Mondadori: Strade blu. Non Fiction
Loro mi cercano ancora. Il coraggio di dire no alla 'ndrangheta e il prezzo che ho dovuto pagare
Maria Stefanelli, Manuela Mareso
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 204
Vivere con una taglia sulla testa, troncando ogni legame, in fuga perenne dal proprio passato. Perché trascorrono i decenni, "ma la 'ndrangheta non ti dimentica". Con questo pensiero vive ogni giorno Maria Stefanelli, dal 1998 testimone di giustizia contro l'organizzazione criminale dentro cui è nata e cresciuta. Nella speranza di scampare alle insostenibili vessazioni di una famiglia arcaica e oppressiva finisce per sposare, in un matrimonio d'affari combinato dai fratelli, un boss di rango di una cosca mafiosa attiva tra il Piemonte e la Calabria. Da lì ha inizio il suo incubo: una vita al servizio degli affari criminali del marito, fra il traffico di droga e armi e la ricerca di espedienti per evitare il carcere. La spirale di brutalità, di cui sarebbe vittima anche sua figlia, la convincono a denunciare quello che sa agli investigatori e iniziare il percorso della collaborazione con la giustizia. Il suo è un tradimento imperdonabile agli occhi della mafia, un'onta da punire con la vendetta. Una scelta coraggiosa, perché l'ombra della ritorsione oscurerà per sempre ogni sua giornata: non basteranno a darle serenità la nuova città e il nome di copertura previsti dal programma di protezione per lei e la figlia. Proprio alla figlia, che come lei ha pagato il prezzo di nascere in una famiglia criminale e ha subito le restrizioni di una vita da fuggiasca, decide oggi di raccontare senza reticenze la cruda verità sul loro passato.
Correre con il branco. La filosofia della corsa e tutto quello che ho imparato dalla natura selvaggia
Mark Rowlands
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 208
Mark Rowlands ha corso e si è allenato per gran parte della sua vita: per lui, filosofia e corsa sono strettamente legate. Alla soglia dei cinquant'anni, alle prese con una crisi di mezz'età e con una maratona imminente per cui non si è praticamente allenato, Rowlands si trova a ripensare alle sue corse più memorabili in compagnia del suo inseparabile "branco": il lupo Brenin, i cani Hugo e Nina, il cucciolo di cane lupo Tess. Dall'infanzia nelle campagne del Galles alle corse lungo le spiagge francesi fino alle colline irlandesi e alle foreste della Florida, Rowlands ha imparato che correre non deve necessariamente servire a qualcosa ma è un'attività che ha valore per se stessa e che ci permette di capire quali sono le cose che danno senso all'esistenza, nonché una fonte inesauribile di idee filosofiche e spunti di riflessione. Ironico e appassionato, Rowlands intreccia ai suoi ricordi le meditazioni che la corsa gli ha ispirato sull'esistenza, l'invecchiamento e la morte: con l'aiuto di Sartre ci farà capire perché correre lo fa sentire libero; perché la corsa è gioco, e quindi l'antitesi della feroce etica del lavoro americana. E, soprattutto, ci racconta perché farlo a ritmo del suo branco lo ha avvicinato ogni volta alla purezza e all'essenza della natura selvaggia, permettendogli di dimenticare, anche solo per un momento, gli obblighi e le sovrastrutture del quotidiano, per riscoprire il valore profondo dell'esistenza.
