Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Sellerio Editore Palermo: La nuova diagonale

L'invenzione della Terra

Franco Farinelli

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2016

pagine: 154

"Che idea avevano della forma della Terra gli antichi, gli uomini del Medioevo e poi i moderni? Come se la immaginavano? E perché se la immaginavano proprio in quella maniera? La questione non è affatto semplice, appunto perché decidere tra le due forme, la piatta e la sferica, è l'atto originario dell'intera riflessione occidentale, nel senso che è proprio intorno a questo problema che la riflessione dell'Occidente sul mondo si struttura, si organizza". La Terra è spazio, immensa estensione, un quadro generale. E la carta geografica che fornisce l'orientamento per muoversi nelle località più concrete della vita vissuta. Non è stato sempre così. Quando il mondo era molto più piccolo, quando era in gran parte sconosciuto e dunque i territori noti erano solo un parziale anticipo di un altrove terreno misterioso, le rappresentazioni della Terra svolgevano probabilmente un'altra funzione, o la stessa in modi diversi. Erano mappe, ma di cosa? Questo libro racconta l'evoluzione della geografia - dalla Genesi e l'Enuma Elis babilonese alla moderna cartografia - in quanto storia di un progressivo disincanto. Dal Mondo alla carta geografica. Come, attraverso cosmogonie, cosmologie, e cosmografie, il vago e mitico universo-tutto, lentamente e laboriosamente, ha partorito la Terra.
16,00 15,20

Gandhi tra Oriente e Occidente

Gianni Sofri

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2015

pagine: 294

"Gandhi - scrive Gianni Sofri - parte per l'Inghilterra induista, è vegetariano, ma più per rispetto di una tradizione familiare che per una convinzione profonda. È a Londra, capitale tumultuosa di un mondo globalizzato, che riscopre la propria identità e diventa un vero indiano". Quale dei due mondi culturali ha più influito sulla formazione di Gandhi: l'India con le sue tradizioni e il suo pensiero religioso, oppure la cultura in movimento (oggi la definiremmo "alternativa") con la quale Gandhi entrò in contatto a Londra? Ed è poi giusto separare così nettamente Oriente e Occidente, prima della fase recente della globalizzazione? La formazione di Gandhi è un prezioso paio d'occhiali per guardare a questo problema. Vi contribuiscono scrittori e pensatori, oltre che indiani, inglesi, russi, americani: Tolstoj primo fra tutti (il carteggio fra Tolstoj e Gandhi è qui riprodotto in un'Appendice). E anche Giuseppe Mazzini, che molto influenzò i nazionalisti indiani. Le idee non nascono solo dai libri, ma anche da esperienze personali e incontri diretti. Nel caso di Gandhi e della nonviolenza, dall'incontro con l'estremismo e il terrorismo di una parte del nazionalismo indiano, e dalla consapevolezza del potenziale di violenza di quella società. Queste pagine facilitano la comprensione dei percorsi odierni di quello che sarà, tra pochi anni, il Paese più popolato del mondo.
16,00 15,20

Lei ha mai visto Hitler?

Walter Kempowski

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2015

pagine: 222

"Lei ha mai visto Hitler?" è la semplice domanda che viene posta a parecchie centinaia di persone comuni, possiamo dire passanti di ogni condizione, testimoni dell'ascesa al potere e poi della dittatura del Führer. Interviste brevi, raccolte per strada nell'arco di decenni, a partire dal tempo della cosiddetta "denazificazione", fino agli anni Settanta del Novecento, e montate assieme con oggettività documentaria. Ciascuno degli intervistati risponde, con maggiore o minore sincerità e precisione; ma sempre comunque dichiarando dove era nel momento in cui Hitler fosse passato, come gli era sembrato se l'aveva visto, e cosa faceva nella società di allora, e riferendo di avvenimenti del tempo ai quali gli era capitato di assistere. Ne viene fuori così una specie di cronaca del tiranno, in soggettiva, prismatica, o un ritratto corale di lui attraverso le mosse raffigurazioni dei testimoni contemporanei. Un ritratto in movimento, frutto di tanti schizzi che si sovrappongono, si incrociano, si mescolano. Sono volti fuggevoli che documentano della persistenza dell'immagine di Hitler (a volte del suo mito) nella memoria collettiva e individuale dei tedeschi. Ma parlano anche della volontà dell'umanità europea del Novecento di rimuovere o di riflettere sul proprio feroce passato (...) Il libro è parte di una trilogia di "volumi d'inchiesta" (così definiti dall'autore), che comprende, oltre questo, "Lei lo sapeva?" e "Scuola".
16,00 15,20

