Manzoni Editore: Cultura musicale
Io non sono che un critico. Le prime di Verdi alla Scala nella stampa d'epoca (1839-1893)
Noemi Manzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2017
pagine: 500
"Io non sono che un critico" funge da libro delle fonti sulle reazioni di critica e di pubblico che un preciso periodo storico ha riservato alle prime rappresentazioni verdiane alla Scala di Milano. Si è pertanto proceduto a recuperare le testimonianze giornalistiche che i maggiori e più attenti critici del Teatro d'Opera hanno redatto e pubblicato. Tra le firme più autorevoli Pietro Cominazzi, Filippo Filippi, Alberto Mazzuccato, Amintore Galli, e tra le riviste Il Pirata, La Fama, Gazzetta Musicale, La Perseveranza. Ogni opera ha un inquadramento storico che contribuisce ad arricchire ed aiutare la lettura delle fonti.
Ed Orfeo tentava un canto. Memorie dell'antico nella tradizione operistica
Luigi Belloni
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2025
pagine: 370
1600. Nasce l'Opera ed un problema antico ritorna attuale. Quale il rapporto che librettista e compositore devono ricercare in una coinvolgente esecuzione? Si pensava, in origine, a un ripristino della tragedia greca, ma molto di questo genere composito era andato perduto: la musica, il valore dei suoi 'modi' e delle sue pause, l'accento musicale della lingua stessa. A secoli di distanza, dunque, non poteva che nascere un genere nuovo; ma la suggestione dell'Antico dà all'Opera lirica i suoi frutti. I miti riportati sulle scene non potevano prescindere dal tentativo di ricrearne l'effetto complessivo nonostante la contaminazione praticata da culture diverse sui loro contenuti, sui pochi dati sicuri giunti fino a noi afferenti alla loro interpretazione. Intervengono, ora, fattori esterni dovuti al gusto del tempo, alle conoscenze dei librettisti, mutuate da traduzioni che in genere potevano considerarsi 'belle infedeli', e nondimeno responsabili di scelte decisive: tangibili, queste, nel ruolo da attribuirsi al Coro e alla sua incidenza sulle parti del libretto; nel 'peso' e nel colore dell'orchestra che non devono semplicemente ricadere sulle parole, ma fondersi con la 'corposità' della loro area semantica e fonetica. Di conseguenza, ogni creazione riflette una diacronia che fra XIX e XX secolo sembra tuttavia privilegiare un più consapevole ritorno a una riscoperta della parola che rinasce quale 'parola scenica', non più semplice suffraganea della musica.
La follia nell'opera italiana, della prima metà del XIX secolo
Elena Mosuc
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2025
pagine: 450
La complessità e la varietà delle esperienze psico–emotive sono la sostanza dell'eroina belcantista della prima metà del XIX Secolo. La definizione di tali concetti, il bello in musica, il piano emozionale in musica, la percezione e la sensazione della psiche in musica, è necessaria per comprendere a fondo il personaggio. Prima di analizzare musicalmente e/o drammaturgicamente un'eroina di questo tipo (lo si farà, nel presente studio, con Lucia di Lammermoor, Linda di Chamounix e Elvira dei Puritani) è necessario conoscerne e comprenderne il profilo psicologico, individuare ogni sentimento e impulso emotivo che genererà le sue azioni e darà forma ai suoi gesti. In sostanza, bisognerà condurre un'indagine al fine di comprendere, di ogni personaggio, lo sviluppo psicologico e i momenti principali del suo percorso: qui, specificamente, nella sua discesa alla follia.
Cantare il disincanto. Disagio e malinconia nella canzone d'autore italiana negli anni del «miracolo economico»
Giulio De Martino
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2025
pagine: 270
L'ambito in cui, a partire dagli anni '60, i cantautori italiani hanno fatto sentire, con particolare forza, la loro energia e la loro ispirazione, è stato quello delle canzoni di malinconia e di rinuncia. Senza porsi alla guida del pubblico e, anzi, collocandosi in posizione di contraddizione e di divergenza rispetto ai sentimenti prevalenti, hanno inventato una estetica del disagio che si inoltrava nei luoghi oscuri di anni, per tanti versi felici e innovativi, della storia italiana del secondo Novecento.
