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Mondadori: Vivavoce

Lucio Dalla

Lucio Dalla

Ernesto Assante, Gino Castaldo

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2021

pagine: 365

Aveva dita troppo corte per suonare il piano, non conosceva abbastanza la musica per comporre, aveva un fisico lontano da ogni canone, aveva collezionato insuccessi discografici, non aveva una cultura da intellettuale. Eppure è diventato uno dei più grandi cantautori della storia della musica italiana. Ernesto Assante e Gino Castaldo, due autorità del giornalismo musicale, hanno recuperato tutte le tracce e le note di Lucio Dalla per ricostruire il ritratto che non c'era, e che decisamente mancava, dell'artista nato il 4 marzo del 1943. Una biografia umana piena di musica, e una biografia musicale piena di vita. Popolarissimo eppure mai conforme, sempre in mostra eppure indecifrabile, amatissimo eppure senza amore, Lucio Dalla si muove in queste pagine con tutto il suo fascino e la sua imprevedibilità. Passando dalla canzone dei "parolieri" ai "poeti", dal jazz alla "canzonetta", dal pop di consumo al cantautorato, fino a una sorta di teatro musicale di profonda coscienza civile e politica, attraversa col suo modo buffo e beffardo la storia della musica italiana, con quell'aria da giullare stralunato con cui si permetteva di fare quel che gli pareva. E proprio la storia della musica italiana emerge in queste pagine, raccontata con ricchezza di aneddoti e intelligenza critica. Ma emerge soprattutto la figura di un artista unico e imparagonabile, un numero primo irriverente e libero, capace di andare contro tutto e tutti grazie al suo genio e alla sua caparbietà.
20,00

Let them talk. Ogni canzone è una storia

Cesare Cremonini

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2020

pagine: 228

Cesare Cremonini è stato, fino a questo libro, uno dei misteri meglio custoditi della musica italiana. Di lui conoscevamo soprattutto le canzoni, l'ironia e la riservatezza. Perciò "Let them talk. Ogni canzone è una storia", è un piccolo miracolo, almeno per il suo (enorme) pubblico. In queste pagine finalmente “si espone”, ma lo fa svelandosi con estro inafferrabile, come nel suo stile. Disseminando la scrittura di indizi, di tessere che a poco a poco compongono il mosaico della sua personalità. Sì, perché il fascino di Cremonini sta anche nelle sue contraddizioni, un bambino introverso fino alle lacrime ma allo stesso tempo accentratore, esibizionista, già votato allo spettacolo: “Inventavo e collezionavo personalità diverse da offrire all'unico pubblico disponibile durante tutta la mia infanzia: la mia famiglia”. Una famiglia indifferente alla musica e un piccolo pianista che cresceva ossessionato dalle note fino alla ribellione, al travestimento, alla fuga e al successo improvviso, travolgente. Uno che incontra Leopardi sui colli bolognesi. Che canta l'amore ma dall'amore è sempre fuggito. Infine un uomo che a quarant'anni è una star e mentre ti parla sorride, ma nasconde più di un lato oscuro. E in questo libro li rivela, non per soddisfare la nostra morbosità ma perché è da queste ambivalenze, dal buio dove vivono i suoi demoni contrapposto alla solarità del suo continuo omaggio alla vita, che sono nate le sue canzoni. “Ero felice, è vero. Ma a volte non si ha altra scelta.” Le canzoni, filo conduttore (ma solo apparente) di "Let them talk", stavolta parlano loro eccome! Ognuna è la chiave di un mondo, uno scrigno che Cremonini ci apre per farci attraversare le porte di quel mondo, il suo. Fatto di un'attrazione totale verso il lato poetico della vita, di curiosità verso l'ignoto, di grandi perdite e di sogni ritrovati, di libri letti e immaginati, di film visti e interiorizzati, per spiegarci che l'arte è una sola e ci ricorda chi siamo. Il tutto sullo sfondo vivido dei famosi colli bolognesi. Ma non solo, anche delle strade segrete di un'Emilia Romagna divertente, sexy, generosa di forme e tollerante nell'animo. Fertile vivaio di grandi talenti e campioni. Che sapesse scrivere, Cremonini, l'avevamo capito già dalle sue canzoni. Ma qui il cantautore si conferma scrittore.
18,00 17,10

