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Mimesis: Novecento

La cultura in armi. Gli intellettuali tedeschi e la grande guerra

La cultura in armi. Gli intellettuali tedeschi e la grande guerra

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2019

pagine: 136

«Da ieri siamo un popolo in armi. […] Potesse l’oratore di oggi trasformare ogni parola in una baionetta, in un fucile, in un cannone!» Così si esprimeva il filosofo e teologo tedesco Ernst Troeltsch in un discorso tenuto presso l’Università di Heidelberg il 2 agosto 1914. Queste espressioni sono emblematiche di quel Krieg der Geister, di quella “guerra degli spiriti”, che gli intellettuali e gli accademici tedeschi credettero di dover condurre, a colpi di appelli e proclami, a sostegno delle operazioni militari con l’obiettivo di giustificare e dare un senso ampiamente culturale all’immane sforzo bellico e al terribile sacrificio del popolo tedesco. Mentre Inghilterra e Francia potevano rivendicare, per quanto ideologicamente, la missione universale di combattere per la democrazia e la libertà, la Germania non solo non poteva dichiarare di avere una missione di questo tipo, ma doveva anche fare chiarezza, persino al suo interno, sugli obiettivi stessi della guerra. Per questo le argomentazioni tedesche, di cui sono intrisi gli scritti qui presentati in traduzione italiana, se sono da un lato quasi sempre essenzialmente difensive, risultano dall’altro di grande interesse per il modo in cui riflettono sul carattere nazionale – passato, presente e futuro – della Germania.
14,00

Margini. Saggi su filosofia e letteratura

Valentina Surace

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2024

pagine: 120

Non è possibile tracciare in modo netto e rigoroso i margini che distinguono Filosofia e Letteratura, benché occorra evitare di cedere alla confusione. Si tratta, piuttosto, ogni volta, di decostruirli, di farli vacillare, mostrando come, pur mantenendosi differenti, l’una si lasci fecondamente contaminare dall’altra. È questa la posta in gioco che si è voluta mettere alla prova, ritrovando e sviluppando alcuni concetti (oblio e rammemorazione, diritto e giustizia, giuramento e perdono, identità e differenza) all’incrocio tra diversi generi di scrittura, là dove l’interrogazione filosofica e l’opera letteraria reciprocamente si alimentano e si illuminano, offrendo importanti spunti di riflessione.
12,00 11,40

Soggetti precari. L'ontologia sociale di Judith Butler

Valentina Surace

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2023

pagine: 212

Il pensiero di Judith Butler, inizialmente impostosi a livello internazionale nell'ambito dei Gender Studies, nel corso degli anni, non solo si è arricchito nel confronto con i pensatori più radicali del Novecento (Benjamin, Arendt, Foucault, Derrida, Levinas, Lacan, solo per citarne alcuni), ma si è anche misurato con la sfida che la filosofia del secolo scorso ci ha lasciato in eredità, quella di ripensare l'umanità dell'umano, sia sul piano teoretico, sia su quello etico e politico, al di là della figura del soggetto e delle sue illusorie prerogative di padronanza e autonomia. A partire dalla prospettiva della decostruzione della soggettività moderna e riattraversando per intero l'opera di Butler, emerge il concetto di "vite precarie", attraverso il quale è possibile pensare la condizione umana di singolarità esposte, interdipendenti e vulnerabili, che chiedono riconoscimento e inclusione.
20,00 19,00

Essere contemporanei della fine del mondo. Saggi su Manlio Sgalambro

Roberto Fai, Luca Farruggio, Rita Fulco, Caterina Resta

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2022

pagine: 210

«Contemporanei della fine del mondo» è espressione che Sgalambro utilizza in più luoghi per definire la condizione degli esseri umani. Il fatto che il genere umano, nell’attimo, remoto eppure già da sempre attuale, della “morte del sole”, scomparirà nel suo insieme costituisce l’orizzonte costante del suo pensiero. A partire da questa incontrovertibile certezza, occorre avere il coraggio di una verità intollerabile: tutto è già da sempre destinato alla distruzione. Questa verità, che il filosofo Sgalambro assume con i toni sprezzanti dell’indignazione e della rabbia, ma anche con quelli più pacati, ma non meno aspri, del cinico disincanto, costringe a un radicale mutamento di prospettiva. Il pensiero, ultima roccaforte in cui trincerarsi, in tutte le sue declinazioni – la teologia, l’etica, la politica, l’estetica – deve trarne le dovute conseguenze. Confrontarsi con questa «filosofia del terrore», radicale fino all’estremismo, esacerbata fino al livore, comunque urtante, è quanto provano a fare i saggi raccolti in questo volume, tentando di mostrarne anche un ulteriore risvolto, quello di un disperato e inappagabile desiderio di assoluto.
10,00 9,50

