Nuova Cultura: E/C
Il metodo semiotico
Libro
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2018
pagine: 284
In questo volume, che nasce come esito del XLV convegno dell'Associazione Italiana di Studi Semiotici svoltosi presso l'Università di Cassino nei giorni 6-8 ottobre 2017, è interessante notare come una occasione di riflessione sul metodo semiotico sia diventata più il luogo di una messa in discussione della disciplina che di precisazioni sull'operare della disciplina. Qui non si trova ad esempio più traccia delle antiche diatribe fra "generativi" e "interpretativi", non si discute di quadrati o passeggiate inferenziali; la semiotica da questo punto di vista sembra aver trovato un equilibrio, optando per un sincretismo di scuole che non posso che apprezzare, nel nome di una maggiore efficacia euristica.
Il peritesto visivo. Copertine e altre strategie di presentazione
Libro: Copertina morbida
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2013
pagine: 148
Questo numero monografico di E C parte da un'idea tanto semplice quanto, a nostro avviso, alla base di un ragionamento molto ampio che riguarda, in generale, la significazione dei testi a partire dagli elementi collocati nei pressi dei loro limiti, delle loro "frontiere", delle loro cornici, delle loro soglie inglobanti. Si tratta quindi di indagare problemi topologici della significazione e conseguenti strategie di aspettualizzazione che un elemento periferico o ai margini della centralità del testo può avere sul testo stesso e sui suoi modi di esistenza. Abbiamo voluto chiamare genericamente tali problemi strategie di presentazione e, così facendo, abbiamo ritenuto pertinente riprendere la sintassi di Gerard Genette che proponeva un'articolazione tra testo, peritesto e paratesto, forzando gli ambiti originari più strettamente propri a questa terminologia.
Senso e sensibile. Prospettive tra estetica e filosofia del linguaggio
Libro: Copertina morbida
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2013
pagine: 218
Questo numero speciale di E/C presenta gli atti del XIX convegno della Società Italiana di Filosofia del Linguaggio, tenutosi presso il Dipartimento di Filosofia e comunicazione dell'Università di Bologna dal 5 al 7 Ottobre 2012. Il titolo del convegno era "Senso e sensibile. Prospettive tra estetica e filosofia del linguaggio" e aveva evidentemente l'obiettivo di ridiscutere in chiave contemporanea e da differenti prospettive un tema classico della riflessione filosofica, e cioè quello dei rapporti tra conoscenza sensibile e linguaggio, tra "estesico" e "logico" e, più in generale, alcuni delle relazioni possibili tra l'estetica e la filosofia del linguaggio.
Il senso delle soggettività. Ricerche semiotiche. atti Congresso AISS 2013
Dario Mangano, Bianca Terracciano
Libro: Copertina morbida
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2013
pagine: 238
"In un convegno dedicato alle soggettività un laboratorio sul silenzio non poteva mancare: nel silenzio verso l'esterno si sviluppa infatti la percezione di sé e il dialogo con se stessi, condizioni per il costituirsi di quello spazio intimo denominato nella nostra cultura "interiorità". Roland Barthes racconta che gli accadde quando da giovane, affetto da tubercolosi, trascorse dei periodi in sanatorio, dove per l'appunto era prescritta la cura del silenzio: passare alcune ore della giornata, in solitudine, a riposo o leggendo, senza parlare. Cura probabilmente ispirata alle regole monastiche, che ritroviamo in forma mitigata anche nelle prime classi di scuola (almeno, nei ricordi di chi scrive). Il silenzio, dunque, come forma più o meno radicale di ritiro simbolico dal mondo, dalla sua chiacchiera e dal suo esserci, avrebbe detto Heidegger: prove tecniche di meditazione sull'autenticità dell'essere". (Isabella Pezzini)
Mangiare. Istruzioni per l'uso. Indagini semiotiche
Gianfranco Marrone, Alice Giannitrapani
Libro: Copertina morbida
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2013
pagine: 242
Il discorso sui libri di cucina è oggi sottoposto a un doppio, sgradevole ricatto. Il primo riguarda le pressioni derivanti dal loro successo editoriale, che ne fanno, più che un oggetto culturale con evidente spessore antropologico, una merce come un'altra per riempire gli scaffali delle librerie e attirarvi, speranzosi, quel che resta degli amanti della carta stampata. Il secondo ha a che vedere con le costrizioni relative al loro dissolvimento nei media d'ogni tipo, e in particolar modo in internet, dove la forma tradizionale, per esempio, della ricetta, fissata in un supporto cartaceo e con un testo scritto, tende a dissolversi, a trasformarsi e forse a perdere di significato in funzione degli apporti provenienti dalla dimensione dell'immagine, dell'audiovisivo e, infine, dell'interattività. Da un parte nascono a profusione ricettari d'ogni ordine e grado, misura e natura, sino ad annullarsi a vicenda. Dall'altra se ne decreta nei fatti l'inutilità, se non la scomparsa, a tutto vantaggio d'altre forme testuali che si sono assunte l'arduo - e intramontabile - compito d'insegnare a cucinare.