Morcelliana: Estetica
Introduzione alle arti del bello
Étienne Gilson
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2020
pagine: 256
L'Introduzione alle arti del bello è pubblicata nel 1963 e segue di poco l'altra opera dedicata alle arti, Pittura e realtà (1958). Qui Gilson si propone di elaborare una filosofia dell'arte che ritiene vada nettamente distinta sia dall'estetica, sia dalla critica d'arte. Compito della filosofia dell'arte è individuare l'essenza dell'arte che, secondo Gilson, non è imitazione, non è conoscenza ma è eminentemente un fare. Questa prospettiva consente a Gilson di esaminare la natura del bello, di distinguere ciò che è arte e ciò che non lo è, di separare la posizione dell'artista da quella del fruitore e di affrontare, con posizioni originali, alcuni temi di attualità, come la pretesa che l'arte debba esprimere qualcosa o lanciare messaggi.
Immagine, arte, virtualità. Per un’estetica della relazione
Roberto Diodato
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2020
pagine: 208
Prendendo avvio dalla nozione di sistema e dall'esame di alcune particolari realtà - le immagini, le persone, le opere d'arte, i corpi virtuali - il volume indaga la categoria di relazione. In principio è la relazione e l'analisi dei corpi virtuali ne mostra bene l'originarietà. Ibridi ontologici, plessi di corpo e immagine, oggetto ed evento, interno ed esterno, artificiale e vivente, esistono solo nell'interazione. Come emerge in alcune operazioni artistiche che schiudono orizzonti di possibilità estetiche ed etiche.
Scritti filosofici
Novalis
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2019
pagine: 1261
È qui presentata la traduzione integrale in italiano degli scritti filosofici e scientifici di Novalis: se il pensiero novalisiano viene spesso relegato ai frammenti che lo compongono, questa edizione ne mostra la profonda coerenza, inserendoli nel contesto di una esperienza filosofica multiforme. La filosofia di Novalis tende infatti al sistema in maniera paradossale: dopo gli studi su Fichte, Kant e Hemsterhuis, abbandona progressivamente l'ambito tradizionale per entrare in un dialogo stretto e interno con le scienze della natura, dalla matematica alla fisica, dalla chimica alla medicina, dalla mineralogia alla cristallologia. Pur nel carattere incompiuto e ancora incandescente che la caratterizza, è una filosofia che va considerata alla pari di quella dei maggiori pensatori a lui contemporanei.
Estetica indiana
Alberto Pelissero
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2019
pagine: 145
Il concetto di "arte" è applicabile all'estetica indiana classica? In quali termini e quali àmbiti includerebbe al suo interno? Su cosa si basa l'esperienza estetica in sé? Domande alle quali risponde questo profilo, partendo dalle origini, dalle fonti sanscrite, selezionando i termini chiave del lessico della poetica e della drammaturgia indiana: sapore, ornamento, suono, meraviglia. A completare il volume l'antologia ragionata dei passi significativi di alcune delle voci più rappresentative dell'estetica indiana: Bharata, Dandin, Kuntaka, Bhoja, Abhinavagupta.
L'estetica giapponese moderna
Marcello Ghilardi
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2016
pagine: 208
Per l'Asia orientale l'età moderna coincide con la sua apertura al mondo occidentale e il fiorire di studi filosofici, letterari, artistici, scientifici originali rispetto alla tradizione, che introducono elementi di novità in quel pensiero in tutte le sue forme e categorie. Un rinnovamento culturale che si riflette sulla riflessione estetica giapponese in quanto tale, con peculiari modalità concettuali, creative e letterarie. Il volume osserva queste trasformazioni attraverso gli sviluppi di alcune nozioni chiave - kata (forma), bijutsu (bellezza), geido (via), iki (grazia) - e il permanere in esse dei principi della tradizione che fanno dell'estetica una dinamica vitale di pensiero, spiritualità e natura. In Appendice un'antologia di testi filosofici giapponesi di fine '800 e inizi '900 sull'arte.
