Pellegrini: Thesaurus scientifica
Sudditi. La scuola dell'obbedienza nella Calabria di Mussolini
Giancarlo Costabile
Libro: Libro in brossura
editore: Pellegrini
anno edizione: 2024
pagine: 180
Questa ricerca si pone l’obiettivo di ricostruire le principali caratteristiche socio-educative della politica scolastica fascista in Calabria nel contesto di una indagine volta a individuare i tratti salienti dell’ideologia delle classi dominanti che ha permeato e influenzato la storia post-unitaria della scuola meridionale fino alla nascita della Repubblica Italiana. Il nucleo dell’argomentazione consiste nel dimostrare che, durante il fascismo, l’alfabeto della sudditanza (intesa quale condizione di dipendenza, assoggettamento e subalternità) emerge quale grammatica dominante nell’articolato e contraddittorio processo di inculturazione nazionale che ha investito le masse popolari calabresi. Il risultato pedagogico più manifesto di questa progettualità di potere è la radicalizzazione di sistemi di marginalità sociale e sottomissione esistenziale che hanno condizionato l’evoluzione politica, economica e culturale della Calabria (e del Mezzogiorno) in riferimento alla dialettica tra le sue classi e nella sua relazione con gli altri territori del Paese.
I convegni dei maestri rurali nella Cosenza del Ventennio. Fonti di una pedagogia dell’oppressione
Giancarlo Costabile
Libro: Libro in brossura
editore: Pellegrini
anno edizione: 2022
pagine: 144
Questo lavoro di documentazione scientifica nasce da una ricerca archivistica condotta presso l’Archivio di Stato di Cosenza — Fondo Gabinetto di Prefettura, e pubblicata nella seconda parte di questo volume — al duplice fine di studiare le relazioni di potere che intercorrono tra scuola popolare e regime fascista nel Cosentino, e di lavorare alla costruzione di un repertorio, il più possibile vasto, di fonti e materiali attraverso i quali poter scrivere una storia organica dell’istruzione popolare calabrese durante il Ventennio fascista. Le relazioni annuali dei convegni tenuti dai maestri rurali a Cosenza tra il 1933 e il 1935 costituiscono un materiale significativo per studiare il linguaggio di potere del fascismo, il suo alfabeto pedagogico della dipendenza e la sua grammatica dell’obbedienza sociale. È soprattutto il maestro rurale, nelle piccole e frammentate realtà comunali del Cosentino, ad assumere il doppio ruolo di soggetto accentratore delle cariche all’interno delle organizzazioni fasciste e di attuatore delle strategie educative volte a incrementare il consenso alle politiche del regime.
Modelli economico-patrimoniali per la contabilità e il bilancio delle università
Pina Puntillo, Maria Teresa Florio
Libro: Libro in brossura
editore: Pellegrini
anno edizione: 2019
pagine: 119
Il testo tratta l’evoluzione dei modelli contabili delle università italiane. Tale evoluzione è caratterizzata da un processo di transizione da un sistema di contabilità finanziaria ad un sistema di contabilità economico patrimoniale. Da un punto di vista operativo tale processo è giunto a compimento dopo cinque anni dall’entrata in vigore della legge n. 240/2010 (c.d. legge Gelmini). A partire dall’esercizio finanziario 2015 infatti tutte le università devono registrare gli eventi gestionali in contabilità economico-patrimoniale, aderendo ai principi contabili stabiliti dal legislatore. Tale transizione permette la piena attuazione di quanto previsto dall’farticolo 5 della legge Gelmini, secondo il quale i bilanci degli atenei seguono regole uniformi e standardizzate, che ne favoriscono la comparabilità. Il passaggio dalla contabilità finanziaria alla contabilità economico-patrimoniale pone problematiche di ordine tecnico, culturale e organizzativo. L’obiettivo di questo lavoro è di effettuare un’analisi in chiave critica del passaggio dalla contabilità finanziaria alla contabilità economico-patrimoniale e dei potenziali impatti che tale passaggio ha avuto sugli atenei.
