Scripta: Territori d'arte
La cripta di San Benedetto al Monte in Verona. Intervento di conservazione e di valorizzazione
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2018
pagine: 112
La chiesa di San Benedetto, oggi destinata a Rettoria, si trova nel cuore della città di Verona e pone le sue fondamenta sulla terrazza del tempio capitolino. Una scoperta archeologica di grande importanza che si confronta con realtà architettoniche di alto pregio come il Monte dei Pegni, palazzo Malaspina, Corte Sgarzerie e palazzo Maffei. Le numerose campagne di scavo archeologico che sono seguite alla scoperta della presenza del tempio capitolino, dagli anni Ottanta del Novecento ad oggi hanno permesso di restituire alla città un pezzo di storia, uno spazio di pregio architettonico e materiale in assonanza con l’area su cui insiste e dialoga.
Palazzo Belgioioso d'Este. Alberico XII e le arti a Milano tra Sette e Ottocento
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2017
pagine: 224
La rifabbrica del monumentale palazzo Belgioioso d’Este nel cuore di Milano si deve alle aspirazioni del suo committente, il principe Alberico XII Barbiano di Belgioioso d’Este (1725-1813), che incarica del progetto architettonico Giuseppe Piermarini, impegnato contemporaneamente nei cantieri arciducali. Affiancano l’architetto folignate per gli apparati decorativi a stucco e ad affresco artisti e maestranze dell’ultimo gusto quali Martin Knoller, Giocondo Albertolli, Giuseppe Franchi, Agostino e Carlo Francesco Gerli, con la consulenza sui temi iconografici di Giuseppe Parini. Alberico XII fu anche colto e attento mecenate, tanto da riunire all’interno della sua residenza di Milano una delle raccolte artistiche e librarie più rappresentative dell’epoca, oggi ricostruibile grazie ai materiali conservati nell’Archivio Primogeniale Belgioioso, resi disponibili a studiosi e ricercatori dalla Fondazione Brivio Sforza.
Palazzo Fulcis. Musei Civici di Belluno. Guida alle collezioni storico-artistiche
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2017
pagine: 100
Palazzo Fulcis si articola su cinque livelli con una superficie espositiva di circa 3.000 metri quadri. Risultato della committenza di una delle famiglie più importanti della città di Belluno, i Fulcis, il palazzo si rinnova principalmente all’inizio del Settecento, quando Pietro ottiene il titolo di Cavaliere dell’Ordine di Malta, nel 1702, e successivamente nel 1776 con il matrimonio tra Guglielmo Fulcis e Francesca Migazzi De Waal. A questo momento spettano gli affreschi di Costantino Cedini, e il grande salone a doppia altezza, frutto dell’intervento di Valentino Alpago-Novello. La città di Belluno ha il suo nuovo Museo Civico, presso il più importante edificio settecentesco della città.
Villa Belgioioso Brivio Sforza a Merate. Gusto per le arti e magnificenza nella dimora di Barbara D'Adda Belgioioso e dei suoi figli
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2025
pagine: 212
La fortuna di un luogo viene solitamente attribuita a svariati fattori, da quelli paesaggistici, ambientali e climatici, a quelli storici, affettivi, famigliari, legati alla vita delle persone. Raccontare le vicende secolari di una villa antica ma tuttora intensamente vissuta, come villa Belgioioso, oggi Brivio Sforza, significa provare a considerare tutti questi fattori, nella loro reciproca influenza. La villa e i giardini sono celebrati già come proprietà di Francesco Ferrante Villani Novati nel repertorio pubblicato da Marcantonio Dal Re nel 1726, ma è grazie a Barbara D’Adda, moglie del principe Antonio Barbiano di Belgioioso, e ai figli della coppia, che diviene il palazzo attuale, espressione del gusto e del mutare delle mode nei giardini nella seconda metà del XVIII secolo. Nelle pagine di questo volume abbiamo provato a tracciare un percorso che tenesse conto delle stratificazioni storiche della villa e della ricchezza delle esperienze artistiche di vario genere che si consumarono tra le sue stanze e nei sorprendenti percorsi dei suoi giardini. Saggi di: G. Beretti, A. Brivio Sforza, J. Gritti, L. Mascheretti, S. Monferrini, F. Repishti, A. Squizzato, L. Tunesi
Anna Zamboni: «La danza è creare un’opera d’arte assieme». Un racconto tra maestri, insegnamento, Teatro alla Scala e danza futurista
Olga Piccolo
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2025
pagine: 176
«Ogni gesto muove la luce. Io cercavo l’arte, tu vuoi da me la vita». Con queste parole la danzatrice Anna Zamboni ricorda l’incontro con Carolyn Carlson ripercorso nel volume, assieme ad altri contatti con significativi esponenti dalla danza internazionale e con il regista statunitense Robert Wilson, che sceglie la danzatrice come Mima-ballerina per il Doktor Faustus andato in scena al Teatro alla Scala di Milano nel 1989. Quello spettacolo apre la strada alla carriera scaligera di Anna, svoltasi per quasi vent’anni, con la partecipazione a rappresentazioni che hanno segnato la storia del teatro. Dopo l’intervista alla danzatrice futurista Giannina Censi (1987), Anna decide di portare avanti una personalissima interpretazione della Danza Futurista, tra tutte le correnti di danza moderna, l’unica nata in Italia. Il volume è la storia anche della «Anna Zamboni Scuola di Danza & Movimento» che, dal 1990 al 2021, ha accolto a Milano centinaia di allieve e allievi, contribuendo a formarli alla danza amatoriale e costituendo un’occasione di crescita soprattutto interiore, come loro stessi raccontano. La prefazione è di Elisa Guzzo Vaccarino, critico e storico della danza.
