Logos: Illustrati
Atti della gloriosa compagnia dei martiri
Nicolas Arispe
Libro
editore: Logos
anno edizione: 2019
pagine: 88
Con "Atti della gloriosa compagnia dei martiri" Arispe torna ad affrontare un tema religioso dalla forte carica iconografica. Pedro e Marcellino, Paolo di Tarso, Pantaleone di Nicomedia, Caterina d'Alessandria... sono santi e martiri antichi quelli che si susseguono pagina dopo pagina, tutti vissuti entro i primi anni del IV secolo d.C., nei tempi oscuri in cui la religione cristiana era considerata un'eresia da condannare e perseguitare e la morte in suo nome era vista come l'acme di una fede incrollabile che tutto può superare e sopportare. Nel nuovo volume di Nicolás Arispe, ogni santo è affiancato da un testo che ne racconta la storia con un stile impersonale, quasi asettico, ma che al tempo stesso si lancia in metafore azzardate, richiami del tutto soggettivi partoriti dalla mente dell'autore: la testa mozzata di San Quintino di Vermand si inabissa cullata dai versi di Melville (Sink, sink, oh corpse, still sink / Far down in the bottomless sea, / Where the unknown forms do prowl, / Down, down in the bottomless sea); il terribile supplizio di San Bartolomeo è paragonato allo scuoiamento da vivo dello zio Liu nel romanzo Sorgo Rosso di Mo Yan. I corpi scultorei sono definiti nei loro volumi da un chiaroscuro preciso e a tratti aggressivo, che fa emergere mani intrecciate, membra contorte e volti straziati dal dolore, senza tuttavia lasciar mai affiorare un'ombra di dubbio negli sguardi fissi rivolti all'Altissimo o negli occhi accecati dal rapimento mistico. Come già in Lasciate ogni pensiero o voi ch'intrate, Arispe riprende uno stile grafico medievale, in linea con la tradizione iconografica con cui si confronta. Le tavole appaiono a tratti opprimenti, con scene cariche, affollate di mostri o gravate da un cielo incombente e altre volte raggiungono il massimo dell'essenzialità, raffigurando i santi soli con la loro fede. Un libro originale capace di fondere alto e basso, sordido e mistico, icone antiche e riferimenti culturali moderni in un'ermeneutica del martirio e del castigo.
Julia Pastrana. The monkey woman
Ivan Cenzi
Libro: Copertina rigida
editore: Logos
anno edizione: 2019
pagine: 48
Il sobbalzare di un carro tra la polvere, un villaggio che si allontana, annidato tra i monti, lo sguardo di una bambina che cerca un saluto, un gesto d'affetto da parte della madre che l'ha appena venduta. È con questo addio che si apre la storia di Julia, "Una donna perfetta, una creatura razionale, dotata di parola, cosa che nessun mostro ha mai posseduto. Un ibrido, in cui la natura della donna predomina sul bruto - l'orangotango. Nel complesso, l'essere più straordinario dei nostri tempi", come la definì il medico che la visitò per primo. Di Julia Pastrana, un'indigena messicana vissuta nell'Ottocento e divenuta celebre grazie al suo aspetto e alle sue doti di cantante e ballerina, abbiamo poche notizie certe che tuttavia non rivelano le sue emozioni e i suoi sentimenti. Possiamo solo immaginarli, e Ivan Cenzi lo fa con la delicatezza e la profondità consuete, affidando i suoi pensieri a un diario che non si interrompe nemmeno con la morte. Dall'infanzia infelice a Ocoroni agli anni trascorsi nella città di Sinaloa, dove riceve un'istruzione e impara a danzare, fino alle acclamate tournée in tutto il mondo, Julia ripercorre la sua vita e si sofferma sull'incontro che la cambierà per sempre: quello con Theodore Lent, suo impresario e marito. Colui che un giorno le sussurra all'orecchio le parole che non dimenticherà mai: "Hai il diritto di essere felice". Se la gentilezza d'animo di Julia Pastrana emerge con chiarezza dalle toccanti pagine di diario, le raffinate immagini in bianco e nero di Marco Palena, eseguite a tecnica mista (grafite, carboncino, pastelli e digitale) ci svelano il suo aspetto, a guisa di foto d'epoca, dando pieno risalto al contrasto tra le fattezze selvagge e l'eleganza dei modi. Ed è impossibile non rimanere incantati da questa creatura fragile e gentile, mentre capiamo chi sono i veri mostri, uomini abietti disposti a usare altri esseri umani al solo scopo di arricchirsi. Una storia d'amore appassionata e controversa, un invito a guardare alla diversità senza pregiudizi e, soprattutto, uno straordinario ritratto di donna.