Agendine 1911-1929

Leonetta Cecchi Pieraccini

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2015

pagine: 417

Nata in una famiglia di possidenti senesi progressisti e intellettuali (un suo fratello maggiore, Gaetano, socialista, medico, fu il primo sindaco della Firenze liberata nel 1945), Leonetta Pieraccini (1883-1977) sposò nel 1911 Emilio Cecchi, uno dei massimi critici letterari e artistici italiani del Novecento, a cui si deve l'introduzione di molta parte della letteratura in lingua inglese che allora si andava conoscendo in Italia. Fin da giovanissima prese ad annotare su dei taccuini i fatti, o per lo più il fatto del giorno, e continuò in questo esercizio quotidiano, originale anche per la scelta della forma, per tutto il corso della lunga vita. Si tratta per la maggior parte di rapidi lampi in cui, con una acuta osservazione, si condensa la cronaca privata o pubblica che di volta in volta le appariva saliente. Leonetta si curava della casa di famiglia - l'appartamento di Corso d'Italia dove i Cecchi abitarono a partire dal 1924 - e dei figli, era la regista dell'intensa vita sociale del marito con i protagonisti della cultura e dell'arte; ma era anche una notevole pittrice, allieva stimata di Fattori; poi aveva una forte passione per la letteratura, che leggeva in diverse lingue. Quindi, le sue agendine spaziavano dal diario personale delle cose piacevoli o tristi che le capitavano, a lei e ai suoi cari, alle occasioni con personaggi di alta levatura culturale, Croce, Chesterton, Sibilla Aleramo, Grazia Deledda, Boccioni, Medardo Rosso, Marinetti, Prezzolini, Borgese, Ungaretti, Moravia...
18,00 17,10

La Mecca rivelata. Avventure di esploratori europei nelle citta sacre dell'Islam

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2015

pagine: 267

Lo Hajj, il viaggio annuale alla Mecca sulle orme di Maometto che ogni fedele deve compiere almeno una volta nella vita, è per molti versi il Pellegrinaggio nella sua più pura immagine. Comunione con Dio, identificazione con il Profeta, realtà di fratellanza fra tutti i fedeli, rappresentazione vivente della persona umana come viandante per condizione esistenziale. E comunque questo fu agli occhi affascinati di avventurosi europei che videro nel viaggio alla Mecca la metafora più espressiva di quella civiltà. A questi viaggiatori, che vivacemente lo narrarono, attraverso peripezie rischiose a volte della vita, dobbiamo la conoscenza dello Hajj più che alle stesse fonti arabe. "In questa raccolta di testi di viaggiatori occidentali alla Mecca - scrive il curatore Attilio Brilli - si passa dal linguaggio cinquecentesco, sapido e arguto di Varthema, a quello relativamente povero e disadorno dello schiavo Pitts o del rinnegato Finati; e si può lasciarsi catturare dallo sguardo indagatore e sornione di Alì Bey, o seguire quello freddamente documentario di Snouck Hurgronje. Sulla vasta gamma di testimonianze risalta, per un verso, la straordinaria capacità di sintesi di Burckhardt, alla quale contribuiscono la lunga familiarità con il mondo orientale e l'ipotetica conversione all'Islam; per l'altro, la vena narrativa di Burton, grande tessitore delle avventure che incontra con la carovana dei pellegrini e nel soggiorno alla Mecca."
16,00 15,20

Promessi sposi d'autore. Un cantiere letterario per Luchino Visconti

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2015

pagine: 192

La Lux Film decise di riportare sugli schermi il romanzo di Manzoni, in quanto "libro di ogni tempo di emergenza", morale, politica e sociale; adatto anche, negli anni della ricostruzione, a suggerire "una via di sviluppo al neorealismo": al passaggio dalla cronaca alla storia. Chiese il sostegno di critici e di scrittori. Aprì due inchieste consecutive, alle quali risposero Moravia, Bassani, Soldati, Bacchelli, Guglielmo Alberti, Emilio Cecchi, Marino Parenti, Antonio Baldini, e il traduttore inglese dei "Promessi sposi" Archibald Colquhoun. Si dibatté per circa dieci anni, dal 1954 al 1963. Ne nacque un caso Manzoni, sul doppio versante della letteratura e del cinema. Furono coinvolti due grandi registi: il Fellini del film "La strada" e il Visconti di "Senso". Non fu però possibile portare a compimento il progetto. Rimangono i titoli dei due episodi previsti, dei due "quadroni" alla maniera dei teleri barocchi (riproposti e studiati da Roberto Longhi e dai suoi allievi): "Il pane" e "La peste". Il regista prescelto era Luchino Visconti. Le carte del caso Manzoni sono in gran parte sopravvissute. Finalmente recuperate negli archivi, ordinate e contestualizzate, costituiscono l'ossatura di questo libro curato da Salvatore Silvano Nigro e da Silvia Moretti.
16,00 15,20