Cosenza. Continuità di vita della città antica
Chiara Altomare
Libro: Libro in brossura
editore: Pellegrini
anno edizione: 2019
pagine: 78
«Le risorse a disposizione per il recupero e la tutela del patrimonio culturale delle politiche pubbliche sono sempre limitate, e quelle destinate alla cultura, troppo spesso considerate non essenziali allo sviluppo della comunità, sta di fatto che l'entità del nostro patrimonio non ha consentito, non consente e non consentirà mai stanziamenti di fondi pubblici, ordinari o straordinari, adeguati solo a garantire la semplice manutenzione dell'esistente. Le scelte pubbliche quindi diventano necessarie e devono basarsi sulla valutazione delle alternative. Con l'inizio del "Secolo Breve" si assiste ad una profonda trasformazione dei centri urbani, che da storici, diventano vecchi in virtù delle nuove esigenze di modernità e mobilità. Il processo di degrado e obsolescenza dell'edilizia prodotta negli anni, andrebbe inesorabilmente verso l' autodistruzione. Le aree dell'antimanutenzione potrebbero essere oggetto di "demolizioni mirate di piccola entità" di costo contenuto e utili alla restituzione di un'immagine urbana complessiva più consona al carattere della città storica. Ed è indubbiamente difficile ambientare soluzioni così radicali nella realtà, sintetizzata nell'immagine di grande ricchezza e complessità — "Il carattere labirintico della città meridionale" — dove estrema bellezza e degrado rappresentano l'inscindibile prodotto di una medesima cultura, come avrebbe detto il Gattopardo, e il significativo scenario dell'intrico di questioni di natura economica, sociale, politica quotidianamente all'attenzione dell'opinione pubblica del paese...» (Dall'introduzione)
Il ruolo delle indagini non invasive nella diagnostica: procedure integrate per la tutela e la valutazione della vulnerabilità del patrimonio architettonico
Chiara Altomare
Libro: Copertina morbida
editore: Pellegrini
anno edizione: 2019
pagine: 95
«I centri storici, così come li intendiamo, rientrano nella categoria Bene Culturale, con la loro presenza diffusa; si comprende bene, pertanto, la necessità di creare attorno a questo patrimonio una comune conoscenza di un modello condiviso di sviluppo economico e sociale. Appurato il loro immenso valore estetico, storico e culturale, è significativo indagare sul potenziale economico di questo patrimonio e intenderlo, quindi, come risorsa, onde annoverare motivazioni anche più concrete alla necessità di tutela di cui spesso si parla. La questione riguardante la tutela e la conservazione degli edifici storici, intesi come Beni Culturali rappresenta una sfida non risolta, vista la complessità e l'eterogeneità dei saperi coinvolti. Negli ultimi anni l'analisi dei centri storici viene proiettata verso un approccio interattivo e dinamico, coerentemente con i mutamenti degli organismi edilizi e le conoscenze in continua evoluzione che convergono in questo campo. Partendo dal presupposto che non è possibile tutelare ciò che non si conosce, l'azione di tutela si concentra su di un insieme di operazioni coerenti quali schedare, inventariare, censire e creare una banca dati interattiva, accompagnata da un'analisi storico-estetica di base. Una campagna di schedatura e di catalogazione, quindi, è strettamente connessa con i principi di protezione del patrimonio architettonico e culturale...» (Dalla premessa)
Liberare la parola. Don Milani e la pedagogia di Barbiana
Giancarlo Costabile
Libro: Libro in brossura
editore: Pellegrini
anno edizione: 2016
pagine: 80
La parola del Noi è l’approdo dell’esperienza pedagogica di Barbiana. Lorenzo Milani è tra le fonti epistemiche più radicali di una pedagogia che ha nella resistenza, intesa come antropologia della scelta, la categoria nodale. La scuola di Barbiana mette in discussione il ‘non essere ancora’ degli ultimi: la loro persistenza in una condizione di sub-umanità. Dalla pedagogia della disfatta all’educazione liberatrice: la parola degli ultimi, dei senza storia, dei subalterni, diventa parola di riscatto etico e sociale. La pedagogia da spazio politico della conformazione di massa si trasforma in processo collettivo di rigenerazione umana. Negli anni Sessanta Barbiana diventa annuncio di una profezia pedagogica: la parola coscientizzata è prassi di resistenza, possibilità di emancipazione, dialogo collettivo, rivoluzione culturale permanente. Barbiana è la parola del Noi.
Liberare il divenire. Paulo Freire e la pedagogia degli oppressi
Giancarlo Costabile
Libro: Libro in brossura
editore: Pellegrini
anno edizione: 2015
pagine: 80
Liberare il divenire è mettere in discussione l’antropologia della colpa, decolonizzare le menti, rivendicare l’urgenza del cambiamento sociale. La pedagogia della liberazione attacca il nucleo ideologico dell’ontologia della dominazione occidentale, e la sua struttura identitaria sul piano della prassi educativa: l’approccio mimetico. Paulo Freire rovescia i paradigmi della pedagogia coloniale di matrice borghese: l’umanità non è l’estensione del modello occidentale al mondo, ma la costruzione collettiva di un divenire condiviso e plurale nelle sue articolazioni dialettiche. ‘No ser todavía’ è lo specchio della modernità mutilata dell’America Latina e più in generale dei Sud del mondo: il divenire degli oppressi è sfregiato e sospeso in un tempo che fatica a definire il suo corso lineare nella storia. La pedagogia degli oppressi si pone come ermeneutica e dialettica della liberazione: un paradigma pedagogico per tutti coloro che rifiutano l’alienazione come situazione immutabile, e che scelgono pienamente di rivendicare il loro diritto-dovere all’esistenza.
Pedagogia dell’antimafia. Modelli teorici e paradigmi didattici
Giancarlo Costabile
Libro: Libro in brossura
editore: Pellegrini
anno edizione: 2014
pagine: 80
Le mafie italiane sono un linguaggio del potere centrale attraverso il quale è stato governato il sottosviluppo delle terre meridionali. Lungi dal costituirsi come anti-Stato, le mafie in Italia si sono sempre definite come Stato parallelo. La loro storia si pone inesorabilmente come momento chiave della genesi identitaria della nostra storia nazionale. La pedagogia dell’antimafia è la costruzione di un’educazione militante e liberatrice, in grado di farsi compiutamente antropologia della scelta e intenzionalità collettiva. La grammatica pedagogica della resistenza antimafia si pone come didattica della coscientizzazione popolare: un cammino sociale destinato alla piena maturazione epistemologica di una scienza educativa del Noi, radicalmente alternativa alla cultura dell’io mafioso.