Laterza: Storia e società
La costruzione della democrazia. Teoria del garantismo costituzionale
Luigi Ferrajoli
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 480
La democrazia è oggi in crisi anche in paesi nei quali, fino a qualche anno fa, sembrava un sistema irreversibile. Luigi Ferrajoli, uno dei più illustri giuristi del nostro tempo, indaga le ragioni molteplici ed eterogenee di tale crisi per confutare la convinzione paralizzante e diffusa che a quanto accade non esistano alternative, e per ricordare che queste esistono, e consistono nella costruzione delle garanzie e delle istituzioni di garanzia dei diritti fondamentali e dei principi di pace e di uguaglianza contenuti nelle tante carte costituzionali e internazionali di cui sono dotati i nostri ordinamenti. Naturalmente, la democrazia non è soltanto una costruzione giuridica. È soprattutto una costruzione sociale e politica, dipendente da presupposti extra-giuridici che però il diritto può sia promuovere che scoraggiare: la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica; la formazione del loro senso civico; la maturazione di un’opinione pubblica che prenda sul serio il nesso tra pace, democrazia, uguaglianza e diritti fondamentali; lo sviluppo, nel senso comune, della consapevolezza delle dimensioni sempre più allargate degli interessi pubblici, generali e comuni all’intera umanità, e perciò della necessità di un’espansione tendenzialmente planetaria del costituzionalismo all’altezza dei poteri, dei problemi e delle sfide globali.
La svolta culturale. Come è cambiata la pratica storiografica
Carlotta Sorba, Federico Mazzini
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 184
Nel senso comune la storia e la storiografia hanno ben poco a che vedere con la teoria. Quello storico è un sapere ritenuto empirico e artigianale, basato sulla ricerca documentaria e su una ricomposizione il più possibile accurata delle tracce del passato. Ma è davvero così? Chi si occupa di indagine storica lavora in questo modo? Non proprio. La ricerca storica dialoga con un quadro teorico di riferimento che sorregge l’analisi e l’interpretazione delle fonti e contribuisce a dare senso alle esperienze degli uomini e delle donne del passato. La svolta culturale che ha attraversato le scienze umane e sociali a partire dagli anni Settanta del Novecento ha accentuato gli scambi tra storia e teoria culturale. E nel contempo ha prodotto nel lavoro storico delle trasformazioni importanti in termini di metodo, di temi, di fonti. Quali relazioni allora possono intercorrere tra riflessioni teoriche e pratica storiografica, quali opportunità e occasioni esse aprono a una conoscenza più profonda del passato, e in ultima istanza quali lasciti la svolta culturale ha consegnato al fare storia oggi? Questo libro offre ai lettori non soltanto una sintesi dei dibattiti e delle tendenze più interessanti ma anche un bilancio attento dei vantaggi e delle ambiguità della svolta culturale.
La strage silenziosa. Come l'Africa ha rischiato di morire di AIDS e come si è invertita la rotta
Roberto Morozzo Della Rocca
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 264
Vent’anni fa l’AIDS ha messo a rischio la sopravvivenza di un intero continente nell’indifferenza delle maggiori istituzioni internazionali. Dal 1996 le cure per l’AIDS, in Occidente, esistevano. E si poteva sopravvivere in buona salute. All’Africa invece le terapie erano negate, sebbene in quell’area i malati si contassero a milioni e non a migliaia come nei paesi ricchi. Perché questo doppio standard? Si dubitava della capacità degli africani di assumere regolarmente le medicine; le fragili sanità pubbliche africane erano considerate inefficienti; i costosi farmaci antiretrovirali contro l’AIDS, che in Occidente salvavano vite, apparivano un lusso (senza però che i corrispettivi farmaci generici, a basso costo, fossero presi in considerazione, per tutelare gli interessi delle multinazionali farmaceutiche). Dominava insomma un afro-pessimismo: curare i malati di AIDS nelle regioni subsahariane veniva giudicato una perdita di tempo e denaro. E intanto, la durata media della vita crollava e le economie collassavano. Malgrado gli sforzi di figure come Kofi Annan, Stephen Lewis, Jeffrey Sachs e di tanti medici e volontari sul campo, l’opzione terapeutica si sarebbe affermata in Africa lentamente. L’accesso universale alle terapie sarebbe stato convenuto a livello internazionale soltanto intorno al 2015. La storia di come si è invertita la rotta nel nome della necessità di salvare il numero più alto possibile di vite è una lezione esemplare che ci può aiutare ad affrontare meglio il presente. Prefazione di Jeffrey Sachs.
