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Studio critico-sistematico del diritto delle persone nella parafrasi greca delle istituzioni di Giustiniano Libro I (Titoli III-XXVI). Con testo e traduzione

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Studio critico-sistematico del diritto delle persone nella parafrasi greca delle istituzioni di Giustiniano Libro I (Titoli III-XXVI). Con testo e traduzione
Titolo Studio critico-sistematico del diritto delle persone nella parafrasi greca delle istituzioni di Giustiniano Libro I (Titoli III-XXVI). Con testo e traduzione
Autore
Argomento Diritto Giurisprudenza e argomenti d'interesse generale
Collana Seminario giuridico della Università di Bologna
Editore Bologna University Press
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 692
Pubblicazione 05/2025
ISBN 9791254776063
 
40,00 38,00

 
risparmi: € 2,00
Ordinabile
Il presente lavoro riprende il filo di un discorso sulla Parafrasi greca delle Istituzioni di Giustiniano cominciato nel 2021 con la pubblicazione, per gli stessi tipi, di un volume dedicato alla sua storia esterna, al proemio e ai due titoli introduttivi. Dal commento, paragrafo dopo paragrafo, dei residui 24 titoli del primo libro, de iure personarum, l’autore ha inteso qui far emergere quel che c’è, di rilevante, nell’opera, per lo studio della mentalità dei maestri bizantini, delle concezioni dottrinali e dei processi logici che si riflettono nella compilazione giustinianea, al fine di mettere in luce, nella fonte, un’identità autonoma, nonostante la subalternità insuperabile che ne caratterizza il rapporto col manuale imperiale. Per prenderla sul serio, insomma, e non come il rudimentale e lontano embrione che, composto di soli casi dispersi e slegati, fatica ad emergere e a staccarsi di per sé, visibilmente, dall’involucro istituzionale del ῥητόν. Tale identità è quella singolarissima di un’opera scritta soprattutto per gli studenti, di un «Gebrauchstext», il quale – attraverso uno stile decisamente meno convenzionale dell’originale e tramite esempi, metafore, espedienti retorici e scrupoli mnemotecnici – non a caso soppiantò praticamente da subito il testo-base latino, ingessato e curialesco, che un legislatore euforico pensava di aver scolpito sul marmo e che era invece di difficile uso, a scuola e nella pratica, soprattutto, ma non solo, per la lingua adottata. Col pretesto della traduzione in greco, l’antecessor trasformò le Institutiones (che erano, ibridamente, manuale e legge, quindi insieme anche didattica e propaganda) in un utilissimo prontuario per matricole, un vero e proprio livre de chevet, che divenne presto il referente (anche per i pratici del diritto) di tutte le citazioni dell’originale, e, soprattutto, come scrisse Contardo Ferrini, “il libro migliore per gli studenti incipienti di diritto romano”.
 
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