Lindau: Saggi
Ombre che camminano. Shakespeare nel cinema
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 1998
pagine: 353
Estetica del montaggio
Vincent Amiel
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2014
pagine: 231
Il montaggio al cinema non è una semplice operazione tecnica che consiste nel tagliare e assemblare dei pezzi di pellicola. È al contrario un lavoro complesso che esige creatività e presuppone un approccio estetico all'opera. Si tratta infatti di associare le immagini in un certo modo, di disporle secondo un certo ritmo, di creare rotture e continuità impreviste. Il libro intende tracciare un panorama delle diverse concezioni del montaggio succedutesi nel corso del tempo, fino alle più recenti applicazioni permesse dalla tecnologia digitale. L'autore prende in esame numerosi esempi di montaggio, attingendo a tutta la storia del cinema e analizzando attentamente l'opera di grandi cineasti per i quali questa tecnica si è rivelata particolarmente importante: Dziga Vertov, Sergej M. Ejzenstejn, Orson Welles, Alfred Hitchcock, Alain Resnais, Maurice Pialat e Krzysztof Kieslowski. Registi che ci permettono di cogliere dal vivo i principi che rendono il montaggio una componente essenziale della scrittura cinematografica.
La sceneggiatura. Forme, dispositivi e modelli
Francis Vanoye
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2011
pagine: 255
"I manuali americani di sceneggiatura basano le proprie prescrizioni sull'analisi di film finiti che hanno avuto successo al box-office, molto più raramente sui grandi classici o sulle pietre miliari della storia del cinema. In tal modo, collocano i modelli in una morale del profitto, cosa senz'altro "naturale" dal loro punto di vista. Il nostro sarà meno soggetto alle dure leggi del mercato, il che non è una qualità in sé, ma una scelta dettata da partiti presi estetici. La presente opera vuol essere piuttosto una riflessione sulle sceneggiature modello e sui modelli di sceneggiatura, non per teorizzare né per legiferare. Il nostro obiettivo è quello di osservare, di individuare, di comprendere dalle interazioni, dalle evoluzioni, la diversità delle forme di sceneggiatura, le loro funzioni nella produzione del senso e dell'emozione, le loro relazioni con lo spettatore e con la società che le ha prodotte."
L'audiovisione. Suono e immagine nel cinema
Michel Chion
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2009
pagine: 208
"I film, la televisione e i media audiovisivi in generale non si rivolgono soltanto all'occhio. Essi suscitano nel loro spettatore - nel loro "audio-spettatore" - una specifica disposizione percettiva, disposizione che, nel presente lavoro, proponiamo di chiamare audiovisione. Un'attività, questa, che non è mai stata considerata nella sua novità: si continua a parlare di "vedere" un film o una trasmissione, trascurando la modificazione introdotta dalla colonna audio. Oppure ci si accontenta di uno schema aggiuntivo. Assistere a uno spettacolo audiovisivo consisterebbe insomma nel vedere delle immagini più sentire dei suoni, e ciascuna delle due percezioni resterebbe saggiamente circoscritta al proprio ambito. Scopo di questo libro è mostrare come in realtà, nella combinazione audiovisiva, una percezione influenzi l'altra e la trasformi: non si "vede" la stessa cosa quando si sente; non si "sente" la stessa cosa quando si vede. [...] La presente opera è al tempo stesso teorica e pratica, in quanto, descrivendo e formulando il rapporto audiovisivo come contratto (vale a dire come il contrario di un rapporto naturale che rimandi a un'armonia preesistente tra le percezioni), essa delinea un metodo di osservazione e di analisi suscettibile di essere applicato ai film, alle trasmissioni televisive, ai video." (Michel Chion).
Estetica del film
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2009
pagine: 244
Questo volume offre una completa e aggiornata introduzione alla teoria e all'estetica del film. I primi due capitoli riprendono, alla luce degli sviluppi più recenti, i contenuti tradizionali delle opere di estetica del film - lo spazio nel cinema, la profondità di campo, la nozione di piano, il ruolo del suono - e dedicano una lunga trattazione alla questione del montaggio nei suoi aspetti tecnici, estetici e ideologici. II terzo capitolo compie una panoramica sugli aspetti narrativi del film: partendo dalle acquisizioni della narratologia letteraria, definisce il cinema narrativo e analizza le sue componenti. Il quarto capitolo è dedicato a un esame storico della nozione di "linguaggio cinematografico", dalle sue origini e attraverso le sue diverse accezioni. Il quinto capitolo esamina la concezione che le teorie classiche hanno sviluppato a proposito dello spettatore cinematografico attraverso i meccanismi psicologici della comprensione del film e della proiezione immaginaria, per affrontare poi la complessa questione dell'identificazione nel cinema.
L'uomo visibile
Béla Balázs
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2008
pagine: 416
"L'uomo visibile" diede per la prima volta una compiuta formulazione alle caratteristiche originali del cinema: l'apporto dell'attore, il fascino del primo piano, il ruolo del paesaggio e degli oggetti, l'inclinazione verso il fantastico, la nozione di stile. Il libro enuncia una teoria del "gesto visibile", del volto, del corpo, delle loro più peculiari risorse espressive, riscoperte dall'immagine in movimento in contrapposizione all'astrattezza della scrittura e del linguaggio verbale. Una idea di cinema governata dai principi dell'espressionismo.