Tutti contenti
Nicolas Arispe
Libro: Copertina rigida
editore: Logos
anno edizione: 2019
pagine: 68
Una staffetta di personaggi disegnati con l'elegante tratteggio a china in bianco e nero tipico di Arispe porta lo scompiglio nelle pagine bianche ed essenziali di questo nuovo volume dell'autore argentino. Corrono tutti freneticamente, passandosi di mano in mano un vassoio con sopra una bottiglia. Sono allarmati e concentratissimi: è una questione di vita o di morte, se non arriveranno in tempo rotoleranno delle teste! Il primo è un cavaliere con una strana armatura tutta sgangherata da cui spuntano dettagli inaspettati: una carota conficcata nell'elmo, un paio di mutandoni a cuori che ondeggiano appesi dietro la schiena, un imbuto a protezione di ogni gomito. Caratterizzati in maniera altrettanto eccentrica, lo seguono il ciambellano (con grosse chiavi appese a cinture e braccialetti), la cuoca (che sfreccia con aria determinata all'interno di un grosso pentolone su ruote), la donzella (che cerca decorosamente di reggersi le vesti), la strega (in bilico su una scopa che sembra sfuggirle di mano), il coccodrillo del fossato (elegantemente bardato per l'occasione) e molti altri ancora, per terminare con un giovane scudiero che somiglia particolarmente all'impacciato Semola della Spada nella roccia. Ma dove vanno tutti questi esseri fiabeschi che sembrano usciti dalle pagine di un poema cavalleresco? Cosa c'è nella bottiglia e a chi stanno portando un bene tanto prezioso? Dedicato alla figlia Francisca, "piccola amazzone" inconsapevole ispiratrice di tanto trambusto, Tutti contenti è una metafora dolcissima e spassosa su ciò che siamo disposti a fare per assecondare i desideri di chi amiamo di più.
Bestiario verticale
Javier Sáez Castán
Libro: Libro rilegato
editore: Logos
anno edizione: 2019
pagine: 48
1924. Sono passati oltre trent’anni dalla scoperta del Ciprifante nella giungla di Sumatra, che insieme ad altre specie ignote della fauna mondiale entrò a far parte del "Bestiario Universale del Professor Revillod", dando il via alla travolgente espansione dell’Istituto Revillod nell’intero globo terracqueo. Invece di rinchiudersi nei loro polverosi studi, gli accademici che prestano opera nell’Istituto hanno continuato indefessi il lavoro di ricerca percorrendo il pianeta in lungo e in largo, e ora il Professor Revillod è tornato e desidera presentare al mondo intero gli ultimi frutti delle sue investigazioni. È l’epoca dei grattacieli, delle automobili, del cinematografo e degli aerei, l’umanità punta in alto con le sue invenzioni, e così fa la fauna, nello sforzo evolutivo di ergersi in piedi per guardare l’uomo dritto negli occhi. Il Professor Revillod, altrimenti chiamato “Il Neo Noè”, ha pertanto deciso di svecchiare l’Istituto che porta il suo nome e presentare le sue ultime scoperte in uno spettacolo di varietà, il Revillorama, di cui il "Bestiario verticale" non è che il pregevole programma di sala: una galleria di immagini della fauna in piedi corredata di catalogo per gli acquisti e bollettino informativo sulle attività scientifiche dell’Istituto. La gentile signorina Wanda ci dà il benvenuto in sala, dove sfileranno davanti ai nostri occhi il Loricano (Impudente felino dal torso piumato e dall’espressione tra l’attonito e l’affettuoso), la Strucheffa (Stravagante trampoliere di sublime pinguedine che si riunisce in