Quodlibet: Quodlibet studio. Scienze della cultura
Il romanzo indiscreto. Epistemologia del privato nei «Promessi sposi»
Alessandro Bosco
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2013
pagine: 288
Manzoni indiscreto? Almeno quanto lo è la sua volontà di penetrare l'intimità dei suoi personaggi, di andare al "fondo del cuore umano" onde scoprirvi "i principi eterni della virtù". E almeno quanto la sua narrazione è volta a far confessare a Lucia ciò che la povera villana vorrebbe seppellire nel segreto della confessione. Ma non si tratta qui di fustigare chissà quali impertinenze autoriali. La questione è più complessa e riguarda il modo in cui "I promessi sposi" s'inseriscono nel solco di quella tradizione romanzesca europea che dalla metà del Settecento in poi pare caratterizzata da ciò che Gianni Celati ha definito la "vertigine dell'indiscrezione". Sorge così un inedito interesse verso le zone private dell'esistenza che va di pari passo con la formazione dell'individualità moderna la cui essenza, che pare giacere nelle imperscrutabili profondità del personaggio, attende solo di essere scoperta dallo sguardo indagatore dello scrittore (e con esso del lettore) moderno. Ma in che maniera questo processo di identificazione morale che "I promessi sposi" mettono sapientemente in scena si collega alla volontà di definire una cultura nazionale? E come mai sul finire del secolo un critico militante e progressista come De Sanctis poteva continuare ad individuare niente meno che nel cattolico Manzoni gli auspici per la nascita, anche in Italia, di una concezione finalmente moderna del romanzo e, con esso, della letteratura?
Letteratura e geografia. Atlanti, modelli, letture
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2013
pagine: 226
Sempre di più ci si affida alla geografia per elaborare più adeguate modalità di concepire e rappresentare la storia e la storicità della letteratura. Sempre di più si tenta di ripensare la tradizione letteraria come rete di luoghi non omogenei che la letteratura contribuisce in modo determinante a costruire, quindi anche come mutevole geografia immaginaria che interferisce con quella politica, economica, con quella "fisica", ridefinendole continuamente. È la nostra era digitale e globalizzata che ci chiede di elaborare ordini di coesistenza possibili diversi da quelli dell'epoca in cui la terra era ancora una mappa e non un globo... Su queste e altre questioni riguardanti le dimensioni geografiche della letteratura e le dimensioni letterarie della geografia, il volume propone saggi di Francesco Fiorentino, Gabriele Pedullà, Iain Chambers, Isabella Pezzini, Dario Gentili, Boris Andreevic Uspenskij, Carla Solivetti, Rita Giuliani, Laura Piccolo, Lena Szilard, Marija Virolajnen.
Al di là del testo. Critica letteraria e studio della cultura
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2010
pagine: 308
La fine della galassia Gutenberg ha trasformato profondamente lo status della letteratura, e per chi si occupa di studiarla non sembra che esserci una strada da seguire: quella che porta "al di là del testo". Con la rivoluzione digitale riconosciamo con più chiarezza che la scrittura non è il solo, né forse il principale medium di elaborazione, memorizzazione e trasmissione di sapere sull'uomo e sul mondo. È stata però la letteratura stessa a rammentarci ripetutamente i limiti della scrittura insieme alla pervasività del simbolico, a concepirsi in concorrenza e in rapporto con altri media. I saggi presentati in questo volume profilano modi di leggere la cultura e disegnano orizzonti della lettura praticati e praticabili in questa nuova costellazione, di cui è effetto anche il cultural turn, che molto deve agli studi letterari. Diversi gli approcci, le tendenze, le questioni analizzate nel loro rapporto con lo studio della letteratura: dalla mediologia alla teoria dei sistemi, dai Cultural Studies e dalla Kulturwissenschaft al ritorno della critica tematica, dalla semiotica e le sue insufficienze alla sociologia di Bourdieu, dal New Historicism alla formulazione di un paradigma italiano per gli studi culturali in Italia. Con saggi di Francesco Fiorentino, Friedrich Kittler, Terry Eagleton, Luca Crescenzi, Giovanni Sampaolo, Pier Carlo Bontempelli, Gert Mattenklott, Michele Cometa, Cesare Segre, Remo Ceserani, Gilberto Sacerdoti, Maria Luisa Meneghetti, Hans-Thies Lehmann, Franca Ruggieri.
