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Skira: Cataloghi di arte antica

Le trecce di Faustina. Acconciature, donne e potere nel Rinascimento

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2024

pagine: 248

Le trecce di Faustina affronta per la prima volta con taglio monografico un aspetto fondamentale dell’arte, della cultura, della società e degli studi antiquari del Rinascimento: le acconciature femminili. Attraverso una selezione di opere ad ampio raggio – dai busti imperiali a quelli rinascimentali fino alle opere di Canova, dai quadri alle sculture, dalle antiche monete alle medaglie moderne, dai disegni ai volumi a stampa – viene ricostruito il mondo affascinante e complesso delle capigliature del Quattro e Cinquecento, nonché le possibilità artistiche che hanno offerto e la loro importanza nella società e nella moda italiana. Il titolo richiama una delle acconciature più spettacolari e famose, quella dell’imperatrice Faustina Maggiore, moglie di Antonino Pio, divenuta simbolo di concordia e amore coniugale. Il suo busto, presente nelle più celebri raccolte antiquarie rinascimentali (sia di artisti come Lorenzo Ghiberti e Andrea Mantegna, sia di committenti come Lorenzo il Magnifico e Isabella d’Este), divenne un celebrato modello artistico e numerose copie e rielaborazioni diedero grande visibilità all’eccentrica capigliatura che finì per essere adottata da moltissime donne. Partendo dal caso clamoroso di Faustina Maggiore, il volume analizza l’influsso delle acconciature antiche, e in particolare di quelle eccezionalmente estrose sfoggiate dalle imperatrici romane, sulla moda quattro e cinquecentesca, indagando in quali occasioni e per quali ragioni, le capigliature femminili rinascimentali possano trovare precedenti nel mondo classico, evidenziando come nel passato, al pari di oggi, le acconciature potessero assumere un’importanza nodale nella vita pubblica e privata, caricandosi di complessi significati e svolgendo funzioni diversificate. Il percorso si snoda attraverso sette sezioni (Le “Faustine” degli artisti; I boccoli di Domizia e le trecce di Faustina; Capelli raccolti e ciocche liberate; Chiome virili; Labirinti di trecce; Capigliature cortesi e cortigiane; Metamorfosi neoclassiche di Faustina) e presenta i contributi di studiosi di diversa formazione e interessi (archeologi, storici dell’arte, della moda e della letteratura) che riflettono, da più punti di vista, sul tema della centralità delle capigliature femminili nel loro mutevole rapporto con i modelli classici.
35,00 33,25

Tiziano e Aretino. Il ritratto di un protagonista del Rinascimento

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 96

Opera somma di Tiziano, il Ritratto di Pietro Arentino è importante per diverse ragioni. La prima è la superba qualità del quadro con il quale il pittore celebra il letterato al vertice del suo successo personale, del quale sono testimoni la fiammeggiante veste di velluto rosso e l'ornamento della massiccia collana d'oro. Aretino non solo è il soggetto dell'opera, ma ne è anche il committente destinandola al duca di Firenze, Cosimo de' Medici, al fine di ricevere la sua protezione. Tiziano era legato a Pietro da un solido rapporto di conoscenza e di amicizia che gli consentì di interpretare con precisione e autorevolezza la spiccata personalità dello scrittore, influente interlocutore di esponenti del mondo politico e culturale del suo tempo. Aretino ha utilizzato in maniera spregiudicata la propria immagine. Il ritratto di Tiziano è una potente rappresentazione della tenace volontà con cui lo scrittore ha promosso se stesso non solo attraverso i suoi scritti, ma anche attraverso gli artisti. Il volume si propone di approfondire questa vicenda con alcune testimonianze metalliche dell'immagine di Aretino e una scelta dei suoi libri più celebri. Ritratti, medaglie e rare edizioni cinquecentesche che consentono di evocare alcuni episodi della vita irrequieta del "flagello dei principi", tra cui lo scandalo dei Sonetti sopra i "XVI modi", composti dopo aver visto le sfrenate invenzioni erotiche di Giulio Romano incise da Marcantonio Raimondi.
19,00 18,05

