Ombre Corte: Americane
«Desidererai un mondo nuovo». La letteratura dell'impero americano sulla ricostruzione
Enrico Botta
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2020
pagine: 213
"Desiderai un nuovo mondo" analizza una serie di testi letterari e cinematografici ambientati durante la Ricostruzione, il periodo che negli Stati Uniti seguì la conclusione della Guerra civile e si protrasse fino al 1877. A partire da The American, il romanzo che Henry James scrisse e ambientò in quegli anni, lo studio si concentra su lavori più o meno canonici della letteratura americana che arrivano fino alla contemporaneità e che condividono un forte impulso internazionale e ideologico nel descrivere quella drammatica fase storica. Il volume si propone di affrontare un campione di opere diverse per genere e periodo di pubblicazione che interpretano la Ricostruzione come la fondazione di un nuovo paese. E proprio in questi anni che la nazione inizia a definirsi in termini imperialisti, mentre si cristallizzano le contraddizioni che tuttora la condizionano: le differenze razziali, lo sterminio dei nativi, l'intrico dei contrasti sezionali fra Nord e Sud, Est e Ovest. Oltre che nel romanzo di James, in alcune poesie di Walt Whit-man e di Herman Melville, nei romanzi di John Williams e di Matthew Pearl, così come nella serie televisiva Hell on Wheels dei fratelli Gayton e nel film The Hateful Eight di Quentin Tarantino, la Ricostruzione vede gli Stati Uniti imporsi sullo scacchiere mondiale come un impero che supera le rovine e le divisioni interne causate dalla guerra attraverso la conquista e l'espansione.
Il corpo del Caribe. Le politiche sulla riproduzione tra Puerto Rico e Stati Uniti (1898-1993)
Benedetta Calandra
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2020
pagine: 285
Ancora poco esplorato nella storia delle relazioni interamericane durante il XX secolo risulta il tema del controllo delle nascite e della popolazione, al crocevia tra interessi pubblici e privati. La ricerca è centrata sulle politiche della riproduzione a Puerto Rico, un contesto marginale nella storiografia americanistica italiana a dispetto della sua singolarità: costituisce uno scenario privilegiato di osservazione dei rapporti tra Stati Uniti e America Latina sin dal 1898. Microcosmo politicamente ambiguo dato il suo status semi-coloniale, lacerato tra un’identità latina e cattolica e la tensione verso il colosso imperiale, l’isola rappresenta un laboratorio sociale sul quale l’amministrazione statunitense esercita precocemente quella “ossessione modernizzatrice” che investirà tutta la regione sottostante. Attraverso fonti statunitensi e portoricane, questo studio indaga su come, dagli anni Venti agli anni Ottanta del Novecento, diversi attori sociali hanno interagito, negoziato e sono stati coinvolti in intense polemiche su due tematiche che segnano la peculiarità della storia insulare e incendiano il dibattito pubblico: le sterilizzazioni femminili e i primi esperimenti su ingenti dosaggi ormonali al fine di commercializzare le prime pillole anticoncezionali. Scandiscono la narrazione le vicende biografiche di tre donne particolarmente significative per la storia della pianificazione familiare e per quella dell’isola caraibica: Margaret Sanger e Katharine Dexter McCormick, attiviste statunitensi, ed Helen Rodríguez-Trías, dottoressa portoricana tra New York e San Juan.
Terre indiane. Giacomo Costantino Beltrami nel Nuovo Mondo (1823-1830)
Emanuela Burini
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2019
pagine: 190
Terra di esuli politici e cercatori d'oro, l'America dei primi dell'Ottocento attirò diverse categorie di migranti che vi approdarono in cerca di nuove opportunità. In fuga dalla Polizia pontificia perché accusato di massoneria e di aver partecipato ai moti marchigiani del 1817, Giacomo Costantino Beltrami (1779-1855) scelse il Nuovo Mondo come terra da esplorare, in senso romantico, ma anche come meta politica, guardando con ammirazione al neonato modello federale di democrazia. Viaggiatore italiano pressoché solitario, Beltrami lasciò tracce significative sia nei territori del Nord Ovest americano (Minnesota, Dakota) sia, in senso figurato, nella letteratura epistolare del tempo e nei romanzi con protagonisti indiani (Le Voyage en Amérique, The Last of the Mohicans). Tra i primi viaggiatori a osservare con curiosità le usanze di altri popoli, in particolare dei nativi americani, Beltrami consegnò, al suo rientro in Europa nel 1830, trenta bauli di oggetti amerindiani, pensando con lungimiranza alla loro utilità per gli scienziati e gli etnologi del tempo. Filantropo e scrittore moderno, Beltrami fu inoltre difensore dei nativi contro la conquista spagnola, nonché antirazzista nel periodo in cui gli enciclopedisti e i filosofi, a eccezione di Rousseau, nutrivano preconcetti razziali e discriminavano i popoli extraeuropei.