Io sono mio fratello

Giorgio Panariello

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2020

pagine: 168

“È lui? Nei film gialli, l'ispettore di polizia lo domanda subito dopo aver sollevato il telo e mostrato il viso della vittima. Invece all'obitorio nessuno me lo chiese. La risposta era nella carezza che gli passai sul viso, finalmente in pace, o nel bacio che gli appoggiai sulla fronte. Franchino, mio fratello, era un'anima buona, tutto il male che aveva fatto lo aveva fatto a sé stesso. Lo avevano ritrovato buttato come un animale, anzi con meno dignità, come un sacco di rifiuti tra le piante del lungomare di Viareggio. Non ero pronto, non mi ero preparato. Era Natale, porca miseria, a Natale non possono accadere cose simili.” Giorgio Panariello custodisce una storia. Lui e il suo fratello minore sono stati entrambi abbandonati dalla madre subito dopo la nascita. Giorgio viene affidato ai nonni materni, Franco invece finisce in un istituto. Mentre Giorgio cresce e diventa uno degli uomini di spettacolo più amati d'Italia, Franco cade nella tossicodipendenza. Fino alla tragica fine. In questo libro per la prima volta Panariello ha deciso di raccontare il filo nascosto (la preoccupazione costante, il senso di colpa) che da sempre corre nella sua vita. Un libro straziante e dolcissimo, che grazie all'onestà e all'accuratezza dei sentimenti sa muovere le corde più profonde delle nostre emozioni.
18,00 17,10

È andata così. Trent'anni come si deve

Luciano Ligabue

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2020

pagine: 360

“È andata così” ripercorre la straordinaria parabola artistica di Luciano Ligabue, disco per disco, concerto per concerto e hit dopo hit, svelando aneddoti, retroscena e dettagli creativi completamente inediti. Il racconto di Luciano Ligabue e Massimo Cotto è accompagnato da un ricco apparato fotografico di 360 foto. Molto interessante anche l'appendice che contiene tutta la discografia di Ligabue con tutte le copertine dei singoli, degli album, dei cofanetti, dei VHS, insomma, di tutta la produzione musicale di Ligabue. Quando Luciano Ligabue apre le porte a Massimo Cotto a Correggio, tutto sembra chiaro: ha voglia di raccontare 30 anni di musica e di carriera. I due si rifugiano a Ca' di Pòm, la palazzina dove Ligabue ha scritto (nella famosa Stanza rossa) la maggior parte delle canzoni di “Buon compleanno Elvis”. Una giornata a ricordare e registrare, a sbobinare ricordi e accumulare materiale. Ma accade l'imprevedibile. La situazione in Italia peggiora. Dal giorno successivo, è lockdown. Impossibile vedersi. Ma il libro oramai deve andare avanti, c'è l'urgenza di raccontare. Cambia il metodo, e i due iniziano a confrontarsi e a scambiarsi i racconti via mail. Sembra un ripiego, invece è una bellissima scommessa, un modo diverso di confessarsi. In questo libro Ligabue racconta come sono andate davvero le cose, spazza via leggende metropolitane e racconta la verità, solo la verità, nient'altro che la verità. È un viaggio bellissimo, una storia unica, una parabola lucente. Nel periodo più brutto – l'isolamento, la paura, il Covid – nasce la cosa più bella: un libro dove Luciano Ligabue dice a Massimo Cotto: "È andata così".
28,00 26,60

Che fantastica vita

Johnny Dorelli

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2020

pagine: 141

Johnny Dorelli (nato Giorgio Guidi) ha avuto una vita fantastica. Una vita che se fosse un film sarebbe un film di Billy Wilder, o di Woody Allen. Stessa eleganza, stessa ironia, stessa leggerezza. Qualità che si ritrovano in questo libro, l'autobiografia che finalmente ha deciso di scrivere. I ricordi iniziano quando lui è bambino in America, ma il titolo del primo capitolo è “Nostalgia di Meda”. Già, perché Dorelli, per quanti di noi sono cresciuti cullati dalle sue romantiche canzoni, dai suoi film, dalle sue commedie teatrali, dai suoi luccicanti varietà in tv, dai suoi amori “hollywoodiani”, è sempre stato un entertainer in smoking, un enfant prodige seduto al pianoforte, il fenomeno venuto dall'America. Che c'entra Meda? C'entra eccome, perché è il luogo più importante della sua vita anche se vi ha vissuto solo fino a otto anni prima di imbarcarsi per l'America, piccolo migrante insieme all'adorato padre. A Meda ha imparato il dialetto milanese, l'unica lingua che allora si parlava nelle famiglie, e insieme ha imparato lo spirito lombardo. Un misto di tenacia, orgoglio, serietà, stoicismo, grande capacità di lavoro. E, sì, modestia. Sentite che cosa scrive alla fine di questo libro: “Sono stato un ragazzo fortunato, un ragazzo di un metro e settanta suppergiù con dei capelli biondicci che tiravano al rossiccio. Dico 'fortunato', perché nemmeno io avrei scommesso un centesimo sul mio successo”. Questo, scoprirete, è anche un libro di avventura. Anzi, una girandola scoppiettante di avventure (e disavventure) raccontate da Dorelli con humour e autoironia. Per fortuna la vita gli ha fornito valanghe di materiale, complice la sua irrefrenabile tendenza a buttarsi, anche senza paracadute.
18,00 17,10

