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SE: Saggi e documenti del Novecento

L'erotismo

L'erotismo

Georges Bataille

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2020

pagine: 272

«Da lungo tempo gli uomini parlano senza paure e apertamente di erotismo. Ciò di cui parlo è cosa ormai nota. Ho voluto semplicemente ricercare, nella diversità dei fatti descritti, una coesione. Ho tentato di fornire un quadro coerente di un insieme complesso di atteggiamenti umani. È questa ricerca di un insieme coerente che differenzia il mio tentativo da quelli della scienza. La scienza studia un problema isolato. Accumula lavori specialistici. Io ritengo che l’erotismo abbia per gli uomini un senso che la metodologia scientifica non è in grado di cogliere. L’erotismo può essere fatto oggetto di indagine solo se, indagando su di esso, si indaghi sull’uomo. In particolare, l’erotismo non può essere considerato indipendentemente dalla storia del lavoro, non può essere considerato indipendentemente dalla storia delle religioni. Ecco la ragione per cui i capitoli di questo libro spesso si allontanano dalla realtà sessuale. D’altra parte ho trascurato problemi che ad alcuni sembreranno non meno importanti di quelli da me trattati. Ma io ho sacrificato tutto alla ricerca di un punto di vista dal quale risulti l’unità dello spirito umano». (Georges Bataile)
25,00

Bellezza e liturgia. Scritti su cristianesimo e cultura

Bellezza e liturgia. Scritti su cristianesimo e cultura

Pavel Aleksandrovic Florenskij

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2020

pagine: 114

«In un ritratto il volto è l’idea della persona. L’icona. Il volto è l’idea di chi è raffigurato. L’icona è il tentativo di fissare ed esprimere la visione artistica somma con la quale veniamo a contatto nel momento della creazione. Se l’altare è luogo intelligibile, significa che il confine tra di esso e il mondo dovrà essere segnato da guardie vive e santi reali. L’iconostasi che separa l’altare è una cintura di angeli che sbarra il nostro accesso spirituale al mondo celeste, al luogo intelligibile. E poiché la loro presenza non è sempre evidente a tutti quanti, a ricordarcelo ci sono le icone, tramite le quali ascendiamo dall’immagine all’archetipo».
22,00

Per amica silentia lunae

William Butler Yeats

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2020

pagine: 144

“A una prima lettura, si comprende immediatamente che Per Amica Silentia Lunæ è una divagazione su due temi cari a Yeats: la maschera e la visione. La bellezza del testo sta però proprio nella stranezza di queste divagazioni, nel loro procedere senza continuità dialettica da monologhi a squarci e pensieri fulminanti, quasi aforistici, che fanno della loro oscurità la loro forza. Il problema dei morti, che occupa quasi tutta la seconda parte del testo, e del rapporto che i vivi hanno con loro, è centrale nel pensiero di Yeats. […] Ma chi sono questi morti di cui parla Yeats? I poeti che lo hanno preceduto, secondo Harold Bloom, che legge questo testo anche come un saggio sull’Influenza Poetica e sul modo in cui un poeta riesce a liberarsi dei propri predecessori e a crearsi una propria individualità. […] C’è infine un ultimo modo in cui è possibile leggere questo testo: Yeats immaginò queste meditazioni come una lettera a Iseult Gonne – la giovane donna di cui credeva di essere innamorato, figlia di quella Maud Gonne che era stata e forse era ancora un suo grande amore. […] Ma nel parlare d’amore, Yeats dimentica quello che era il suo scopo e parla di ciò che ama e parla a ciò che ama. E questa lettera d’amore a Iseult diventa così anche una lettera d’amore per i poeti romantici, e una lettera d’amore per i morti appassionati. Un amore infelice, ovviamente, e illusorio come la luna.” (Dallo scritto di Gino Scatasta)
19,00 18,05