L'infanzia tradita. Petr Il'ic Cajkovskij
Alessandro Zignani
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2024
pagine: 320
Una vita scritta come un romanzo. Scandita lungo gli ultimi anni di Čajkovskij, segnati da un rendiconto implacabile con i suoi fantasmi interiori, l'immagine del compositore emerge, dalla narrazione, nei suoi incontri con i grandi compositori contemporanei, e quel mondo di mercanti e ipocriti che lo portò a fuggire sempre più da se stesso, fino a divenire un uomo senza volto, maschera di identità fittizie. Il giallo della sua morte resta ancora un mistero. Colera, si disse; oppure, suicidio. Entrambe le versioni appaiono, alla prova dei fatti, non sostenibili. In questa biografia narrata si avanza una terza possibilità, finora ignota, e ancora più inquietante. Čajkovskij fu un esule della vita, un bambino troppo amato per poter sopravvivere all'avvento della maturità. La sua storia riassume in sé i modelli più alti dell'anima russa: la rassegnazione al Fato, nume onnipresente nella sua opera, e il richiamo dell'eros, da lui vissuto come regressione al paradiso di un'infanzia per sempre rimpianta. Fu questo, a ispirarlo nella sua insopprimibile pulsione creativa; e, insieme, a perderlo.
Milano. Dal Verme. La singolare storia di un Teatro (1872-2001)
Eduardo Rescigno, Andrea Sessa
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2024
pagine: 450
Il libro ripercorre le molte vite del teatro Dal Verme di Milano, dall'inaugurazione (1872) alla rinascita dopo una lunga chiusura (2001). Un'esistenza strettamente connessa alle vicende di una città in rapida e profonda trasformazione, che si rispecchia in una struttura teatrale capace, nel corso degli anni, di ospitare gli spettacoli più diversi, dall'opera al circo equestre, dall'operetta ai concerti, dalla prosa alla rivista musicale, dagli incontri sportivi alle proiezioni cinematografiche. In una singolare "cronologia raccontata" appaiono avvenimenti e personaggi che, in misura maggiore o minore, ma ugualmente significativa, hanno lasciato una traccia nella storia di un teatro per molti versi unico, e in quella della stessa Milano.
Van B. «Goethe, Beethoven e il demonico». «Beethoven lettore di Omero»
Luigi Magnani
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2024
pagine: 280
Chi conosce l'opera di Luigi Magnani (1906-1984), saprà che non esiste nessun volume da titolo "Van B." Un nuovo saggio, postumo di 30 anni, è del resto da escludere, su quel "Van B.", il quale altri non può essere che Ludwig van Beethoven, a cui l'autore ha già dedicato buona parte delle sue pubblicazioni (una decina in tutto). E dunque? Escludendo i "Quaderni di conversazione" e "Il nipote di Beethoven", che in verità è un romanzo, si è scelto di raccogliere in un unico volume due testi apparsi in Italia per i tipi Einaudi a 8 anni di distanza: Goethe, Beethoven e il demonico (1976) e Beethoven lettore di Omero (1984). Si tratta, in entrambi i casi, di esempi di prosa raffinata, che fonde il rigore del musicologo con la cordialità dell'umanista. In tali opere Magnani porta in evidenza un profilo di Beethoven che non è puramente quello del compositore ma piuttosto quello del lettore accanito dei classici, tra cui Omero e Goethe, che in molti casi stanno alla base delle sue intuizioni interiori poi realizzate in musica. Prefazione di Alessandro Zignani.