Clamoroso. La mia vita da immarcabile

Clamoroso. La mia vita da immarcabile

Gianmarco Pozzecco

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2020

pagine: 276

"La mia passione per questo sport è ciò che ha mosso tutto, da sempre, ed è anche la cosa che, ne sono convinto, la gente superficialmente ignora di me. Forse pensano che io sia uno dei tanti cestisti a cui un dio generoso abbia arbitrariamente distribuito centimetri e talento in quantità sufficiente da diventare un campione. Ma non vi basta guardarmi? O avete bisogno di appoggiarmi al muro e misurarmi per capire che con me, quel dio, è stato obiettivamente ingiusto? Altri invece ritengono che io sia stato semplicemente un donnaiolo discotecaro. Che sono arrivato a certi livelli solo grazie a quel po' di talento e al classico colpo di culo. Sì, è vero, non c'è stata una domenica sera in cui io non abbia fatto l'alba con un drink in mano. Spesso molto tegolo. O meglio, come diciamo noi, tegolo duro. Chissà quanti di voi mi hanno visto all'Hollywood con due bicchieri in mano e la sigaretta in bocca. Ma gli altri giorni della settimana dov'ero? Quando voi uscivate a sbronzarvi di nuovo il venerdì o il sabato sera? Ve lo dico io: a casa! Nella mia vita ho bevuto? Sempre e solo quando pensavo non condizionasse un match. Da sbronzo ero capace di fumare un pacchetto di Marlboro in un paio d'ore. Ma pensate a quanto sono strano: fumo solo quando bevo. E bere mi fa schifo. Questi sono stati i miei unici vizi. Ed è per questo che chi mi crede un fottuto pippatore mi fa incazzare. Io non mi sono mai drogato nella mia vita, mai. Non me ne frega una beata minchia di chi lo fa, del perché o del quanto, io non sono migliore di nessuno, ma questa cosa la posso dire serenamente: la mia droga è stata sempre fare il culo a tutti su quel parquet che fa 15 per 28. Io mi sono divertito in quel rettangolo, e quello che facevo lì dentro mi ha concesso una vita a dir poco clamorosa."
18,00

Non invano

Non invano

Giovanni Lindo Ferretti

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2020

pagine: 120

"Tragicità e meraviglia hanno segnato le mie stagioni, sempre irriducibili sempre insolubili. È il mistero del vivere ad attrarre ogni mio interesse e ogni mio interesse vi si rispecchia, vi trova giustificazione o motivo di consolazione. Il succedere degli avvenimenti, il mutare delle situazioni, il permanere dell'ignoto e dell'indicibile. Non è una opzione ideale, non corrisponde ad uno stimolo sociale, è una necessità carnale e materica riflessa nel paesaggio, scolpita e dipinta, assemblata nelle architetture rurali, civili e religiose. Nutrita di letteratura, di silenzio e di preghiera. E quando niente torna è inutile negarlo. Il passato è ciò che posseggo, il presente è il tempo che mi è concesso, il futuro arriva e mi troverà comunque impreparato. Il mio aiuto, la mia sola forza, sta nell'essere radicato. Una famiglia, una comunità, una terra, una lingua, una religione. Usanze, costumi, modalità dell'essere e dei comportamenti. E tutto sta finendo. Moribondo, quando non già morto."
17,00