Quaderni in ottavo

Franz Kafka

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2020

pagine: 144

«Egli è un libero e sicuro cittadino della terra, perché è legato a una catena abbastanza lunga per lasciargli raggiungere qualunque luogo terrestre, ma non tanto che qualcosa lo possa trascinare oltre i limiti della terra. Al tempo stesso, però, è anche un libero e sicuro cittadino del cielo, perché è legato anche a un’analoga catena celeste. Ora, se vuol scendere in terra, lo strozza il collare del cielo, se vuol salire in cielo, lo strozza il collare della terra. E tuttavia egli ha a disposizione tutte le possibilità, e lo sente; anzi, si rifiuta persino di attribuire la colpa di tutto ciò a un errore commesso nell’incatenarlo a quel modo». Note di Max Brod.
19,00 18,05

Friedrich Nietzsche

Friedrich Nietzsche

Lou Andreas-Salomé

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2020

pagine: 272

Mia cara Lou, la Sua idea di una riduzione dei sistemi filosofici ai documenti personali dei loro autori è davvero il pensiero di una «mente sorella»: io stesso, a Basilea, ho esposto in questo senso la storia della filosofia antica, e amavo dire a quanti mi ascoltavano: «Questo sistema è stato confutato ed è morto, ma la persona che vi sta dietro non è confutabile, la persona non può considerarsi morta» – Platone, ad esempio […]. Per quanto concerne la Sua «Caratterizzazione di me stesso» che, come Lei scrive, risponde a verità, mi ha fatto venire in mente quei miei versi della Gaia scienza, […] dal titolo «Richiesta». Indovini un po’, mia cara Lou, quel ch’io richiedo? […] Ieri pomeriggio ero felice: il cielo era azzurro, l’aria mite e tersa, ero nella Rosenthal, richiamatovi dalla musica della Carmen. Sono rimasto seduto là per tre ore, e ho bevuto il secondo cognac di quest’anno, in ricordo del primo (ah! com’era cattivo!), e intanto meditavo, in tutta innocenza e malizia, se non avessi una qualche predisposizione alla follia. Alla fine mi sono detto: no. Poi è iniziata la musica della Carmen e per una mezz’ora sono stato sopraffatto dalle lacrime e dal batticuore. Quando leggerà queste cose, Lei concluderà di certo: sì! e prenderà un appunto per la «Caratterizzazione di me stesso». Venga presto a Lipsia, ma presto davvero! Perché soltanto il 2 ottobre? Adieu, mia cara Lou! (Lettera di Friedrich Nietzsche a Lou von Salomé a Stibbe, Lipsia, presumibilmente il 16 settembre 1882).
26,00

Del sentimento tragico della vita negli uomini e nei popoli

Del sentimento tragico della vita negli uomini e nei popoli

Miguel de Unamuno

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2020

pagine: 287

"Esiste qualcosa che, in mancanza d'altro nome, chiameremo 'il sentimento tragico della vita', che porta dietro di sé tutta una concezione della vita stessa e dell'universo, tutta una filosofia più o meno formulata, più o meno cosciente. Questo sentimento possono averlo, e l'hanno, non solo uomini individuali, ma interi popoli; è un sentimento che non nasce dalle idee, ma piuttosto le genera, sebbene dopo, è chiaro, queste idee reagiscano su di esso, fortificandolo. Può nascere da una malattia accidentale, da una dispepsia, per esempio, ma può anche essere costituzionale. E non serve parlare di uomini sani e malati. A parte il fatto che non abbiamo una nozione normativa della salute, nessuno ha provato che l'uomo debba essere per natura gioioso. C'è di più: l'uomo per il fatto di essere uomo, di avere coscienza, è già, rispetto all'asino o al gambero, un animale malato. La coscienza è una malattia".
28,00