El Greco. Un pittore nel labirinto

El Greco. Un pittore nel labirinto

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 296

Una grande monografia dedicata al maestro di origini cretesi, considerato uno dei maggiori artisti del tardo Rinascimento spagnolo Domínikos Theotokópoulos, in arte El Greco, è stato un precursore, un innovatore, un pittore di straordinaria cultura e perizia che ha saputo assimilare ed elaborare, fondendole in uno stile unico, influenze e insegnamenti diversi, frutto della sua permanenza negli ambienti culturalmente più vivaci di Grecia, Italia e Spagna della seconda metà del Cinquecento. Attraverso oltre quaranta opere (tra cui capolavori quali San Martino e il mendicante e il celebre Laocoonte della National Gallery di Washington, il Ritratto di Jerónimo de Cevallos del Museo del Prado, l’Annunciazione Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid e San Giovanni evangelista e san Francesco d’Assisi delle Gallerie degli Uffizi), il volume costituisce un’occasione unica per scoprire l’inconfondibile arte di El Greco alla luce delle ultime ricerche sul suo lavoro. La monografia è infatti frutto di una profonda e innovativa riflessione storico-critica, i cui punti di forza sono costituiti dall’attenta riconsiderazione dell’impatto dei modelli italiani nella formazione dell’artista e dall’interpretazione dell’ultimo periodo toledano in termini di consapevole recupero di un’impostazione compositiva in senso lato bizantina. Il percorso alla scoperta dell’opera di questo grande maestro è suddiviso in cinque sezioni, che ripercorrono le diverse fasi legate alla vita e all’evoluzione dell’arte di El Greco. La prima sezione, Il bivio, è dedicata alle prime realizzazioni cretesi, dove predominano gli stilemi dell’arte bizantina, mentre Dialoghi con l’Italia evidenzia l’influenza dei grandi maestri italiani, da Tiziano a Michelangelo, assorbita negli anni trascorsi a Venezia e a Roma. Le successive sezioni, Dipingendo la santità e L’icona, di nuovo, si soffermano sulla produzione spagnola caratterizzata da un forte afflato religioso e mistico. El Greco nel labirinto, l’ultima sezione che dà il titolo all’esposizione, si riferisce all’opera ispirata al mito del labirinto di Creta e rappresenta quasi una sintesi ideale dell’evoluzione della sua arte. Il percorso creativo di El Greco si dipana infatti in un labirinto metaforico dove diverse “strade” si intrecciano e si confondono fino a trovare uno sbocco in uno stile originale e irripetibile, che appare oggi straordinariamente moderno ed evocativo.
39,00

La cena di san Gregorio Magno di Paolo Veronese

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 116

Il restauro e la restituzione della maestosa Cena di San Gregorio Magno di Paolo Veronese. Considerato uno dei capolavori della maturità del Veronese, primario esponente del Rinascimento italiano e, insieme a Tiziano e al Tintoretto, della pittura veneziana cinquecentesca, il grande telero di 40 metri quadrati dipinto per il refettorio del Santuario di Monte Berico a Vicenza, torna alla sua migliore leggibilità grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo nell'ambito di "Restituzioni", il programma di restauri di opere del patrimonio artistico del Paese che la Banca cura e gestisce sin dal 1989 in collaborazione con il Ministero della Cultura. Un restauro accurato e impegnativo, sostenuto da Intesa Sanpaolo per i trent'anni di "Restituzioni. Tesori d'arte restaurati" e promosso dal Comune di Vicenza e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Verona, Rovigo e Vicenza, ha riportato a nuova vita questa monumentale opera, realizzata da Veronese nel 1572, unica tra le famose Cene del pittore veneto a essere ancora conservata nel luogo per il quale fu creata, il refettorio del Santuario di Monte Berico. Con il restauro del dipinto è riemersa la gamma cromatica vivace distintiva del pittore Paolo Veronese, insieme alla combinazione di luci e ombre, alla giustapposizione delle campiture di colore dove si possono distinguere anche le singole pennellate, in particolare apprezzabili sui volti e sui panneggi. L'occasione del restauro ha permesso una riflessione intorno a un dipinto molto noto fin dalle fonti seicentesche, la cui storia, tuttavia, non è stata mai organicamente ricostruita. L'approfondimento critico e materiale delle sue vicende conservative è stato possibile grazie allo studio e alle analisi svolte nell'ambito di "Restituzioni", consentendo di enucleare aspetti scientifici del tutto nuovi, insieme al ritrovamento di dati archivistici finora inediti.
18,00 17,10

