Lavieri: Arno
Il tempo che non venne
Enzo Di Mauro
Libro: Libro rilegato
editore: Lavieri
anno edizione: 2012
pagine: 148
Un libro che torna a riflettere su quel secolo grande e terribile che è stato il Novecento, un secolo che ha visto alternarsi o addirittura camminare insieme l'attesa e la sconfitta, il sangue e la gloria, la grandezza e la miseria. Per nomi e luoghi, nominati o solo allusi, passano le immagini degli scrittori che nutrirono il sogno di una comunità nuova (ad esempio Robert Walser) o di un compimento della storia all'insegna del materialismo messianico (Walter Benjamin) e poi dei combattenti, dei partigiani e dei miliziani che militarono da una parte sola della barricata, in difesa dell'umanesimo europeo e internazionalista. Poi c'è il paesaggio italiano e le ombre dei poeti e degli autori amati visti come emblemi di una formidabile modernità che ancora abbaglia il presente, da Baudelaire a Nabokov, da Mandel'stam a Celan, da Durrell a Pasolini. E, infine, ci sono gli amici, i compagni di strada, i maestri più prossimi eppure già lontani, perduti.
Turritani
Giovanni Cossu
Libro: Libro rilegato
editore: Lavieri
anno edizione: 2008
pagine: 80
Messo su carta nel 1985, questo racconto lungo è l'esito di una traduzione impossibile: racchiuso nella cintura di Porto Torres e partorito dalla furia onomastica dei suoi abitanti, quei turritani dal sarcasmo acuminato, il testo-fonte sprigiona beffe di segno boccacciano (è cionfra, in sassarese, la voce per 'coglionatura'). Nelle parole dell'autore il libro sfida la propria forma: "Solo di questo infatti si trattava: come rendere credibile in altra lingua il vero spirito di Turritania". Fuoruscito da una Sardegna di gesti arcaici, Giovanni Cossu ne ricostruisce la storia, proiettando dell'Isola un'immagine tribale e mitica in cui onnipresente è la mancanza di un altrove, di un orizzonte. I personaggi, Tìtto Tauro, Gio'condo, Ottantasette, che nella narrazione collettiva subiscono il medesimo destino "spersonalizzante e ripersonalizzante", prendono corpo da un manoscritto ritrovato - come nel più classico degli artifici narrativi. Instaurando un dialogo a distanza con il Gadda della Cognizione - opera di cui l'Isola, insieme alla Brianza e all'America del Sud, rappresenterebbe il terzo strato geologico - la sintassi spericolata di Turritani sottopone alla prova di resistenza una nota pointe di Sterne: "incomincio a scrivere la prima frase - e mi affido a Dio Onnipotente per la seconda".
13 storie inospitali
Hans H. Jahnn
Libro: Libro rilegato
editore: Lavieri
anno edizione: 2011
pagine: 192
Viaggio obliquo (poesie 1995- 2009)
Ulrike Draesner
Libro: Libro rilegato
editore: Lavieri
anno edizione: 2010
pagine: 224
Spostamento è salto, "dal cervello alla pancia"; trapianto di corpo, corpo in parti; evento cromatico, musicale, indotto dall'assenza e dal desiderio. Se il desiderato è assente il mondo si predica e contrario: i prati sono rossi, bocca e sangue verdi. Bluastra è la sfinge, o la faccia mai divenuta viso del non nato. Il corpo fatto a pezzi si dissolve nella natura: nuvola e campo, radicina e foglia. Il viaggio è interno: peregrinazione tra una memoria di corpo che si sfalda e la natura diffranta. Grande il trauma, toccato con mano, sparso per indizi nel poemetto damasco, manovra. Corpi sono i luoghi, le pietre, le fortezze, le dune. Parole dell'altra lingua risuonano nel tragitto di un verso: toccare luoghi è toccare fibre intime, è arrivare con le mani nell'altro, ricomporlo in un canto frammentario, a singulti, per visioni splendenti come fate morgane. "Viaggio obliquo" apre al lettore italiano una regione tra psiche e soma, uno sguardo intermittente tra profondità del ricordo ed evidenze della storia; rivela una voce tra le più acuminate e potenti della letteratura tedesca contemporanea.
Albacete
Stefano Gallerani
Libro: Libro rilegato
editore: Lavieri
anno edizione: 2012
pagine: 144
Romanzo impossibile popolato di voci che, di capitolo in capitolo, si ripropongono attraverso situazioni analoghe sostanzialmente irriducibili se non ad un'ambigua istanza temporeggiante giocata sul solco ironico di diversi moduli retorici (l'epistola, i frammenti di diario, le pagine di una confessione). Quello che fingo è, scopertamente, antecedente gozzaniano del "ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. di Montale, alle origini d'una tradizione novecentesca insuperata e fuori tempo massimo che va da Landolfi a certi esercizi del primo Arbasino. Due parti compongono il libro: nella prima, che racconta passo passo la tragica commedia di esistenze colpevoli al cospetto della loro inconsolabile solitudine, tutto ha la cadenza dell'allusione lirica a un fatto " o a uno scandalo ", la sintesi del consuntivo e la laconica freddezza di una sentenza. Nell'altra, esempio unico nel suo genere, letteralmente, di teatro da camera, le identità si moltiplicano in diversi climi, quadri e latitudini al cospetto di loro stesse come l'uomo di fronte allo specchio borgesiano: battibecchi estenuanti, infimi litigi, goffe seduzioni inscenano il piccolo dramma borghese d'una coppia d'amanti sfiniti dall'impossibilità di vivere, al contempo, con e senza l'amato.