Il Canova mai visto. Opere del Seminario vescovile di Padova e della Chiesa degli Eremitani
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2025
pagine: 188
Catalogo della mostra "Il Canova mai Visto". Con questo evento espositivo la Chiesa di Padova intende ricordare lo scultore veneto Antonio Canova, artista di fama mondiale e indiscusso protagonista dell’arte a cavallo tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. Vengono proposti due marmi che si pensavano perduti: la Stele funeraria del principe Guglielmo d’Orange Nassau e il Vaso cinerario di Louise von Callenberg, due marmi straordinari e unici nel loro genere. Grazie alle ricerche di Elena Catra e Vittorio Pajusco è stato possibile rintracciare quello che rimaneva del Monumento sepolcrale Callenberg alla chiesa degli Eremitani, in particolare il vaso. Il progetto ebbe poi uno sviluppo, includendo una preziosa ma poco conosciuta testimonianza: il medagliere che il fratello di Antonio, Giovanni Battista Sartori donò al Seminario nel 1837 che, oltre a parlare di una passione specialistica da parte del donatore, costituisce un prezioso materiale di studio per le monete come fonte di ispirazione per Canova.
Dario Tenuti e l'immagine ritrovata
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2024
pagine: 148
La donazione alla città di due sculture di Dario Tenuti (1924-2012) e l’anniversario deicento anni dalla nascita del loro autore hanno fornito l’occasione per rievocare con questo volume la felice stagione artistica che ha il suo esordio nella storica biennale veronese del 1967 e che si sviluppa nel corso degli anni Settanta, Ottanta e Novanta. Il contesto era carico di ottimismo e spinte innovative, opportunità di aggiornamento, iniziative e confronti all’interno di nuovi spazi espositivi, anche non convenzionali.Tenuti, riservato e restio alla ribalta, ma sensibile al bisogno di rinnovamento, lavora in quei decenni su due filoni di ricerca distinti, ma con ampi elementi di tangenza: le calcografie e le sculture, frutto di un analogo processo di elaborazione che radica il suo fondamento in elementi naturali e oggetti industriali trovati per caso e trasformati in spunti creativi. Un bacino formale ideale e vastissimo nel quale l’artista veronese si muove animato dalla volontà di “gettare sempre nuovi ponti tra gli opposti”. Un messaggio, il suo, di stringente attualità.
Taccuino d'arte 2019-2024
Roberto Pancheri
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2024
pagine: 196
Bernard Berenson a spasso per Trento con Cesare Battisti, un albergo dismesso al Passo Mendola, la casa natale di Beethoven a Bonn, un pezzo dell’eredità dei Rothschild finito a Santa Fe. Sono gli scenari di alcuni degli articoli riuniti in questo taccuino, apparsi tra il 2019 e il 2024 sulle colonne di «Trentino Mese». Con un linguaggio semplice e colloquiale, ma senza rinunciare all’accuratezza dell’informazione storica, Roberto Pancheri ci accompagna alla scoperta di artisti dimenticati e di opere d’arte inedite del Trentino-Alto Adige, custodite in palazzi pubblici e dimore private, chiese e canoniche, collezioni museali e atelier di artisti, o passate sul mercato antiquario internazionale. Agli occhi del lettore si rivela così un patrimonio d’arte insospettato – dall’affresco quattrocentesco alla vetrata contemporanea, dalla pala d’altare barocca alla fotografia virata in seppia – che attendeva di essere rimesso in luce. Anche a futura memoria.