Bronzo & oro. Roma, Papa Innocenzo III: racconto di un capolavoro

Alessandro Tomei

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 182

Il volume è dedicato alla Lunetta della Nicchia dei Palli, straordinario esemplare di oreficeria medievale in bronzo dorato realizzato al tempo del pontificato di Innocenzo III (1198-1216): un capolavoro proveniente dall’antica Basilica costantiniana di San Pietro in Vaticano, un’opera sopravvissuta alla demolizione decisa per dar vita alla nuova fabbrica rinascimentale e conservata, dalla seconda metà del secolo scorso, nelle collezioni del Museo Nazionale di Palazzo Venezia. "Bronzo e oro" intende ricostruire e narrare, attraverso un viaggio immersivo nella storia e nell’arte medievale, le committenze artistiche promosse a Roma e dintorni da Papa Innocenzo III, il papa “re dei re” che sancisce la superiorità del potere spirituale su quello temporale. Preziosa testimonianza della decorazione perduta della San Pietro medievale, la Lunetta della Nicchia dei Palli è un’opera in bronzo dorato, con incisioni e inserti a smalto, lavorata su entrambi i lati. Sul recto la lamina mostra a rilievo dodici profeti e i dodici apostoli e, al centro, il Cristo come Agnus Dei e altri simboli tratti dal Libro dell’Apocalisse. Sul verso si trovano invece, eseguite a incisione, figure di vescovi entro arcate su colonne e la raffigurazione di un pontefice e dello Spirito Santo sotto forma di colomba. Secondo alcuni studiosi, la lunetta in origine coronava la cosiddetta Nicchia dei Palli, situata nella confessio dell’antica Basilica di San Pietro in Vaticano, al di sotto dell’altare maggiore. La nicchia serviva per collocarvi i palli, ovvero le stole bianche trapunte da croci nere che i pontefici ancor oggi consegnano ai vescovi, nel corso di una solenne cerimonia di vestizione.
25,00 23,75

Giacomo Ceruti. Capolavori tra Lombardia e Veneto

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 80

Il volume approfondisce la conoscenza delle opere del pittore lombardo Giacomo Ceruti presenti nella collezione di Luciano Sorlini, La vecchia contadina, il Bravo e Diana e le ninfe sorprese da Atteone, testimoni della produzione giovanile bresciana e della fase matura milanese dell'artista, messe in dialogo e confronto con l'arte veneta e veneziana già presente in museo e con importanti prestiti provenienti da prestigiosi istituti culturali e importanti collezioni private. Il percorso permette dunque di analizzare approfonditamente il cambiamento stilistico di Ceruti nel passaggio tra Lombardia e Veneto. Viene raccontato il suo percorso umano ed artistico dal periodo "pitocco" alla luce veneziana, fissando con le opere la sua capacità e con i documenti i momenti precisi del suo travaglio e della sua trasformazione pittorica. La collezione privata di Luciano Sorlini (1925-2015) è stata interamente consegnata alla pubblica fruizione all’interno del MarteS, Museo d'Arte Sorlini nel 2018 a Calvagese della Riviera, nell'immediato entroterra del lago di Garda. La collezione, molto rappresentativa della cultura figurativa veneta e veneziana del XVIII secolo, comprende dipinti di Pittoni, Pellegrini, Ricci, Diziani, Tiepolo e Guardi, che consentono un rimando costante ai "modelli" che agevolarono l'aggiornamento della produzione del Pitocchetto.
25,00 23,75

Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia

Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 192

In occasione dei cinquecento anni dalla scomparsa di Luca Signorelli (Cortona, 1445 circa – 1523), Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia riunisce una trentina di opere dell’artista provenienti da prestigiosi musei e collezioni private internazionali, permettendo di ricollocare la figura di questo illustre pittore tra i grandi artisti del tempo, alla luce anche degli studi degli ultimi anni. Incentrata sulla produzione pittorica di Luca Signorelli, la monografia ripercorre puntualmente la carriera dell’artista, rendendo evidente la forza del suo colorismo, la portata e l’originalità della sue invenzioni tanto ammirate da Vasari, la potenza narrativa delle opere e la capacità che egli ebbe di andare oltre i suoi contemporanei, divenendo “un faro per i grandi del Rinascimento”. Viene eccezionalmente riunita una selezione di dipinti di altissimo livello qualitativo provenienti da importanti musei italiani e internazionali e rappresentativi di ogni decennio di attività di Signorelli: dalla ricomposizione parziale della Pala di Matelica, realizzata nel 1504-1505, smembrata e dispersa per il mondo a metà del XVIII secolo; ai due preziosi pannelli con la Nascita e Il miracolo di San Nicola (1508 – 1510 circa), dagli Stati Uniti (Atlanta); dal ricongiungimento della tavola centrale del Polittico della chiesa di Santa Lucia a Montepulciano con la relativa predella, in cui Signorelli mostra tutta la sua vena narrativa. Potere d’immaginazione e invenzione visiva sono qualità riconosciute al grande artista dal Vasari che, oltre che per Filippino Lippi, solo per Signorelli fece esplicito riferimento alla capacità immaginifica in un artista del Quattrocento, ricordando gli affreschi del Duomo di Orvieto. Signorelli, scrive Vasari, è “quella persona, che col fondamento del disegno, e delli ignudi particolarmente, e con la grazia della invenzione e disposizione delle istorie, aperse alla maggior parte degli artefici la via all’ultima perfezzione dell’arte”.
35,00

Luigi Basiletti e l'antico

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 184

Nell'aprile del 1823, esattamente duecento anni fa, Luigi Basiletti si faceva promotore della grande impresa che portò alla luce l'area monumentale di Brescia romana, con il Capitolium e la straordinaria scoperta del deposito dei bronzi dei quali faceva parte la Vittoria Alata. Pittore, connoisseur e architetto, Basiletti intraprese - nel corso di un fondamentale soggiorno a Roma nell'ambiente che si riuniva intorno ad Antonio Canova - gli studi di antiquaria e di archeologia che risulteranno decisivi per la sua formazione, segnata indelebilmente dalla fascinazione per l'Antico. Del suo ruolo di direttore degli scavi, di progettista del Museo Patrio e di ideatore della prestigiosa pubblicazione destinata a documentare edifici e reperti resta traccia negli scritti e nella cospicua produzione di disegni e acqueforti che - a fianco delle più tradizionali pitture di soggetto storico e mitologico - trasmettono l'idea di una visione capace di aggiornare gli assunti neoclassici alla luce della nuova sensibilità romantica.
27,00 25,65

All'ombra di Canaletto. Paesaggi e «capricciose invenzioni» del Settecento veneziano

