Il Prato: I centotalleri
Crematistica. Metafisica ed economia nella «Politica» di Aristotele
Simone Marsilio
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2018
pagine: 96
Nel I libro della Politica di Aristotele, il termine greco ‘chrematistiké’ ha dato origine a diverse scelte di traduzione da parte degli studiosi. Se traslitterato come “crematistica”, esso sembrerebbe perdere il riferimento che originariamente aveva nella lingua greca con vocaboli appartenenti al campo semantico della ricchezza e dei beni. D’altro canto, la sua esplicitazione come “arte di accumulare denaro”, potrebbe nascondere un altro significato. Infatti, nella definizione del concetto di “crematistica”, Aristotele utilizzò l’aggettivo ‘apeiros’(illimitato): in un senso quest’ultimo sancirebbe l’accumulo senza limite (‘peras’) delle ricchezze, per un altro verso potrebbe essere riferito all'assenza di un “fine” nella medesima attività dell’accumulo, in quanto Aristotele nel V libro della Metafisica stabilì che uno dei significati di limite (‘peras’) è fine (‘telos’). L’attività “crematistica” veniva svolta principalmente dagli schiavi, i quali non erano visti come uomini dotati di ragione (‘logos’), ma come strumenti animati. I cittadini ateniesi tendevano a vivere senza lavorare, impiegando gli schiavi in quasi tutte le attività lavorative, esclusa la politica. In questo scenario, l’attività “crematistica” poteva essere necessaria persino nella sua forma peggiore, quella contro la natura razionale dell’uomo: se la “crematistica” fosse stata svolta da animali non razionali (come gli schiavi) ed amministrata con la legge (‘nomos’), avrebbe potuto soddisfare l’autosufficienza della ‘polis’, che era il fine (‘telos’) di qualsiasi comunità o famiglia e condizione necessaria per una vita felice.
Apologia del compromesso. Punto focale di ogni coesistenza pacifica e di molte umane scienze
Arturo Gortenuti
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2018
pagine: 140
“Compromesso” è forse una delle parole che più si presta ad interpretazioni diverse o addirittura contraddittorie. Credo però che sia più diffusa e condivisa l’interpretazione negativa. Infatti la frase più corrente e che sentiamo più spesso ripetuta nell’interloquire comune è “scendere a compromessi”, dove già il verbo “scendere” dà una connotazione biasimevole al fatto di porre in essere un compromesso, perché indica una “diminutio”, un cedimento, una perdita, una “discesa” appunto. Personalmente invece sono convinto, e cercherò di dimostrarlo in questa breve pubblicazione, che la parola “compromesso” esprime un concetto estremamente positivo, concetto che sta addirittura alla base della vita stessa dell’uomo, sia preso singolarmente sia considerato come “zoòn politicòn”, concetto fondamentale nell’interagire umano e quindi nella vita sociale e politica dell’intera umanità nel corso della sua storia.
Fichte e Gentile. Studio sull’umanesimo trascendentale
Maurizio Maria Malimpensa
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2018
pagine: 112
Il rapporto tra il pensiero di Fichte e quello di Gentile appare come qualcosa di consolidato, tanti sono i fugaci cenni che assai spesso, nei luoghi più diversi, si son fatti e si fanno paragonando tra loro i due filosofi, al punto che è ormai scontata e condivisa l’immagine che vede nel grande padre dell’attualismo «il Fichte esplicito attraverso lo Hegel» (M. F. Sciacca). In verità, si rimane stupiti apprendendo che uno studio che abbia come tema precipuo il rapporto dei due autori, e sul versante storico e su quello teoretico, non sia mai stato scritto, fatta eccezione per un breve articolo del 1964. Il presente lavoro non esaurisce l’insieme delle questioni derivanti dal confronto tra i due autori, ma inquadra per la prima volta tale rapporto con chiarezza e precisione come un problema, arrivando poi a definire in che misura e per quale verso si possa parlare di un’influenza di Fichte sulla riforma della dialettica hegeliana operata da Gentile. Esso è dunque anche un invito a ripensare entrambi gli autori e il loro rapporto, fornendo però le coordinate che permettono di riconoscere in ciascuno dei due anzitutto le peculiarità oltre agli elementi in comune, questi ultimi rintracciabili solo a partire dalla relazione che il loro pensiero intrattiene con il significato dell’Umanesimo.
