La Vita Felice: Varia
Il verbo è mio. I venticinque anni del Laboratorio di lettura e scrittura creativa del Carcere di Milano-Opera
Mauro Raimondi
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 276
«Con questo libro, Il verbo è mio. I venticinque anni del Laboratorio di lettura e scrittura creativa del Carcere di Milano-Opera, curato da Mauro Raimondi, si celebra un quarto di secolo – il medesimo arco di tempo che ci divide dal possibile approdo umano su Marte – di un’impresa scientificamente meno ingegnosa di una missione spaziale ma che ha permesso per cinque lustri a decine di persone – recluse e non – di navigare, ogni sabato mattina, in una dimensione relazionale e interiore decisiva per una vita buona da vivere: quella dedicata alla lettura, alla creatività della scrittura, alla riflessione sulla parola elaborata in prima persona o da altri su temi costitutivi della nostra esistenza. L’amore, la libertà, la felicità, la paura, l’incertezza, la lontananza da Dio, la nostalgia del proprio padre, i ricordi, il silenzio, i rimorsi, il rimpianto, la rabbia, i desideri, la luce, il calore, l’anima, i sogni, il futuro sono stati messi uno dopo l’altro a tema, ascoltati e analizzati con cura, premura e, soprattutto, senza psicologismi. Al contrario, è stata la capacità maieutica di Silvana Ceruti, sostenuta da decine di volontari e amici del Laboratorio, a effondere l’energia necessaria alle persone recluse anche per fatti molto gravi ad avviare e svolgere quello che, nel mio linguaggio, definisco un percorso “cosmologico”: usare la parola per oltrepassare l’esistente, scavare oltre le dimensioni reificanti della vita quotidiana e incontrare il fondamento del proprio rapporto con il mondo, con il nucleo del nostro dialogo con noi stessi e con i nostri “altri significativi” – cioè a dire le persone che hanno contato e/o contano per noi nel corso dell’esistenza.» (dalla prefazione di Adolfo Ceretti)
A sua immagine? Figli di Dio con disabilità
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 124
In questo saggio, il dibattito tra disabilità e fede accompagna il lettore in un intenso percorso di riflessione, ponendo al centro l'evoluzione stessa dei significati di disabilità, sui quali la Chiesa ancora oggi si interroga. Il punto di partenza del viaggio è il contributo di Justin Glyn, con la sua opera «"Us" not "Them". Disability and Catholic Theology and Social Teaching» («"Noi", non "loro". Disabilità, teologia e dottrina sociale cattolica»), pubblicato nel 2019 dalla Conferenza Episcopale Australiana e presentato, nel gennaio 2020, su «La Civiltà Cattolica», la storica rivista della Compagnia di Gesù. Australiano gesuita, non vedente, avvocato e docente di Diritto canonico, Justin Glyn compie un'analisi storica sulla teologia della disabilità, a partire dalla duplice posizione dei testi della dottrina della Chiesa: disabilità come risultato del peccato originale da un lato, o come strumento di redenzione dall'altro. Nella sua riflessione, l'autore sintetizza questo dualismo teologico in un'immagine – il "noi e loro" – che richiama inevitabilmente a una dimensione sociale, dove la disabilità è ancora, troppo spesso, non vissuta, compresa e accolta come parte del nostro essere uomini e donne di oggi. Dalla lucida e provocatoria analisi di Glyn, Alberto Fontana e Giovanni Merlo pongono domande a voci autorevoli, che dal loro osservatorio privilegiato, al di là della loro esperienza religiosa, aprono a ulteriori interrogativi e considerazioni, fondamentali nella costruzione di una nuova cultura della disabilità. Contiene la traduzione del libro «"Us" not "Them". Disability and Catholic Theology and Social Teaching» di Justin Glyn SJ e contributi di padre Giuseppe Bettoni, don Virginio Colmegna, suor Veronica Donatello, Ilaria Morali, Salvatore Nocera, don Giacomo Panizza, Vittorio Scelzo, Matteo Schianchi e Roberto Speziale.