Dal mostro al principe. Alle origini di Roma
Andrea Carandini, Paolo Carafa
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 296
I misteri delle origini di Roma si annidano nei 31 ettari del Palatino che si affacciano sul Tevere, lì dove un tempo si ergeva il monte Germalus: prima villaggio dei Velienses, poi centro ‘proto-urbano’ del Septimontium e infine urbs Roma. Tre abitati forse tutti fondati tra il 1050 e il 750 a.C., nel giorno di un capodanno pastorale anteriore alla città fissato al 21 aprile. Metà di questo monte è rimasta un luogo di culti e di memorie, l’unico risparmiato dai palazzi dei principi; l’altra metà è stata occupata dal primo palazzo di Augusto, che ha rifondato la città nella casa-santuario da cui governava l’impero come principe e pontefice massimo. “Dal mostro al principe. Alle origini di Roma” indaga l’essenza mitica e storico-archeologica del monte Germalus, con una ricerca nuova e sistematica: dal ritrovamento dell’altare e del penetrale di Pales ai nuovi studi sui templi di altri culti femminili e sulle capanne prima dei capi locali, poi del primo re; dal riesame del palazzo di Augusto, che ne propone una ricostruzione nuova sotto numerosi aspetti, alla riconsiderazione delle diverse fondazioni dell’abitato sul Tevere. Un racconto mitico, sacrale, rituale e storico che svela il significato più profondo del luogo dove Roma è stata fondata.
I cambiamenti nel mondo tra XX e XXI secolo
Francesco Barbagallo
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 160
Oggi siamo di fronte a una grande frattura, a uno dei momenti storici che segnano una cesura del tempo e che in futuro continueremo a ricordare come una data fondante. E questo non soltanto per la dimensione epocale di quanto ci siamo trovati a vivere, ma anche perché la pandemia ha marchiato la fine di un tempo, i 75 anni che vanno dalla fine della seconda guerra mondiale al 2020, che ha spostato definitivamente l’asse del mondo. Un tempo storico di un’intensità eccezionale, che ha conosciuto almeno quattro fasi di profonda trasformazione. La prima, dal 1945 ai primi anni ’70, è la più nota e può definirsi ‘l’età dell’oro’. La seconda fase, da metà anni ’70 al 1991, si caratterizza per il dominio della finanza e la rivoluzione informatica. La terza, dal 1992 al 2010, è all’insegna dell’unificazione del mercato mondiale, la ‘globalizzazione’, con il grande sviluppo della Cina e dei paesi asiatici. La quarta fase, il secondo decennio del XXI secolo, inizia con la crisi profonda delle politiche neo-liberistiche che avevano dominato per un trentennio: è il tempo della seconda rivoluzione digitale. Il ‘capitalismo dell’informazione’ cede il campo al ‘capitalismo della sorveglianza’. A Occidente si riducono e degradano il lavoro umano e la democrazia, crescono la disuguaglianza e il malessere diffuso. Con il bipolarismo Usa/Cina, le grandi entità statali riprendono potere a scapito del mercato. Al principio del 2020 esplode la pandemia da coronavirus: è il cambiamento più grande dalla seconda guerra mondiale.
Le banche per la ricostruzione. Le relazioni alle Assemblee dell'Associazione Bancaria Italiana
Stefano Siglienti
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 224
Sono raccolti i testi integrali delle quattordici relazioni pronunciate da Stefano Siglienti alle Assemblee dell'Associazione Bancaria Italiana da lui presiedute negli anni del suo mandato (1945-1971). Si tratta di un'occasione importante per conoscerne il pensiero, dal momento che, come è stato autorevolmente rilevato, Siglienti era incline a privilegiare l'approccio pragmatico ai problemi, evidenziando nelle scelte operative quotidiane, anziché nelle esternazioni pubbliche, il disegno strategico alla base del suo operare. Le relazioni abbracciano un venticinquennio cruciale che va dalla fase dura ed esaltante della ricostruzione agli anni '50, che consegnano al Paese un'economia forte e in via di ulteriore sviluppo, per proseguire poi con il rallentamento della prima metà del decennio successivo e con i prodromi della crisi provocata dagli accadimenti del Sessantotto. Siglienti attraversa questi anni da banchiere protagonista, sempre coerente con i suoi convincimenti di fondo relativi alla necessità di una pratica programmatoria incentrata sulla stabilità monetaria e sulla formazione del risparmio inteso come fondamentale atto di socialità, nonché sulla conseguente centralità del ruolo assegnato al settore bancario.