La forma romanzo. Tra Schlegel e Lukács. Con un inedito di György Lukács
Francesca Monateri
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2025
pagine: 192
Se i generi letterari esprimono da sempre il senso di un'epoca storica, il tramonto dell'epica classica solleva una domanda cruciale: quale genere può rappresentare la modernità? Consapevoli che l'equilibrio dell'antichità è ormai perduto, i primi romantici – Friedrich Schlegel, Novalis, Jean Paul e Ludwig Tieck – vedono nel romanzo il luogo privilegiato in cui l'arte non imita ma rispecchia la realtà, trasformandola. Tale questione torna nel Novecento in autori come Walter Benjamin, György Lukács e Hans Blumenberg, ridefinendo progressivamente la portata teorica e politica della letteratura. Il volume – che si conclude con la recensione di Lukács a Romanticismo politico di Carl Schmitt – ricostruisce questa vicenda e, contro le letture più diffuse, indica in una rinnovata prospettiva lukácsiana la centralità del concetto di forma (letterario, estetico e politico) nell'interpretazione di un'epoca storica.
Marcel Duchamp. L'apprendista nel sole e l'esperienza estetica della modernità
José Jiménez
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2025
pagine: 256
Quale ragione può avere – si chiede l'autore – un nuovo libro su Marcel Duchamp, uno dei più noti artisti del Novecento? La sua concezione estetica è in realtà poco conosciuta, circondata da luoghi comuni che hanno precluso la conoscenza del suo specifico contributo alla riflessione sull'arte. La fama verrà tardivamente, a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, rendendo la sua produzione emblema della nuova condizione dell'arte rispetto all'espansione totalizzante della tecnologia; resta sconosciuto però ciò che sottostà a tale condizione. è questo il focus del libro, in forma di dialogo con l'artista e con le sue opere: un lavoro di critica teorica e di interpretazione nel quale si cerca di tracciare il parallelismo tra l'itinerario creativo di Duchamp e le trasformazioni delle arti e dell'esperienza estetica nel mondo di oggi. Un'opera che consegna al lettore questioni di profonda rilevanza sulla condizione umana e una sfida al pensiero, attraverso la concezione dell'arte come azione, in quanto costruzione mentale-visiva in cui poesia e filosofia si intrecciano. Arricchiscono il volume un ricco apparato illustrativo e un saggio di Massimo Cacciari.
L'opera d'arte architettonica
Roman Ingarden
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2025
pagine: 160
La riflessione del filosofo polacco Roman Ingarden sull'opera d'arte, adottando il metodo fenomenologico, offre un apporto originale e critico al dibattito tra realismo e idealismo. Qual è il modo di esistenza proprio dell'oggetto artistico? E dell'opera architettonica in particolare? In cosa si differenzia rispetto all'opera letteraria? Queste pagine, per la prima volta tradotte in versione integrale e messe in connessione con autori affini o vicini a Ingarden nonché con la sua ricca ontologia, mettono in evidenza la duplice struttura dell'opera architettonica, fondata da un lato nella materia reale e dall'altro nell'atto creativo e contemplativo dell'uomo: la sua riuscita e la sua bellezza sono il risultato della logica interna imposta dall'architetto e della sua capacità di incarnare tale idea nell'edificio.
Filosofia dell'eccedenza
Marcello Ghilardi
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2025
pagine: 208
La nozione estetico-teoretica di “eccedenza” elaborata in questo libro permette di pensare il trascendentale secondo modelli alternativi a quello dualistico – che lo vede nettamente distinto e separato dalla nozione di immanenza – e a quello inglobante – secondo cui include, dominandola, ogni dimensione immanente. Punto di partenza è l'esperienza della sensibilità, letta attraverso una riconsiderazione dei concetti di spazio e tempo, corpo, mondo, e attraverso l'arte come creazione, espansione, manifestazione d'essere. Interrogando il significato attuale del “soggetto” umano nella sua incessante ricerca e costruzione di senso, si giunge a una concezione della verità come processo che, dandosi in unità con il movimento dell'esistenza, tende verso un'etica. La stessa scrittura filosofica viene investita dalla domanda sull'origine, che eccede continuamente ogni discorso su di essa.