Dura solo un attimo, la gloria. La mia vita
Dino Zoff
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 172
"Ho giocato a calcio per quarant'anni, di cui undici di fila, senza riposarmi mai, nemmeno per una domenica, nemmeno con la febbre e con gli acciacchi. Quarant'anni trascorsi con la faccia affondata nell'erba, o nel fango, o sulle righe di gesso dell'area di rigore, con gente pronta a staccarti la testa pur di arrivare un secondo prima di te su una palla. Qualche volta ho perso, più spesso ho vinto, ma questo non è così importante. Mi hanno chiamato mito, monumento, leggenda. Le mie mani sono finite in un francobollo commemorativo firmato da Guttuso. Ho giocato a scopone con Sandro Pertini, scherzato con Karol Wojtyla, viaggiato con Gheddafi, mi sono confidato con Gianni Agnelli. Ho conosciuto ladri, poeti, eroi, capi di stato, bancarottieri, alcolisti. E oggi, dopo tutto questo, posso dire che aveva ragione nonna Adelaide, friulana dura come il mogano ma dolcissima: 'È passato Napoleone che aveva gli speroni d'oro agli stivali, figurati se non passa anche il resto'. Tutto cominciò proprio con lei, a pensarci bene. In un pomeriggio qualunque di sessant'anni fa, a Mariano. Collezionavo foto sbiadite di portieri, strappate dai pochi giornali che arrivavano in paese, e sognavo di diventarlo anch'io. Ma ero mingherlino, crescevo poco, e per questo mi faceva mangiare uova ogni giorno. Poi quel pomeriggio si mise a giocare con me: tirava le prugne in aria e io dovevo prenderle al volo. Era un gioco per modo di dire: nelle case dei contadini, il cibo non si spreca, mai..."
Alla fine qualcosa ci inventeremo
Gianluca Nicoletti
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 194
Tommy ha da poco compiuto sedici anni. Vive l'età in cui tutti gli adolescenti cominciano a fare progetti sul futuro e i genitori si preparano a lasciarli camminare da soli. Ma Tommy è un adolescente speciale: certo, è bravissimo a risolvere il cubo di Rubik, sa alzarsi in equilibrio dopo aver girato per mezz'ora come una trottola sulla sedia d'ufficio del padre, però il suo sguardo fatica a incrociare il tuo e il suo vocabolario è fatto di una manciata di parole. Perché Tommy è autistico, un dolcissimo, solitario ragazzone che senza l'aiuto di qualcuno difficilmente potrà percorrere le strade della vita. Tommy "frequenta" il liceo artistico, ma non conosce l'ambizione di un diploma o di una laurea. Il vero traguardo di quelli come lui è l'autonomia nelle piccole azioni di tutti i giorni: sapersi lavare e vestire, allacciarsi le scarpe, affettare le zucchine per un piatto di pasta da cucinare sotto lo sguardo attento di un adulto. E se fino a un anno fa la sua gestione quotidiana - già tutt'altro che semplice - era pur sempre l'unico problema dei genitori, per loro è ora arrivato il momento di affrontare nuovi angoscianti quesiti: che ne sarà di Tommy domani? Chi se ne occuperà quando il padre e la madre non avranno più le energie per camminargli accanto? In questo libro, Gianluca Nicoletti ci racconta (e si racconta) cosa succede "dopo", quando al tuo bambino incapace di comunicare inizia a spuntare la barba e tu, oltre alle difficoltà del presente, devi fare i conti con il suo futuro.
Davide e Golia. Perché i piccoli sono più forti dei grandi
Malcolm Gladwell
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 275
Tremila anni fa nella valle di Elah ha avuto luogo uno dei duelli più famosi della storia: il giovane pastore Davide, con una semplice fionda e qualche ciottolo, affronta e sconfigge il potente guerriero filisteo Golia. Una vittoria miracolosa, narra la Bibbia; uno scontro in cui chi era partito in apparente svantaggio esce trionfante a dispetto di ogni previsione. Questa, almeno, è la versione dei fatti che è stata tramandata nel corso dei secoli. La vittoria di Davide fu sorprendente, miracolosa: in quelle circostanze non avrebbe dovuto vincere. O invece sì? Muovendo dal racconto biblico, da sempre considerato la metafora della vittoria improbabile, in "Davide e Golia" Malcolm Gladwell ci accompagna in un viaggio attraverso confronti ritenuti impossibili, osservando che cosa accade quando una persona normale fronteggia un "gigante", vale a dire una situazione sfavorevole, una disabilità svantaggiosa o una sfida proibitiva. E l'affronta ad armi impari. Che cosa è disposta a mettere in gioco? Quali strategie intende adottare? Deve seguire le regole o l'istinto? Perseverare o rinunciare? L'atto di confrontarsi con situazioni estremamente difficili, ci dice Gladwell, spesso genera il coraggio, la determinazione e la creatività indispensabili per aprire nuove opportunità e rendere possibili cose altrimenti inimmaginabili. E consente anche di vedere i "giganti" con occhi diversi, scoprendo proprio nelle qualità in cui sembra risiedere la loro forza un motivo di grande fragilità.