I manifesti delle avanguardie artistiche latinoamericane (1920-1935)
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2019
pagine: 180
A un secolo dalla nascita dei primi movimenti avanguardistici, il fenomeno dell'"arte nuova" in America Latina suscita ancora oggi interesse tra gli specialisti della letteratura e delle arti figurative moderne ispanoamericane. Il volume, che raccoglie trentaquattro manifesti programmatici dei principali movimenti sviluppatisi tra le due guerre mondiali nel mondo latino americano, si rivolge non soltanto ai ricercatori del settore, ma agli studenti universitari e agli studiosi interessati ad approfondire i fondamenti estetici degli avanguardismi storici latinoamericani. I documenti proposti, di rilevanza nazionale e internazionale, sono in prevalenza riconducibili alle avanguardie letterarie; non mancano i manifesti di gruppi che, nel contesto di un rinnovamento radicale della cultura, chiamano in causa anche l'ambito delle arti figurative. I testi originali e le traduzioni italiane, corredate di note, sono preceduti da un'articolata introduzione che fornisce il quadro storico-culturale entro cui tali movimenti si sviluppano.
Dances with stereotypes, La rappresentazione linguistica e visuale dei nativi americani: una prospettiva multimodale
Lorena Carbonara
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 178
Il volume parte da una riflessione sull'assenza e sul silenzio. La figura dell'"indiano", che ha popolato l'immaginario di bambini e adulti a livello transnazionale per decenni, pare essere scomparsa dai grandi e piccoli schermi. Con il declino del cinema western questa icona di celluloide è venuta a mancare, mentre dai circuiti cinematografici indipendenti negli Stati Uniti emergono opere che ritraggono le popolazioni native d'America oggi. Trasformando la secolare tradizione dello storytelling orale in narrazione audiovisiva, queste autoproduzioni intendono decostruire gli stereotipi linguistici e visuali creati e diffusi dal cinema mainstream e puntano alla riappropriazione della sovranità linguistica e visuale da parte della comunità nativa. Dopo una panoramica che illustra gli strumenti d'indagine interdisciplinari utilizzati per l'analisi dei film che costituiscono il corpus, lo studio si concentra sull'approfondimento storico-culturale della cosiddetta "questione indiana", in particolare sulla politica educativa e linguistica in atto nelle boarding schools nel corso del xix secolo. È quindi analizzato il rapporto esistente tra Standard American English e American Indian English e le declinazioni dell'Hollywood "Injun" English e del Rez Accent. Nella parte conclusiva, l'analisi multimodale condotta su alcune sezioni del corpus, composto da produzioni cinematografiche western tra gli anni Trenta e Novanta e autoproduzioni native indipendenti, evidenzia le potenzialità insite nell'operazione di decolonizzazione della/con la lingua e delle/con le immagini.
Democrazia in America? Il sistema politico e sociale degli Stati Uniti
Oliviero Bergamini
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2015
pagine: 259
Da oltre due secoli gli Stati Uniti vengono considerati il paese della democrazia per antonomasia, la terra della libertà, dell'autogoverno, del pluralismo, della partecipazione politica aperta a tutti: un'immagine e un mito che agli inizi dell'Ottocento furono consacrati da "La democrazia in America" di Alexis de Tocqueville, e che ancora oggi appaiono ben vivi, come testimonia anche la retorica del "grande paese democratico", che in Italia sistematicamente accompagna ogni discorso sulla politica degli Usa. Ma quanto è effettivamente democratico il sistema politico e sociale statunitense? A un esame approfondito, come quello condotto nelle pagine di questo libro, esso rivela contraddizioni e carenze profonde: una partecipazione elettorale tra le più basse dell'Occidente, meccanismi di voto esposti a forzature e distorsioni, una dilagante influenza delle lobby economiche, una progressiva concentrazione dei media, un impoverimento del discorso pubblico, crescenti disuguaglianze economiche e sociali, il persistere di vistose discriminazioni razziali, una strisciante limitazione di alcune fondamentali libertà civili in nome della lotta al terrorismo. L'elezione di Barack Obama nel 2008 ha rappresentato una discontinuità significativa rispetto agli equilibri tradizionali dell'establishment, ma nonostante i suoi notevoli sforzi innovatori, l'azione del primo presidente afroamericano non ha alterato in modo sostanziale i principali aspetti strutturali...
