitale di un ordine religioso protagonista della storia del mondo moderno. Nel lungo arco di tempo che va dalle sue origini (prima metà del XVI secolo) alla sua restaurazione (primo Ottocento), alcune possibili declinazioni dell'obbedienza gesuitica sono colte nel loro attuarsi attraverso la riflessione teologica, l'amministrazione dei sacramenti, l'utilizzo consapevole di strategie di comunicazione, la relazione con i fedeli, con le gerarchie dei potenti, con l'alterità incontrata nell'esperienza di missione. Nella tensione fra l'istanza di ossequio all'autorità "perinde ac cadaver" e quella di ascolto della voce interiore che guida nelle scelte individuali, si giocano i difficili equilibri dell'obbedienza gesuitica: componente tanto ineliminabile quanto cangiante nel suo adattarsi alle contingenze storiche, capace di far compenetrare la Compagnia con il mondo e di farla mutare con esso, rimanendo se stessa.
Una storia particolare. «Sonderweg» tedesco e identità europea
Marzia Ponso
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2011
pagine: 600
"Via peculiare" (Sonderweg) è l'espressione con cui la storiografia del dopoguerra ha indicato la deviazione compiuta dalla Germania nel cammino storico che ha condotto i paesi occidentali alla democrazia liberale parlamentare. L'interrogativo che ha tormentato generazioni di studiosi è: a chi imputare la colpa dell'avvento del nazionalsocialismo, con il suo esito genocidario? Quali sono state le cause generatrici del più grande orrore del Novecento? E soprattutto: perché proprio la Germania, la nazione di Kant e Goethe, fu capace di tanta barbarie? La questione della specificità tedesca, percorsa in tutto il suo sviluppo secolare a partire dalla Riforma luterana, è rivista non soltanto sulla scorta dei dibattiti storiografici classici e alla luce delle più recenti acquisizioni della ricerca, ma viene riproposta in termini speculari: accanto alla "legenda nigra" di uno sviluppo patologico, è possibile individuare un filone di continuità storiche di segno opposto, che, correndo su un binario parallelo, ha consentito alla nazione tedesca di superare la catastrofe della guerra di sterminio e approdare con successo all'Unione europea: il federalismo, lo Stato di diritto, lo Stato previdenziale, l'economia sociale di mercato, il patriottismo costituzionale. Il volume fornisce le coordinate storiche per comprendere come un paese sconfitto sia giunto a dare impronta di sé al progetto politico europeo, fornendo contributi sostanziali.
Le vite e la storia. Autobiografie nell'Italia dell'Ottocento
Luisa Tasca
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2010
pagine: 2020
A lungo le autobiografie sono state guardate con sospetto dagli storici. Eppure la memoria autobiografica è uno strumento capace di rendere conto della molteplicità delle esperienze e della singolarità di ogni destino individuale. Il volume propone una lettura della società italiana dell'Ottocento a partire dalle narrazioni autobiografiche. Come si definiva il rapporto tra racconti autobiografici, percorsi individuali e spazio sociale? Quali caratteristiche doveva avere una vita per poter diventare oggetto di un'autobiografia? In che modo gli autori selezionavano tra ciò che era importante e ciò che non era importante scrivere di una vita? Tenendo presente un problema centrale per la storiografia, quello del rapporto tra individuo e società, si analizzano i modi con cui gli individui hanno raccontato le loro traiettorie geografiche, sociali e culturali attraverso le vicende di un Paese in formazione. La materia di questo libro è la straordinaria ricchezza delle risposte che le autobiografie italiane dell'Ottocento hanno cercato di dare ai problemi generali del vivere: il rapporto fra interiorità e riconoscimento pubblico, l'intreccio fra eventi biografici ed eventi storici, il fluire del tempo, gli affetti, il valore individuale, il significato del proprio essere passati nel mondo.