Cosa pensano di noi. Gli uomini raccontano il sesso e le donne
Luisella Costamagna
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 190
Cosa pensano gli uomini delle donne, quando fanno sesso? Cosa li sconvolge, li affascina, li conquista? Che cosa immaginano? E cosa invece li spaventa, o anche soltanto li preoccupa? Questo libro è un viaggio in un mondo - quello della sessualità maschile - che per le donne (nonostante se ne parli in abbondanza) resta in gran parte misterioso. Anche perché, spesso, si omette di interpellare proprio loro, i diretti interessati. Un viaggio in cui gli intervistati, uomini di tutte le età e professioni, mettono a nudo - in modo diretto, esplicito, talvolta anche crudo (ma mai privo di irresistibili lampi di ironia) - le loro esperienze sessuali più entusiasmanti o deludenti, le loro fantasie erotiche, le ossessioni, le perversioni, le fissazioni, le tenerezze, le debolezze, le défaillaces. Un incalzare di domande frontali e provocatorie - meglio la donna rifatta o quella nature? la ventenne o la matura? scegli tu o sceglie lei? a due o a tre? e i trans? le chat bollenti? il bondage? - e di risposte spiazzanti che sfatano molti dei luoghi comuni sul "maschio", cacciatore, istintivo, dominante. Ma anche, e soprattutto, che tracciano in controluce un inatteso affresco dell'universo femminile visto da un osservatorio davvero particolare: il letto e i suoi dintorni. Senza giri di parole. Proprio come ne parlano gli uomini fra loro, al bar o nello spogliatoio del calcetto. Lontano anni luce dal bon ton e dal politically correct.
Vi racconto il nostro futuro
Federico Rampini
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 61
Inviato d'eccezione in America e in Asia, Federico Rampini ripercorre la propria storia di viaggiatore e, soprattutto, di reporter attento alle dinamiche della globalizzazione, per raccontarci, attraverso le sue esperienze nei luoghi "caldi" della modernità, il nostro presente, senza dimenticare quello che potrebbe essere il nostro futuro. Il viaggio inizia dal grande Sogno americano, che l'autore rivisita in chiave autobiografica parlando della sua "iniziazione" giovanile nella California degli anni Settanta, la culla di tutte le rivoluzioni, sociali e tecnologiche, dei grandi movimenti di rivolta e del mondo digitale, della società multietnica ma anche degli esperimenti conservatori che hanno segnato il capitalismo americano. Fino alla Grande Contrazione, che ha precipitato gli Stati Uniti lungo la china della decadenza, tanto più innegabile dopo l'irruzione nel "paesaggio" globale della Cina e di altri paesi emergenti. Attraverso la rievocazione di luoghi, personaggi, atmosfere, Rampini, che ha vissuto diversi anni a Pechino, descrive una civiltà ricchissima di storia e di cultura, ma dilaniata dalla corruzione e governata da un potere politico autoritario che continua a calpestare i più elementari diritti umani. E mentre il centro della Storia slitta verso Oriente, qual è il posto dell'Europa e, in particolare, dell'Italia? Che cosa significa per noi vivere in questa epoca di straordinario rovesciamento dei rapporti di forza?
