Nerosubianco: Le drizze
Fausto Bragia e altre novelle
Luigi Capuana
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2019
pagine: 160
Pubblicato a Catania dall’editore Giannotta nel 1897, dopo un complesso iter editoriale e contrattuale, "Fausto Bragia e altre novelle", con la sua struttura tripartita, condensa in un unico volume alcuni fra i motivi più cari al Luigi Capuana fin de siècle: l’adulterio e la casistica della passione, il binomio genio-follia, la fobia dell’eros e il potere distruttivo della belle dame sans merci, la suggestione e l’occulto, l’arte di ridere e la sempre fertile pratica della vis comica. Al centro della raccolta, pur in un’ispirazione eclettica e proteiforme, resta il motivo autobiografico della creazione artistica, del profondo travaglio psicofisico connesso all’esercizio stesso della fantasia, dell’angoscioso passaggio dal «concetto» alla «forma». Molti dei protagonisti delle novelle – dal pittore Mario Procci al narratore disilluso Giorgio*** – sono allora riflessi dell’autore, frazioni scisse della sua personalità, maschere letterarie attraverso cui Capuana, io individuale e io-scrittore collettivo, esorcizza i propri turbamenti di «uomo di genio».
«Ermanno Raeli» nell’edizione del 1923 con quattro novelle tratte da «Gli amori» (1898)
Federico De Roberto
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2018
pagine: 192
"Ermanno Raeli" è il primo (e l’ultimo) romanzo di Federico De Roberto. Trascurato per molti anni dagli studiosi, meritava certamente una ripubblicazione, la prima dotata di curatela critica. Il suo protagonista si inscrive nel novero degli intellettuali inquieti e infelici che affollano il romanzo europeo del secondo Ottocento: diviso tra Sicilia e Germania, poeta fallimentare, filosofo irrisolto, nemmeno l’amore riesce a portare un po’ di luce nella sua vita, almeno fin quando appare la donna che sembra fatta apposta per lui. Ma l’amore, anche il più sincero, deve fare i conti con i condizionamenti derivanti da un passato che non vuole tramontare mentre, viceversa, tutt’intorno tramontano le illusioni. Innervato da elementi autobiografici che gettano una luce talvolta inquietante sul “rimosso” del suo autore, Ermanno Raeli ha l’apparenza di un vieto romanzo sentimentale ma invece risulta sorprendente per la modernità “umoristica” e beffarda che lo caratterizza e che si gusta fino in fondo soltanto leggendone le due appendici aggiunte all’edizione del 1923, qui ristampata. Alla quale la presente edizione aggiunge quattro raccontini in cui si parla ancora di Ermanno Raeli.
Carteggio Giovanni Pascoli-Luigi d'Isengard
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2017
pagine: 96
Quattro anni fra le «Stelle». Aneddoti e impressioni
Alberto Rabagliati
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2017
pagine: 120
Nel 1927, un giovane milanese approda a Hollywood: è il vincitore di un concorso indetto dalla Fox per trovare in Italia un'alternativa a Rodolfo Valentino, divo stellare allora in forza alla concorrenza, e si chiama Alberto Rabagliati (1906-1974). Quattro anni più tardi, la sua carriera d’attore è già finita, stroncata da questioni “amorose”. Tornato in patria, il futuro cantante confidenziale pubblica un resoconto diaristico dell’esperienza americana nel 1932. Nonostante risenta già dello stereotipo moralistico, il racconto di Rabagliati mitiga il ritratto della spregiudicata casta delle stars servendosi di un tono canzonatorio e si fa leggere come una sorta di edulcorato precursore di Hollywood Babilonia, per il quale bisognerà aspettare comunque il 1959. Oltre ai bagordi e agli incontri ravvicinati con i divi più noti, l’autore regala vivide istantanee d’epoca, da testimone d’eccezione di quel passaggio epocale e traumatico tra muto e sonoro che dice la complessa realtà del cinema di quegli anni; un cinema di cui Rabagliati riesce a osservare anche i colossali dati economici e produttivi e non solo i retroscena. Nulla sembra sfuggirgli. Tutto nutre il mito hollywoodiano.
