La Scuola di Pitagora: Pietas literaria
Diari di un filosofo (1930-1934)
Giuseppe Rensi
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2019
pagine: 494
Dal 1930 al 1934 il filosofo Giuseppe Rensi cominciò ad annotare su qualsiasi foglio di carta che avesse tra le mani i pensieri come si presentavano alla mente. Questi pensieri presero, via via, forma di libro, di diario intimo e di meditazione. «I miei libri di meditazione - scrive Rensi - devo compormeli da me. Non posso accettarli da un altro, nemmeno da uno dei grandissimi, un Marco Aurelio, un Epitteto, un Seneca; perché anche in costoro c'è qualcosa che o non mi piace interamente o mi è indifferente e non mi dice nulla. Devo dunque farli io per me. E sono questi; queste "pagine di diario". Sono per me, non per gli altri». Sono qui raccolti in un solo volume tutti i diari che Rensi andò pubblicando dal 1930 al 1934 (Scheggie, Impronte, Cicute, Sguardi, Scolii). Il filosofo dice: «Sono per me, non per gli altri»; ma, a giudicare dall'arricchimento spirituale che si ricava dalla loro lettura, è giusto annoverare il filosofo Rensi anche tra i grandi moralisti europei.
Lo spirito laico. Manifesto degli uomini liberi e liberi cittadini di tutto il mondo
Fabrizio Canfora
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2024
pagine: 208
"Lo spirito laico" propone una riflessione sui mali della vecchia Europa, non per comprendere semplicemente, ma per meglio agire... È necessario, per l'autore non ancora trentenne, ripudiare la volontà di potenza, il nazionalismo e i vari e funesti irrazionalismi di fine Ottocento e inizio Novecento, ed anche la concezione trascendente millenaria della Chiesa per niente partecipe delle lotte e dei travagli che affaticano l'uomo; è necessario agire, per riaffermare la fratellanza fra i popoli nel segno della religione dell'immanenza e della libertà. Postfazione di Luciano Canfora.
Vergilio nel Rinascimento italiano. Da Dante a Torquato Tasso. Volume Vol. 1-2
Vladimir N. Zabughin
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2021
pagine: 1072
Vergilio nel Rinascimento italiano da Dante a Torquato Tasso di Vladimir N. Zabughin è una delle più celebri ricerche di storia letteraria del primo Novecento europeo. Frutto di studi protratti per un decennio (1913-1923), l’indagine è un affresco senza eguali della vicenda nella nostra cultura del mito di Virgilio. Un poeta divenuto principio identitario della civiltà italiana e occasione, per secoli, di riletture appassionate capaci di fondere il culto di Roma con i temi del più nobile classicismo (idea di Stato unitario, eroismo militare redento dalla pietas, responsabilità terrena e ultraterrena dei protagonisti della storia). La rassegna degli intellettuali coinvolti nel dibattito secolare (da Dante a Tasso, dai filologi agli artisti) è condotta da Zabughin con arte sapiente. Il russo si dimostra sensibile sia alla storia d’Italia – dal Medioevo alle sofferenze del primo conflitto mondiale – sia al progetto di una nuova filologia. Una scienza divenuta storia della ricezione estetico-politica di un classico: sconcertante anticipazione delle metodologie sociologiche attuali delle scuole di Praga e di Costanza.
Vergilio nel Rinascimento italiano. Da Dante a Torquato Tasso. Volume 2
Vladimir N. Zabughin
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2021
pagine: 616
Vergilio nel Rinascimento italiano da Dante a Torquato Tasso di Vladimir N. Zabughin è una delle più celebri ricerche di storia letteraria del primo Novecento europeo. Frutto di studi protratti per un decennio (1913-1923), l'indagine è un affresco senza eguali della vicenda nella nostra cultura del mito di Virgilio. Un poeta divenuto principio identitario della civiltà italiana e occasione, per secoli, di riletture appassionate capaci di fondere il culto di Roma con i temi del più nobile classicismo (idea di Stato unitario, eroismo militare redento dalla pietas, responsabilità terrena e ultraterrena dei protagonisti della storia). La rassegna degli intellettuali coinvolti nel dibattito secolare (da Dante a Tasso, dai filologi agli artisti) è condotta da Zabughin con arte sapiente. Il russo si dimostra sensibile sia alla storia d'Italia - dal Medioevo alle sofferenze del primo conflitto mondiale - sia al progetto di una nuova filologia. Una scienza divenuta storia della ricezione estetico-politica di un classico: sconcertante anticipazione delle metodologie sociologiche attuali delle scuole di Praga e di Costanza. L'opera, lasciata incompiuta dal ricercatore tragicamente scomparso, è qui riproposta in due volumi: il primo raccoglie le due parti di cui essa è composta, il secondo, l'ampia silloge di note erudite e dibattiti critici. Un'Introduzione segnala la struttura composita delle idee-guida di Zabughin con aggiornamenti bibliografici condotti sino al 2016.