Corpo, spazio, architettura. Fenomenologia dell'esperienza spaziale
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 352
Essere al mondo significa abitare lo spazio con il proprio corpo. Tramite il corpo intessiamo con l'ambiente che ci circonda una relazione complessa, fatta di significati, rimandi e connessioni che emergono dalla sfera percettiva. La fenomenologia dello spazio è la disciplina che studia questo rapporto nelle sue implicazioni estetiche e ontologiche. Essa si configura così anche come un sapere naturalmente portato a dialogare con l'architettura. L'intelligenza spaziale dell'architetto è abituata a leggere lo spazio attraverso il prisma degli schemi corporei e percettivi: il linguaggio intrinseco dei volumi e dei vuoti, l'inafferrabile sentimento atmosferico legato all'esperienza dei luoghi, lo studio del movimento del corpo nello spazio, sono tutti temi con cui il progettista deve necessariamente misurarsi e che formano anzi il cuore delle sue competenze. Tali questioni testimoniano la profonda comunanza dell'architettura con gli studi fenomenologici e psicologici che, sul versante teorico, si sono occupati sotto molteplici aspetti del rapporto tra il corpo e lo spazio. L'insieme delle riflessioni di autori classici – tra i quali Maurice Merleau-Ponty, Otto F. Bollnow, Gernot Böhme e Rudolf Arnheim –, qui organizzate in specifiche sezioni tematiche, delineano il campo di un fecondo dialogo interdisciplinare che esplora lo spazio vissuto al confine tra filosofia, psicologia e architettura.
Costruire la chiesa. Il senso liturgico nell'architettura sacra
Rudolf Schwarz
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 304
Il volume, un classico del pensiero architettonico del '900, nasce dall'idea che, antidoto al progresso forzato e ai rischi di una meccanizzazione tecnocratica, la tecnica possa essere ricondotta alla spiritualità, come mezzo per un fine fondamentale: la comunità. L'architettura esiste in funzione del corpo sociale che la accoglie, è la vita che si fa monumento. Quest'opera presenta sette modelli di progettazione della chiesa come spazio sacro e liturgico dove, simbolicamente, i fedeli incontrano Dio. Per costruire la chiesa, Rudolf Schwarz invita a partire dalla realtà, da un'immagine dell'uomo, dal suo corpo che interagisce con le forme del mondo prima di tutto attraverso l'occhio e la mano. I tipi progettuali proposti, che si sono susseguiti e intersecati nelle epoche della storia ecclesiastica, rappresentano in ogni tempo i diversi modi in cui i membri del popolo di Dio possono atteggiarsi nel loro rapporto col Signore, i fratelli, la vita e il mondo. Prefazione di Ludwig Mies van der Rohe. Presentazione di Guardini Romano.
Del Sublime. Riflessioni critiche su Longino
Nicolas Boileau-Despréaux
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 224
Nel 1674 Nicolas Boileau dà alle stampe il Traité du Sublime, traduzione del Perí hýpsous di Pseudo-Longino, che si colloca nell'età tardo-antica ed è il grande motivo ispiratore delle nove Réflexions Critiques sur quelques Passages du Rhéteur Longin pubblicate tra il 1694 e il 1710, e qui presentate per la prima volta integralmente in traduzione italiana con l'aggiunta della Prefazione al Trattato sul sublime. L'attenzione di Boileau è rivolta al sublime che riguarda la forma letteraria, tuttavia si fa strada la consapevolezza dell'esistenza di una dimensione dell'opera poetica che travalica il piano della perfezione stilistica: le tematiche del sublime, dell'emozionale, dell'entusiasmo, si inseriscono all'interno di una poetica classicistica, legittimando la forza dell'espressione poetica come fonte di emozione. Con quest'opera di Boileau il sublime inizia a essere considerato non più esclusivamente nella sua dimensione stilistica ma nella sua immediatezza e nella sua potenza evocativa, avviandosi a divenire categoria estetica della modernità, e per questo motivo – come scrive la curatrice Maddalena Mazzocut-Mis – se la traduzione del testo di Longino «ebbe un impatto notevolissimo non solo in Francia ma in tutta Europa, il punto di svolta del sublime nel Seicento è rappresentato proprio dalle Réflexions».