Marsilio: Letteratura universale. Albrizziana
Giornali d'Italia. Prefazione a «La Minerva» (1762)
Angelo Calogera
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2019
pagine: 72
Con un'attività giornalistica estesa per quasi quarant'anni, dal 1726 al 1763, Angelo Calogerà si propone indubbiamente come uno dei protagonisti del giornalismo veneziano del Settecento. Suo punto di riferimento quell'Arcadia erudita che aveva nel «Giornale de' Letterati d'Italia» fondato da Apostolo Zeno il proprio modello di periodico, sviluppato in sintonia con la nuova cultura razionalistica europea e rivolto da Venezia a tutti i letterati d'Italia. Di queste vicende la Prefazione a «La Minerva», l'ultimo dei giornali calogeriani dopo le «Memorie» e le «Nuove memorie per servire all'istoria letteraria», fornisce un fedele e dettagliato resoconto, nella piena consapevolezza dell'indubbia "modernità" culturale insita nello strumento giornalistico.
Bibliografia
Cesare De Michelis
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2021
pagine: 208
Avviata quando Cesare De Michelis era studente liceale, la sua parabola pubblicistica procede poi senza soste, arricchendosi via via di interventi giornalistici, recensioni, studi e volumi di storia letteraria, così da giungere ai circa duemilatrecento titoli registrati in questa bibliografia. Espressione di una varietà tematica che spazia dagli interventi politici e sociali alla preponderante saggistica letteraria, legata al suo insegnamento universitario e incentrata prevalentemente sulla storia e i principali protagonisti della letteratura italiana moderna, dal Settecento ai giorni nostri. In parallelo scorrono anche le testimonianze della sua intensa attività editoriale, connotata da un'intelligente riflessione sulla produzione libraria contemporanea e sempre guidata da una specifica attenzione a Venezia, fino all'ultimo e postumo volume che già nel titolo - Quante Venezie... - richiama appunto tutte le Venezie storiche, letterarie e civili da lui esplorate con grande amore e penetrazione critica nell'arco di una vita.
Opulentia sordida e altri scritti attorno ad Aldo Manuzio
Erasmo da Rotterdam
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2015
pagine: 106
Nel dicembre del 1507 Erasmo da Rotterdam bussò alla porta dell'officina veneziana di Aldo Manuzio. Desiderava conoscere l'editore che in pochi anni era diventato il punto di riferimento degli studiosi di tutta Europa. A lui voleva affidare un'opera cui teneva moltissimo: una versione rivista e corretta degli "Adagia", la raccolta di proverbi latini e greci e che sarebbe diventata uno dei più diffusi libri europei del XVI secolo. Per nove mesi Erasmo visse ospite di Manunzio lavorando all'interno della stamperia. Fu un incontro decisivo per la cultura europea che lasciò traccia profonda nell'umanista olandese, che più volte tornò su quell'incontro nei suoi scritti.
Stampa meretrix. Scritti quattrocenteschi contro la stampa
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2012
pagine: 77
La fine del libro cartaceo si avvicina? Qualche anno fa, i primi e-book non facevano certo temere per un'estinzione del sapere stampato; di recente, tuttavia, la tecnologia ha molto migliorato la funzionalità del libro elettronico, rendendolo più maneggevole ed efficace. Alcuni si entusiasmano per le innumerevoli possibilità editoriali che questo cambiamento epocale comporta; altri, invece, evocano scenari apocalittici. Poco meno di seicento anni fa, la comparsa del libro stampato aveva suscitato altrettanti entusiasmi e timori in una società che sino ad allora aveva conosciuto solo la scrittura a mano. A Venezia, città che aveva intensamente vissuto la nascita e gli sviluppi dell'"ars typographica" il rapido propagarsi della stampa aveva rivoluzionato i meccanismi socio-culturali, provocando situazioni contrastanti. Se disponiamo di ampie testimonianze circa le vicende giuridiche e amministrative relative ai primi esperimenti editoriali, documentare le diffidenze e i timori che li avevano accompagnati è invece impresa meno agevole. Qualche interessante testimonianza ci proviene da pochi e frammentari scritti marginali (in genere poesie), stesi talvolta a corredo di opere più importanti e raccolti ora in questa antologia. Grazie a essi, l'euforia e l'ostilità nei confronti della stampa, conosciute soprattutto attraverso cifre e statistiche industriali, trovano anche un'espressione lettetaria.
