Il Ponte Vecchio: Tamerici. Classici della poesia romagnola
Sulóstar. Le poesie dialettali
Cino Pedrelli
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2024
pagine: 632
Questo libro è stato curato da Anna Lia Pedrelli ed Enrico Galavotti. È bene che il lettore sappia che, nonostante siano state contattate molte persone per realizzarlo, solo una parte dei nostri obiettivi è stata raggiunta, in quanto una produzione così vasta e dispersa in mille rivoli come quella di Cino Pedrelli richiederebbe uno sforzo collettivo di ben altra natura. Qui non elenchiamo tutte le persone contattate per timore di fare un torto a chi per sbadataggine dimenticheremmo. Tuttavia un ringraziamento particolare riserviamo a: Pietro Zoffoli per i files digitali di alcune pubblicazioni di Pedrelli, Luigi Riceputi per le informazioni sulla Giostra, Gian Franco Fabbri per il file digitale della Giostra, Daniele Vaienti per la sua rete di contatti, Gianfranco Lauretano per le informazioni su Du caval i bat e' mond, Franco Dell'Amore, Vincenzo Civinelli, Mino Savadori, Marta Mazzoni per le informazioni sulle Cante di Pedrelli, Maurizio Balestra, Annamaria Manuzzi e Maurizio Benvenuti per i chiarimenti sul dialetto e le possibili traduzioni. Si ringrazia per la revisione generale Vincenzo Andreucci.
Vivendo
Giuseppe Cantoni
Libro: Copertina rigida
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2019
pagine: 128
«La vera musa della poesia è la vita, con tutte le sue circostanze. E il poeta è l'aedo dell'occasione. Ciascuna silloge poetica rassegna le stagioni dell'esistenza, gli incontri, le voci, i suoni. Il poeta vede lontano e avvicina le cose che furono, come a ringiovanirle: non nella forma - che non torna né lo potrebbe - ma nel messaggio. In questa seconda prova poetica di Giuseppe Cantoni il lettore troverà tante cose nuove - se non altro perché è avanzata la maturità, d'età e stile, d'osservazione e visionarietà -, formali e sostanziali, foniche e linguistiche, con un significativo ventaglio tematico; ma anche testi rinnovati, riscritti e completati, come se il di più di vita avesse supplito alla mancanza, illuminato il nascosto, completato il senso. I quarantatré componimenti (sedici in lingua, ventisette in dialetto) veicolano tanta Romagna e, di più, tanta Cesena, piccola-grande patria d'un saggio vivere sapiente, connesso allo sguardo dell'uomo-poeta che maneggia e distilla l'oggi-ieri con arguzia bonaria e sguardo lungimirante, consapevole d'aver perduto vigore fisico ma guadagnato intelligenza delle cose e capacità d'introspezione penetrante. Già, le cose: le cose della vita, che nelle mani del poeta fuoriescono impastate di materiale e spirituale, naturale e filosofico. Di una filosofia semplice e quotidiana ma efficace a saperla cogliere, garantita dalla sperimentazione in lunghi anni trascorsi a occhi aperti, in stagioni prive di sonnolenza, in buio a suo modo luminoso.» (dalla presentazione di Marino Mengozzi)