Il Polifilo: Classici it. di scienze. Tratt. archit.
L'arte dei giardini
Margherita Azzi Visentini
Libro
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1999
pagine: 1134
Si tratta di un'antologia in due volumi di scritti italiani sull'arte del disegno dei giardini. L'antologia copre il periodo dal primo rinascimento alla fino del Novecento, con estratti da scritti contemporanei sul giardino italiano di nomi illustri come Boccaccio, Giovanni Rucellai, Filarete, Colonna, Pietro Bembo, Vasari, Tasso, Scamozzi, Borromeo, Milizia, Del Rosso eccetera, con relative illustrazioni. Nel libro la Visentini discute della natura speciale del giardino come un tipo d'arte, in particolare il suo aspetto transitorio e la fragilità dei suoi elementi.
Architettura civile: i libri 6º, 7º e 8º nei manoscritti di Monaco e Vienna
Sebastiano Serlio
Libro
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1994
pagine: 710
I quattro libri dell'architettura
Andrea Palladio
Libro
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1980
pagine: 654
Trattato di architettura
Filarete
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1972
pagine: 860
Trattati di architettura, ingegneria e arte militare
Martini Francesco di Giorgio
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1967
pagine: 684
L'architettura (De re aedificatoria)
Leon Battista Alberti
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1966
pagine: LVI-1063
L'opera fu divulgata nel 1452 e stampata nel 1485 con lettera del Poliziano e dedica a Lorenzo il Magnifico. E' suddivisa in dieci libri: i primi tre trattano della scelta del terreno, dei materiali e delle fondazioni; il quarto e il quinto, dei vari tipi di edifici in rapporto alla loro destinazione pratica; il sesto, della bellezza architettonica; il settimo, l'ottavo e il nono, rispettivamente dei templi, degli edifici pubblici e privati; il decimo dell'idraulica. L'opera non si rivolge tanto ai tecnici, quanto al pubblico di educazione umanistica, ed è significativo l'uso della lingua dotta, il latino. L'Alberti si orienta verso un concetto aristocratico dell'architetto, inteso specialmente come progettista.