Oberto. Nascita di un'opera
Giancarlo Rizzi
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2023
pagine: 184
La sera del 17 novembre 1839 La Scala alzava il sipario sull’opera di un giovane compositore venuto dalla provincia parmense; Oberto, conte di San Bonifacio ne era il titolo, un certo Giuseppe Verdi il compositore, Temistocle Solera il poeta; ma ulteriori dettagli non erano dati a conoscere. Ancora oggi, a distanza di oltre 150 anni, sappiamo poco sull’origine del libretto, pochissimo della vicenda che ha portato il maestro a metterlo in musica, quasi nulla delle prove, e sulla prima abbiamo poche recensioni e assai contraddittorie. Non va meglio circa il ruolo svolto da alcuni noti personaggi dell’ambiente teatrale del tempo: Bartolomeo Merelli, per esempio, impresario di professione ed ex poetante, e Pietro Massini, che tanto sbriga per portare l’opera sulle scene. I librettisti, poi. I versi di Oberto recano la firma di Temistocle Solera, ma a ben guardare un altro nome lo aveva preceduto: si tratta di un poeta per diletto, cancelliere presso il Tribunale di Milano, amante del romanzo storico e autore di quella storia che rivendicava espressamente come sua: Lord Hamilton, di Antonio Piazza. E quei titoli?: Lord Hamilton, Rochester, Oberto, che appaiono e scompaiono nella corrispondenza del maestro e mutano con il mutare in partitura dei nomi dei personaggi, i quali vengono sostituiti all’ultimo minuto con un tratto di penna. L’indagine su questo primo periodo della carriera artistica di Giuseppe Verdi è tanto problematica per musicologi e biografi da fare affermare a qualche studioso che in mancanza di dati certi anche le leggende possono andare bene. Noi abbiamo provato a fare di meglio, e partendo dal confronto delle fonti documentali abbiamo dato una plausibile ricostruzione sulla nascita di questa prima, travagliata e ancora poco conosciuta opera, che per tutti gli appassionati, e in barba a qualunque ricerca e prova di paternità, rievoca solo un nome: quello di Giuseppe Verdi.
Alban Berg
Mosco Carner
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2023
pagine: 605
Nel 1975 Mosco Carner (Mosco Cohen) pubblica "Alban Berg. The man and the work" che si afferma subito come una delle più esaustive sull'autore di Wozzeck e dell'incompiuta Lulu. Nel 1983 esce una seconda edizione nella quale Carner si sofferma su quel terzo Atto finalmente portato termine con l'analiticità musicologica e il respiro culturale che gli sono propri, come la sua precedente e ancora insuperata biografia su Puccini testimonia (una terza edizione, 1992, è ancora inedita in Italia). Carner si muove alla ricerca di un nesso musicalmente documentato, ma mai meccanico, tra l'uomo e l'artista: il suo scopo primario è di porre in equilibrio il piano biografico–esistenziale e quello creativo–espressivo, due piani diversi di un'unica realtà : quella di un artista che affida alla musica la propria concezione della vita e dell'arte. Anche nella seconda parte, dove le composizioni sono affrontate singolarmente per genesi e prassi compositiva, Carner riesce sempre a mantenere un !ilo diretto con il lettore con quello stile colloquiale e dotto insieme proprio della migliore saggistica anglosassone. Il lettore trova così viva partecipazione alle vicende umane e artistiche di una delle figure più luminose della storia della musica del Novecento per il quale Carner, ha attinto notizie direttamente da chi l'ha frequentato.