Cucina politica. Il linguaggio del cibo fra pratiche sociali e rappresentazioni ideologiche
Massimo Montanari
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 328
Il cibo è uno straordinario strumento di comunicazione. È una forma di linguaggio che comunica idee e valori, caricando il gesto del mangiare di significati che pur cambiando nel tempo e nello spazio hanno sempre una straordinaria forza espressiva – quella che solo gli oggetti e le pratiche d’uso quotidiano possono avere. Questo libro descrive la dimensione politica del linguaggio alimentare, in due direzioni. Da un lato guarda al cibo come segno di appartenenza a una comunità, capace di definire l’identità di gruppi sociali, economici, culturali, religiosi – per ciò stesso assumendo una dimensione politica. Dall’altro guarda alle azioni promosse dai pubblici poteri per garantire sicurezza alimentare ai sudditi, o cittadini: politici sono quegli interventi; politici i ‘discorsi’ che li accompagnano, facendone veicolo di propaganda e di narrazioni collettive. Intrecciando e facendo interagire tali prospettive, il ‘linguaggio del cibo’ non si limita a esprimere il reale, ma contribuisce a crearlo – come tutte le forme di comunicazione. I saggi del volume si muovono liberamente nel tempo e nello spazio, attraversando i territori della storia, dell’antropologia, della semiotica, della filosofia, della storia dell’arte. Approcci diversi e complementari, che evidenziano le sorprendenti potenzialità della storia dell’alimentazione come chiave di accesso alla storia.
Lo studente che sfidò il papa. Inquisizione e supplizio di Pomponio de Algerio
Umberto Vincenti
Libro
editore: Laterza
anno edizione: 2020
Prima di Giordano Bruno, nel 1555, Pomponio de Algerio, anch'egli nolano e studente dell'Università di Padova, viene processato presso il Tribunale locale dell'Inquisizione perché sospettato di essere protestante. A nulla gli valse l'appello ai giudici per il rispetto della particolare libertas di cui godevano gli studenti a Padova. Grida più e più volte che il papa è l'anticristo e i vescovi e i cardinali un'accolita di ladri e corrotti. Papa Paolo IV fa tutto ciò che è in suo potere per averlo dinanzi a sé, a Roma. Condannato a morte per eresia, Pomponio verrà arso vivo a Piazza Navona nel 1556. Una storia drammatica – tra Padova, Venezia e Roma, nel cuore del Cinquecento – di uno studente eretico che, probabilmente per primo, non si piega al volere del papa creatore dell'Inquisizione romana: il contributo di una grande università italiana e dei suoi scolari per l'affermazione della libertà di pensiero.
Il grifo e il leone. Genova e Venezia in lotta per il Mediterraneo
Antonio Musarra
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2020
pagine: 272
Luogo d'incontri e contaminazioni, nel basso Medioevo il Mediterraneo fu, anche e soprattutto, un luogo di aspri scontri. Genova e Venezia — così come Pisa o la corona catalano-aragonese — si resero protagoniste d'una lotta senza quartiere, ricorrendo a ogni mezzo, lecito o illecito, per assicurarsi il controllo delle principali rotte di trasporto. Sin dalla fine dell'XI secolo, le due città, grandi potenze navali e commerciali, erano andate imponendo il proprio predominio sul Mediterraneo orientale, moltiplicando i propri insediamenti. Le loro attenzioni s'erano volte all'Egitto e alla costa siro-palestinese, divenuti dopo le crociate una parte essenziale del mondo. La conquista veneziana di Costantinopoli, nel 1204, rivoluzionò il quadro politico, dando avvio ai primi scontri tra le due marine. Con la cosiddetta guerra di San Saba, conclusasi con la cacciata dei genovesi da Acri, capitale del regno di Gerusalemme, si giunse per la prima volta allo scontro aperto. Da questo momento, il Grifo e il Leone esprimeranno un'accesa rivalità, scandita da innumerevoli battaglie navali, che si protrarrà per oltre un secolo e mezzo.