Fino a quando

Linus

Libro: Copertina rigida

editore: Mondadori

anno edizione: 2020

pagine: 108

È tempo di presepe anche a casa di Linus, il più famoso deejay d'Italia. Ma non è un Natale come tanti altri. È un Natale speciale. Gli ascoltatori di Radio Deejay troveranno sotto l'albero una clamorosa sorpresa: Linus si ritira. Spegne il microfono. Basta con "Deejay chiama Italia", basta con la dolce galera della quotidiana. Non l'ha detto ancora a nessuno, tranne che a sua moglie Carlotta e ai grandi capi dei piani alti. Ma la decisione è presa ed è di quelle da cui non si può tornare indietro. In quel giorno di svolta, mentre si sottopone alla sua routine mattutina gli tornano in mente sessant'anni di vita vissuta (quasi) sempre con un microfono a pochi centimetri dalla bocca. La sua infanzia nella provincia milanese, il disinteresse per la scuola, l'amore per le ragazze e quello ancora più totalizzante per la musica. Le prime esperienze nelle radio improvvisate che all'epoca nascevano come funghi e poi il grande balzo con Radio Deejay, la radio più radio d'Italia grazie alla sua direzione innovativa. Fino a oggi, giorno in cui ha deciso di rompere lo schema che regola e dà ritmo alla sua esistenza. Fino a quando è la storia che finalmente fa collimare Linus con Pasquale di Molfetta per ciò che sono, due facce della stessa medaglia. La storia di un ragazzo bravo e fortunato, consapevole da subito che tutto, anche la carriera di maggior successo, può finire improvvisamente e per un nonnulla. La storia di una persona che vive cavalcando gioiosa la sua onda, ma sempre fino alla prossima spiaggia. Una storia di talento e tenacia cominciata in un pomeriggio degli anni Settanta e arrivata, onda dopo onda, fino a oggi.
17,00 16,15

Alberto racconta Sordi. Confidenze inedite su amore, arte e altri rimpianti

Libro: Copertina rigida

editore: Mondadori

anno edizione: 2020

pagine: 204

La casa di famiglia. Le sorelle. La fede. Gli amori. La beneficenza. Castiglioncello. L'antiquario mancato (per fortuna). Avaro chi? A un passo dall'altare. La sacra pennichella. Silvana Mangano. La radio e il compagnuccio della parrocchietta. I film realizzati e quelli mancati. La voce di Ollio. Federico Fellini. Katia Ricciarelli e Andreina Pagnani. Dentone e la commedia all'italiana. La tv che zozzeria. L'ossessione di esibirsi. Il successo. Il romanesco nei dialoghi. Apprendista portiere a Milano. C'è tutto questo e molto altro ancora nelle chiacchierate fra Alberto Sordi e Maria Antonietta Schiavina, che le ha registrate e trascritte. L'impareggiabile Albertone nostro, patrimonio dell'arte mondiale e fenomeno del cinema italiano, scelse una brava e affidabile giornalista milanese per lasciarsi andare a una serie di confidenze, che lette oggi hanno il sapore di un testamento intimo e artistico. Sordi racconta tutto "senza pudore ma con l'obbligo della discrezione". Racconta della sua meravigliosa famiglia, che solo il tempo riesce a sbriciolare e da cui non vorrà mai separarsi. Racconta di una Roma incantata e di un'Italia piena di speranza in cui lui già bambino si fa notare per le incredibili doti canore. E poi gli amori: tanti, romantici ed elegantemente sottratti alla becera fame di scoop dei rotocalchi dell'epoca. I rapporti belli e artisticamente fruttuosi con gli altri grandi della sua epoca, da Fellini alla Mangano, a De Sica. I successi dei suoi film che sono pietre miliari della cultura popolare italiana. E ancora tante riflessioni private sui temi dell'esistenza, la fede, la morte, l'amore per gli italiani, tutti argomenti che lui stesso ha descritto al cinema come nessun altro mai. "Alberto racconta Sordi" è l'autobiografia che non c'era e che ora c'è proprio per volontà del grande artista italiano. Alberto Sordi (Roma, 1920 - 2003) è stato uno dei più grandi artisti italiani di sempre, con oltre 200 film in carriera in cui ha primeggiato nelle vesti di attore, regista, sceneggiatore, cantante e doppiatore.
19,00 18,05