Augusto Del Noce interprete del marxismo. L'ateismo, la gnosi, il "dialogo" con Galvano Della Volpe e con Lucien Goldmann
Ambrogio Riili
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2018
pagine: 368
Augusto Del Noce si presenta innanzitutto come “filosofo” attraverso la storia. Il suo tentativo è quello di restaurare i valori trascendenti proponendo un’interpretazione originale della storia della filosofia. Pertanto l’“avversario” più importante con cui si è “confrontato” è senz’altro il marxismo. Già dal 1946 cominciò a scrivere saggi che sarebbero diventati fondamentali nella sua interpretazione, e di cui i più importanti sarebbero confluiti nelle sue opere maggiori, ossia Il problema dell’ateismo (1964) e Riforma cattolica e filosofia moderna (1965). È innegabile che Marx sia uno degli interlocutori (se non l’interlocutore) di maggior rilievo del pensiero di Del Noce. Ovviamente l’interesse di quest’ultimo si è esteso agli interpreti del pensiero marxiano. Per questo la nostra ricerca si è proposta di esaminare l’Auseinandersetzung di Del Noce con Karl Marx, secondo una prospettiva particolare, ossia indagando il rapporto del pensatore torinese con due autori che delle dottrine di Marx fecero il centro della propria attenzione: Galvano della Volpe e Lucien Goldmann. Il “dialogo” con entrambi fornì al filosofo torinese molti degli elementi teorici che permisero di giungere alla sua originale interpretazione della storia della filosofia moderna.
Ripensare forma merce e natura. Studio su Schelling, Marx e Dussel
Nicola Giuseppe Longo
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2017
pagine: 224
Nell’odierno scenario sociale, caratterizzato da un’impressionante sovrapproduzione di beni e oggetti di consumo, è inevitabile avere a che fare con un tipo particolare di oggetti: le merci. Tenendo conto degli attuali standard di vita della nostra società, il momento economico è parte integrante dell’esistenza quotidiana. Sembra che il mondo abbia infine raggiunto la sua forma compiuta e che sia pervenuto all’apice dei tentativi umani verso la pace, il benessere e la sicurezza. Eppure, questo mondo è prigioniero della più seducente delle illusioni e del più insidioso degli inganni: i valori e i miti che il mondo ci propone celano il loro essere insoddisfacenti, inattinenti alla nostra vera natura e ai nostri bisogni. Che tipo di oggetti sono le merci? Che differenza intercorre tra un oggetto naturale e un ente mercificato? Il presente studio cerca di rispondere a questa domanda indagando le conseguenze che la mercificazione opera sugli oggetti naturali e, di conseguenza, sul naturale in genere.
Del pessimismo teologico. Il pensiero di un cristiano solitario
Luca Farruggio
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2017
pagine: 80
Parlare insieme di teologia e di pessimismo può sembrare una contraddizione. La religione, infatti, è stata sempre una risposta ottimista al dolore dell’uomo. Tuttavia, in questo libro – che è un dialogo tra un teologo, un filosofo e un poeta – si pensa il pessimismo in un duplice senso: da un lato lo si vede come la forma più coerente del messaggio escatologico cristiano; dall’altro lato si presta ascolto ad ogni umanissimo lamento. Il mistero divino e il mistero umano sono legati da una comune missione: il trionfo del Bene e il ritorno agapico di tutte le creature all’Uno. Ma è un cammino impervio sia teologicamente, sia umanamente. Infatti, ad ostacolare il cammino c’è sempre quel Peggio che un giorno si dovrà affermare con grande violenza per un totale e pieno compimento della Gloria. La Croce, infatti, spetta ad ogni cristiano (esiste un cristiano solo dove c’è un imitatore di Cristo) e il pessimismo teologico, paradossalmente, appare come il modo più rigoroso per sostare nel mare in tempesta che è la vita. La Trinità e le sue problematicità si riversano nella vita dell’uomo, il quale si aggrappa all’Amore e si domanda: l’esplosione originaria, che sfocia per sua natura nel molteplice, sarà capace di farsi nuovamente Uno calpestando definitivamente la Morte? Il “discorso della montagna” avrà il suo reale compimento? Queste domande abitano il pessimismo teologico e le sue possibili risposte. Ma forse l’ultima parola viene lasciata sempre all’inesprimibile, al silenzio e al dubbio. La Verità farà comunque il suo percorso!