Anacronie. L'inattualità del contemporaneo

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2022

pagine: 128

I saggi raccolti nel volume indagano il concetto di “contemporaneo”, mettendone in questione il significato storiografico tradizionale. Investigando la temporalità della rammemorazione (Bloch e Benjamin), della comprensione e dell’arte (Gadamer), dell’inconscio (Freud e Lacan), della relazione etica (Levinas) e dell’interpretazione post-storica (Calasso), essi lasciano emergere come il contemporaneo non sia una nozione cronologica di tempo, corrispondente al presente o all’attuale, ma indichi una rottura del continuum temporale. Si tratta di un’intempestività, che diviene il luogo di un incontro evenemenziale tra una pluralità di tempi, tra un passato riattualizzato e l’avvenire. Il contemporaneo non nomina perciò una sincronia, bensì un’anacronia, che irrompe nella diacronia del tempo, impedendo al presente di coincidere con se stesso.
12,00 11,40

Logos e logica in Heidegger. Cammini del pensiero

Logos e logica in Heidegger. Cammini del pensiero

Giuliana Gregorio

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2021

pagine: 190

"Was ist das, das Logische?" è una delle domande fondamentali del Denkweg heideggeriano, che può quindi essere ripensato alla luce dell'incessante, sempre di nuovo ripetuta, interrogazione della costellazione logos-logica-linguaggio. Dopo una ricostruzione generale del cammino che, a partire dagli scritti giovanili sulla logica, attraverso la tematizzazione del logos negli anni marburghesi, sfocia in una dissoluzione della questione della logica nella questione dell'essenza del linguaggio, vengono analizzate tre 'soste' cruciali di esso: il problematico corso sulla logica del SS 1934, l'interpretazione-appropriazione della concezione "aurorale" del logos e la Erörterung dei "principi del pensiero" nei Freiburger Vorträge (1957). Tentando di 'fuoriuscire' dalla logica tradizionale quale metafisica del logos in direzione di una logica proveniente dal logos stesso, Heidegger compie un percorso circolare che, muovendo dalla logica verso il logos, riconduce infine dal logos a una logica "più originaria".
17,00

Sismografie. Ernst Jünger e la Grande Guerra

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2019

pagine: 160

L’imprescindibile riflessione di Ernst Jünger sulla Grande Guerra è ritornata al centro del dibattito degli studiosi a partire dalla pubblicazione, avvenuta nel 2010, dei suoi diari di guerra originari. In questo scarno giornale di bordo, Jünger, come un sensibilissimo sismografo, registra il ritmo incalzante delle battaglie e delle marce militari e quello dilatato e quasi surreale delle veglie di guardia notturne, la monotonia e il degrado della vita in trincea e l’inferno di sangue e acciaio della “guerra di materiali”, in cui non solo si consumavano i sogni e la vita di intere generazioni di europei, ma vacillavano le stesse fondamenta di un mondo e di una cultura. L’esperienza di guerra rimane il centro propulsore della produzione letteraria e filosofica jüngeriana degli anni Venti e Trenta, improntando di sé la pubblicistica politico-nazionalista degli anni 1919-1933, le riflessioni sull’attualità, le pagine espressioniste del Cuore avventuroso del 1929 e gli scritti sulla mobilitazione totale e sull’affermarsi della nuova epoca dell’Arbeiter dei primi anni Trenta. Essa viene elevata a incomparabile scuola di vita, a prova suprema di valore, a emblema universale della lotta interiore e spirituale che l’uomo deve condurre contro le forze oscure ed elementari. Nel corso della lunga vita di Jünger, che abbraccia un intero secolo, le continue trasformazioni che egli opera su di sé comporteranno, volta per volta, una differente interpretazione della Grande Guerra, evento destinato a segnare in maniera indelebile tutta la sua esistenza e con il quale non ha mai smesso, fino all’ultimo, di misurarsi, alla ricerca di una personale forma di vita e di un’estetica ed etica dell’esistenza, attraverso una pratica incessante della memoria.
16,00 15,20

Tecnocrazia e analfabetismo emotivo. Sul pensiero di Günther Anders

Tecnocrazia e analfabetismo emotivo. Sul pensiero di Günther Anders

Natascia Mattucci

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2018

pagine: 239

Se è vero che il Novecento con le sue profonde lacerazioni ha attraversato la lunga vita di Günther Anders, anche il suo pensiero deve essere inscritto a pieno titolo nel tracciato filosofico novecentesco segnato dalla questione della tecnica. Postosi ai margini dell’accademia in una sorta di perenne non appartenenza, Anders compone un mosaico che mette insieme prospettiva teoretica e urgenza empirica, occasionalismo e metodica deformante, critica dell’esistenza tecnica e prognosi dell’analfabetismo emotivo. Il volume percorre i momenti costitutivi della disfunzione innescata da una tecnocrazia che invalida la vita emotiva precipitando l’esistenza umana in una condizione di obsolescenza contro cui occorre comunque azzardare una difficile metamorfosi del sentire. Fantasia morale e conservazione del mondo rappresentano rispettivamente il sentiero da percorrere e la meta politica da raggiungere contro i rischi di una tecnica divenuta la principale fatalità delle nostre esistenze.
22,00