Storia del cinema giapponese
Max Tessier
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2008
pagine: 166
II pubblico occidentale scoprì il cinema giapponese nel 1951 allorché "Rashomon" vinse il Leone d'oro a Venezia. Fu poi la volta di Mizoguchi, due anni dopo, e di Kinugasa a Cannes nel 1954 (il suo "La porta dell'inferno" stregò Cocteau per i "più bei colori al mondo"). A sessant'anni di distanza la nostra conoscenza del cinema del Sol Levante resta frammentaria, episodica, legata ai capricci dei festival. Quest'opera, aggiornata al 2008, ne vuole sintetizzare le qualità essenziali, attraverso la sua storia, i generi, le correnti, i cineasti più importanti.
L'analisi degli spettacoli. Teatro, mimo, danza, teatro-danza, cinema
Patrice Pavis
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2008
pagine: 426
Dopo una riflessione sullo stato della ricerca e gli strumenti della descrizione, l'opera scenica o filmica è sistematicamente radiografata in tutte le sue dimensioni, secondo le tecniche adatte a ciascuna delle sue componenti: attore, voce, musica, spazio, tempo, costumi, luci ecc. L'analisi si colloca interamente dalla parte del ricettore, per ricostruirne la lettura drammaturgica e le reazioni coscienti o inconsce.
Conversazione con Ingmar Bergman
Olivier Assayas, Stig Björkman
Libro: Copertina morbida
editore: Lindau
anno edizione: 2008
pagine: 100
«Quando si è artisti, quando si creano film, è molto importante non essere logici. Bisogna essere incoerenti. Se si è logici, la bellezza ti sfugge, scompare dalle tue opere. Dal punto di vista delle emozioni, bisogna essere illogici, è proibito non esserlo. Ma se si ha fiducia nelle proprie emozioni, allora si può essere del tutto incoerenti. Non fa nulla. Perché si ha il potere di cogliere le conseguenze delle emozioni che hai suscitato. Per sempre». Ingmar Bergman
Dizionario teorico e critico del cinema
Jacques Aumont, Michel Marie
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2007
pagine: 381
Da oltre trent'anni, il cinema è divenuto oggetto di ricerca, studio, insegnamento. Si è quindi progressivamente imposto nell'uso un lessico particolare, costituito in pari tempo da termini non specifici utilizzati in un senso inedito e da nuovi concetti nati per analizzare il linguaggio cinematografico. Questo dizionario raggruppa circa 400 lemmi che riguardano fondamentali nozioni di estetica, semiologia, storia dell'arte, sociologia, psicoanalisi ecc., o presentano teorici e critici (Ejzenstejn, Hitchcock o anche Pasolini e Godard) da cui è impossibile prescindere perché, al di là della loro opera, hanno contribuito a sviluppare la riflessione sulla Settima Arte. Ogni voce offre una definizione chiara e puntuale, arricchita con esempi e seguita da utili rimandi ed essenziali indicazioni bibliografiche. Un indice tematico e un indice dei nomi completano questa opera di consultazione, essenziale per chiunque voglia avvicinarsi allo studio del cinema.
Anno zero. Il cinema nell'era digitale
Alessandro Amaducci
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2007
pagine: 216
In passato limitate all'ambito degli effetti speciali, le nuove tecnologie contribuiscono oggi in misura sempre più rilevante alla definizione di una nuova forma di cinema. Grazie al contributo di personalità come George Lucas e a quello di sperimentatori del video in elettronica come Zbigniew Rybczynski, autori come Peter Greenaway, Lars von Trier, Aleksandr Sokurov, Mike Figgis, Eric Rohmer, Robert Rodriguez, Abbas Kiarostami, Michael Mann e David Lynch realizzano opere cinematografiche sostituendo alla pellicola tradizionale il video digitale. Se ciascuno di loro persegue una differente idea del prodotto finito, sono invece tutti concordi nel sottolineare la "libertà espressiva e l'autonomia al tempo stesso creativa e produttiva" che il nuovo formato apporta, e decisi a non tornare più indietro. Alessandro Amaducci, analizzando i loro lavori più recenti, traccia un percorso storico, tecnico e stilistico dell'utilizzo dei mezzi e dei formati alternativi alla pellicola: dal video analogico al video digitale, dall'Alta Definizione Analogica all'Alta Definizione Digitale. "Film is dead, ovvero la pellicola è morta. Nell'era digitale - conclude l'autore - il cinema (ri)parte da zero."
John Cassavetes
Thierry Jousse
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2007
pagine: 228
"John Cassavetes è da tempo un vero e proprio mito del cinema moderno. Attore affascinante come pochi altri - e artista capace di coltivare un'accorta confusione tra la propria vita e la propria opera -, Cassavetes ha dato all'Europa l'immagine dell'America che il Vecchio Continente ama da sempre contemplare: l'indipendente, spiantato ma pieno di energia, in perenne lotta con l'enorme macchina capitalistica hollywoodiana." (Thierry Jousse)