Kafka. Ibridismi, multilinguismo, trasposizioni, trasgressioni
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2010
pagine: 332
L'opera di Kafka trascina il lettore in uno smarrimento inquietante. Mille voci insistono nella sua scrittura divisa tra diverse lingue, diversi discorsi, diverse culture. Per avvicinare lo scrittore praghese è indispensabile tener conto di un movimento dispersivo che segna tutto il suo scrivere, il transito culturale verso un altrove che ne costituisce il presupposto e che lo rende così attuale nell'era della globalizzazione. Questo volume avvicina Kafka partendo da diverse prospettive segnate dall'incrocio di saperi, linguaggi, sistemi simbolici differenti, per coglierne le feconde contaminazioni. Del resto proprio l'attenzione per le sovrapposizioni e le inedite miscele culturali ha portato a porre decisamente l'accento, nelle attuali scienze della cultura, sulle trasgressioni creative, le ibridazioni tra le lingue, le arti, i media, i territori culturali. A queste varie figure dello sconfinamento vogliono rivolgersi le presenti pagine, intrecciando contributi di studiosi di diverse discipline, ma anche di due rappresentanti del teatro italiano che con Kafka si sono misurati, Luigi Lo Cascio e Moni Ovadia.
Fototesti. Letteratura e cultura visuale
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2016
pagine: 251
I saggi raccolti in questo volume s'interrogano sulle retoriche e sulle forme di un tipo particolare di iconotesto che è il fototesto letterario. Si tratta di opere ormai canoniche che costellano tutto il Novecento e per le quali è ormai possibile scrivere una storia letteraria anche in relazione a tradizioni come il fotogiornalismo e l'illustrazione. Tuttavia il fototesto possiede virtualità che vanno ben al di là del suo significato retorico e formale sulla soglia tra verbale e visuale. Già nell'Ottocento e ancor più nel Novecento esso ha intercettato alcuni dei fenomeni sociali più significativi e problematici, dalle guerre mondiali alla Shoah, dal dolore degli altri al terrorismo, e ha accompagnato la riflessione letteraria sulla memoria, sull'autobiografia, sulle identità di genere e sul confronto interculturale.
La giurisdizione delle scene. I drammi politici di Schiller
Maria Carolina Foi
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2013
pagine: 229
Nell'Ottocento i drammi di Schiller hanno ispirato i capolavori musicali di Verdi, Rossini e Donizetti, come pure la passione risorgimentale di Mazzini. Oggi, però, in Italia il suo teatro è poco conosciuto, mentre sarebbe urgente riscoprirlo, anche in una nuova prospettiva. Attraverso le vicende di grandi personaggi della storia culturale europea, come "Don Carlos", "Maria Stuart", "Gugliemo Tell", i drammi schilleriani danno voce alle contraddizioni del progetto politico della modernità dopo la Rivoluzione francese: i nuovi diritti proclamati al maschile, il diritto di resistenza, il contrastato sviluppo dei diritti umani, il dibattito sulla pena di morte, le diverse forme di legittimità del potere. Portando alla luce nuove e sorprendenti fonti, il libro ricostruisce l'ambiente storico, politico e filosofico intorno a Schiller e mostra come le sue grandiose invenzioni teatrali giungano a smascherare il legame profondo fra ritualità politica e ritualità scenica.
Piani sul mondo. Le mappe nell'immaginazione letteraria
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2013
pagine: 208
Situate alla confluenza tra due diverse volontà di illustrare il reale, ovvero di codice iconografico e narratività, le carte sono piani d'azione (plans, in inglese) dall'elevato potenziale immaginativo. Seguendo la loro comparsa nei testi letterari, il libro appronta un primo studio organico di tali durevoli innesti, in un ventaglio di esempi comprendente la transizione dai linguaggi cartografici medievali a quelli rinascimentali, testi chiave della teoria e della geografia culturale, classici della narrativa europea e della letteratura italiana contemporanea, romanzi della postmodernità e dell'orizzonte postcoloniale. La seduzione della mappa, le promesse di conoscenza e di potere incorporate dalle sue linee conducono gli scrittori a seguire il filo della fantasia, dando vita a trasfigurazioni accomunate da un'idea: rivendicare una visione personale della realtà, interpretare con acume e sensibilità i segni vari e dubbi nei quali si dispone la nostra percezione del mondo.