Riflessi di guerra. Storia e antirealismo nella narrativa di Viet Thanh Nguyen
Giacomo Traina
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2024
pagine: 190
Viet Thanh Nguyen, nato in Vietnam nel 1971 ed emigrato in California con la famiglia dopo la caduta di Saigon, è noto al pubblico italiano soprattutto per “The Sympathizer” (“Il simpatizzante”), da cui è stata tratta di recente una miniserie HBO. Storia, guerra e memoria sono il perno attorno cui ruota la sua opera. Per darne una lettura critica, è quindi imprescindibile prendere in esame il contesto storico-culturale da cui essa trae le mosse. È la direzione seguita da Giacomo Traina in “Riflessi di guerra”, il primo saggio italiano sulla narrativa di Nguyen. Il libro legge l’opera dell’autore californiano alla luce della storia del Vietnam e della diaspora dei vietnamiti d’America. “Riflessi di guerra” dimostra come quello di Nguyen sia un antistoricismo consapevole, in cui il passato diviene una lente per osservare la contemporaneità. La sua è una vera e propria poetica dell’inautentico, resa da soluzioni testuali d’avanguardia, che vanta illustri antecedenti nel canone americano sul conflitto. La storia del Vietnam diviene così un gioco di rimandi sotterranei, nel quale vittime e carnefici si passano a vicenda il testimone, la violenza diventa indistinguibile dalle sue rappresentazioni e le guerre di oggi si trasformano nel riflesso distorto di quelle di ieri.
The village generation. Arte e dissenso nel Modernismo americano. Greenwich Village, Provincentown e Taos
Barbara Lanati
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2024
pagine: 238
“The village generation “è un viaggio nel tempo, all’inizio del secolo scorso, alla (ri)scoperta di alcune figure chiave dei movimenti artistici, letterari e sociali che diedero forma al Modernismo e a nuove espressioni artistiche negli Stati Uniti. Il libro ripercorre le storie di una generazione di giovani donne e uomini, artisti e scrittori, pensatori e innovatori nati negli ultimi decenni dell’Ottocento che, dal cuore pulsante di New York, contribuì ai cambiamenti culturali e sociali dell’America di inizio Novecento. Un racconto di vite individuali che si sono intrecciate, nei salotti e nei bar, nei teatri e nelle piazze, negli atelier e nelle gallerie d’arte, muovendosi insieme oltre il confine delle convenzioni, oltre la cultura mainstream, per le strade di New York, sulle spiagge di Provincetown, nelle colonie di artisti, fino al deserto di Taos nel New Mexico. È la “Village Generation” che scelse di esprimere la propria creatività attraverso la partecipazione, schierandosi dalla parte delle minoranze, per difendere la libertà (di espressione, di parola e anche sessuale) e i diritti civili. Giovani, precursori dei movimenti di protesta, ambientalisti, pacifisti, promotori della parità di genere e del femminismo, ma anche pionieri del giornalismo di inchiesta, di nuove forme d’arte, della pubblicità e degli happening teatrali. Questo percorso narrativo di Barbara Lanati vuole stimolare la memoria degli appassionati di letteratura angloamericana rivolgendosi soprattutto ai lettori più giovani, a coloro che si avvicinano alla letteratura degli Stati Uniti e alle arti figurative in questo nuovo millennio, per rivivere insieme “la magia dei luoghi” attraversati da quella prima generazione di “Rebels with a cause” per scoprire come molte delle loro battaglie siano ancora attuali e ricche di spunti.
Marinai, rinnegati e reietti. La storia di Herman Melville e il mondo in cui viviamo
Cyril Lionel Robert James
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2023
pagine: 224
Vittima del maccartismo, nel 1952 James fu rinchiuso a Ellis Island in quanto “straniero indesiderato”. In quei mesi scrisse Marinai, rinnegati e reietti, senza dubbio la più sorprendente e originale interpretazione dell’opera di Melville mai pubblicata. Per James, la genialità e la grandezza dello scrittore americano stanno nell’aver saputo cogliere nel suo tempo i primi segni di quella degenerazione della democrazia che è il totalitarismo, nell’averci offerto con Achab un’attenta descrizione “del tipo sociale più pericoloso e distruttivo mai apparso nella civiltà occidentale” e nell’aver prefigurato, attraverso la letteratura, i conflitti sociali generati dalla rivoluzione industriale. Il Pequod, la nave di Moby-Dick, gli appare come un’allegoria della società capitalistica moderna, in cui i marinai sono simbolo del proletariato industriale e il capitano Achab della borghesia, decisa a dominare e controllare la sua creazione demoniaca – la civiltà capitalistica – o a soccombere insieme a essa in una catastrofe generale. Nella lotta contro la balena, Achab era disposto a sacrificare la sua nave e il suo equipaggio, così come la borghesia aveva dimostrato, con Auschwitz e Hiroshima, di essere disposta a distruggere l’umanità intera pur di preservare il proprio sistema di dominio. Postfazioni di Bruno Cartosio e Giorgio Mariani. Nota biografica di Enzo Traverso.