Schegge messianiche. Filosofia, religione, politica

Schegge messianiche. Filosofia, religione, politica

Pierandrea Amato, Rita Fulco, Sandro Gorgone, Valentina Surace

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2017

pagine: 197

In una delle tesi del suo celebre scritto "Sul concetto di storia", Walter Benjamin parla del «concetto di presente inteso come quell'adesso, nel quale sono disseminate e incluse schegge del tempo messianico». I saggi raccolti in questo volume, come sparsi frammenti, mostrano tuttavia l'invisibile filo che ne imbastisce la trama unitaria proprio nel costante riferimento all'indice messianico che ne è, più o meno esplicitamente, il motivo di fondo comune. Scandagliando il pensiero di Benjamin, Derrida, Quinzio, Welte, Weil, questi scritti lasciano intravedere in filigrana come il riferimento al messianismo, al di là dell'alveo religioso in cui è sorto, in diverse forme e declinazioni, attraversi il pensiero del Novecento, sollecitando un'interrogazione filosofica ineludibile che investe anche l'ambito del Politico.
20,00

Evento e genesi. Heidegger e il problema di una fenomenologia cosmologica

Evento e genesi. Heidegger e il problema di una fenomenologia cosmologica

Roberto Terzi

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2016

pagine: 400

La questione del mondo è stata una delle poste in gioco fondamentali della fenomenologia e del suo tentativo di ripensare l'esperienza. Che cosa implica il progetto di quella che si può chiamare una "cosmologia fenomenologica"? Quali sono le sue condizioni e le sue conseguenze? Se Heidegger ha dato un contributo decisivo allo sviluppo di questo filone "cosmologico" che percorre la corrente fenomenologica, in che misura i suoi testi permettono di realizzare un simile progetto? Sono queste le domande che si trovano al centro del presente saggio: anche attraverso un costante dialogo con altri autori, vengono analizzate le possibilità e i limiti di una cosmologia fenomenologica nei testi del primo Heidegger. Questi appariranno allora percorsi da una tensione fondamentale. Se da un lato essi permettono di pensare un primato del mondo sull'io come vero "luogo" del trascendentale e della manifestatività, dall'altro lato l'impostazione heideggeriana incontra dei limiti essenziali, che si rivelano essere due veri e propri "punti ciechi" del suo pensiero: il primato assoluto della questione dell'essere e l'omissione della questione della genesi.
30,00

La filosofia e la grande guerra

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2016

pagine: 259

Il centenario della Grande Guerra (1914-1918) non è materia soltanto per gli storici di professione. Anzi: secondo questo volume il primo conflitto mondiale incarna un evento ancora incompiuto - i suoi effetti culturali si riflettono tuttora nel presente - di cui innanzitutto la filosofia dovrebbe avere la forza di farsi carico. Se dal punto di vista della conoscenza storica possiamo dire di sapere tutto, o quasi, del primo conflitto mondiale, ancora ci sfuggono le ragioni più profonde della catastrofe che, quanto più approfondiamo, tanto più testimoniano che la prima guerra mondiale rappresenta un'emorragia della storia. Le celebrazioni del centenario, d'altronde, tranne rare eccezioni, dimostrano che la plateale incapacità di fare i conti con il massacro di cent'anni fa - la guerra risulta per lo più oggetto di un'estenuante e futile carovana di rievocazioni - dipende innanzitutto da un corto-circuito tra il sapere storico e la politica che tende ad anestetizzare il valore genealogico e profetico della carneficina della prima guerra della tecnica. Che cos'è la prima guerra mondiale per gli autori di questo volume? Esplorando il valore dei suoi luoghi simbolici (le trincee e la terra di nessuno, ecc.), delle nozioni che ci ha lasciato da pensare (mobilitazione totale, pulsione di morte, irrappresentabilità estetica dell'orrore), delle emozioni che ha trasformato (aggressività, angoscia, coraggio, noia, paura)...
24,00 22,80

Oscurato. Fine dell'umanesimo e umano a-venire

Gianluca Giannini

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2015

pagine: 128

Diffusa è la convinzione che l'uomo occidentale sia in crisi. Diffusa è, anche, la percezione che siamo dinanzi a un tipo di crisi 'unica' nel suo genere. Questa vera e propria krísis epocale, che consta di un qualcosa di eventualmente irredimibile, tale cioè da individuare una unicità, un 'mai visto' prima perché investe, a grandissime profondità, la trama interna della struttura identitaria dell'uomo occidentale medesimo, è divenuta sempre più oggetto di interrogazione e analisi filosofica. Il presente volume, più che prospettare rasserenanti vie d'uscita, prova a sgombrare il campo da tutta una serie di falsi miti speculativi che, nel loro dominio mediatico, si sono imposti quali vera e propria panacea. Su tutti il 'nuovo realismo', che altro non è se non l'inverarsi di un subdolo ontologismo, la cui concretizzazione è un umanesimo a-umano quale derivazione ultima di quella Metafisica come Struttura, che proprio nel XX secolo ha fatto definitivamente fallimento.
15,00 14,25

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