La chiesetta di villa Nave a Cittadella
Giuseppe Pavanello
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2023
pagine: 140
Uno scrigno ritrovato e restituito alla città. «Cittadella: la sua cinta muraria, i dipinti del Quattro e del Cinquecento, con la Cena in Emmaus di Jacopo Bassano, il Teatro Sociale: Medioevo, Rinascimento, Neoclassico. Per la completezza dell'itinerario artistico in città mancava un episodio significativo dell'arte barocca...Siamo alla fine del Seicento. Sono all'opera l'architetto Antonio Gaspari, il migliore sulla piazza a Venezia e nella Terraferma, Louis Dorigny, caposcuola nel campo dell'affresco, reduce dal soggiorno romano, già affermatosi a Venezia, e, infine, Giusto Le Court, il maggior scultore del secolo, attivo nella Serenissima: tre artisti di prim'ordine che vengono a concorrere alla creazione di un capolavoro, e di un capolavoro praticamente intatto, prodigiosamente conservatosi nella sua interezza per oltre tre secoli».
Architettura nelle arti in Lombardia nel secondo Quattrocento
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2023
pagine: 192
Non si può negare che lo studio dell'architettura rappresentata dagli artisti sia fondamentale per la storia dell'architettura stessa e per indagare la circolazione delle idee. Sembra chiaro come le opere d'arte svolgessero talora il ruolo di veicoli culturali in grado di diffondere novità nel linguaggio e nelle soluzioni spaziali e decorative. I sei saggi, di Claudia Giorgi, Jessica Gritti, Lorenzo Mascheretti, Pier Luigi Mulas, Francesco Repishti e Marina Rovelli, accolgono la sfida di osservare la cultura architettonica del Quattrocento in area lombarda attraverso gli occhi di pittori, orafi, miniatori, scultori e intarsiatori, senza trascurare la rilevanza che la produzione artistica ha come testimonianza storica rispetto all'architettura costruita e nell'aprire una finestra su episodi e fenomeni sfuggenti. Sebbene circoscritto per area e cronologia, il volume formula proposte di metodo che possano essere adattate ad altri contesti ed è arricchito da ricostruzioni grafiche di alcune delle opere discusse. Autori dei saggi: Claudia Giorgi, Jessica Gritti, Lorenzo Mascheretti, Pier Luigi Mulas, Francesco Repishti, Marina Rovelli.
Egisto Zago. Lo scultore del popolo
Camilla Bertoni, Gabriella Bologna
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2023
pagine: 156
«Durante il corso della mia lunga e laboriosa vita d’artista, ho lottato e vinto senza mai chiedere se non a me stesso, anche quando sapevo che nulla potevo offrirmi. In silenzio ho lottato contro la fame, lieto di poter triturare il marmo, di scavare in esso la sublimazione dei miei istinti, di dar figura alle mie visioni, di placare quella sete che ancor oggi non è estinta». Ripercorrere il Novecento di Egisto Zago è un viaggio nell’arte, nella società e nella recente – e sofferta – storia politica della città di Verona e del Paese. Un tempo, quello da lui vissuto, in cui il Cimitero Monumentale vede la sua ultima stagione di gloria artistica, il dolore della Grande Guerra si placa anche grazie alla preservazione della memoria affidata ai monumenti ai caduti, la propaganda di regime si trasforma in ostracismo e persecuzione, le ferite della nuova guerra si chiudono lasciando spazio a inedite prospettive politiche e sociali e a una nuova sensibilità artistica.
La collezione dispersa. Le opere Cagnola-Lattuada prima e dopo l'asta Geri del 1916
Olga Piccolo
Libro: Libro in brossura
editore: Scripta
anno edizione: 2023
La ricerca ha avuto origine dal fortunato ritrovamento di alcuni esemplari postillati del catalogo della prima asta milanese (1916) di Alfredo Geri, l’antiquario fiorentino divenuto celebre per avere contribuito alla restituzione al Louvre della Gioconda di Leonardo, dopo il furto del 1911. L’incanto era relativo alla collezione di un «eminente patrizio bergamasco» che viene ora identificato in Costanzo Cagnola (1867-1925), cugino del più noto Guido, l’animatore della raccolta ancora oggi custodita nella Villa Cagnola di Gazzada (Varese). Costanzo fu costretto a vendere la collezione che aveva raccolto dalla famiglia e dai Lattuada di Casatenovo (Lecco): la dispersione inizia con l’alienazione, nel 1912, al banchiere americano John Pierpont Morgan dei rilievi della bottega degli Embriachi provenienti dalla Certosa di Pavia e ora al MET di New York. Nel volume si seguono, infatti, le tracce di alcune delle opere più rilevanti della collezione confluite in raccolte private o musei internazionali. Tasselli per riannodare le fila di un considerevole episodio di collezionismo lombardo tra Otto-Novecento, rimasto sino ad oggi inesplorato.