Pantere nere, America bianca. Storia e politica del Black Panther Party
Bruno Walter Renato Toscano
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2023
pagine: 293
Il Partito delle Pantere nere, celebre per la difesa in armi della comunità afroamericana dalla violenza della polizia e simbolo del lungo Sessantotto, per molto tempo è stato considerato dai media e dalle autorità statunitensi al pari di un gruppo terroristico o criminale. Esso fu invece un’organizzazione dalle numerose sfaccettature, capace di mobilitare attivisti contro i paradossi del sistema capitalista statunitense e di denunciare l’emarginazione delle minoranze. Diviso tra istanze rivoluzionarie e riformiste, il Black Panther Party cambiò ideologia senza soluzione di continuità, adattandosi a scenari politici in continua evoluzione. Fu una realtà politica in grado di dialogare con le organizzazioni della nuova sinistra così come con il movimento per i diritti civili e i nazionalisti neri. Il rapporto tra classe, razza e genere si impose così al centro dell’attivismo dell’organizzazione, in quanto fondamento di una rivoluzione sociale che avrebbe dovuto soddisfare i bisogni più profondi degli emarginati in una nazione tuttora divisa dalla linea del colore. Pantere nere, America bianca ripercorre la storia e l’ideologia del Black Panther Party a partire dai suoi protagonisti, facendo ricorso a fonti statunitensi e introducendo nella storiografia italiana un nuovo punto di vista sulla sua formazione e dissoluzione.
Orizzonti di transito. L’opera di Jhumpa Lahiri tra l’Italia e gli Stati Uniti
Raffaella Malandrino
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2022
pagine: 135
Questo libro intende fornire un aggiornamento critico sull’opera di Jhumpa Lahiri, autrice statunitense di origine indiana e una delle maggiori voci letterarie americane contemporanee, la cui recente traiettoria creativa si arricchisce dell’esperienza di apprendimento della lingua italiana e dal contatto con la realtà vissuta dell’Italia, nonché da un crescente impegno intellettuale teso a rivitalizzare il repertorio culturale statunitense attraverso le dinamiche della traduzione. Snodandosi da un percorso di apprendistato volto a mobilitare una più libera e svincolata dimensione creativa rispetto a quella indiana-americana della narrativa precedente, le opere italofone si consustanziano nell’esercizio della scrittura e dei trapassi linguistici, dando vita a un soggetto autobiografico o pseudoautobiografico femminile il cui estraniamento e sradicamento, sia a livello intra-narrativo che meta-testuale, getta luci e ombre sullo scenario culturale e letterario globale. Attraverso ‘analisi della struttura e del ritmo compositivo dei racconti e dei romanzi diasporici e della produzione narrativa italiana di Jhumpa Lahiri – ricchissima di riverberi letterari colti sia dalla formazione statunitense che dalla tradizione filosofica indiana – si offre una lettura sottile e articolata, tesa a relazionarsi quanto più responsabilmente alla dimensione estetico-politica delle sue opere: alle coordinate spaziali e culturali della diaspora indiana-americana e alle questioni identitarie della seconda generazione; al modo in cui queste sono declinate in termini di gender e sessualità; agli orizzonti della traduzione e del dialogo transculturale che sottoscrivono la migrazione dei suoi testi.
The evolution of virtual identity in american literature. From the telegraph to the internet
Beatrice Melodia Festa
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2022
pagine: 181
What is the origin of virtual identity? Can we trace its evolution in American literature? This book seeks to respond to these inquiries by exploring those narratives that between the end of the 19th century and the present have illustrated redefinitions of American identity through the virtual context engendered by the development of telecommunications. The study opens with an overview of the relationship between the real and virtual self in modern thought and then focuses on the relevance of identity in American culture. Sweeping in its scope, the book proceeds to explore the origin of virtual identity through the telegraph, following its evolution with the telephone and ultimately delving into the digital age to shed light on the computer, the Internet, and virtual reality. In this way, the second section of the volume moves on to tackle the process of exchange between personal construction and narrative technological development. As such, the texts examined are Wired Love: A Romance of Dots and Dashes (1879) by Ella Cheever-Thayer, A Connecticut Yankee in King Arthur’s Court (1889) by Mark Twain, The Broom of the System (1987) by David Foster Wallace, Chronic City (2009) by Jonathan Lethem, and A Visit from the Goon Squad (2010) by Jennifer Egan. Opening new vistas on the narratives, the book shows how American literature has traced the profile of a new, essentially virtual, identity defined by the intersection between real and artificial and by performance as a means to represent the self.