Il naufragio della baleniera Essex

Il naufragio della baleniera Essex

Owen Chase

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2019

pagine: 155

Tre nomi — George Pollard, Owen Chase e Thomas Chapple — del tutto sconosciuti al mondo delle lettere, sono i protagonisti di uno dei tanti naufragi di cui nell'Ottocento si scriveva. Se ne raccoglievano indicazioni negli annali dei porti cui navi o baleniere non avevano fatto ritorno. I tre, in luoghi diversi del mondo, lasciarono di quell'evento vissuto in prima persona un laconico resoconto. Sul naufragio di cui qui si racconta, che ebbe luogo nel 1820 sulla linea dell'equatore, nelle acque dell'Oceano Pacifico, scese allora un imbarazzato silenzio. Lo scontro con un mostruoso cetaceo aveva affondato la baleniera e decimato l'equipaggio. Tre scialuppe e pochi sopravvissuti, bianchi e neri. Ridotti allo stremo dalla sete e dalla fame, a turno attesero la morte dei compagni per sopravvivere nutrendosi dei loro corpi, a partire dal cuore: il colore della pelle non aveva più importanza, il gusto delle carni era lo stesso. L'infrazione di un tabù ancestrale per la cultura occidentale, così diversa da quella del «cannibale », ma anche un passo oltre le leggi tribali che ne regolavano i riti, perché su una delle tre scialuppe i sopravvissuti decisero di tirare a sorte chi tra loro sarebbe stato ucciso per nutrire gli altri. La sorte toccò al più giovane, che preferì essere ucciso piuttosto che nutrirsi di chi al suo posto lo sarebbe stato. Fu il primo «antieroico» eroe moderno. Sull'incidente cadde un pietoso silenzio. Imbarazzo, vergogna? «Stato di necessità» fu il verdetto archiviato dalla legge americana. Non risulta che studiosi di letteratura e storici se ne siano allora occupati. Fino a quando, nel 1947, il poeta Charles Olson, lavorando alle carte di Herman Melville trovò degli appunti. Gli appunti sul naufragio della baleniera Essex. Pagine che gettarono nuova luce sulle scelte letterarie ed esistenziali di Melville. Quella lettura era destinata a segnare in profondità il resto della sua carriera, da Moby Dick in avanti.
20,00

Amedeo Modigliani e altri scritti

Amedeo Modigliani e altri scritti

Anna Achmàtova

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2017

pagine: 144

Questo volume comprende alcuni degli scritti in prosa di Anna Achmatova (1889-1966): scritti critici e di memoria. Ritroviamo qui le stesse caratteristiche dello stile dell'Achmatova poetessa: limpidezza della lingua, ricchezza della sostanza letteraria ed esistenziale, intensa partecipazione emotiva filtrata attraverso il rigore della parola. Le prose critiche costituiscono capitoli diversi, interiormente legati, di un libro ideale, mai compiuto, dedicato a Puskin, che fu veramente il grande maestro e il grande ispiratore di Anna Achmatova. Di carattere memorialistico sono gli altri scritti, dedicati a poeti e traduttori insigni, tutti momenti fondamentali della cultura russa, con una eccezione: Amedeo Modigliani.
20,00

Scritti filosofici

Scritti filosofici

Denis Diderot

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2016

pagine: 301

“Negli anni successivi ai Pensées philosophiques e alla Promenade du sceptique (1746-1747), nei quali è evidente l'influsso della teologia naturale newtoniana, Diderot perviene - sulla base dei suoi interessi per le scienze naturali in genere e per la biologia in particolare - a elaborare un grandioso tentativo di « spiegazione » della realtà naturale. Questo tentativo trova la sua prima espressione nella Lettre sur les aveugles del 1749 e giunge al suo pieno compimento nell’Interpretation de la nature (1753), nell’Entretien entre d'Alembert et Diderot e nel Rêve de d'Alembert (1769). Alla natura «statica» e «creata» dei newtoniani e di Voltaire, Diderot va ora contrapponendo l'immagine di una realtà fisica in continuo movimento e sviluppo, che trae origine da se medesima e nella quale la presenza di un «ordine» non autorizza ad alcuna affermazione circa la presenza di cause finali o l'esistenza di un supremo ordinatore. [...] Quello di Diderot è un umanesimo ben lontano dagli ideali del classicismo retorico. Non a caso esso trova il suo compimento e la sua più alta espressione nell'impegno per rendere la filosofia «popolare», nella lotta contro le superstizioni e le oscurità, nel riconoscimento della identità fra avanzamento del sapere tecnico-scientifico e progresso della civiltà, nella volontà di far convergere la teoria e la pratica, le arti liberali e le arti meccaniche, dando vita a una cultura nuova che ha la sua prima espressione nell’Encyclopedie e nella grandiosa «storia» delle arti e delle tecniche che in essa è contenuta.” (Dallo scritto di Paolo Rossi)
28,00