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 176

Il secolo d'oro della Serenissima, uno dei capitoli della storia dell'arte più apprezzati nel mondo All'ombra di Canaletto. Paesaggi e "capricciose invenzioni" del Settecento veneziano intende documentare lo spirito di un'epoca, espresso attraverso i dipinti, nei quali i committenti vedevano rispecchiarsi i propri valori, insieme a sensazioni e ricordi. Se le vedute erano i souvenir che i gentiluomini stranieri si riportavano a casa dal Grand Tour, i paesaggi e i capricci rappresentavano i soggetti più ambiti della nobiltà veneziana, che li custodiva nelle proprie dimore. Dagli esordi del XVIII secolo sino al crepuscolo della Serenissima, il volume passa in rassegna la nascita e lo sviluppo dei generi più alla moda nella Venezia settecentesca rappresentati da capolavori dei grandi maestri quali Francesco Zuccarelli, Luca Carlevarijs, il Canaletto e Francesco Guardi, affiancati da artisti meno conosciuti come Giovan Battista Cimaroli e Giacomo Guardi, che con le loro tele hanno fissato nella memoria figurativa l'anima di Venezia, sospesa tra vita e sogno. Questi ultimi elementi rappresentano il nucleo del progetto che illustra il loro intrecciarsi, con la prevalenza dell'una o dell'altro, in specifiche sezioni tematiche all'insegna di un'esperienza immersiva, volta a entrare nelle corde emozionali dell'epoca. Tale esperienza troverà compiuta espressione in una sezione multimediale dedicata che permette di calarsi all'interno della rappresentazione pittorica, muovendosi all'interno del dipinto accanto ai personaggi e alle architetture che lo compongono. Sarà così possibile rivivere lo spirito del secolo d'oro dall'interno, condividendo empaticamente i contenuti espressi dagli artisti, intenti a tradurli nel linguaggio pittorico attraverso luce e colore. A fare da sottofondo è la campagna veneta, interpretata da ciascun maestro a proprio modo, passando dalla verosimiglianza al gusto visionario, dalla cronaca all'elegia, dal racconto alla fiaba. Lo stesso accade ai personaggi che la popolano, la cui identità oscilla tra le creature virgiliane e il fumetto, con esiti di straordinaria modernità.
29,00 27,55

L'imperatore e il duca. Carlo V a Mantova

Daniela Sogliani, Marsel Grosso

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 85

I soggiorni dell'imperatore Carlo V a Mantova e l'influenza sulle arti Figlio di Filippo il Bello e Giovanna la Pazza, Carlo V d'Asburgo (1500- 1558) è stato imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e arciduca d'Austria dal 1519, re di Spagna (Castiglia e Aragona) dal 1516, principe sovrano dei Paesi Bassi e duca di Borgogna dal 1506. Riunendo sotto il proprio regno vasti territori dell'Europa occidentale, centrale e meridionale ma anche le colonie spagnole nelle Americhe e in Asia, Carlo V è il vertice di un impero non più fiammingo o spagnolo ma europeo e globale. I soggiorni di Carlo V a Mantova del 1530 e del 1532 rappresentano due dei momenti più significativi della storia italiana ed europea dopo i tragici eventi del sacco di Roma (1527) e la pace ristabilita con Clemente VII a Bologna in occasione dell'incoronazione imperiale del 24 febbraio 1530. Le conseguenze di quelle visite furono importantissime non solo dal punto di vista politico, per le ricadute che ebbero sui delicati equilibri di potere fra l'Impero e le corti italiane, ma anche dal punto di vista delle arti figurative, per la messa a punto di un nuovo canone rappresentativo del potere imperiale. I protagonisti di questa memorabile stagione del Rinascimento furono alcuni dei migliori allievi di Raffaello: Perino del Vaga, regista degli apparati effimeri innalzati a Genova nell'estate del 1529, e Giulio Romano, che nei giorni del primo soggiorno dell'imperatore fece di Mantova "una nuova Roma". Palazzo Te fu l'epicentro dei festeggiamenti e Federico II Gonzaga il gran cerimoniere. Tra i numerosi artisti coinvolti figurano anche Parmigianino, Sebastiano del Piombo, Alfonso Lombardi e Tiziano, il cui incontro con Carlo V avvenne grazie alle trame diplomatiche intessute proprio dal duca di Mantova. In ambito internazionale fu Jakob Seisenegger, artista di corte del fratello dell'imperatore, Ferdinando I d'Asburgo, a segnare il passo verso la definizione della nuova immagine del sovrano, quindi del moderno State portrait, con il Ritratto di Carlo V con il cane del Kunsthistorisches Museum di Vienna, completato a Bologna nel 1532 e di cui lo stesso Tiziano darà una sua personale interpretazione nella tela con il medesimo soggetto, oggi conservata al Museo del Prado di Madrid.
25,00 23,75

