Meltemi: Meltemi.edu
Il soggetto e la differenza. Per un'archeologia degli studi culturali e postcoloniali
Stuart Hall
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2016
pagine: 335
Stuart Hall è una delle figure chiave della teoria culturale britannica ed europea degli ultimi anni. I suoi studi e interventi costituiscono ormai un punto di riferimento essenziale in diversi campi della teoria critica: dagli studi culturali ai Migration Studies, dai Race ai Media Studies, dagli studi postcoloniali ai Black British Cultural Studies. Questa raccolta propone i suoi saggi più noti e dibattuti, offrendo una panoramica esauriente sia dei suoi molteplici interessi sia dell'evoluzione del suo pensiero negli ultimi 25 anni. Questi saggi ci restituiscono l'immagine di uno sguardo davvero originale e transdisciplinare, attento alle dinamiche delle soggettività e delle differenze, ma anche di un intellettuale impegnato nella riflessione e nel dibattito pubblico su alcuni dei temi cruciali dello scenario economico, politico e culturale contemporaneo: la cultura e la comunicazione di massa, l'etnicità e il razzismo, le migrazioni, il multiculturalismo, le nuove identità black, il thatcherismo, il neoliberismo e il postfordismo, la globalizzazione, il postcolonialismo.
Culture del dono
Libro: Copertina morbida
editore: Meltemi
anno edizione: 2008
pagine: 236
Da Mauss in poi, la questione del dono si è periodicamente riproposta al centro delle riflessioni dell'antropologia e delle scienze sociali. Questo libro, che raccoglie contributi originali di alcuni fra i maggiori specialisti italiani, fa il punto sullo stato attuale degli studi. Alcuni saggi presentano un approccio storico, riconsiderando alcuni momenti cruciali della riflessione novecentesca sul dono nelle opere di Boas, Mauss, Hertz, Bataille, Sahlins, Godbout; altri sviluppano una riflessione teorica a partire da casi specifici di ricerca. Superati gli entusiasmi della scuola filosofica antiutilitarista, che vedeva nel dono un principio di radicale contrapposizione politica al predominio di mercato e Stato nelle società contemporanee, la riflessione si fa qui più sottile e circostanziata. Ci si interroga in primo luogo sulla validità di una categoria troppo ampia e indistinta di "dono", e sulla possibilità di contrapporre in modo rigido dono e merce. Il libro contiene saggi di Pietro Angelini, Matteo Aria, Clara Gallini, Fabio Dei, Adriano Favole, Vincenzo Padiglione, Carla Pasquinelli, Mariano Ravanello e Pier Giorgio Solinas.
Verità e menzogna dei simboli
Ignazio Buttitta
Libro: Copertina morbida
editore: Meltemi
anno edizione: 2008
pagine: 332
Cosa sono e come funzionano i simboli? Quali sono i meccanismi di trasmissione dell'immaginario, i suoi spazi e la sua rilevanza sociale? Quali il ruolo e il perimetro del sacro, del mito, del rito, della magia e della religione in certi ambiti, erroneamente percepiti come marginali, della società contemporanea? Quali le strategie di trasmissione della memoria culturale e i meccanismi di produzione e riproduzione dell'identità comunitaria? I saggi riuniti in questo volume cercano di fornire alcune risposte a questi interrogativi confrontandosi con la pervasiva, sebbene non di rado occulta, dialettica culturale tra immanenza e trascendenza e indagando sulle dinamiche psicologiche e sociali della produzione simbolica attraverso l'analisi di diversi contesti di espressione (ergologici, rituali, letterari, artistici) del simbolismo dell'aria, dell'acqua, del fuoco, della vegetazione, del vino, del pane.
Intrecci di culture. Marginalità ed egemonia in America Latina e Mediterraneo
Libro: Copertina morbida
editore: Meltemi
anno edizione: 2008
pagine: 262
La risposta dell'America Latina ai fenomeni della modernità sembra smentire il rischio delle tendenze omologanti implicite nel processo di globalizzazione. Quei vasti settori socio-culturali che storicamente hanno subito veri e propri tentativi di rimozione o processi di marginalizzazione si inseriscono oggi nel tessuto della modernità proponendo spazi di riflessione critica in cui si avverte la portata politico-culturale delle popolazioni autoctone. I saggi raccolti nel volume affrontano da varie angolazioni gli aspetti dell'educazione bilingue e interculturale, del discorso intorno al quale si forgia il concetto di nazione, della ritualità indigena e della poesia improvvisata, smascherando la tendenza dei nuovi immaginati globali a rimuovere i conflitti nell'avvicinarsi alle culture "altre".
Dislivelli di cultura e altri discorsi inattuali
Alberto Mario Cirese
Libro: Copertina morbida
editore: Meltemi
anno edizione: 2006
pagine: 213
Le società delle moderne nazioni europee, a diversamente da quelle "primitive", sono caratterizzate da una serie di differenze culturali interne più o meno direttamente connesse con le disegueglianze potitico-sociali. La divisione del lavoro, la diversificazione delle condizioni di vita, la distanza tra i vari ceti, la complessità del processo di formazione e sviluppo, il diverso accesso ai mezzi di informazione hanno fatto sì che i vari gruppi in cui queste società si articolano abbiano partecipato in modo differente alla produzione e al godimento dei beni culturali. Talvolta si tratta di semplici variazioni all'interno di un orizzonte comune, altre volte di veri e propri "dislivelli di cultura". La presa d'atto dell'esistenza, della vastità e dell'importanza di tali dislivelli si esprime in alcune contrapposizioni ben note: Nord e Sud, città e campagna, élite e classi popolari. Si tratta di schematizzazioni che hanno una validità generale indubbia, ma che richiedono una concreta articolazione attraverso singole indagini di carattere folklorico in grado di rilevare e classificare in modo dettagliato i fenomeni di differenziazione culturale. È quanto si propone questo volume, che si chiude con una illuminante conversazione tra Alberto M. Cirese, Pietro Clemente e Eugenio Testa.