La prima radice

La prima radice

Simone Weil

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2013

pagine: 288

"È soprattutto sul bisogno di radicamento che si concentra l'attenzione di Simone Weil, 'il bisogno più importante e misconosciuto dell'anima umana, e tra i più difficili da definire'. Si è detto che ad esso non corrisponde un bisogno dialetticamente contrario. Il fatto è che il radicamento costituisce il terreno di coltura indispensabile per la soddisfazione degli altri bisogni, cosicché ad essi si oppone non un bisogno correlativo ma la sua negazione, la 'malattia dello sradicamento'. La difficoltà poi a definirlo è anche dovuta al grado elevato di sradicamento a cui la società contemporanea è pervenuta, fino a subirlo come uno stato quasi naturale. L'analisi puntuale dello sradicamento operaio, dello sradicamento contadino e di quello che Simone Weil chiama lo sradicamento geografico, determinato dalla sostituzione dell'idea di nazione a quella di territorio, città, insieme di villaggi, regione, ha lo scopo di rendere evidenti i caratteri della malattia del nostro tempo. Innanzitutto la perdita del senso, nella misura in cui esso si trova assorbito nella ragione di Stato [...] Quindi la distruzione di un rapporto pieno con il tempo e lo spazio, vale a dire con la propria storia e il proprio ambiente naturale; di qui il sentimento di discontinuità, frammentazione, estraneità, e in definitiva la riduzione della vita sociale a pura esteriorità." (Dalla postfazione di Giancarlo Gaeta)
25,00

La mia vita

Marc Chagall

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2012

pagine: 192

Marc Chagall (1887-1985) scrisse "La mia vita" in lingua russa tra il 1921 e il 1922, poco prima di lasciare definitivamente Mosca dopo l'esperienza esaltante e dolorosa della Rivoluzione, e nello stesso periodo compose i disegni che accompagnano il testo. L'opera, tradotta in francese dalla moglie, Bella Chagall, apparve a Parigi nel 1931, presso la Librairie Stock con il titolo di "Ma vie", e venne ristampata nel 1957 con lievi modifiche e integrazioni dell'artista.
21,00 19,95

Il crepuscolo celtico

William Butler Yeats

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2023

pagine: 160

«Come ogni artista, ho desiderato creare un piccolo mondo dalle cose amabili, belle, essenziali di questo mondo imperfetto e informe, e offrire così una visione del volto dell’Irlanda a quelli della mia gente che accettino di volgere lo sguardo dove io indico. Per questo ho trascritto con cura e candore gran parte di quel che ho udito e visto non aggiungendo altro che fosse frutto della mia immaginazione, se non sotto la veste del commento. Non mi sono comunque preso cura alcuna di distinguere tra le mie credenze e quelle popolari, ma ho piuttosto lasciato che i miei uomini e le mie donne, i folletti e gli esseri fatati, continuassero ad andare per la loro strada senza essere toccati né da critica né da difesa. Le cose che un uomo ha udito e visto sono i fili che intessono la vita, e se questi li districa delicatamente dall’aggrovigliata conocchia della memoria, chiunque lo desideri può intesserli e rivestirne le idee che più gli aggradano. Anch’io mi sono tessuto il mio abito, così come altri, e cercherò di tenermici caldo, ben felice se non mi farà sfigurare».
21,00 19,95

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