piccoli consessi all’imbrunire), il Tallibrì (Curioso rettile chelonide di indole irritabile molto quotato nelle augellerie) e tante altre meraviglie che il mondo riserva alle menti che osano solcare territori inesplorati. Di formato simile al Bestiario universale – ma VERTICALE! – questa nuova raccolta di meraviglie combina 32 tavole in bianco e nero di raffinata fattura, ciascuna divisa in tre parti indipendenti (testa, tronco ed estremità inferiori), che in un gioco combinatorio permetteranno al lettore di incontrare gli ibridi più bizzarri e conoscere aspetto, abitudini e habitat di ogni singola specie che la natura gli ha finora tenuto nascosta. E ricordate: “Solo la Scienza Zootecnica potrà condurci alla vera democrazia”.
Theo. Le scienze inesatte
Stefano Bessoni
Libro: Copertina rigida
editore: Logos
anno edizione: 2019
pagine: 84
Il perno centrale di Theo, quarto e ultimo volume della serie "Le Scienze Inesatte" di Stefano Bessoni, è la creazione dell'omuncolo, un tema particolarmente caro all'autore, che lo aveva già affrontato nei suoi film e nel libro Homunculus. Bessoni si imbatté per la prima volta in questo strambo essere generato artificialmente più o meno nello stesso periodo in cui scoprì le Wunderkammer, mentre svolgeva ricerche in biblioteca per un film mai realizzato dedicato a Paracelso. Fu allora che scoprì, tra le altre cose, le varie ricette di fabbricazione degli omuncoli e le teorie dei preformisti, convinti che ogni spermatozoo contenga un minuscolo feto già formato. Ma riferimenti a questi esseri si possono trovare ovunque: dall'alchimia, dove assumono un significato ermetico e divengono il simbolo della creazione contro natura, fino alla letteratura, basti pensare al Faust di Goethe e al Frankenstein di Mary Shelley. E nell'ambito della scienza (quella ufficiale o "esatta") è impossibile non riconoscere punti di contatto tra i procedimenti della creazione dell'Homunculus e le tecniche di fecondazione artificiale. L'Homunculus protagonista di questo libro è per così dire "figlio" di Giona e Rebecca, i due ragazzi che vivono nella casa un tempo appartenuta all'anatomista Balthazar Zendak. Ed è proprio seguendo la ricetta riportata nel diario di Zendak che la coppia, con l'aiuto dell'amico Lazzaro, riuscirà a generare un sostituto artificiale del bambino che non potrà mai avere. Con apprensione e qualche brivido di terrore seguiamo insieme a loro la nascita della strana creatura all'interno di un'ampolla colma di un miscuglio di bislacchi ingredienti: rugiada scesa dopo la Festa dei Morti, poltiglia di mandragola, il seme di Giona e il sangue di entrambi i ragazzi. Nutrito con il sangue del suo "creatore" e imprigionato nell'ampolla da cui riesce comunque a comunicare grazie a una mimica prodigiosa, lo strano bambino arriverà a sviluppare un'intelligenza eccezionale. Con questo volume, la storia che Stefano Bessoni aveva cominciato a ideare trent'anni fa si avvia alla conclusione, che tuttavia non è una vera e propria fine, ma semplicemente un commiato da Rachel, Rebecca, Giona e i tanti bislacchi personaggi che hanno affollato le loro vicende. Il volume è anche un passaggio di consegne a favore di Theo, l'omuncolo cresciuto ma rimasto bambino, debitore della figura del piccolo Oskar protagonista del Tamburo di latta di Günter Grass. E sarà proprio Theo il protagonista di nuove avventure a venire.