Chiedimi chi era Gaber

Ombretta Colli, Dal Bon Paolo

Libro: Copertina rigida

editore: Mondadori

anno edizione: 2020

pagine: 156

"Ci rivedemmo a una di quelle feste mondane tipiche della capitale, nell'attico di un noto produttore cinematografico... Quando mi accorsi della presenza di Giorgio Gaber tra gli ospiti non potei fare a meno di chiedermi cosa ci facesse un uomo come lui in un ambiente simile: io, per quanto poco entusiasta, mi trovavo perfettamente a mio agio, mentre lui sembrava del tutto in difficoltà. Era sospeso tra la timidezza e un atteggiamento di sufficienza: scambiava poche parole coi presenti, dispensava sorrisi incerti, fumava sempre moltissimo e, ne sono sicura, avrebbe pagato per essere trasformato in un elemento dell'arredo". Sono gli anni Sessanta, e quell'incontro darà inizio alla storia d'amore tra Ombretta Colli e Giorgio Gaber. Entrambi ai loro primi passi nel mondo dello spettacolo, lei attrice, lui cantante. Lei bella, estroversa, sicura di sé, lui timido, impacciato, e sicuro solo del suo talento. Questo libro è la storia di tutto ciò che avvenne dopo quell'incontro: un amore, un matrimonio, una figlia, una complicità durata tutta la vita. È il racconto delle rispettive carriere, che procedevano in parallelo e a volte si incrociavano. Tutti e due venivano dalla povertà, tutti e due si erano riscattati grazie al loro talento. Due caratteri molto diversi ma compatibili, se riuscirono a vivere in armonia anche il momento in cui lei decise di candidarsi per Forza Italia, e lui di rispettare la sua scelta.
18,00 17,10

Come respirare. Discorso sulla musica e la sua anima

Mauro Garofalo, Samuel

Libro: Copertina rigida

editore: Mondadori

anno edizione: 2020

pagine: 109

Quante volte ti dicono, «Non ce la farai. Lascia stare». Oppure, al contrario, «Che bello, Dovresti pubblicarlo, Sì, dovresti proprio farlo sentire a qualcuno». Il riff, la strofa, il testo. Ma niente vale di più rispetto a quello che pensi, tu, delle cose. Fino a che punto sei disposto ad arrivare. Oppure, molto più semplicemente, sai che devi continuare e allora è già tutto lì, senza troppo altro da aggiungere. Il punto è riuscire a conservare il bambino dentro, emozionarsi con la stessa ingenuità in equilibrio con il Tutto che accade intorno. Crescere, copiare, impastare tutto come se fossi già tu, mentre invece ancora non lo sai. Perdi. Vinci. Che importa. Tutto. Niente. Mantenere quel modo di guardare il mondo. Ingenuo, tuo, totale. Forse questo è già un inizio. Restare leggeri. Come quando eravamo bambini. È già qualcosa che si può chiamare musica.
17,00 16,15

La faccia nascosta della luce

Daniele Bossari

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2019

pagine: 178

Daniele Bossari ha scritto un libro coraggioso, senza sconti, che esplora i luoghi più oscuri dell'animo. Ma è anche un libro d'amore, per la donna che gli è stata accanto, la figlia e tutte le altre stelle che possono guidarci fuori dal buio. È un paradosso, Daniele. In lui convivono il blues e il rock 'n' roll, il bianco e il nero, il buio e la luce. Grazie alla sua energia esplosiva e alla sua voce suadente ha realizzato da giovanissimo il sogno di lavorare come speaker in radio. Da quel momento è stato un crescendo: dopo la radio è arrivata la televisione, e con essa l'impressione nitida che la sua vita avrebbe potuto risplendere sempre, se solo avesse continuato a essere se stesso. Fino al momento in cui si è interrotta, la sua ascesa sembrava inarrestabile. Di fronte alle prime critiche, alle prime prese in giro, ai primi rifiuti, Daniele, improvvisamente indifeso, si è trovato a fare i conti con la faccia nascosta della sua luce: l'insicurezza, la fragilità di chi si sente nudo di fronte al mondo eppure a quel mondo vorrebbe andare incontro, il terrore di non essere all'altezza del palcoscenico che si era guadagnato, il timore di non riuscire a incanalare le proprie energie in modo positivo, ma solo per diventare la versione peggiore di sé – un uomo che vive nel totale isolamento, bottiglia di whisky alla mano, preda di quella che comunemente si chiama depressione. «Non credevo di riuscire a tornare alla vita. Poi mi sono schiantato sul fondo del mio personalissimo abisso e sono andato in pezzi. Solo allora mi sono accorto che alcuni di quei pezzi erano schegge di luce: l'amore per mia figlia, l'unione profonda con mia moglie, la sacralità della mia famiglia; gli alberi che frascheggiano al vento, la sensazione del sole sulla pelle, i fiori nel nostro giardino».
18,00 17,10

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