Ne ammazza più la penna. Storie d'Italia vissute nelle redazioni dei giornali

Pier Luigi Vercesi

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2014

pagine: 382

"Ne ammazza più la penna" è la storia dei giornalisti italiani dai tempi della caduta di Napoleone - e precisamente dal primo possibile scoop, il misero fallimento dell'impresa di Gioacchino Murat fermato dalla plebe calabrese nel 1814 mentre tentava di tornare sul trono di Napoli - fino agli anni Sessanta del Novecento. Storia di giornalisti, più che del giornalismo, da Ugo Foscolo (messo a libro paga dagli austriaci) alla rivoluzione editoriale di Enrico Mattei. Giornalisti avventurieri, giornalisti scandalosi, giornalisti venduti e comprati, giornalisti eroici, disvelatori di luminose verità o occultatori di vergogne nazionali: dai grandi ai meno noti, ognuno con la precisa cifra della propria personalità. Mentre le loro carriere si adeguano alle innovazioni tecnologiche, politiche, culturali, sociali e finanziarie del mondo che cambia, sullo sfondo della vita in redazione scorre la storia d'Italia nei suoi momenti cruciali, colti nella realtà quotidiana. Così il rapporto tra i due versanti del racconto - i giornalisti e la storia d'Italia - è tessuto in modo tale che i giornalisti sembrano quello che in realtà furono: l'ombra della storia d'Italia, il suo lato meno noto, ma parte integrante, e a volte determinante, dell'intero. Patriottismi e scandali, ideali e corruzione, coraggio innovativo e conflitti d'interesse, servitù culturale e ardimento d'avanguardia, fanno da refrain a un racconto che diventa, pagina dopo pagina, una storia culturale minuziosissima di notizie...
18,00 17,10

Cosmo più servizi. Divagazioni su artisti, diorami, cimiteri e vecchie zie rimaste signorine

Antonio Riccardi

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2014

pagine: 167

Esplorazioni in antropologie di una volta, invasioni della memoria: questo libro si potrebbe definire una spedizione nelle soffitte. Soffitte delle case, delle vite, delle città, dell'arte. Un artista scienziato della vana arte di pietrificare i corpi; i diorami (le riproduzioni in scala di ambienti naturali con animali imbalsamati) considerati e analizzati quali opere d'arte e narrazioni; una fenomenologia delle reliquie familiari; l'arte delle maschere funerarie; il simbolismo della conservazione dei capelli dei cari morti; le tombe monumentali borghesi e i loro reconditi messaggi; ritratti di artisti che amavano nascondersi. Ma al centro sono sempre i grandi o piccoli oggetti abbandonati, o messi da parte in ricordo di qualcuno poi dimenticato, che emergono a sorpresa per consegnarci anacronisticamente il loro messaggio. Ed è questa luce di stella distante a dare loro la grandezza che permette di mescolare nel discorso critico, come in "Cosmo più servizi", un senso gozzaniano delle abitudini che furono, l'estetica del bello del brutto, l'intrusione curiosa nei poveri segreti di un passato come segni sociali dei tempi.
16,00 15,20

Il mestiere dell'artista. Dal Trecento al Seicento

Il mestiere dell'artista. Dal Trecento al Seicento

Claudio Strinati

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2014

pagine: 411

L'opera d'arte "è una cosa concreta e tuttavia scaturita dal più eletto livello della dimensione del pensiero creativo. Il più deciso nemico della concezione dell'arte quale orpello o ornamento inutile se non nocivo e dispersivo è lo storico dell'arte". Il titolo che porta questo agile viaggio nell'attività di chi produsse arte, da Giotto a Caravaggio, mette volutamente l'enfasi sulla parola "mestiere". La storia che qui si intende fare è infatti quella dell'evoluzione del lavoro dell'artista, nella fabbricazione del capolavoro che "nasce sempre, dalla preistoria ad oggi, con una finalità specifica, che può essere, di volta in volta, di carattere pratico, simbolico, allegorico, economico, filosofico, decorativo"; in una formidabile galleria di personaggi grandissimi e di moltissimi dimenticati: dove cioè meglio sono rintracciabili contesti e circostanze, abitudini e tecniche, culture e ambienti, condizioni psicologiche, posizioni religiose e politiche. E l'arco temporale scelto è quello dall'Umanesimo e dal Rinascimento fino alla fine del Seicento, l'epoca in cui, dimostra l'autore, l'unità tra la competenza tecnica e la sostanza espressiva caratterizzava tipicamente e meravigliosamente il mestiere dell'artista. L'analisi di Claudio Strinati, nel modo colloquiale in cui si svolge, insegue dunque lo spostarsi di un punto di equilibrio o di sintesi. Quello tra l'efficacia pratica e la finalità da un lato; e dall'altro l'idea di verità e di bellezza che un'arte incarna...
18,00