Da Roma a Digione. Garibaldinismi a 150 anni da Bezzecca (1866-2016)
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2016
pagine: 216
A centocinquant'anni da Bezzecca, una nuova antologia della letteratura garibaldina, dopo quelle pubblicate nella seconda metà del secolo scorso, tra le quali - certo imprescindibili e ancora attualissime - le raccolte di Giani Stuparich (Gli scrittori garibaldini, Garzanti, 1948), di Gaetano Trombatore (Scrittori garibaldini, Einaudi, 1979) e di Paolo Ruffilli (Antologia di scrittori garibaldini, Mondadori, 1996). La particolarità dell'antologia di Luigi Preziosi è nell'aver puntato maggiormente su una narrazione collettiva, in seno alla quale i brani selezionati vengono a comporre un unico romanzo, che da uno specifico punto di vista racconta come nasce una nazione. Di più. Leggendolo, si possono percepire l'odore di cuoio degli spallacci e dei fuochi dei bivacchi, ascoltare i canti di marcia, sentire le carezze della brezza della primavera siciliana e lo scricchiolìo del ghiaccio sotto gli scarponi delle pattuglie nei boschi dei Vosgi. Insomma, ritornano all'immaginazione di chi legge, presenti come cose vissute, gli ordini urlati con voci arrochite, gli scherzi tra commilitoni, le discussioni su repubblica e unità, la timidezza negli occhi delle monacelle palermitane...
«Una espressione letteraria». L'Italia in versi da Petrarca a d'Annunzio
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2016
pagine: 128
Se si volessero declinare con solerzia maniacale le occorrenze del tema 'Italia' nella tradizione letteraria italiana, si dovrebbe forse prevedere un esito borgesiano: pressoché tutta la letteratura italiana ha a che fare, pure in modi e misure difformi, con la questione nazionale. Più ragionevolmente e più modestamente, questa antologia propone un compendio di testi poetici che hanno contribuito a codificare e tramandare quella nozione di 'Italia' con la quale tutt'oggi, pur con qualche difficoltà, continuiamo ad avere a che fare. Dal repertorio vastissimo di liriche dedicate alla nazione, si è scelto di selezionarne alcune tra le meno frequentate, fatte salve quelle per così dire irrinunciabili (Petrarca, Leopardi, Mameli...). A presiedere alla loro organizzazione, oltre a un andamento diacronico per ciascuna delle tre sezioni, dal Trecento ai primi del Novecento, è stata l'idea di mettere in rilievo tre motivi frequenti quanto rilevanti: il compianto dell'Italia, la descrizione letteraria del "bel paese", l'esortazione al riscatto politico e civile.
Lettere alla Assente. Note ed appunti
Luigi Capuana
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2015
pagine: 104
Con le Lettere alla Assente (1904), libro di effervescente colloquialità, Luigi Capuana esibisce una pratica, frammentaria e personalissima teoria dell'arte, gravitante su due elementari presupposti: la sincerità e il ruolo vivificante, nella creazione artistica, della immaginazione. Soltanto attraverso di esse, e al netto di ogni sovrastruttura ideologica, è possibile riconoscere l'arte come cosa viva, espressione stessa della vita; utile, allo scrittore (e non di meno al lettore), a rivelare i problemi dell'animo umano.
Racconti svizzeri
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2014
pagine: 112
La letteratura contemporanea svizzera è molto varia e, nel panorama frastagliato che la compone, la narrativa costituisce probabilmente il genere più interessante. Tra gli scrittori delle tre regioni linguistiche principali della Svizzera ci sono dei denominatori comuni, dovuti a una cultura e prospettiva elvetica che li unisce più di quanto la lingua li divida: essere, per esempio, abitanti di un piccolo paese circondato da grandi Stati, animati da una mentalità influenzata dalla democrazia diretta. Quest'antologia offre un percorso costituito da nove lunghi racconti che spaziano dalla letteratura di montagna all'apertura internazionale (e finanche asiatica, nell'ultimo testo). Si tratta, per la maggior parte, di scrittori assai noti in Svizzera e purtroppo non tutti altrettanto noti in Italia: Étienne Barilier, Jacques-Étienne Bovard, Claude Darbellay, Pietro De Marchi, Anna Felder, Charles Lewinsky, Bruna Martinelli, Adolf Muschg e Giovanni Orelli.