L'inconsistenza del numero. Ipotesi sulla natura della computabilità
Luca M. Possati
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2017
pagine: 106
La nozione di algoritmo, macchina di Turing, funzione ricorsiva e Tesi di Church-Turing rappresentano i fondamenti dell’informatica teorica con applicazioni importanti nelle scienze cognitive, nelle grammatiche formali e in altri settori come il DNA Computing o il Quantum Computing. Lo scopo del saggio non è introdurre a queste tematiche o alla teoria della computabilità nel suo insieme, bensì sviluppare una fenomenologia della computabilità che sappia individuare le radici pre-teoriche e prelinguistiche della computazione intesa come forma embrionale della razionalità, umana e non.
Eusebismo. Morale e diritto
Carlo Prisco
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2017
pagine: 316
Al di là dell’animalismo, dell’ambientalismo e dell'umanismo. Si può pensare una filosofia universale, che cerchi di sottrarsi ai vincoli dettati dalla prospettiva dell’individuo o del contesto che l’ha prodotta? Prima di costruire occorre decostruire, a partire dai presupposti culturali, sociali ed etici che rendono ciascuno figlio del proprio tempo e appartenente alla propria cultura, allargando gli orizzonti senza alcun limite preconcetto. Scopo dell’opera è analizzare le principali correnti di pensiero, specie di quelle comunemente considerate all'avanguardia, evidenziandone i limiti e le criticità che possono giustificarne il superamento, ma al tempo stesso raccogliendone i frutti migliori quali elementi di arricchimento. Eusebismo è una corrente di pensiero innovativa, sviluppata attorno al concetto di rispetto assoluto, incondizionato e indiscriminato, che si ispira alle filosofie classiche nel tentativo di riportare in auge il pensiero filosofico e il suo utilizzo quotidiano, o, perlomeno, favorirne il riavvicinamento alla società. Quali sono i principi che possono ispirare il pensiero e le azioni tanto nei confronti di se stessi che degli altri, e così verso i simili come con i più diversi da sé? L’esistenza del diritto è una necessità? Quali saranno le sfide delle società future? A questi e ad altri, analoghi, quesiti, l’autore cerca di fornire risposte concrete, tali da poter fornire strumenti di uso quotidiano per trasfondere i principi in azioni.
Il problema del politico. Saggio su Hegel e Schmitt
Edoardo Dallari
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2017
pagine: 176
“La civiltà occidentale, volenti o nolenti, è la civiltà globale: globali sono le sue massime creazioni della tecno-scienza, del capitalismo, del diritto e della politica. Tutto il mondo, certamente con diverse intensità, non può prescindere, restio o meno, poco conta, dal pensare secondo la prassi del diritto internazionale, dal ragionare nei termini di libertà ed eguaglianza, dall’impresa economica e dallo sviluppo tecnologico. In tale dominio questa civiltà si è compiuta, ha estrinsecato la massima potenzialità del suo λóγος, ha consegnato al mondo la sua eredità, si è inserita in ogni forma culturale presente sul pianeta mutandola essenzialmente. Non ha alcun senso parlare di globalizzazione se non nei termini di una occidentalizzazione del globo – dall’Europa all’America e da qui al resto del mondo”.
Il pensiero oltre la siepe. Un punto di vista diverso
Giuseppe Caruso
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2017
pagine: 96
“Nella vita non esiste nulla al di fuori di noi stessi e il sentire attraverso il pensiero emotivo è solo fine a sé stesso. Il pensiero ha ali per volare ovunque, al di là del benee del male, ma finché è ancorato al corpo, lacci e catene lo trattengono. (...) L’Homo sapiens si distingue dagli altri animali per lo sviluppo di una parte frontale del cervello adibita ai processi cognitivi, al pensiero. La capacità di riflettere sui concetti, analizzare i problemi e trovare soluzioni, se libera dall’emozione e dall’emotività sarà sicuramente un potente strumento intellettuale da stimolare e coltivare”. Kafka era solito dire che occorre leggere libri che feriscano la nostra quiete e che siano “la scure per il mare gelato dentro di noi”. Questo libro che “morde e punge”, ci invita a riformulare il nostro modus pensandi secondo criteri più autonomi, al fine di stimolarci ad usare appieno le nostre potenzialità intellettive, contenendo e controllando la nostra sfera emotiva. Dall’Homo sapiens all’Homo cogitans.