L'anglomania e l'influsso inglese in Italia nel secolo XVIII
Arturo Graf
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2020
pagine: 612
Della vasta e variegata opera di Arturo Graf, "L'anglomania e l'influsso inglese in Italia nel secolo XVIII" è senz'altro il libro più divertente e riuscito. Nell'ultimo libro della sua vita, davvero il Graf tocca l'apice dell'erudizione e dell'arte; davvero si rivela "poeta e maestro" - per citare le parole del busto che campeggia nell'Università di Torino - capace di coniugare erudizione e poesia, ironia e ammirazione, brio e spontaneità e di erigere un piccolo-grande monumento letterario, dove lo spirito europeo aleggia mirabilmente, e i Baretti, i Rolli e gli Algarotti, i Thompson e i Pope, i Voltaire e gli Alfieri e mille altri ci appaiono vivi e vicini, quasi fossero in conversazione con noi. Arricchita di un ampio indice dei nomi e delle opere, che supplisce alla mancanza di note e riferimenti bibliografici del testo originale, questa nuova edizione - l'unica dopo quella del 1911 - si candida ad essere, d'ora in avanti, l'edizione di riferimento, e ci restituisce un classico della storiografia letteraria, un'opera appassionante, educativa nel senso più nobile del termine.
Cicerone
Francesco Arnaldi
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2019
pagine: 296
Apparso dopo gli orrori della prima guerra mondiale, e ripubblicato in edizione ampliata dopo gli orrori della seconda, il Cicerone di Francesco Arnaldi (1897-1980) resta tra i memorabili contributi che la filologia italiana ha saputo dare agli studi classici. Scritto con una prosa impressionista, e con il piglio e la passione di un innamorato, prima ancora che di uno studioso, della cultura classica, il libro «vuole essere», come avverte l'autore, «un'interpretazione, più che un'apologia», della vita e dell'opera di Cicerone. L'Arpinate, dal Drumann al Mommsen e al nostro Ciaceri, aveva subito svalutazioni e rivalutazioni eccessive, in un caso e nell'altro. Nel 1947, l'anno che precede la seconda edizione del Cicerone di Arnaldi, in Francia, il Carcopino dà alle stampe un saggio che finisce ancora una volta col «disonorar Cicerone, e quanti, in un modo o nell'altro, si potevano attraverso le sue lettere mettere in cattiva luce». La tesi di Arnaldi è che la vita e l'opera di Cicerone meritano di essere studiate, «dentro e fuori della scuola», perché «tendono alla formazione di una classe dirigente, che sappia trarre dall'humanitas del suo spirito e della sua cultura la forza e la luce necessarie». Arnaldi, attraverso il fondatore dell'humanitas-cultura, non fa che ribadire la sua convinzione più profonda di uomo, di studioso e di Maestro, quella dell'utilità e dell'insostituibilità della formazione umanistica per ogni classe dirigente.
Vergilio nel Rinascimento italiano. Da Dante a Torquado Tasso. Volume 1
Vladimir N. Zabughin
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2017
pagine: 453
"Vergilio nel Rinascimento italiano da Dante a Torquato Tasso" di Vladimir N. Zabughin è una delle più celebri ricerche di storia letteraria del primo Novecento europeo. Frutto di studi protratti per un decennio (1913-1923), l'indagine è un affresco senza eguali della vicenda nella nostra cultura del mito di Virgilio. Un poeta divenuto principio identitario della civiltà italiana e occasione, per secoli, di riletture appassionate capaci di fondere il culto di Roma con i temi del più nobile classicismo (idea di Stato unitario, eroismo militare redento dalla pietas, responsabilità terrena e ultraterrena dei protagonisti della storia). La rassegna degli intellettuali coinvolti nel dibattito secolare (da Dante a Tasso, dai filologi agli artisti) è condotta da Zabughin con arte sapiente. Il russo si dimostra sensibile sia alla storia d'Italia - dal Medioevo alle sofferenze del primo conflitto mondiale - sia al progetto di una nuova filologia. Una scienza divenuta storia della ricezione estetico-politica di un classico: sconcertante anticipazione delle metodologie sociologiche attuali delle scuole di Praga e di Costanza. L'opera, lasciata incompiuta dal ricercatore tragicamente scomparso, è qui riproposta in due volumi: il primo raccoglie le due parti di cui essa è composta, il secondo, l'ampia silloge di note erudite e dibattiti critici. Un'Introduzione segnala la struttura composita delle idee-guida di Zabughin con aggiornamenti bibliografici condotti sino al 2016.