Maria Sibylla Merian. La magia della crisalide
Anna Paolini
Libro: Libro rilegato
editore: Logos
anno edizione: 2019
pagine: 56
Francoforte, Germania, XVII secolo, interno giorno: una bambina è china a osservare dei fiori. Intorno a lei è tutto grigio, i genitori, i giochi, i libri, la casa. Solo i fiori in cui si annidano minuscoli insetti hanno la vivacità della vita vera. Due occhi grandissimi li riflettono pieni di meraviglia, due piccole mani li disegnano. Nasce un dissidio in seno alla famiglia, che apre la strada a una scoperta. Una scoperta di quelle che cambiano la vita. Nel mare magnum di avventure che è la vita di Maria Sibylla Merian, Anna Paolini sceglie di soffermarsi su alcuni momenti meno chiassosi, e ci mostra alcuni fotogrammi della sua infanzia trascorsa a casa, in famiglia, attirando la nostra attenzione sulla formazione artistica, gli studi, le passioni di una ragazzina sulla soglia dell'età adulta. Fino ad arrivare alla scoperta del suo talento. Maria Sibylla Merian fu un'artista e naturalista del XVII secolo, che visse tra Germania, Olanda e Sud America. È considerata una delle fondatrici dell'entomologia moderna. Ma fu anche insegnante, imprenditrice, viaggiatrice, editrice... Dotata di fine intelligenza, grande talento e ottimo senso pratico, riuscì a studiare, viaggiare e coltivare le proprie passioni pur vivendo in un'epoca che non favoriva lo sviluppo intellettuale e l'affermazione personale delle donne. Nel corso della sua lunga vita non venne mai meno ai suoi doveri sociali e familiari, tuttavia cambiò più volte città, paese, famiglia, affetti, lavoro... e portò sempre avanti, anche nelle avversità, la sua passione per il mondo naturale: raccoglieva, allevava, osservava, disegnava bruchi e farfalle, per poi estendere la sua osservazione a tutti gli insetti di cui raffigurò il ciclo vitale in tavole di raffinata bellezza. Una passione, la sua, fortemente in conflitto con i costumi femminili, le convinzioni religiose e le consolidate prassi scientifiche dell'epoca.
Play with me. Ediz. italiana
Nicoletta Ceccoli
Libro: Copertina rigida
editore: Logos
anno edizione: 2018
pagine: 120
Nicoletta Ceccoli torna a stregare con le sue dolci, eteree e terrificanti creature. "Play with me" è un viaggio in quattro capitoli attraverso quattro fantastici mondi dai toni pastello declinati interamente al femminile. In Candyland, splendide e spietate fanciulle dominano (e a tratti divorano) un invitante regno di caramelle e marzapane. In Wild Beauties, le piccole protagoniste sono confrontate alla natura in tutte le sue forme, dalle più fiabesche alle più diaboliche e minacciose, mentre il terzo capitolo, Come play with me, le vede alle prese con il mondo dei giocattoli, in cui ogni prospettiva è ribaltata in un'inquietante, continua dialettica tra vivente e inanimato, grande e piccolo. Infine il quarto, Tales from Wonderland, racchiudendo nel titolo i richiami all'Alice di Lewis Carroll sparsi in tutto il volume, ci trasporta in un universo onirico fatto di torri giocattolo, castelli di carta e mondi fluttuanti, abitati da principesse tentacolate e streghe del mare, tra le cui grinfie potrebbe cadere facile preda uno sprovveduto cavaliere... Un mondo che riecheggia suggestioni surrealiste, dove si muovono bamboline dalla pelle di porcellana e dalle gote rosa, aggraziate e ben vestite ma tutt'altro che fragili e innocenti.
