Nell'intellettualità del capitalismo vi sono due maniere alternative di concepire la realtà: quella moderata, di mediazione dialettica, e quella rivoluzionaria, che comprende anche rotture con scomparsa. La prima è conforme alla metafisica del capitalismo stesso, la seconda al modo di procedere della natura in generale, e forma la base del materialismo. Le posizioni moderate tendono ad essere intolleranti perché non riconoscono l'altro, che viene costantemente costretto a mediare. Le posizioni rivoluzionarie invece, riconoscendo l'altro, sono tolleranti ed intrinsecamente non violente. Nel capitalismo così come lo conosciamo il liberalismo, il marxismo e l'anarchismo sarebbero potenzialmente rivoluzionari. Ma sono stati trasformati in modi di pensiero moderati, simili per esempio a nazionalismo, razzismo, communitarianism, dottrine cristiane, fascismo, socialismo. Così il capitalismo è divenuto un mondo intollerante che sembra costruito per bloccare, attraverso le mediazioni, la propria evoluzione storica.
Moderatismo e rivoluzione
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Titolo | Moderatismo e rivoluzione |
Autore | Andrea Micocci |
Collana | Univ. Napoli, 28 |
Editore | Edizioni Scientifiche Italiane |
Formato |
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Pagine | 472 |
Pubblicazione | 02/2011 |
ISBN | 9788849520637 |