Quanto pesa la luna? E altre domande a cui cerco una risposta da una vita
Giuseppe Bettoni
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 156
"Arché" è un termine greco. Significa principio, origine, sostanza primordiale da cui derivano tutte le cose, ma non in senso cronologico. Come ha detto papa Francesco nel nostro incontro con lui il 2 settembre 2021: «L’avete chiamata Arché, che richiama l’origine, e noi sappiamo che in principio c’è l’Amore, l’amore di Dio. Tutto ciò che è vita, tutto ciò che è bello, buono e vero viene da lì, da Dio che è amore, come dal cuore e dal grembo di una madre viene la vita umana, e come dal cuore e dal grembo di una Madre è venuto Gesù, che è l’Amore fattosi carne, fattosi uomo». [...] Fin da subito l’associazione volle caratterizzarsi come laica, senza una connotazione cattolica che tante volte viene male interpretata. Oggi come oggi, quando si parla di cattolicità, si evoca un termine che ha avuto una deformazione grave, come a indicare qualcuno di parte, mentre invece cattolico, secondo l’etimologia, ma anche secondo i significati che il Concilio ha riproposto, vuol dire universale, che abbraccia tutti. Ecco, l’intento dell’associazione laica era quello di abbracciare tutti, di non mettere paletti, o confini, di essere capace di accogliere universalmente. Del resto, Gesù era laico. Non è nato per diventare un sommo sacerdote e neanche un fariseo, o uno scriba. Gesù ha scelto di essere laico, ha scelto di essere uno dei tanti del popolo. Certo, poi è stato un maestro, un profeta, è stato denominato con tanti titoli, ma il suo atteggiamento, fin dalla nascita umile e dimessa, è stato quello di identificarsi con l’ultimo della scala sociale, con l’emarginato, tanto che non ha fatto fatica a sentire su di sé il suo dolore e la sua ferita.
Corpo mondo
Lara Ilaria Braconi
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 48
Corpo Mondo. Certamente è un titolo rotondo, intero che non smette di suscitare, quando lo si pronunci ad alta voce, una dimensione quasi farsesca; eppure perfetto per chi avesse avuto occasione di conoscere la poetica di Lara Braconi. Per lei potrebbe quasi essere il titolo di un manifesto, che affonda le radici nelle condizioni imprescindibili della pratica artistica. Dove risiede infatti, se non nella corporeità, la nostra dimensione estetologica, la nostra capacità di vedere e sentire? E non è forse il corpo nella sua fisicità (corpus) ciò che si sottrae agli orizzonti biologici ad essere struttura di intreccio, di connessione sostanziale e apertura col mondo?
Psicologia dell'albero. Simboli, archetipi e modelli clinici tra psicologia e grafologia
Renato Crivelli, Francesca Zannoni
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 192
L’albero è solitamente rappresentato come un simbolo archetipico, o addirittura un’emanazione molto vicina dello stesso archetipo. Per le culture preelleniche il culto dell’albero era molto importante e presupponeva un complesso insieme di riti necessari a favorire lo sviluppo della vegetazione; gli uomini, infatti, affascinati dalla potenza del tronco e dalla maestosità della chioma, ne hanno fatto spesso sede di entità divine e ultraterrene, attribuendovi elementi di sacralità. Tuttavia, nel significato simbolico più comune, non è l’albero reale a diventare oggetto di culto, ma le sue rappresentazioni, ovvero le sue raffigurazioni; in particolare, quello a foglie caduche, interpretando il mistero cosmico della vita e della morte, rappresenta la vita nella sua evoluzione e nel suo rinnovamento perpetuo. Per l’importanza ambientale nello scambio ossigeno-anidride carbonica, l’albero incarna il collegamento fra tre livelli cosmici: il cielo, la terra e gli inferi. Il livello sotterraneo è rappresentato dalle radici che penetrano e scandagliano la profondità, quello terrestre dal tronco e dai rami, e infine quello celeste, ovvero la verticalità che cerca la luce, in ascensione verso il cielo. Prefazione di Daniela Serrati.
