Orthotes: Studi kierkegaardiani
Scritti sulla comunicazione
Søren Kierkegaard
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2015
pagine: 364
I seguenti scritti del terribile contestatore cristiano, che fu certamente Søren Kierkegaard, introducono al senso ed allo sviluppo della imponente produzione della sua attività letteraria. Questi scritti della (o sulla) comunicazione hanno un proprio sviluppo che riflette e vuole trascrivere il processo d’interiorizzazione che l’autore va compiendo – quasi suo malgrado e sotto la spinta di forze profonde, strane e arcane – e di cui avverte l’aura e la misteriosa confluenza fra opposizioni, meschinità, sofferenze d’ogni genere. Il lettore deve perciò avanzare con i passi cauti dello spirito se vuole cogliere il ritmo segreto che in essi si svela. Lo stile di questi scritti è estremamente riflesso, spesso spezzato e disadorno, fatto più di sussulti e di ritorni che non di risultati: ma anche fremente di balenamenti improvvisi, di commozioni e confessioni quasi di un morente, come egli in effetti si considerava. Il contenuto è ancora oggi estremamente provocatorio e inattuale, più di quanto Nietzsche non dicesse delle sue Considerazioni: nulla infatti sembra più ostico e repellente all'uomo contemporaneo, travolto dalla società consumistica e permissiva, di un ritorno al Cristianesimo del Nuovo Testamento.
Rileggere Kierkegaard
Roberto Garaventa
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2015
pagine: 188
A poco più di duecento anni dalla nascita di Kierkegaard (5 maggio 1813), questo volume si propone di rileggere alcune delle questioni centrali affrontate dal pensatore danese lungo il suo itinerario di pensiero: il difficile e controverso rapporto con la cristianità borghese di Danimarca; il carattere indiretto della comunicazione religiosa; il tratto paradossale, se non addirittura assurdo della fede; la noia quale lato notturno della vita ironico-estetica; la logica dei due principali tipi di seduttore; l’ambiguità dell’angoscia quale segno distintivo della libertà umana, ma al contempo fattore predisponente al peccato. L’ultima parte è, invece, dedicata alla recezione di Kierkegaard da parte di alcuni grandi interpreti tedeschi del suo pensiero: Christoph Schrempf, Theodor Haecker, Karl Jaspers, Martin Heidegger.
Eugen Drewermann interprete di Kierkegaard. Le quattro forme kierkegaardiane della disperazione rilette alla luce della psicoanalisi
Alessandra Granito
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2013
pagine: 268
Sulle macerie della destituzione del moderno disimpegno metafisico-sostanzialistico, la cultura contemporanea post-moderna ha costruito insidiose derive della soggettività, ne ha profilato il rovesciamento al di fuori di se stessa e ha plasmato un sé non più monolitico e ipertrofico, ma borderline, vulnerabile ed eccentrico, scisso in quello scarto tragico tra fattualità e pretesa che ne "La malattia per la morte" Søren Kierkegaard con acribia psicologica e sensibilità anacronistica definisce "disperazione", intesa come epifenomeno di un'esistenza segnata dalla contestazione pessimistico-scettica del sé che de facto si è. Il presente lavoro inquadra e attualizza tale riflessione nella cornice ermeneutico-psicoanalitica di Eugen Drewermann, il quale presenta la fenomenologia kierkegaardiana del sé disperato come una fenomenologia del profondo, e la "disperazione" come la conseguenza dell'elaborazione distorta dell'angoscia esistenziale e di un rapporto sbagliato con se stessi che sfocia nel rifiuto di sé, nella stagnazione spirituale, in stati di disagio e di squilibrio psico-esistenziali (nevrosi).
Kierkegaard y la comunicación. Ediz. inglese e spagnola
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2011
pagine: 118
Il discepolo di seconda mano. Saggi su Soren Kierkegaard
Roberto Garaventa, Diego Giordano
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2011
pagine: 216
Con l'espressione "discepolo di seconda mano" Kierkegaard si riferiva a coloro che, per contingenza storica, si rapportano alla figura del maestro in maniera indiretta, non essendo stati suoi "contemporanei". Nelle pagine di questo libro i panni del maestro sono vestiti da Søren Kierkegaard, e quelli di discepoli secondari da una nuova generazione di giovani studiosi del filosofo danese. Tuttavia la silloge raggruppa anche una serie di saggi di studiosi appartenenti a generazioni precedenti. Tale separazione non deve suscitare però alcuna perplessità perché, come Kierkegaard ravvisa, non esiste né un discepolo di seconda mano né un discepolo contemporaneo e ogni generazione che precede fa da battistrada e "occasione" alla generazione successiva la quale, senza lasciarsi sopraffare dallo spavento del peso da portare, deve al contrario "correre col vento in poppa". Saggi di: Antonella Fimiani, Alessandra Granito, Laura Liva, Gordon Marino, Umberto Regina, Federica Scorolli, Jon Stewart, Anna Valentinetti.