Sfilata di Natale. Un calendario dell'avvento
Emmanuelle Houdart
Libro
editore: Logos
anno edizione: 2018
pagine: 36
A prenderlo in mano, sulle prime sembra un libro come tutti gli altri, con in copertina una vivace illustrazione nel tipico stile di Emmanuelle Houdart. Babbo Natale è arrivato con il suo carico di doni, ma non li porta in spalla dentro un sacco né li ha già infilati in una calza vicino all'albero o al camino: i regali spuntano da un elegante stivalone ornato di stelle e fiocchi di neve mentre un pinguino con buffi mutandoni a cuori tende la mano verso tutto quel ben di Dio. Ma è ancora presto: ci sono 24 giorni da aspettare per poter finalmente tirare i fiocchi variopinti e scoprire cosa si nasconde nei pacchetti! Per fortuna piccoli eventi quotidiani ci aiuteranno a portare pazienza: già dal primo dicembre si respira aria di festa. Avviciniamoci alla notte santa mettendoci in cammino con una serie di buffi personaggi che trasformano il Natale in un Carnevale d'inverno. Il primo a partire è un orso vestito di tutto punto con il suo piccolo in spalla e un bagaglio di piante e fiori; segue una mamma-stivaletto che ha imbarcato due lupacchiotti con un libro e una casetta dei giochi. E poi ancora incontreremo animali che si godono il relax in una vasca da viaggio, un pupazzo di neve con abete portatile e igloo di riserva, un libro un po' angelo un po' diavolo con due uova pronte alla schiusa, una tazza-vaporetto mono-ruota con una graziosa borsetta, un coniglio che traina una slitta zebrata, una piccola pittrice su un'imbarcazione per le nuvole e molti altri ancora. È lungo il viaggio e c'è chi cammina, chi vola, chi scia, chi sceglie un bizzarro mezzo di trasporto, chi si sofferma a scambiarsi doni, dolci e gesti di affetto. Nel mondo di Emmanuelle Houdart, bizzarre metamorfosi fanno saltare i confini tra le creature, donano occhi e sorrisi agli oggetti, rivestono gli animali con abiti dalle fogge più svariate. Giorno dopo giorno, sarà facile ingannare l'attesa grazie alle immagini decorate con motivi stravaganti e ricche di piccoli dettagli che ci invitano a costruire una storia intorno a ciascuno dei partecipanti alla sfilata natalizia. Ma non finisce qui: come in qualsiasi calendario dell'avvento, per ogni giorno c'è una finestrella che nasconde una sorpresa, anche se qui non troveremo delle finestre vere e proprie ma in ogni pagina bisognerà prima di tutto scovare il lembo di carta da sollevare. Si tratta del fumo che esce da un comignolo? O del tettuccio di una carrozzina? Oppure di un alberello indossato a mo' di cappello? E che ne sarà della storia che avevamo immaginato per ogni disegno se poi spunta un nuovo dettaglio a scombinarla? 25 giorni, 25 sorprese, un numero infinito di storie da inventare per arrivare al tanto sospirato giorno di Natale. E dopo, che fare? Niente paura, il calendario si distende unendo le varie immagini in due lunghe scene sul fronte e sul retro, perfette da appendere al muro o da appoggiare su un mobile, per ricordarci che Natale arriva sempre e strapparci un sorriso in ogni giorno dell'anno.