Tra le carte di un editore
Cesare G. De Michelis
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2011
pagine: 135
In coincidenza dei 50 anni dalla fondazione di Marsilio, questo volumetto propone una scelta antologica di documenti raccolti tra le "carte" dell'editore. Nessuna pretesa di farne la storia o di esaustività. Solo un tentativo di illuminare aspetti significativi di una vicenda ultradecennale con l'ausilio di qualche scritto in grado di restituire il sapore di alcuni dei momenti più rilevanti: progetti editoriali che risalgono al primo decennio, discussioni pubbliche degli anni settanta attorno al tema della libertà di espressione e alla funzione dei piccoli editori, una serie di interviste. In esse l'editore ragiona sulla propria storia, ripercorrendo anche criticamente il percorso sin lì seguito, le relazioni con i singoli autori, l'evoluzione dell'azienda. Prova anche a spiegare come si può riuscire a continuare a produrre con successo a Venezia libri di carta, quando i grandi editori del mondo cominciano a chiedersi se vi sia ancora un futuro per quell'oggetto portato a perfezione dal genio di Aldo Manuzio in quella stessa città più o meno cinque secoli prima. Prefazione di Mario Infelise.
«La rovina di Venetia in materia de' libri prohibiti». Il libraio Salvatore de' Negri e l'Inquisizione veneziana (1628-1661)
Federico Barbierato
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2008
pagine: 88
Dal 1628 al 1661 il libraio Salvatore de' Negri e la sua bottega a San Rocco, dietro il coro dei Frari, rimasero uno dei nodi di una fitta rete di scambi e commerci di libri proibiti. Per decenni Salvatore poté vendere, noleggiare, prestare e smerciare testi messi all'Indice, e per decenni il Sant'Uffizio veneziano lo stette ad osservare raccogliendo informazioni e denunce, ingrossando un fascicolo processuale che avrebbe chiuso solo nel 1661 con una blanda condanna. Sullo sfondo della storia di un libraio come tanti, appaiono le grandi questioni della censura nel Seicento veneto: i generi e i titoli più ricercati, il ruolo dell'Inquisizione e i suoi limiti, i modi della circolazine del libro proibito, le caratteristiche dei lettori, le strategie di comunicazione e l'intreccio costante fra pratiche di lettura e diffusione dei testi.
Dialogo del venditore di libri (1539/1593)
Nicolò Franco
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2005
pagine: 62
Nel 1539 Nicolò Franco (1515-1570), scrittore dotato di un'incontenibile vena polemica e satirica che l'avrebbe condotto sul patibolo, pubblicò a Venezia i "Dialogi piacevoli". L'operetta ebbe notevole successo e fu continuamente ristampata sino al 1559. Successivamente, come avvenne a molte altre opere letterarie, anche questo scritto fece le spese del clima repressivo inaugurato dalla pubblicazione del primo indice romano dei libri proibiti in quello stesso. Il libro di Franco tornò in circolazione a fine secolo dopo essere stato diligentemente corretto da Girolamo Giovannini, domenicano ed espurgatore professionista. Da quel libro viene qui estratto il dialogo sulla libreria, una delle più antiche descrizioni del mestiere di libraio, presentato nelle due versioni, l'originale di Franco e quella purgata dal censore. Il confronto consente di evidenziare, all'interno di un testo vivace e molto sensibile alle grandi tematiche culturali del tempo, le preoccupazioni e gli intenti della censura ecclesiastica.
«Col più devoto ossequio». Interventi sull'editoria (1762-1780)
Gasparo Gozzi
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2004
pagine: 129
Nel 1762, Gasparo Gozzi assunse l'incarico di soprintendente alle stampe della Repubblica di Venezia e lo mantenne fino al 1783. Elaborò proposte di leggi per il governo delle attività editoriali venete in un momento di grandi trasformazioni e fu tra i principali responsabili della censura dei libri. Della sua attività, svolta con zelo e rigore e insieme con prudente apertura, restano numerosi documenti in gran parte inediti: scritture di carattere generale, pareri su questioni specifiche, giudizi sull'opportunità o meno di pubblicare i libri sottoposti all'esame. Il volume raccoglie trenta di questi documenti, scelti in modo da offrire un ventaglio delle attività tipografiche e una testimonianza dell'impegno dello scrittore al servizio della Repubblica.