Le aporie della religione
Giuseppe Rensi
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2017
pagine: 286
«La genuina religiosità non consiste nella pace e tranquillità della credenza definitivamente abbracciata e in cui lo spirito si culla e si addormenta. La genuina religiosità consiste nel non adagiarsi nella pace sia della negazione, sia dell'affermazione. Consiste nel fatto che il problema stia sempre dinanzi come problema, che continua ad eccitare e ad angosciare, che strappa volta a volta affermazioni e negazioni, speranze e disperazioni, adorazioni e bestemmie».
Viaggio nella letteratura italiana del Novecento
Sergio Antonielli
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2017
pagine: 474
Tra il 1972 e il 1981 il noto critico e scrittore Sergio Antonielli tenne, per le trasmissioni della Radio Televisione della Svizzera Italiana, alcuni cicli di lezioni che formano una vera storia, per brevi monografie, della letteratura italiana del Novecento. Trascritte nel 1987 da Edoardo Esposito, allievo di Antonielli, esse sono raccolte nel presente volume: un viaggio letterario singolare e affascinante, condotto sotto una guida capace di unire esemplarmente rigore e affabilità, perizia ed eleganza. Scrive Geno Pampaloni nella Presentazione: «L’intento didattico, o divulgativo, o colloquiale, mortifica la scrittura che, anche nel critico, è sempre, in qualche misura, creativa? A conti fatti, si deve concludere per il no. Ogni genere di comunicazione può avere una sua specifica eleganza espressiva; e questo libro di Sergio Antonielli ne è prova eloquente, addirittura esemplare».
L'altra metà. Saggio di filosofia mefistofelica
Giovanni Papini
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2017
pagine: 186
Nel 1911, qualche anno dopo aver detto addio alla filosofia con "Il Crepuscolo dei filosofi", Giovanni Papini pare farvi ritorno operando un'inversione di tendenza e pubblicando "L'Altra Metà. Saggio di filosofia mefistofelica". Ma questa volta si tratta, come indica il sottotitolo, di una filosofia paradossale, che prende le parti del diavolo al fine di risvegliare e illuminare. Ogni cosa vive del suo contrario; ogni cosa richiama la sua altra metà. Occorre un Mefistofele perché possa esserci un Faust, come occorre svelare il male per conoscere il bene.
Come vestivano gli uomini del «Decameron»
Carlo Merkel
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2016
pagine: 162
Nel 1889 Carlo Merkel diede inizio alla storia della moda in Italia con un aureo e dimenticato libretto: Come vestivano gli uomini del "Decameron". Il titolo non rende la ricchezza dell'opera, perché l'autore "allettato di esperimentare quale contributo alla storia del costume portino i novellieri", partendo dal Boccaccio e "utilizzando - scrive Maria Giuseppina Muzzarelli una quantità e una varietà tale di fonti come oggi, in tempo di internet, pochi osano fare e riescono a fare", arriva fino ai principi del Cinquecento. Tutti gli indumenti vengono trattati: dalla camicia alla biancheria, dalla giubba alla pelliccia, dal mantello alla cuffia, ai guanti e ai panni d'armi e per finire al colore delle vesti. Sicché il saggio del Merkel, ancora oggi, e nonostante il tempo trascorso, si rivela un contributo "utile e in grado di indicare una pista di ricerca ed un metodo da seguire".
Dante vivo
Giovanni Papini
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2016
pagine: 348
Pochi anni dopo la firma dei Patti Lateranensi, il convertito Papini dà alle stampe un libro sul più illustre dei fiorentini, "più moderno di tanti moderni, più vivo di tanti morti che si credon vivi". A settecento anni dalla morte, Papini trova che le aspirazioni e le speranze di Dante sono le medesime dei cattolici moderni del ventesimo secolo: una Chiesa non implicata nella politica e negli affari, ma impegnata ad insegnare "agli uomini ad essere perfetti sì da meritare la pace sulla terra e la beatitudine in cielo". Chiesa e Impero debbono cooperare per "il trionfo della pace". Negli anni in cui Papini scrive il secondo conflitto mondiale non era all'orizzonte, ma il timore per la pace in bilico era di certo sentito. Ai suoi occhi di convertito ed ex interventista la pace può essere garantita soltanto dalla restaurazione di un Impero, non nel senso dantesco, ma nel senso di un "organismo molteplice, retto da una legge unica, da una medesima autorità": tale impero dovrebbe mettere fine alle mai sopite rivalità fra gli stati. Nel 1933 Papini, sulle orme del suo grande concittadino eletto a guida spiritale del proprio secolo, auspica l'unità politica almeno dell'Europa. Quattro anni dopo, nel 1937, si farà promotore in un celebre discorso per l'appunto di un'Europa unita.