Patafisica e cibernetica. Silvio Ceccato nei dintorni dell’una e dell’altra
Fabio Tumazzo
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 100
Approfittando del ritrovamento di un testo raro sull’argomento, Tumazzo ci consegna le considerazioni di Silvio Ceccato sulla “patafisica”, fascinosa scienza che ha ispirato quasi tutte le avanguardie novecentesche, tra cui futurismo, surrealismo, dadaismo, esistenzialismo e teatro dell’assurdo. L’autore si basa sulle parole del suo fondatore, Alfred Jarry, e le interpreta con quell’approccio costruttivista emerso dalla cibernetica della mente di cui è ideatore lo stesso Ceccato: per paradossale che sia, ogni soluzione al problema di capire la “scienza delle soluzioni immaginarie” è a sua volta “immaginaria”. Non c’è quindi un giusto o sbagliato in assoluto, ma solo qualcosa di più o meno coerente con il sapere comune, più o meno viabile in base a criteri che sono sempre opinabili. Prefazione di Felice Accame. Postfazione di Marco Maiocchi.
Sinfonia domestica. Giorni felici, giorni così
Tina Guiducci
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 152
Una riflessione in forma di diario sui primi settanta giorni di lockdown per Coronavirus, quando il peggio si intravedeva ma ancora non si conosceva. L’autrice – moglie, madre di due adolescenti, per tacere del cane Zed – ogni sera riempie la griglia di quelle che sono diventate ossessioni comuni: tentazioni impossibili da soddisfare, ambizioni accantonate, stanchezze accentuate dalla convivenza forzata, convinzioni sempre variabili rispetto alle notizie là fuori. Da questi “quadri” che tengono dentro i comportamenti di tutti i familiari – con i loro tic, debolezze e slanci – emerge l’incommensurabile potere della pazienza, la meravigliosa solidità delle abitudini, il valore dei progetti che non si smette comunque di fare. A fronte della tragedia che è improvvisamente entrata nelle nostre vite, Sinfonia domestica fotografa la nostra fragilità in presa diretta, alternando con leggerezza toni ironici e dolenti, spavento e genuina speranza. E la preoccupazione di vivere in un Paese che molto deve ancora crescere affinché i suoi cittadini si fidino davvero di lui.
L'anno 1989. Quarto diario inconsapevole della caccia all'ideologico quotidiano
Felice Accame
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 128
Il progetto complessivo dell'opera prevede di pubblicare tutti i miei interventi effettuati nella trasmissione radiofonica “La caccia – Caccia all'ideologico quotidiano” – a cura mia e di Carlo Oliva –, a Radio Popolare di Milano dal 1986 al 2012. Il punto di vista da me adottato è quello del “diario”, perché ogni cosa che diciamo – qualsiasi cosa che diciamo – è connessa ad un luogo e ad un momento e, pertanto, di quel luogo e di quel momento, volenti o nolenti, qualcosa ci finisce dentro. Si potrebbe pertanto parlare più correttamente di un “diario inconsapevole”. In merito al punto di vista adottato posso sia correlare quanto detto e scritto con altro di detto e scritto, detto o scritto, di contemporaneo, e sia correlarlo con tracce – residui più e meno casuali – del contesto perduto. Ugualmente, potrò permettermi di protrarre il diario anche alle fasi successive della mia vita – tornando sui testi e glossandoli, sopperendo a ciò che oggi potrei considerare come carenze o evidenziando nessi che man mano sono diventati ponibili.
