Keltia: Antiche querce

"Se davvero vogliamo comprendere quale percezione gli antichi gallo-romani avevano delle montagne, se siamo decisi a capire come essi vedevano e vivevano quei luoghi, e che cosa pensavano dei loro abitanti, allora dobbiamo sforzarci di adottare la loro prospettiva: dobbiamo, cioè, guardare e pensare le montagne con i loro occhi e i loro strumenti concettuali, adottando i parametri del loro codice culturale. Un simile atteggiamento richiede, in primo luogo, l'abbandono di immagini e idee per noi familiari e scontate quali, per esempio, la visione della montagna come paesaggio grandioso e sublime, come ambiente naturale pervaso di quiete e bellezza." (Federico Borca)

Partendo da una rassegna delle testimonianze dei contemporanei, il volume ci porta a scoprire le origini e le vicissitudini dei Celti: un popolo misterioso e affascinante che in larga misura influenzò lo sviluppo dell'Europa, incidendo a tal punto sulla cultura, le tradizioni e le strutture sociali, da poter essere considerato uno degli artefici della "particolarità europea". Un panorama sulle caratteristiche sociali, sul modo di vivere e vedere il mondo, sulla struttura sociale e religiosa dei Celti. Una particolare attenzione è poi dedicata alle leggi matrimoniali, alle feste, e a quelle credenze di cui i vari territori europei conservano tuttora traccia.

La città è indifferente: nessun passante, è sfiorato dal pensiero che il 5 Febbraio di 2046 anni fa, in quello stesso punto, un professionista romano, chiamato gromatico, stava puntando uno strano strumento di ferro verso la collina alle spalle di Palazzo Madama.