Giona. Le scienze inesatte
Stefano Bessoni
Libro: Copertina rigida
editore: Logos
anno edizione: 2018
pagine: 72
Nella camera delle meraviglie. Mentre la guerra si fa sempre più vicina, Giona e Rebecca scoprono la wunderkammer di Zendak, guidati dai misteriosi indizi di Rachel. Le parole della bambina spettrale trovano terreno fertile in Giona, che comincia a occuparsi della camera delle meraviglie, restaurandola e arricchendola con pezzi sempre nuovi. Lazzaro cerca di mettere in guardia l'amico, rivelandogli che spesso le wunderkammer prendono il sopravvento fino a divorare il loro stesso creatore. Ma, incurante dell'avvertimento, Giona si lascia trascinare nell'oscuro piano di Rachel. Rebecca non riesce a comprendere cosa stia accadendo al suo compagno e preoccupata lo guarda mutare inesorabilmente giorno dopo giorno. A poco a poco Giona arriverà a provare interesse solo per la collezione allontanandosi sempre più da lei. Mentre in paese viene celebrata la festa dei morti, Rebecca si trova invischiata in un terribile sogno a occhi aperti, tra oscuri procedimenti scientifici, rituali occulti e sinistre presenze che si annidano nella vecchia casa sulla scogliera. Il perno centrale del terzo libro della serie "Le scienze inesatte" è la wunderkammer, un fenomeno che ha profonde radici storiche e non di rado, come nel caso di Giona, sfocia nell'ossessione e nel collezionismo maniacale. La camera delle meraviglie diventa un vero e proprio personaggio della storia, dotato di una duplice natura, di un'anima benigna e un'altra oscura, pronta a cannibalizzare il suo stesso conservatore. Tra animali impagliati, teste mummificate, scheletri delle più svariate specie e pregiati documenti d'epoca, in queste tavole Stefano Bessoni dà il meglio del suo stile originale e bizzarramente macabro. Il viaggio nel paese delle scienze inesatte continua, facendo affiorare un aspetto nascosto dell'investigazione scientifica, quell'indole celata che spesso insegue scorciatoie e soluzioni nelle tetre discipline occulte.
Barbablù
Chiara Lossani
Libro: Libro rilegato
editore: Logos
anno edizione: 2018
pagine: 48
In un giardino lussureggiante, due sorelle si guardano, forse stanno conversando, forse si interrogano a vicenda senza bisogno di parole. Una siede sull’erba tenendo in mano un libro, l’altra è in piedi e si appoggia a una colonna con aria meditabonda. Indossano abiti sontuosi, segno del loro alto lignaggio, ornati rispettivamente con simboli cartografici e immagini di mostri mitologici. Una bussola poggiata a terra accentua le allusioni al viaggio e all’avventura. Il nostro sguardo viene presto catturato dalle tre mele di un rosso acceso che pendono sul capo della donna in piedi, svelando fin da subito le antichissime radici della storia che ci viene ora raccontata in immagini e parole. Una storia di tentazione e disobbedienza. Nella tavola successiva, il blu comincia a invadere la scena, dal margine destro si insinua nel bianco e nei colori chiari del giorno. È arrivato Barbablù, un uomo ricchissimo con una storia terribile alle spalle: ha avuto svariate mogli, tutte sparite senza lasciare traccia. A bordo di una carrozza dorata, le due sorelle attraversano il bosco insieme a lui, fino a raggiungere un maestoso castello. È l’inizio di un sogno che ben presto si muterà in un incubo per la minore delle sorelle e nuova sposa di Barbablù. Poco dopo le nozze, l’uomo comunica alla moglie che deve partire per un viaggio di sei mesi e, accommiatandosi, le consegna le chiavi per aprire tutte le stanze della villa dove sarà libera di invitare le sue amiche per divertirsi insieme e godere del buon cibo e di tutti gli agi della sfarzosa dimora. Soltanto in una stanza non dovrà entrare per nessun motivo, pur avendone ricevuto la chiave, altrimenti verrà punita duramente. La moglie promette di buon grado ma a volte la curiosità è più forte di ogni promessa, più forte persino della paura… Gabriel Pacheco torna ad attingere alle fiabe di Charles Perrault, traducendo in immagini La Barbe bleu. Una storia affascinante e misteriosa, da riscoprire attraverso il personalissimo sguardo di Gabriel Pacheco, per poi ripercorrere la vicenda nella riscrittura agile e coinvolgente di Chiara Lossani, ispirata al testo di Charles Perrault e a Donne che corrono coi lupi di C. Pinkola Estés.