L'anno 1990. Quinto diario inconsapevole della caccia all'ideologico quotidiano
Felice Accame
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 148
Il progetto complessivo dell'opera prevede di pubblicare tutti i miei interventi effettuati nella trasmissione radiofonica “La caccia – Caccia all'ideologico quotidiano” – a cura mia e di Carlo Oliva –, a Radio Popolare di Milano dal 1986 al 2012. Il punto di vista da me adottato è quello del “diario”, perché ogni cosa che diciamo – qualsiasi cosa che diciamo – è connessa ad un luogo e ad un momento e, pertanto, di quel luogo e di quel momento, volenti o nolenti, qualcosa ci finisce dentro. Si potrebbe pertanto parlare più correttamente di un “diario inconsapevole”. In merito al punto di vista adottato posso sia correlare quanto detto e scritto con altro di detto e scritto, detto o scritto, di contemporaneo, e sia correlarlo con tracce – residui più e meno casuali – del contesto perduto. Ugualmente, potrò permettermi di protrarre il diario anche alle fasi successive della mia vita – tornando sui testi e glossandoli, sopperendo a ciò che oggi potrei considerare come carenze o evidenziando nessi che man mano sono diventati ponibili.
L'anno 1991. Sesto diario inconsapevole della caccia all'ideologico quotidiano
Felice Accame
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 148
Il progetto complessivo dell'opera prevede di pubblicare tutti i miei interventi effettuati nella trasmissione radiofonica “La caccia – Caccia all'ideologico quotidiano” – a cura mia e di Carlo Oliva –, a Radio Popolare di Milano dal 1986 al 2012. Il punto di vista da me adottato è quello del “diario”, perché ogni cosa che diciamo – qualsiasi cosa che diciamo – è connessa ad un luogo e ad un momento e, pertanto, di quel luogo e di quel momento, volenti o nolenti, qualcosa ci finisce dentro. Si potrebbe pertanto parlare più correttamente di un “diario inconsapevole”. In merito al punto di vista adottato posso sia correlare quanto detto e scritto con altro di detto e scritto, detto o scritto, di contemporaneo, e sia correlarlo con tracce – residui più e meno casuali – del contesto perduto. Ugualmente, potrò permettermi di protrarre il diario anche alle fasi successive della mia vita – tornando sui testi e glossandoli, sopperendo a ciò che oggi potrei considerare come carenze o evidenziando nessi che man mano sono diventati ponibili.
«Giovinezza nostra» o della poesia presso i gesuiti
Felice Accame
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 80
A Milano, negli anni Cinquanta, la scuola dei gesuiti selezionava la classe dirigente del futuro. Felice Accame, metodologo del linguaggio e scrupoloso conservatore di memorie, analizza le pagine di «Giovinezza nostra», ovvero della rivista con la quale l’istituzione cementava il proprio rapporto con le facoltose famiglie degli alunni. Ne viene fuori il dipanarsi di almeno due interrogativi: da una parte, la compatibilità della poesia – e delle arti in genere – con il piano formativo dei seguaci di Ignazio di Loyola e, dall’altra, il ruolo del protagonista stesso della vicenda. Con quel suo cadaverino nell’armadio che, forse per pudore, implica un libro dove alcune pagine sono “ancora da tagliare” per volontà dell’autore.
Piero Bottoni a San Gimignano. Piano, storia e paesaggio, 1955-60
Renzo Riboldazzi
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2020
pagine: 110
Se San Gimignano è così come la conosciamo è anche merito di un piano regolatore, quello redatto da Piero Bottoni nella seconda metà degli anni Cinquanta. Con questo lavoro, uno dei più importanti architetti italiani del Novecento dona ai sangimignanesi, e forse all'umanità intera, uno strumento attento al contesto fisico e sociale che getta le basi tanto per la conservazione della città storica e del paesaggio che la avvolgeva quanto per il futuro di quella realtà. Dalla ricostruzione della sua genesi, fondata su documenti archivistici finora inesplorati, e da una riflessione sui suoi contenuti essenziali emerge l'attualità dei temi affrontati e di alcune questioni più generali che tutt'oggi ci interpellano sul senso dell'urbanistica nella società contemporanea.