Internet non salverà il mondo
Evgeny Morozov
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 452
Nell'utopia dei "geek", i fanatici della tecnologia digitale, in un futuro molto prossimo poderosi sistemi informatici di raccolta dati e misurazioni statistiche consentiranno di monitorare ogni aspetto della nostra vita, fornendo risposte risolutive a tutte le più scottanti questioni del nostro tempo, dalla povertà all'inquinamento, dalla corruzione alla criminalità, dall'obesità allo smaltimento dei rifiuti. Questo "grande esperimento migliorativo" è visto come un processo ineluttabile e definitivo, e segnerà una svolta epocale nella storia dell'umanità. L'obiezione mossa da Evgeny Morozov a questa straordinaria quanto ingenua prospettiva di perfezionamento telematico del pianeta parte dalla critica ai due cardini ideologici che la sostengono. Da un lato il "soluzionismo", ovvero l'idea che per qualsiasi problema esiste un rimedio digitale; dall'altro l'"internet-centrismo", ovvero la teoria per cui tutti gli ambiti dell'esistenza, per diventare migliori, devono modellarsi sulle caratteristiche della Rete, evitando in ogni modo di intralciarne o limitarne l'ecosistema. Consapevole di fronteggiare un nemico agguerrito e subdolo, Morozov si propone di smascherare l'idolatria di "Internet", che propone il miraggio di una vita individuale e sociale, fisica e psicologica, senza intralci. L'illusione che tutto possa essere corretto e sanato può infatti avere effetti disastrosi sulla capacità dell'uomo di convivere con la complessità.
Tutte le strade portano a Roma. Il calcio è la mia vita
Rudi Garcia, Denis Chaumier
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 239
Domenica 25 agosto 2013. È nel piccolo stadio di Livorno, dove ottiene una vittoria eclatante, che Rudi Garcia debutta come tecnico della Roma. Il 31 ottobre, grazie alla vittoria 1-0 contro il Chievo, raggiunge il record di dieci vittorie nelle prime dieci giornate di campionato, migliorando ulteriormente il precedente di quattro vittorie del club giallorosso e superando la Juventus di Fabio Capello del 2005-2006. Ma chi è davvero questo tecnico francese che James Pallotta, presidente della Roma, ha convocato d'urgenza a New York per conoscerlo e offrirgli al volo un contratto di due anni come allenatore della sua squadra? Lo scopriamo per la prima volta in quest'autobiografia, in cui, a cinquant'anni appena compiuti, Rudi Garcia ha scelto di raccontare in prima persona l'eccezionale percorso che ha portato uno sconosciuto ragazzo cresciuto in periferia a diventare uno degli uomini più in vista della serie A. Ripercorriamo così le tappe di una carriera punteggiata di amare rinunce, come quando fu costretto a soli ventotto anni ad appendere le scarpe al chiodo, e grandi soddisfazioni, come quando nel 2011 riuscì a riportare il Lille in vetta al campionato francese a cinquantasei anni dall'ultimo titolo. E poi, soprattutto, la Roma: la Città Eterna, l'incontro con i giocatori, le prime travolgenti vittorie. L'arrivo di Garcia nel club giallorosso è stato un autentico avvenimento, anche perché è il primo tecnico francese a dirigere una squadra italiana di serie A...
Un gettone di libertà. Come ho imparato a essere padre di figli diversi: una storia di amore e di handicap
Massimiliano Verga
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 184
"La paternità non è un fatto di sangue. Per come la vedo io, la paternità è qualcosa d'altro: è un susseguirsi di domande e voglia di esserci. Non esiste un manuale di istruzioni sulla paternità buono per tutte le occasioni. Esiste soltanto una risma di fogli bianchi che i tuoi figli ti aiutano a riempire. Fogli pieni di inevitabili errori, poesie improvvisate, arrabbiature ricorrenti, dolci sorprese. Fogli dove giorno dopo giorno annoti i tuoi goffi tentativi di regalare loro il dono più prezioso: quello di essere liberi e di non rinunciare mai a essere se stessi. Dei miei tre figli, uno è disabile. Moreno non vede, non parla e non può capire quasi nulla di quello che gli succede intorno. Moreno non sarà mai un uomo libero, anche se io fossi il padre migliore del mondo. Perché Moreno non può scegliere. Con Jacopo e Cosimo, posso provare a mettere nelle loro tasche un gettone di libertà. Magari minuscolo e un po' ammaccato. Ma posso sperare di riuscirci. Con Moreno, invece, so che non sarà mai possibile. Insomma, ho imparato presto che alcune partite non si potranno mai vincere. (In questo, essere interisti aiuta...) E col tempo ho anche imparato che, in ogni caso, non è soltanto la tua responsabilità di padre a importi di giocarle." A due anni dalla pubblicazione di "Zigulì", Massimiliano Verga racconta gli ultimi dodici, e decisivi, anni della sua esistenza in una sorta di cronaca-riflessione sulla paternità.