I due doni e altre novelle orientali
Leda Rafanelli
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2014
pagine: 168
Leda Rafanelli (Pistoia 1880-Genova 1971) è stata scrittrice instancabile, editrice, attivista politica, appassionata della cultura araba e delle arti esoteriche. Anarchica e musulmana, femminista e pacifista, anticonformista fino alla provocazione, Leda amò l'Oriente, la sua civiltà e i suoi popoli: se il suo giovanile viaggio in Egitto rimane avvolto nel mistero, le sue consuetudini quotidiane e le sue novelle orientali - delle quali si presenta qui una scelta, collocabile per lo più negli anni Trenta - testimoniano il suo orientalismo antagonista, la sua consapevole scelta non solo di raccontare il mondo arabo in termini del tutto opposti a quelli del rozzo nazionalismo dell'epoca, ma anche di fare dell'Oriente un modo concretamente alternativo di vivere in un mondo consacrato ai valori del profitto, della conquista, della sopraffazione.
Il fuoco nella pineta
Gabriele D'Annunzio
Libro
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2013
pagine: 88
A 150 anni dalla nascita e 75 dalla morte di Gabriele d'Annunzio, la sua produzione artistica continua a riservare "sorprese" e scoperte che spaziano da carteggi, scritti e opere più o meno compiute. Fra queste, Il fuoco nella pineta, ripresentato qui nella sua veste originaria, rappresenta un affascinante esempio nel quale convergono, oltre agli elementi bibliografici, aspetti biografici e storici che concorsero prima a frenarne la pubblicazione per circa 10 anni e successivamente a dettarne la "riscrittura" nelle pagine del Notturno. Rileggere e addentrarsi nel manoscritto rappresenta una sorta di incursione nel laboratorio dannunziano, nel suo modus scribendi e al contempo nei complessi avvenimenti che segnarono gli anni fra il 1911 e il 1921. Filo rosso, la metamorfosi di una mancata, ma potenziale, favilla che, dopo un decennio, vide la luce fra le ombre del Notturno.
«L'Abruzzo sono io»
Gabriele D'Annunzio
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2012
pagine: 180
Possesso perenne acquisito durante gli anni dell'infanzia e i continui ritorni nella regione natìa, l'Abruzzo concreto e talvolta rude, indubbiamente caratteristico, si trasfigura nella penna di d'Annunzio in spazio metastorico. Diventa cioè la dimensione mitica, in dialogo continuo con la classicità greca e ancestrale, in cui sia le ambientazioni sia i personaggi delle prose o dei versi trovano spontaneamente il loro posto e spessore. Tra le pagine del Notturno, del Libro ascetico o del Segreto si disegna, per esempio, il ritratto della madre, che incarna l'origine per antonomasia e determina il continuo nostos ad essa, reinterpretato liricamente nel focolare domestico di Itaca e nel viaggio in Grecia di Maia.La conoscenza approfondita di d'Annunzio come dell'Abruzzo ha calato a tal punto Pino Papponetti nell'opera del suo conterraneo che, in piena obbedienza alla norma dannunziana, egli può condividere col Vate la formula qui protagonista: "l'Abruzzo sono io".
Za la mort
Emilio Ghione
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2012
pagine: 240
Nel 1925 Za la Mort, eroe del cinema muto italiano, diventa protagonista di un romanzo cinematografico dal titolo eponimo. Chi lo scrive è il suo creatore, Emilio Ghione, regista e attore che ha conosciuto, negli anni della Grande Guerra, fama internazionale. Ghione è anche l'interprete di Za la Mort: un connubio totale che segna, nel bene e nel male, la sua carriera. Con il dopoguerra, il cinema italiano vive una grande crisi. Molti beniamini del pubblico sono costretti ad abbandonare le case di vetro per sempre o a emigrare in Germania. Tra questi ultimi troviamo anche Ghione, che a Berlino gira un film, "L'incubo di Za la Vie" (1924), alla base di questo romanzo. Ma già l'anno successivo rientra in Italia. "Za la Mort" è pubblicato in appendice a "Il Mondo" di Amendola e poi riedito nel 1928 da Nerbini, illustrato dal grande Giove Toppi, nella versione definitiva che qui riproponiamo. Ghione morirà due anni dopo, alle soglie del cinema sonoro. Giacché i film di Za risultano in larga parte dispersi o incompleti, il romanzo (assieme al successivo "L'ombra di Za la Mort") è l'unica sua avventura giunta integra ai giorni nostri.