Guida pettegola al Settecento francese

Francesca Sgorbati Bosi

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2013

pagine: 354

Il gossip, sostiene l'autrice di questo libro, è nato in Francia, nel Settecento illuminista. Inteso come sistema del pettegolezzo, cioè la maldicenza e l'indiscrezione inserite in una rete ben organizzata di informazione e comunicazione ad uso innocente o perverso della gente alla moda. Sia per sapere i segreti degli altri o inventarseli, sia per far parlare di sé comunque. Lo dimostra questa inchiesta tra le centinaia di "rumors" o di "bruits" che questo libro raccoglie, cataloga per argomento e inquadra nel tempo nello spazio e nei protagonisti. Erano notizie brevissime e senza sottintesi, che venivano pubblicate in libretti e altre forme: "Espions", "Chroniques", "Gazettes scandaleuses". Ed esistevano addirittura allora, come oggi le agenzie, bollettini specializzati che li rifornivano. La curiosità vivissima verso di loro tra il pubblico era accesa dal fatto che mancavano giornali, l'informazione non era libera né fluida, di contro alla novissima aria di libertà che circolava, soprattutto tra le donne. Non mancava a volte la volontà di colpire un avversario, in un'epoca in cui i canali istituzionali non erano adeguati allo scopo (un po' come oggi i blog rispetto all'insufficienza della stampa e delle rappresentanze politiche). Toccano naturalmente tutti i campi, con preferenza per sesso, potere, carriera e gloria. E tutti gli ambienti interessanti, dalla corte in giù.
18,00 17,10

Storie e cronache della città sotterranea

Storie e cronache della città sotterranea

Salvo Licata

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2013

pagine: 259

Salvo Licata fu cronista di originale talento, fatto per "andare in giro per il mondo" (come disse Vittorio Nisticò, il direttore di quegli anni del giornale "L'Ora"). Uomo di penna e di chitarra, l'altra sua più amata vita fu quella del teatro e di intellettuale aperto a tutte le esperienze "spettinate". Divideva in due la città più incomprensibile d'Italia: la "Palermo bianca", per lui più fosca e indigeribile dell'altra, la "Palermo nera", quella dei vicoli segreti, delle brutali spietatezze e dei codici rigidi e privati. Questa città, si sforzava nella spasmodica impresa di capirla, nelle cronache, nei "pezzi" torbidi e densi, che poi subito riversava nel teatro, nei racconti, nel cabaret e nelle canzoni. Con il cruccio che ogni rappresentazione delle "culture subalterne" nella cultura letteraria rischia sempre la frode o la violenza: "nessuno dei rappresentanti delle classi subalterne si sognerebbe mai di parlare di sé come rappresentante delle classi subalterne né di attribuirsi una sua cultura... Io quindi non sono né un intellettuale borghese né un sottoproletario della mia città. Nei con fronti della mia intelligenza sono come nei confronti del mio corpo, col buio davanti e dietro". Un dilemma di etica e di intelletto che cercava di colmare inabissandosi nel linguaggio della " Palermo nera", completo nelle sue strutture, nel suo lessico ricchissimo, a farne emergere la coerenza e la letterarietà, a renderlo veramente comprensibile.
16,00

Il mio secolo. Memorie e discorsi con Czeslaw Milosz

Aleksander Wat

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2013

pagine: 724

Aleksander Wat (1900-1967) fu poeta, ebreo e polacco. Queste tre qualificazioni delineano subito nella mente il perimetro delle sue memorie del secolo scorso: l'elite intellettuale dell'Europa centrale affascinata dagli esperimenti artistici esistenziali e politici tra le due guerre mondiali; la tragedia nello sradicamento e della deportazione; il terrore nei diabolici laboratori del totalitarismo novecentesco. Lo scrittore Paul Auster le ha definite senza mezzi termini: "un capolavoro di autobiografia... Uno dei più commoventi e potenti libri che abbia mai letto" e non deve essere estraneo a questo giudizio il fatto che è come se questa autobiografia mostrasse quante vite potessero coesistere in una nel secolo di Wat, quante esistenze diverse potessero trascorrere in una sola quando "mio secolo" significava passare dall'avanguardia dadaista al comunismo alla conversione religiosa, dall'occupazione nazista alle prigioni staliniane ai boulevard di Parigi, tra Varsavia e Leopoli, l'URSS e l'Europa occidentale. Wat, però, è in ogni vicenda un poeta. Il suo lungo resoconto orale, depositato nella conversazione con l'amico premio Nobel Czeslaw Milosz e poi trascritto dopo il suicidio del protagonista, è filtrato da una speciale spiritualità e il suo orizzonte è il sublime. Un modo di vedere la storia come storia di un'anima: caduta, espiazione, catarsi. Un modo di guardare al secolo come visione del "diavolo nella storia". Prefazione di Czeslaw Milosz.
28,00 26,60

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.