Il sosia di Dio. Anton Bruckner. Una cosmologia in 36 movimenti sinfonici
Alessandro Zignani
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2023
pagine: 300
L'organista della cattedrale di una città provinciale, Linz, ormai quarantenne, scrive una Messa coronata da un grande successo. L'esito di quella composizione, a Vienna, nonché la morte del suo professore di contrappunto, che insegna al locale Conservatorio, lo portano ad accettare una cattedra nella capitale dell'Impero. Da quel momento il poco colto ex-maestro di scuola dissemina con il suo dialetto incapace di divenire lingua letteraria sinfonie monumentali, laddove Brahms impone un penitenziale ritorno all'ordine. Invaghitosi di Wagner, non saprà mai fino a che punto Vienna odi chiunque inneggia al Wort–Ton–Drama. La sua musica, un po'arcaica, un po'visionaria, irriterà sia i custodi della tradizione che i profeti dell'"Arte dell'avvenire". Bruckner è ancora un mistero non indagato. Nessuno ne ha ricostruito il periodo di isolamento tra i villaggi del Voralberg, granaio dell'Impero, e prigione delle coscienze. Pochi hanno percorso le strade che lo condussero ad essere un genio inconsapevole di esserlo. Questo libro ne segue l'evoluzione in modo implacabile, individuando nel periodo oscuro della sua vita le premesse alla fioritura dei capolavori. In Bruckner, tutto avviene all'insaputa di lui stesso; eppure, la sua esistenza ha un andamento ineluttabile, per chiunque sappia quanto i traumi della vita possano divenire forze eccedenti le proprie stesse capacità .
Il paese del melodramma
Bruno Barilli
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2023
pagine: 216
Nella musica, le cose, pensano. Nella letteratura di Barilli, le cose pensano di essere musica. Le persone sono paesaggi, e dunque si esprimono nei “modi” maggiori e minori. Le vicende sono temi, e si sviluppano fino alla catastrofe primordiale della Ricapitolazione. Ogni figura viene dissezionata nelle sue componenti, secondo quel cimento analitico che fa della musica un’arte affine all’anatomopatologia. Si prenda Giuseppe Verdi. Secondo Barilli, Verdi è un sarcofago. Non è mai stato vivo, né mai morirà. La sua musica si trascina come i carri dei bovi nei maggesi parmensi, e scintilla di risa che preludono a duelli a coltello, lungo le osterie del Po. Fango e sangue, malaria e chinino, figli illegittimi e tiranni costretti alla violenza da madri cattive: il rintocco di percussioni segnate dal vaiolo e ottoni rochi per l’enfisema dell’alcool segnano il suo Verdi, che icona della dignità nazionale mai sarà. Il suo Verdi è triviale, ateo disilluso, nemico ad ogni re, scheggiato di terra e miseria. Non per niente, il suo Verdi ideale si annida nel Trovatore: l’unica Opera verdiana che può dirsi scritta di getto, con gli sbaffi di matita intorno al delirio di non saper controllare l’invenzione melodica, bellissima allegoria del destino.
Metamorphosen. Wilhelm Furtängler. Il profeta disarmato
Alessandro Zignani
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2022
pagine: 380
A quasi settant’anni dalla scomparsa, la figura di Wilhelm Furtwängler, al di là degli effimeri dibattiti politici, resta il simbolo stesso di una Tradizione interpretativa ormai scomparsa, dove la resa dell’organismo strutturale, l’espressione rinnovata del potenziale rinchiuso nella densità della Forma, diveniva empatia con l’autore, resurrezione della sua vivente voce. In nome di quel lascito del quale era ultimo erede, il Maestro si negò la fuga dal regime nazista, divenendo oggetto della propaganda di Goebbels, emblema dell’intatta civiltà tedesca, presso chi la osservava corrompersi per la bestialità hitleriana. Oggi, meditare l’eredità del direttore e compositore che incarnò una stagione dell’Europa — quando la natura dettava all’uomo le leggi del proprio divenire, e la musica era ponte tra il tempo effimero e l’architettura dell’eternità — più che mai diventa ragione di sopravvivenza, monito per l’avvenire. Questo libro, procedendo sull’intreccio significante tra arte e vita, creazione e interpretazione, indaga dall’interno le ragioni della personalità del Maestro; e, dunque, della sua arte, che di essa fu espressione e compimento. Perché esistere, per lui, era diventare ciò che si è.