Corpo, potere e malattia. Antropologia e Aids nei Grassfields del Camerun
Ivo Quaranta
Libro: Copertina morbida
editore: Meltemi
anno edizione: 2006
pagine: 311
Con meno dell'8% della popolazione mondiale, l'Africa sub-sahariana comprende circa i due terzi dei casi globali di AIDS. Eppure, in Africa si sostiene che l'AIDS non esista: la sindrome è considerata un'invenzione dell'Occidente per controllare la crescita demografica del continente; oppure come nulla di diverso da condizioni sempre esistite e afferenti al campo delle violazioni dei tabu sessuali. A partire dal significato di tali affermazioni, questo studio vuole elaborare una comprensione differente del fenomeno, capace di cogliere il ruolo dell'azione umana. A tal fine è necessario prendere le distanze dalla concezione biomedica della sindrome, mettendo in luce come essa stessa rappresenti una costruzione culturale. La malattia è sempre una realtà semantica, un fenomeno socio-culturale e come tale impone di esaminare i processi della sua costruzione. E con questo spirito che qui si intende proporre un'analisi delle pratiche interpretative attraverso cui l'AIDS è stato culturalmente costruito a Nso' (provincia del Camerun). La ricerca si è avvalsa di una molteplicità di metodologie: dall'intervista all'osservazione partecipante, dal lavoro di archivio allo spoglio di periodici e quotidiani locali, dalla ricostruzione storica all'analisi delle politiche sanitarie (locali, nazionali e internazionali).
Baro romano drom. La lunga strada dei rom, sinti, kale, manouches e romanichals
Alexian Santino Spinelli
Libro: Copertina morbida
editore: Meltemi
anno edizione: 2005
pagine: 192
Il libro si divide in sei parti: la prima riguarda l'aspetto storico, dalla preistoria fino all'azione politica e sociale dei giorni nostri, ed evidenzia le strategie e gli eventi più significativi che hanno coinvolto la popolazione romaní nel lungo percorso dalle regioni a nord-ovest dell'India al mondo occidentale, attraverso la Persia, l'Armenia e l'Impero bizantino; la seconda parte affronta l'analisi della popolazione romaní sotto il profilo demografico e dell'autodeterminazione, descrivendo i diversi gruppi e dalle varie comunità; la terza concerne gli aspetti socio-economici generali; la quarta la lingua romaní; la quinta si occupa della cultura romaní intesa in senso antropologico e l'ultima riguarda l'arte nelle sue principali espressioni.
Oltre la gabbia. Ordine coloniale e arte di confine
Marina De Chiara
Libro: Copertina morbida
editore: Meltemi
anno edizione: 2005
pagine: 167
Impadronirsi del mondo non solo attraverso lo smisurato potere delle armi, vera supremazia tecnologica dell'uomo bianco europeo, ma anche attraverso l'invenzione di storie che descrivono l'altro, lo sconosciuto, il diverso, come qualcosa da addomesticare, da imprigionare. La cultura dell'Occidente ha sviluppato una lunga tradizione in quest'arte della rappresentazione, per poter imporre il proprio monopolio economico-culturale sui paesi non occidentali. Nell'ottica transdisciplinare proposta dagli studi culturali e postcoloniali, l'autrice interroga alcuni classici della letteratura in lingua inglese, complicando i percorsi della critica tradizionale, offrendo una mappa problematica all'interno della critica contemporanea.
Antropologia del linguaggio
Alessandro Duranti
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2005
pagine: 336
La critica postcoloniale. Decolonizzazione, capitalismo e cosmopolitismo nei postcolonial studies
Miguel Mellino
Libro: Copertina morbida
editore: Meltemi
anno edizione: 2005
pagine: 216
Questo volume, proponendosi come una genealogia critica degli studi postcoloniali, offre al lettore i contorni di un dibattito recepito finora nel nostro Paese in modo del tutto frammentario. Passando in rassegna le tematiche più ricorrenti e il lavoro degli autori più impegnati in questo campo (Said, Bhabha, Spivak, Hall, Gilroy, Young, Clifford, Appadurai), l'autore intende mettere in luce sia lo sviluppo storico del postcolonialismo sia il suo rapporto con le principali correnti della teoria sociale: il marxismo, il postmodernismo, il decostruzionismo, il post-strutturalismo.
Il culto moderno dei fatticci
Bruno Latour
Libro: Copertina morbida
editore: Meltemi
anno edizione: 2005
pagine: 119
La parola "feticcio" e la parola "fatto" hanno la stessa etimologia ambigua. La parola "fatto" rinvia però alla realtà esterna, la parola "feticcio" alle credenze del soggetto. Incalzati dalla necessità di tenere distinto il soggetto dall'oggetto e dunque la conoscenza dalla credenza, secondo Bruno Latour, hanno tentato d'istituire un vero e proprio processo al feticcio. Ma ora è arrivato il momento di smetterla di distinguere i feticci dai fatti, la conoscenza dalla credenza, il soggetto dall'oggetto, unendo le due fonti etimologiche nel "fatticcio", cioè la certezza che permette alla pratica di passare all'azione senza mai credere alla differenza tra immanenza e trascendenza.