Foglio. In cui certamente qualche cosa è stampata (1764)
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2003
pagine: 78
Nella sequenza di "storie" del giornalismo veneziano del Settecento, questo anonimo Foglio assume il ruolo di intelligente registrazione dei mutamenti intervenuti nei primi anni sessanta del secolo, quando, a un modello di giornalismo "erudito" entrato irrimediabilmente in crisi, si risponde con la nascita dei periodici letterari "d'opinione" e di quelli scientifici. Le voci che più vi risuonano sono allora quelle di Gasparo Gozzi, di Francesco Griselini e soprattutto di Giuseppe Baretti, al centro, con la sua "Frusta letteraria", di una furibonda polemica, qui rievocata con autonomia di giudizio e spigliata ironia. Completa questa edizione la successiva, e altrettanto anonima, "Istoria delle gazzette".
Della censura dei libri. 1730-1736
Carlo Lodoli
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2002
pagine: XXII-90
Carlo Lodoli (1690-1761) è noto soprattutto come grande teorico di un'architettura razionale e funzionalista in grado di abbandonare canoni e modelli barocchi. Spirito irrequieto e anticonformista, fu anche il maestro e l'educatore del gruppo di patrizi veneziani maggiormente impegnati nei tentativi di riformare la vecchia repubblica marciana. Dal 1723 al 1741 Lodoli fu uno dei principali responsabili della censura veneta, alla quale prestò la sua opera nell'intento di rimodernarne le strutture, finché non venne destituito su pressione di un gruppo di patrizi ostili alla sua politica d'apertura. In tale veste fu autore di alcune originali relazioni, risultato dei suoi studi sulla legislazione che regolava la stampa.
Letterati d'Italia. Introduzione al «Giornale» (1710)
Scipione Maffei
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2010
pagine: 67
Venezia, primi mesi del 1710: dopo quasi due anni di preparazione esce il "Giornale de' Letterati d'Italia", che riscuote immediato successo e sarà pubblicato con cadenza trimestrale fino al 1724, e poi, a intervalli più irregolari, per altri sedici anni. I tre promotori dell'impresa erano il veneziano Apostolo Zeno, riformatore della poesia per musica, il padovano Antonio Vallisneri, noto scienzato, e il veronese marchese Scipione Maffei, grande erudito e autore dell Introduzione al "Giornale" che nel terzo centenario della rivista viene ora riproposta. Maffei traccia un'informatissima ricostruzione storica e comparativa della stampa periodica italiana ed europea, attenta anche al mondo protestante. L'aspirazione del "Giornale" è colmare l'assenza dell'Italia dal circuito europeo della "Repubblica delle lettere" e rilanciare la cultura e la letteratura nazionale misconosciuta dagli "ultramontani", che la identificavano nel "cattivo gusto" barocco. La rivista si presenta quindi come voce e strumento per l'informazione letteraria italiana, gravata dalla lentezza dei contatti fra le diverse realtà della penisola e dalle difficoltà dei letterati a dedicarsi interamente agli studi. La capacità di intercettare le esigenze di rinnovamento della cultura del tempo consentirà al periodico di rivestire un ruolo di primo piano nel dibattito culturale e scientifico dell'Italia del primo Settecento.
Ferdinando Ongania editore a San Marco
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2009
pagine: 99
Ferdinando Ongania (1842-1911) fu a Venezia tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. Diede vita, in una città ormai non più al centro del panorama culturale europeo, a una tra le realtà più significative del tempo nell'ambito dell'editoria d'arte, intuendo tra i primi le grandi possibilità che il mezzo fotografico era in grado di offrire al libro illustrato. Il suo nome è legato alla straordinaria opera "La Basilica di San Marco in Venezia", vera e propria mappatura del monumento marciano. Il suo catalogo, tuttavia, può contare oltre un centinaio di titoli, sicuramente meno noti, ma di altrettanto valore culturale e indiscussa qualità grafica. Una serie di testimonianze, non solo documentarie ma anche narrative e iconografiche, ci conduce alla riscoperta di una vicenda singolare per il luogo e il tempo in cui si svolse. Ne esce una Venezia cosmopolita, in parte già "turistica", la cui vita mondana venne animata da una ricca colonia di espatriati anglosassoni. Molti di loro elessero il negozio-libreria Ongania meta irrinunciabile dei loro più o meno lunghi soggiorni in città.