Quattroventi: Psicopatologia e ricerca clinica
L'isteria collettiva dell'abuso sessuale. Una rivisitazione dei processi alle streghe di Salem
Richard A. Gardner
Libro
editore: Quattroventi
anno edizione: 2013
pagine: 160
Abusi, falsi abusi e scienze forensi. Volume Vol. 1
Libro
editore: Quattroventi
anno edizione: 2012
pagine: 260
Freud e l'uomo dei topi
Libro: Libro in brossura
editore: Quattroventi
anno edizione: 2008
pagine: 200
In occasione del centenario del celebre caso clinico dell'Uomo dei Topi (Rattenmann), sono stati nuovamente e integralmente tradotti in italiano gli appunti che Freud redasse durante il trattamento, raccogliendo anche altre note e discussioni di allievi di Freud sul caso. Parallelamente è stato analizzato il testo completo degli appunti originali di Freud sull'Uomo dei Topi con il software sviluppato per lo studio del Ciclo Terapeutico opportunamente adattato alle note di lavoro; si sono cioè applicati al testo freudiano i metodi della ricerca contemporanea sul processo psicoterapeutico. Trova conferma inoltre la tesi che la tecnica adottata con l'Uomo dei Topi fosse la tecnica standard di Freud destinata a rimanere sostanzialmente nel corso successivo della sua vita professionale. Un apparato di consultazione del testo freudiano completa il volume che costituisce uno strumento indispensabile per lo studio dei principi della tecnica psicoanalitica.
Psicoanalisi contemporanea
Edgar Levenson
Libro
editore: Quattroventi
anno edizione: 2006
pagine: 214
I fattori terapeutici della psicoterapia
Stefano Blasi, Marco Casonato
Libro: Libro in brossura
editore: Quattroventi
anno edizione: 2005
pagine: 340
Un bambino resiliente. Un'analisi degli interventi su minori e famiglia
Marco Casonato, Stella Di Milia
Libro
editore: Quattroventi
anno edizione: 2010
pagine: 304
Nell'opera di Rousseau (1762) si cristallizza l'immagine dell'infanzia che pervade la teoria psicoanalitica, la psicologia dello sviluppo e dell'educazione, le pratiche di assistenza sociale e gli interventi dei giudici minorili, ed infine le credenze dei genitori. Tale immagine prevede che il bambino sia "formato" dalla e nella famiglia di origine. Viceversa le somiglianze tra genitori e figli, che comunemente inducono a credere in una pervasiva influenza prodottasi prevalentemente in famiglia, sono dovute prevalentemente alla condivisione del patrimonio genetico e della cultura dell'ecologia umana in cui lo sviluppo si attua. I bambini si formano cioè nell'ambiente in cui essi, da sempre, imparano a vivere, riconoscendosi e identificandosi nella categoria sociale a cui appartengono: il gruppo dei bambini. Ma psicologi, operatori sociali e vari "esperti" effettuano le loro valutazioni proprio sulla base dell'assunzione erronea che il ruolo dell'allevamento e della famiglia nello sviluppo e nel destino futuro del bambino sia determinante in positivo o in negativo. Questo modo di leggere lo sviluppo del bambino e le influenze che la famiglia ha, e non ha, su di esso, può avere ricadute sulla pratica della tutela dei minori ancora troppo spesso guidata da pregiudizi antigenitori e da un modello unico di pensiero e di spiegazione causale lineare. In conclusione emerge che la scienza supporta il diritto dei bambini alla felicità di stare coi propri genitori.