Vendetta e pace. René Girard e l’ordine sociale anatomia sintetica degli antagonismi che modellano la vita
Alberto Busetto
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2017
pagine: 144
Che cosa permette a una società di esistere e a un ordine sociale di perpetuarsi? Il “linciaggio fondatore”, risponde René Girard. Siamo nella notte dei tempi, lo scenario è quello hobbesiano dello stato di natura, la violenza sta dilagando: emerge, selezionato dal caso, un capro espiatorio che sembra essere il responsabile di tutte le avversità; su di esso, unanime, si scaglierà la folla. La violenza, individuato uno sfogo, si stempera e può tornare la pace. È un “successo”: l’evento mostruoso allora strutturerà le ripetizioni rituali, genererà tabù e divieti, alimenterà la narrazione mitologica. È il circolo vizioso tra la violenza e il sacro quello che si sta attivando e che dominerà gli esseri umani per moltissimo tempo. Fino a quando nella Storia non tuoneranno le parole “Misericordia io voglio e non sacrificio”, e con esse la denuncia della fonte inaspettata della violenza: l’uomo stesso. Una volta riconosciuto che la vittima è incolpevole, diventa sempre più difficile fare ricorso alla violenza contro di lei. La verità misconosciuta del diabolico circolo vizioso viene rivelata e da quel momento inizia il processo di secolarizzazione ancora oggi in atto. L’opera di Girard è un solo lungo ragionamento dall’inizio alla fine, per usare le parole di Charles Darwin che descrisse così il suo L’origine della specie. Riesce a spiegare il cammino culturale dell’uomo e contemporaneamente esige una comprensione esistenziale che cancella ogni separazione tra l’osservatore e ciò che si osserva.
Nietzsche tra le stelle. L'eterno ritorno e la cosmologia
Rosanna Oliveri
Libro
editore: Il Prato
anno edizione: 2016
pagine: 112
Una delle concezioni del tempo più suggestive è senza dubbio quella dell'eterno ritorno di Nietzsche, punto focale del pensiero nietzscheano di cui spesso però si mette in luce la contraddizione con il resto del pensiero del filosofo. Nietzsche da una parte nega ogni forma di meccanicismo e dall'altra afferma con decisione il continuo riproporsi di una catena di eventi che non può essere cambiata nemmeno nel minimo particolare. Ogni attimo è già stato vissuto e ogni momento futuro è già segnato per Nietzsche, giungendo così a una visione nichilista del mondo e della vita. È una strada senza fine e senza via d'uscita quella tracciata da Nietzsche. È possibile tuttavia una lettura dell'eterno ritorno diversa da quella morale, ed è quella scientifica. L'eterno ritorno può essere inteso come teoria cosmologica in risposta alle questioni sollevate dalla scienza dell'epoca. La scienza non è al centro della riflessione di Nietzsche, ma in questa egli ricerca un maggiore sostegno alle sue teorie, che più che filosofiche sono teorie morali. La teoria dell'eterno ritorno è stata formulata da Nietzsche sulla base di una motivazione morale, per dare un forte sprono su questo piano, ma la sua formulazione è anche una risposta ai timori sollevati sul piano scientifico dalla formulazione del secondo principio della dinamica che porta necessariamente alla morte termica per il nostro universo. L'idea della ciclicità del tempo e del mantenersi dell'universo sempre costante riproponendosi con la stessa materia è ancora alla base di alcune teorie cosmologiche scientificamente accreditate per le quali il pensiero di Nietzsche può costituire un valido fondamento filosofico. Proprio queste cosmologie contemporanee possono inoltre mostrare una via d'uscita alle contraddizioni dell'eterno ritorno, indicando una terza via che non cada nel rigido determinismo.