Lasciate ogni pensiero o voi ch'intrate
Nicolas Arispe
Libro: Copertina rigida
editore: Logos
anno edizione: 2018
pagine: 40
È un viaggio questo nuovo volume di Nicolás Arispe. Il viaggio di una donna-uccello nello spazio, nella storia e tra citazioni infinite. Un viaggio nel sogno e nelle paure dell'uomo moderno. Aprendo gli occhi la donna-uccello si trova circondata da una massa pulsante di gufi, che la schiacciano e le impediscono di muoversi. Chi sono? Dove si trova? Stacco di scena, e la vediamo entrare nella ciminiera di una fabbrica, da cui improvvisamente sbuca in un quadro di De Chirico. Ma subito precipita, tra Arpie che la inseguono e la mordono, e precipitando cade in mare e si inabissa tra creature spaventose e dai denti aguzzi che sembrano volerla divorare. E poi caverne oscure, streghe, malefici uccelli neri, diavoli e inquietanti inquisitori, in un mondo asfissiante e carico di angoscia da cui non desideriamo altro che fuggire insieme a lei. In questo nuovo lavoro, attraverso i raffinati tratti in bianco e nero caratteristici del suo stile, l'autore ci immerge in un'atmosfera onirica, evocata dai gufi, animali notturni per eccellenza, dalle opere di De Chirico e da animali provenienti dai bestiari medievali. Nell'incubo vissuto dalla donna-uccello, Arispe concretizza quella che è la realtà quotidiana dell'uomo contemporaneo, fatta di sfruttamento (dalla ciminiera della fabbrica al lavoro nei campi con tanto di cappio al collo), emarginazione (i gufi che la respingono), senso di colpa, stigma sociale (un sabba di streghe che sembrano uscite direttamente da un trattato medievale) e ansia per il tempo che scorre inesorabile (le Arpie). Il tutto in uno straordinario gioco di richiami e citazioni, in cui lo stile dell'autore attinge alle fonti più svariate: dai bestiari e trattati medievali alla pittura metafisica, da Bergman ed Eisenstein a Grünewald, Goya e Millet, fino ai costumi teatrali disegnati da Malevic. Non manca un piccolo rimando anche al Libro Sacro e, naturalmente, al Parco dei mostri di Bomarzo che ha fornito il titolo all'opera. Al culmine dell'angoscia, braccata da un'orda di esseri raccapriccianti che ricordano le rappresentazioni medievali delle tentazioni dei santi, stretta tra mostri che sembrano non lasciarle scampo, la donna-uccello si ritrova nel suo nido. Si è risvegliata dal suo incubo... e noi?
Le stanze segrete di monsieur Perronnet
Antonio Bonanno
Libro: Copertina morbida
editore: Logos
anno edizione: 2018
pagine: 80
La morte di una persona solleva infinite domande, destinate spesso a rimanere senza risposta. Alcune di queste riguardano gli oggetti che chi muore lascia dietro di sé: ricordi e simboli della vita vissuta che restano improvvisamente sprovvisti del loro intimo significato... a maggior ragione se il defunto è un personaggio misterioso e stravagante che nelle sue ultime volontà chiede di essere sepolto in divisa da ammiraglio pur non avendo mai ricoperto questo ruolo. Quando il piccolo narratore anonimo di questo albo, scritto e illustrato da Antonio Bonanno, si trasferisce con i genitori nella villa ereditata dal suo eccentrico nonno, il primo pensiero di tutti è varcare finalmente la soglia delle Stanze segrete, tre camere in cui il vecchio passava lunghe ore e che erano precluse a tutti gli altri. Seguite in religioso silenzio gli eredi di questo singolare personaggio nella penombra delle sue misteriose stanze per scoprire i bizzarri oggetti che vi sono custoditi, stagliati sul fondale scuro delle tavole di Bonanno come ricordi che dal buio dell'oblio riemergono alla coscienza. Un suggestivo inventario degli oggetti che ciascuno di noi lascia al termine del proprio passaggio sulla terra, e che continuano a raccontare a chi resta le storie di chi se ne è andato.