Born to Run. Un gruppo di superatleti, una tribù nascosta e la corsa più estrema che il mondo abbia visto
Christopher McDougall
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 384
Christopher McDougall, giornalista, ex inviato di guerra e runner dilettante, in questo libro ci racconta il suo viaggio avventuroso sulle tracce dei Tarahumara, una popolazione che vive nei selvaggi Copper Canyon dello stato messicano di Chihuahua. I Tarahumara - "il popolo più gentile, più felice e più forte della terra" - sono i più grandi runner di tutti i tempi, capaci di correre decine di chilometri in condizioni estreme senza apparente fatica e senza subire infortuni. Il loro segreto consiste in una dieta frugale ma perfettamente equilibrata (se escludiamo il topo alla griglia e un distillato locale piuttosto alcolico di cui sono ghiotti), in una tecnica della corsa particolarmente efficace e in un atteggiamento mentale più simile alla saggezza del filosofo che all'aggressività a cui i nostri campioni ci hanno abituato. Coinvolgente e ironico, McDougall punteggia il suo racconto di aneddoti su grandi corridori del passato come Emil Zatopek o Roger Bannister, e di singolari scoperte, arricchite di consigli tecnici e dati scientifici, sul mondo delle ultramaratone. Sapevate che la dieta ideale per un ultramaratoneta è quella vegetariana? E che più le scarpe da running sono ammortizzate più sono pericolose, e che quindi il modo migliore di correre è indossare le scarpe peggiori? E avreste mai immaginato che i corridori raggiungono il picco della velocità a 27 anni, dopo di che comincia un lento ma inesorabile declino?
Magazzino 18. Storie di italiani esuli d'Istria, Fiume e Dalmazia
Simone Cristicchi, Jan Bernas
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 158
Montagne di sedie aggrovigliate come ragni di legno. Legioni di armadi desolatamente vuoti. Letti di sogni infranti. E poi lettere, fotografie, pagelle, diari, reti da pesca, pianoforti muti, martelli ammucchiati su scaffalature imbarcate dall'umidità. Questi e innumerevoli altri oggetti d'uso quotidiano riposano nel Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste. Oltre sessant'anni fa tutte queste masserizie furono consegnate al Servizio Esodo dai legittimi proprietari, gli italiani d'Istria, Fiume e Dalmazia, un attimo prima di trasformarsi in esuli: circa trecentocinquantamila persone costrette a evacuare le loro case e abbandonare un'intera regione in seguito al Trattato di pace del 10 febbraio 1947, che consegnò alla Jugoslavia di Tito quel pezzo d'Italia da sempre conteso che abbraccia il mare da Capodistria a Pola. Di questa immensa tragedia quasi nessuno sa nulla. Delle foibe, delle esecuzioni sommarie che non risparmiarono donne, bambini e sacerdoti, della vita nei campi profughi e del dolore profondissimo per lo sradicamento e la cancellazione della propria identità pochissimi hanno trovato il coraggio di parlare nei decenni che seguirono. Eppure è storia recente, a portata di mano e soprattutto abbondantemente documentata: basta aprire le porte del Magazzino 18. Porte che Simone Cristicchi ha spalancato.

