Quodlibet: Diap print/Teorie
Roma come stai?
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 251
"Roma come stai?" ha preso quest'anno la forma di un libro perché non è stato possibile tornare in piazza, come il Dipartimento di Architettura e Progetto dell'Università Sapienza di Roma aveva fatto per tre anni, a partire dal 2017, spostandosi dalle aule della sua sede di piazza Borghese allo spazio aperto. La pandemia ci ha impedito di trovarci insieme per comunicare con i cittadini di Roma, per presentare e discutere con loro le nostre ricerche sulla città e i suoi territori. Avevamo iniziato a porre questa semplice domanda alla nostra città, scegliendo una formula nella quale si ritrova un'espressione di affetto, preoccupazione e desiderio di cura. A cura di Orazio Carpenzano, Stefano Catucci, Fabrizio Toppetti, Massimo Zammerini, Fabio Balducci, Federico Di Cosmo.
Disasters otherwhere. New forms of complexity to architecture
Roberta Lucente, Nicoletta Trasi
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2020
pagine: 224
Alfredo Lambertucci 1928-1996. Costruire lo spazio
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 400
Alfredo Lambertucci (1928-1996) ha contribuito notevolmente allo sviluppo dell'architettura del secondo dopoguerra in Italia. Ha iniziato a costruire nei primi anni Cinquanta nelle Marche, sua terra natia; gli incarichi lo hanno poi portato a progettare a Roma, a Ferrara e in Svizzera, più tardi nell'area dai Castelli Romani e in molti altri luoghi in Italia. Cresciuto nello studio della dimensione artigianale del fare, attento a quella modernità che arrivava d'oltralpe, egli ha saputo coniugare questi due interessi e sviluppato una linea personale di architetture misurate, di grande qualità materica e spaziale. Tra le sue opere più note: la Chiesa di Consalvi, il Palazzo di Giustizia a Macerata, l'Istituto di Farmacologia della Sapienza, il complesso di Vigne Nuove (disegnato con Passarelli) a Roma e le case a schiera a Genzano; mentre altri progetti sono poco conosciuti o non sono mai stati realizzati: tra questi ci sono edifici scolastici, strutture per il turismo, arredi ed allestimenti di interni, e i progetti per il centro storico di Macerata e Roma. Il volume, attraverso la voce di storici, testimoni e studiosi è l'occasione per un ripensamento della sua attività di architetto e per una sua rilettura critica. Vengono inoltre presentati i disegni originali di progetti realizzati e non, molti di questi inediti e fino ad oggi conservati nell'archivio personale di Lambertucci. Infine un regesto di tutte le sue opere fornisce al lettore uno strumento di consultazione sinora mai realizzato e che fa del libro un punto di rifermento per la conoscenza e lo studio di questo maestro del secondo novecento italiano.
My Farnsworth. Viaggio alla scoperta di una casa per due- Journey of discovery of a house built for two
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 152
Nella misura in cui continua ad eccitare l'immaginazione di diverse generazioni di artisti e architetti, la Casa Farnsworth (1951) di Ludwig Mies van der Rohe è un classico moderno. La Farnsworth, come le tragedie classiche shakespeariane, continua ad apparire "contemporanea". E se Italo Calvino affermava che "Un classico è un libro che con ogni rilettura offre tanto un senso di scoperta quanto la prima lettura", la Casa Farnsworth, progettata come un padiglione di vetro e acciaio, merita di essere riletta e ri-visitata sotto diversi punti di vista e durante stagioni e momenti diversi per comprendere appieno il ruolo che la natura gioca nell'esperienza voluta da Mies. Con questo approccio un gruppo di studiosi ha deciso di rileggere la Casa Farnsworth, attraverso le lenti e le aspettative dei suoi diversi protagonisti, l'architetto e il suo cliente, fino a immaginare due nuove case: quella pensata da Mies e quella desiderata da Edith Farnsworth.