Arrivano i barbari. Le guerre persiane tra poesia e memoria
Lorenzo Braccesi
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2020
pagine: 196
Nella memoria collettiva degli antichi, come nella memoria riflessa dei moderni, le grandi vittorie ottenute dai Greci a Maratona, alle Termopili e a Salamina hanno assunto un enorme valore simbolico. I 300 Spartani che, seppur vinti, riescono a sconfiggere i vincitori. I nemici storici, Sparta e Atene, che si alleano in nome di un bene superiore. Ma soprattutto i barbari, i nemici della libertà e della civiltà, che si infrangono di fronte alla resistenza di una minoranza unita e determinata a difendere i propri diritti. La narrazione e la celebrazione, in esaltanti scritture poetiche, delle epiche gesta della confederazione ellenica contro la soverchiante armata di terra e di mare approntata dal Gran Re Serse hanno fornito una serie di topoi letterari che hanno influenzato e continuano a influenzare il nostro immaginario. Tanto da costituire un patrimonio che riemerge costantemente ogniqualvolta la storia lo richieda: da Lepanto a Nelson vincitore a Trafalgar, dai testi incendiari del nostro Risorgimento fino alle canzoni della Resistenza. Un libro appassionato e divertente, alla riscoperta dei mille fili che ci legano al nostro passato più remoto.
Debre Libanos 1937. Il più grave crimine di guerra dell'Italia
Paolo Borruso
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2020
pagine: 244
Tra il 20 e il 29 maggio 1937 ebbe luogo, in Etiopia, il più grave eccidio di cristiani mai avvenuto nel continente africano: nel villaggio monastico di Debre Libanos, il più celebre e popolare santuario del cristianesimo etiopico, furono uccisi circa 2000 tra monaci e pellegrini, ritenuti 'conniventi' con l'attentato subito, il 19 febbraio, dal viceré Rodolfo Graziani. Fu un massacro pianificato e attuato con un'accurata strategia per causare il massimo numero di vittime, oltrepassando di gran lunga le logiche di un'operazione strettamente militare. Esso rappresentò l'apice di un'azione repressiva ad ampio raggio, tesa a stroncare la resistenza etiopica e a colpire, in particolare, il cuore della tradizione cristiana per il suo storico legame con il potere imperiale del negus. All'eccidio, attuato in luoghi isolati e lontani dalla vista, seguirono i danni collaterali, come il trafugamento di beni sacri, mai ritrovati, e le deportazioni di centinaia di 'sopravvissuti' in campi di concentramento o in località italiane, mentre la Chiesa etiopica subiva il totale asservimento al regime coloniale. L'accanimento con cui fu condotta l'esecuzione trovò terreno in una propaganda (sia politica che 'religiosa') che andò oltre l'esaltazione della conquista, fino al disprezzo che cominciò a circolare negli ambienti coloniali fascisti ed ecclesiastici nei confronti dei cristiani e del clero etiopici, con pesanti giudizi sulla loro fama di 'eretici', scismatici. Venne a mancare, insomma, un argine ad azioni che andarono oltre l'obiettivo della sottomissione, legittimate da una politica sempre più orientata in senso razzista. I responsabili di quel tragico evento non furono mai processati e non ne è rimasta traccia nella memoria storica italiana. A distanza di ottant'anni, la vicenda riappare con contorni precisi e inequivocabili che esigono di essere conosciuti in tutte le loro implicazioni storiche. Prefazione di Andrea Riccardi.
Purgatorio arabo. Il tradimento delle rivoluzioni in Medio Oriente
Marcella Emiliani
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2020
pagine: 249
Nella primavera del 2011 il mondo arabo è stato investito da una serie di proteste radicali che chiedevano un reale cambiamento dei regimi politici al governo. Dopo decenni di dittature militari, di corruzione generalizzata, malversazioni, inefficienza amministrativa e sperpero delle risorse nazionali, per un breve spazio di tempo è sembrato che finalmente la democrazia stesse per affermarsi anche in Medio Oriente. Il sogno si è infranto quasi subito nella tragedia: la sanguinosissima guerra civile in Siria, i conflitti tribali e petroliferi in Libia che hanno smembrato quella parvenza di Stato che era la Jamahiriyya di Gheddafi, le guerre religiose che nella penisola arabica hanno ridotto alla fame lo Yemen. Tunisia a parte, ovunque la richiesta di democrazia è stata disattesa, ovunque i problemi economici e demografici sono rimasti irrisolti, ovunque si è preferito utilizzare la forza per affrontare le tensioni tra Stato e società civile. Ripercorrere la storia di questa stagione è fondamentale per comprenderne fino in fondo le ragioni, per analizzare le responsabilità e per prevedere le conseguenze che essa avrà anche sulla nostra parte di mondo. Una lettura indispensabile per chiunque voglia approfondire le contraddizioni e i conflitti del nostro tempo, soprattutto in un paese come l'Italia che dal legame con il mondo arabo viene direttamente coinvolto.