Immaginario Ceruti. Le stampe nel laboratorio del pittore

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 144

Nell'anno in cui Brescia è, con Bergamo, Capitale italiana della cultura, un approfondimento sul rapporto dell'artista milanese con il mondo della grafica Sono trascorsi quarant'anni da quando Mina Gregori, la più nota studiosa di Giacomo Ceruti, ha rilevato per la prima volta che in alcuni dipinti dell'artista, in particolare nelle scene di vita popolare, si celano diverse desunzioni dalle stampe, operate con minuzia e disinvoltura dal celebre pittore dei "pitocchi". Nonostante la sua precoce e più volte ripresa segnalazione, questo affascinante quanto singolare capitolo della pittura pauperistica non è mai stato affrontato in modo sistematico prima di questa pubblicazione. Come molti artisti dell'epoca infatti, Giacomo Ceruti studiava le incisioni e le stampe dei maestri antichi e dei suoi contemporanei per comporre i propri geniali dipinti, specie per quanto riguarda sfondi, paesaggi e figure animali. Attingendo a un vasto repertorio grafico, che comprendeva opere di artisti francesi, olandesi e italiani, il celebre pittore degli umili perfezionò la sua arte, inserendosi in un clima culturale di respiro internazionale. Definire il ruolo rivestito dalle stampe nel laboratorio creativo di Ceruti risulta dunque determinante per comprendere fino a che punto si spinse, nell'opera dell'artista, l'inscindibile rapporto tra realtà e tradizione. Immaginario Ceruti ha seguito nel dettaglio il metodo di lavoro del pittore, illustrando le ragioni che lo spinsero ad attingere di frequente a un vasto repertorio calcografico che spazia dal Cinquecento al Settecento, da Jacques Callot agli acquafortisti olandesi passando per Pietro Testa e per i più moderni francesi. Scovando nelle opere di Ceruti le citazioni e i rimandi alle stampe più diffuse nelle botteghe del Settecento europeo, siamo oggi in grado di ricostruire una parte fondamentale del suo processo creativo.
26,00 24,70

Giacomo Ceruti nell'Europa del Settecento. Miseria e nobiltà

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 304

Pittore degli ultimi e ricercato ritrattista dell'aristocrazia, tra ombre e luci, dall'umanità sofferente a intonazioni serene, da scene di povertà fino alle più aggiornate e raffinate tendenze dell'arte europea del XVIII secolo. A trentasei anni dall'ultima grande mostra dedicata a Giacomo Ceruti (1698-1767), Miseria & Nobiltà. Giacomo Ceruti nell'Europa del Settecento torna a indagare la figura di questo pittore che, con le sue toccanti rappresentazioni dei ceti umili e i suoi ritratti penetranti, si impose come una delle voci più originali della cultura figurativa del XVIII secolo. Attraverso oltre cento opere di Ceruti e di artisti che lo hanno preceduto o imitato, Miseria & Nobiltà propone una doverosa rilettura dell'opera di questo originale interprete della sua epoca capace di dare forma alle contraddizioni della società del tempo, determinata dalle scoperte e dagli studi che hanno permesso una revisione radicale dell'artista, anche raccontando relazioni di Ceruti con autori precedenti e a lui contemporanei, grazie alla presenza di opere di Moroni, Bellotti, Monsù Bernardo, Ceresa, Todeschini, Sweerts, Ribera, Fra' Galgario, Snijers, Tiepolo, Piazzetta, Rigaud. A rendere necessaria questa nuova indagine sulla figura dell'artista sono le mutate conoscenze e la valutazione della sua fisionomia che vengono indagate sotto una nuova luce grazie anche agli eccezionali prestiti internazionali di importanti collezioni pubbliche e private italiane. Ne emerge un nuovo, affascinante ritratto di questo grande artista caratterizzato da un lato dal radicamento entro l'avventura della "pittura della realtà" in Lombardia, dall'altro il respiro internazionale del suo percorso. Giacomo Ceruti non solo dunque Pitocchetto o l'Omero dei diseredati (come lo definì Giovanni Testori), ma, soprattutto, pittore europeo e ricercato ritrattista della nobiltà, a cominciare da quella che volle collezionare nelle sue dimore le scene popolari che hanno reso celebre l'artista.
38,00 36,10

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