Bruno Zevi e la didattica dell'architettura
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 400
Bruno Zevi (1918-2000) storico e critico dell'architettura, docente a Venezia e a Roma, architetto e uomo politico, è stato una delle figure di maggior rilievo dell'architettura italiana della seconda metà del Novecento. Questo libro analizza in particolare i contenuti della sua didattica insieme alle tecniche di comunicazione e agli specifici caratteri del suo modo di insegnare l'architettura — anche al di fuori delle aule universitarie — attraverso un uso innovativo di strumenti diversi: il timbro della voce, la fotografia, il disegno critico, il collage, il modello fisico, la ripresa video. Il volume si apre con una serie di riflessioni sulla figura e sul ruolo di Zevi come professore, come critico e come nitida e risoluta figura di intellettuale. Il primo capitolo ripercorre il periodo della formazione, gli studi in Italia e negli Stati Uniti e la sua attività nell'immediato dopoguerra; il secondo è dedicato agli anni di insegnamento nello IUAV di Venezia; il terzo all'impegno nella Facoltà di Architettura di Roma. Il volume si conclude con i capitoli "Architettura Restauro Urbanistica Paesaggio" che indaga le relazioni tra lo sguardo critico di Zevi e le diverse declinazioni della disciplina e "Dall'Europa", un'analisi dell'influenza dell'insegnamento di Zevi in Spagna e in Olanda. Il libro raccoglie i contributi presentati alle Giornate di studio dedicate a Bruno Zevi e la didattica dell'architettura, organizzate nel novembre zo18 dal Dipartimento di Architettura e Progetto e dal Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell'Architettura della Sapienza nell'ambito delle celebrazioni per il Centenario della nascita. Testi di Carmen Andriani, Calogero Bellanca, Carlo Bianchini, Orazio Carpenzano, Benjamin Chavardès, Elisabetta Cristallini, Cesare Crova, Roberto Dulio, Francesco Paolo Fiore, Alberto Franchini, Maria Clara Ghia, Massimo Locci, Franco Mancuso, Luigi Mandraccio, Raúl Martinez Martinez, Federica Morgia, Alessandra Muntoni, Caterina Padoa Schioppa, Rosario Pavia, Marcello Pazzaglini, Andrea Placidi, Luca Porqueddu, Franco Purini, Fabio Quici, Antonella Romano, Piero Ostilio Rossi, Antonino Saggio, Guendalina Salimei, Cristian Sammarco, Piero Sartogo, Carlo Severati, Marco Spesso, Gianpaola Spirito, Herman van Bergeijk, Adachiara Zevi, Moira Zuccaro.
Roma in movimento. Pontili per collegare territori sconnessi. Ediz. italiana e inglese
Orazio Carpenzano, Lucina Caravaggi
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 348
"Roma in movimento" muove dalla constatazione di come nella metropoli-capitale si stiano generando nuove condizioni di prigionia urbana, inedite forme di esclusione sociale connesse, in particolare, all'aumento del traffico automobilistico entro e oltre il Grande Raccordo Anulare. Ma a fronte di tale analisi, gli esiti di questa ricerca individuano anche potenzialità nascoste e si rivelano funzionali a progettare nuove traiettorie, a partire proprio dalla questione del diritto allo spostamento come titolo di cittadinanza. Il tema della mobilità assume quindi i caratteri di un progetto sociale capace di riattivare lo spazio aperto di Roma grazie a una rete di movimenti locali organizzati attraverso nuove infrastrutture paesaggistiche denominate Pontili. Attraverso i Pontili si tenta così di rilanciare la Cura del ferro, promossa negli anni Novanta e poi interrotta, avviandone un nuovo ciclo di vita, grazie al quale le ferrovie non andranno più intese solo come linee che attraversano un territorio da un punto all'altro, ma come infrastrutture capaci di raccordarsi a una rete flessibile di connessioni dirette tra insediamenti e stazioni.
Armonia segreta. Carlo Scarpa e il progetto della forma
Gianluca Frediani
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 114
Che il mondo delle architetture scarpiane derivi da una estenuante ricerca condotta sulle forme e i materiali è fatto noto ed evidente; meno noto è che questa ricerca sia fondata su una attenta applicazione dei tracciati regolatori e dei principi proporzionali derivati dalla sezione aurea. I disegni pubblicati in questo saggio ci raccontano, in maniera suggestiva e sottile, della instancabile ricerca della bellezza che Carlo Scarpa compie attraverso i numeri e le forme. Il fascino inafferrabile della sua architettura risiede anche in questa traccia segreta che nasconde, sotto l’apparente chiarezza delle soluzioni adottate, un lungo processo di affinamento della composizione che aspira e tende alla perfezione assoluta.
Lo storico scellerato. Scritti su Manfredo Tafuri
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 429
Manfredo Tafuri (1935-1994), architetto e storico dell'architettura è stato una figura di riferimento nel dibattito architettonico e politico a partire dalle rivolte studentesche del '63 e del '68. I suoi interessi storici, cui ha dedicato l'intera esistenza, hanno spaziato dall'architettura rinascimentale a quella contemporanea. L'intento del volume è quello di restituire l'attualità della figura e la complessità del pensiero di Tafuri a venticinque anni dalla sua scomparsa. Quello che emerge è l'idea che la sua opera sia molto di più di una esplorazione dell'architettura in senso stretto, ma una lunga e ragionata riflessione sulla storia urbana dalla modernità ai nostri giorni.