Specchi neri
ARNO SCHMIDT
Libro: Libro rilegato
editore: Lavieri
anno edizione: 2009
pagine: 120
Specchi neri forma l'ultimo incastro di Nobodaddy's Kinder ("Figli di Babbonemo"), la trilogia narrativa che Arno Schmidt scrive sull'onda dello choc bellico. Dopo le stazioni intermedie di Dalla vita di un fauno e Brand's Haide, il romanzo chiude un ciclo che produrrà violenti scosse nella letteratura tedesca del secondo Novecento, innovando forme e mezzi espressivi di una lingua svuotata dal nazismo. La visione estrema di un mondo dove la civiltà dell'uomo - per gli effetti della guerra nucleare - non è più contemplata, modella l'antiutopia di un erudito solitario che vaga nella Germania del dopobomba. E come vuole la simmetria dei due precedenti romanzi, il protagonista, in cui si riflettono tratti di Schmidt, vivrà anche in questo libro una storia d'amore senza speranza: la fabula rasa non disegna alcun Eden.
Tecniche di basso livello
Gherardo Bortolotti
Libro: Libro in brossura
editore: Lavieri
anno edizione: 2009
pagine: 80
Ai margini del mercato globale, tra i reperti di una giovinezza passata senza successi, le immagini del telegiornale, i frangenti più anonimi del quotidiano, alcuni personaggi-nome si aggirano in un apparato scenico di periferie, orari di lavoro, acquisti in centri commerciali. Una voce corale, intanto, narra i futuri ricordi del tempo che ora è presente e guarda, con una compassione senza riscatto, ai termini più ottusi delle nostre vite, di questo scorcio di secolo. In una sorta di testo calviniano inceppato, a cui manca la stessa fiducia nell'ordine e il distacco ludico di un'ironia novecentesca, Gherardo Bortolotti propone una narrazione per brevi prose, scenari, particolari slegati. Senza perdere il senso del romanzesco, e anzi riscoprendo una specifica dimensione epica dell'ordinario, le sue frasi individuano le figure frante dei nostri giorni e le trame secondarie a cui affidiamo il senso di ciò che avviene.
Sinfonia (1927)
Antonio Pizzuto
Libro: Libro rilegato
editore: Lavieri
anno edizione: 2009
pagine: 148
Detti aurei. Tredici gesti in un solo atto
Luigi Esposito
Libro: Copertina rigida
editore: Lavieri
anno edizione: 2009
pagine: 120
Inchiostro gettato su fogli o su stralci di pagine è usanza antica, scordata, e forte è l'emozione che si prova quando si tocca con mano nuda un nudo foglio di carta che racconta storie, sottile ricordo d'una purezza della forma, passata. L'opera, d'antica gestazione, pronuncia di immagini fortemente tangibili, non nasconde, come antefatto, gesti in silenzi cosmici, catarsi atta a definire fonema e parola spoglia. Tiratura limitata, con allegata una stampa a rilievo autografata.
Tadellöser & Wolff. Un romanzo borghese
Walter Kempowski
Libro: Libro rilegato
editore: Lavieri
anno edizione: 2007
pagine: 320
Tadellöser & Wolff è l'esito della disperata prova mnemonica e della raccolta di testimonianze che hanno preceduto la stesura del romanzo, vi è già annunciato ogni successivo progetto dell'uomo-archivio Walter Kempowski, da 40 anni intento alla rielaborazione del trauma del passato, custode della memoria condivisa della Germania. Pubblicato nel 1971, il primo libro della Deutsche Chronik incide come su microsolco le voci della famiglia dell'autore negli anni fra il 1938 e il 1945. Attraverso le vicende di questi sensali marittimi di Rostock è la storia paradigmatica della borghesia tedesca che si scrive sullo sfondo del Terzo Reich: la guerra, i bombardamenti, i campi di sterminio. Gli occhi del piccolo Walter seguono il decorso della follia collettiva, immagini e suoni del quotidiano vengono laconicamente registrati nella loro spettacolare mancanza di senso. L'ironico sottotitolo dell'opera, Un romanzo borghese, sarà pertanto la parola fine posta sui concetti patria, famiglia, società. E poi il basso continuo di canzoni e marcette che accompagnano il dodicennio nero, sembra ancora che una vecchia radio mandi in onda contrappunti nazisti. Il libro spietato e grottesco di Kempowski, oltre ai problemi legati alla trasmissione della memoria, pone un ulteriore interrogativo: come trasmettere anche quell'oblio?