Incompiute, o dei ruderi della contemporaneità
Alfonso Giancotti
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 160
Il volume fornisce una lettura dello stato dell'arte per quanto attiene il tema delle "architetture incompiute" e al contempo si pone l'obiettivo di sollecitare la cultura architettonica, urbanistica e politica a confrontarsi con questi spazi dello scarto, attraverso la costruzione di strumenti idonei alla loro trasformazione. Il lavoro, muovendo dall'analisi del concetto di rovina nella società moderna, esplora i paesaggi dell'incompiuto e, di seguito, segnala le ricerche e le esperienze che in tale ambito si stanno producendo, anche al di fuori del contesto italiano. Prefazione di Stefano Catucci, saggio di Barbara Elia.
Architettura in Italia. I valori e la bellezza
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 316
Quali valori e quale bellezza per l'architettura italiana nell'epoca della comunicazione globale? Questa è la domanda che fa da sfondo al volume. L'intenzione è quella di scomporre strumentalmente la complessità dell'argomentazione attraverso il ricorso a questi due termini, ambigui, sfuggenti e per certi versi difficilmente separabili l'uno dall'altro: la bellezza, infatti, non è forse un valore in sé stessa? E nell'evidenza di un valore di riferimento non si realizza, implicitamente, l'epifania del bello nell'opera? I contributi raccolti in questo libro sono emblematici dei differenti modi di intendere il rapporto tra riflessione teorica e progetto e rappresentativi di come nella ricerca si possano praticare strade anche distinte, tuttavia assolutamente legittime per il raggiungimento degli esiti. Essi dimostrano anche come l'articolazione plurale delle posizioni, e quindi delle tecniche di ricerca, sia una ricchezza fondamentale per una comunità scientifica che si occupa di architettura. Perché sia chiaro che possiamo farci ancora latori di un messaggio che, su entrambe le parole chiave, appartiene da un lato alla tradizione italiana (intesa come l'insieme degli studi che l'hanno caratterizzata e delle opere che ne sono testimonianza) e dall'altro al futuro, per la costruzione del quale lavoriamo nella formazione, nella ricerca e nel progetto. Con un testo di Edoardo Albinati.
Architettura e storiografia Le matrici antiche del linguaggio moderno seguito da «La storia come metodologia del fare architettonico»
Bruno Zevi
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 191
"Si suole affermare che il linguaggio moderno ha determinato una cesura nell'evoluzione architettonica, azzerando la tradizione con un 'punto a capo' nel codice espressivo. Questo saggio dimostra il contrario. La sensibilità contemporanea investe le nuove architetture, ma anche il modo di 'leggere' e interpretare i monumenti antichi. Tra spinte creative e recuperi storici si è intessuto un dialogo che, nel corso di un secolo, ha generato le invarianti del linguaggio moderno. Lo scavo nel mondo ellenico è alla base della poetica di Le Corbusier. Lo studio del gotico si riflette nei fasti strutturali dell'ingegneria ottocentesca e nel linearismo Art Nouveau. Alla tridimensionalità prospettica rinascimentale fa riscontro la quadridimensionalità spazio-temporale del razionalismo. Senza l'indagine sul barocco, sarebbero inconcepibili i volumi serpentinati di Aalto. Non c'è nessun rapporto di imitazione fra la spirale borrominiana di Sant'Ivo alla Sapienza e l'elicoidale wrightiana del Guggenheim Museum (disegni in copertina), ma i loro messaggi sono affini. Del resto, l'architettura delle comunità hippies coincide con la scoperta critica della preistoria. La tesi che il linguaggio moderno dell'architettura non è solo il linguaggio dell'architettura moderna, poiché coinvolge tutta la produzione creativa del passato, trova qui una verifica". Introduzione di Alessandra Muntoni.
Qualcosa sull'architettura. Figure e pensieri nella composizione
Orazio Carpenzano
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 176
"Qualcosa sull'architettura" è un titolo volutamente elusivo. Non indica immediatamente né gli oggetti del discorso, né la sua posizione verso ciò che si prepara a mostrarci. L'operazione teorica svolta dall'autore ha l'andamento di un processo sperimentale che mette l'architetto continuamente in dialogo con i contesti dell'attualità e del passato, con il pensiero critico che esige consapevolezza e con il pensiero poetico che aspira all'invenzione. L'unitarietà dei saggi che Carpenzano ha riunito in questo volume - secondo otto parole chiave: la misura, l'errore, la forma, la citazione, il doppio, la bellezza, lo spazio, l'ordinario - e che sono nati in occasioni differenti, è data dalla loro collocazione all'interno del processo compositivo. Sono tutti pensieri e figure dell'architettura "nella" composizione, in rapporto costante con la pratica e con la conoscenza del progetto. Coerentemente con l'impostazione saggistica dei singoli scritti, il testo non contiene definizioni dell'architettura, né tantomeno esternazioni su compiti e doveri degli architetti. Solo in un passaggio si trova qualcosa di assimilabile a una definizione, quando si dice che "l'architettura - unica tra le arti - costituisce il teatro dei fatti umani". Postfazione di Stefano Catucci.