Solferino: I Solferini
Il regno di Auschwitz 1940-1945
Otto Friedrich
Libro: Copertina morbida
editore: Solferino
anno edizione: 2020
pagine: 187
C'è un evento chiave nella storia di Auschwitz. Il 12 maggio del 1942, un convoglio da Sosnowiec scarica 1500 ebrei che, per la prima volta, non vengono né internati, né selezionati per le squadre di lavoro, né picchiati o freddati con un colpo di pistola. Vengono inviati direttamente alle camere a gas. Così si compie il destino di Auschwitz: non più un campo di concentramento né di lavoro coatto, ma una colossale macchina progettata per l'annientamento sistematico di esseri umani. Attraverso le testimonianze dei sopravvissuti e dei carnefici, "Il regno di Auschwitz" descrive questa tragica parabola, fino all'evacuazione del gennaio 1945. Nessuno sa quanti abbiano perso la vita dietro quel filo spinato. E nessuno lo saprà mai, visto che i nazisti bruciarono tutti i documenti abbandonando Auschwitz, rendendo incalcolabile il numero effettivo delle vittime. Il comandante del campo Rudolf Höss, processato dopo la guerra, si dichiarò responsabile dell'eliminazione di due milioni e mezzo di persone, più «un altro mezzo milione di morti per fame e malattie». Poi però aggiunse: «Non ho mai saputo il numero complessivo e non ho modo nemmeno di stimarlo». Ma, per quanto suoni terribile dirlo, il punto non è quanti ebrei siano stati uccisi. Il punto è che l'obiettivo era ucciderli tutti. È questo che definisce il genocidio. "Vernichtung", annientamento. E Auschwitz ne è il simbolo, il più eloquente di tutti, perché più di tutti gli altri campi dette il suo spaventoso contributo alla Soluzione Finale. È per questo che la storia umana può solo dividersi in un prima e un dopo Auschwitz. Prefazione di Paolo Mieli.
Turbopopulismo. La rivolta dei margini e le nuove sfide democratiche
Marco Revelli, Luca Telese
Libro: Copertina morbida
editore: Solferino
anno edizione: 2019
pagine: 218
Un populismo senza popolo: è il controsenso generato dalla nostra miopia politica. Dalle radici contadine alla lotta operaia, le istanze politiche forti si sono sempre basate su identità forti: sociali, culturali, anche geografiche. Ma oggi è il tempo della fragilità, della dispersione, dell'incertezza e coloro che furono popolo invecchiano senza maturità, si arrabbiano senza speranze. E riempiono le piazze di uno scontento scoordinato, la fibrillazione dei dimenticati, di coloro che vivono nel margine e sono stufi di pagare il benessere di chi invece occupa il centro della scena. In un dialogo profondo e necessario con Luca Telese, Marco Revelli racconta loro, gli esclusi. Dà voce e corpo al dolore e al disinganno di chi ha smesso di sentirsi parte della storia per tramutarsi nell'equazione geografica delle periferie. Privati di una cultura condivisa, bombardati dalle incitazioni all'odio di élite negative che perseguono il proprio progetto di potere e ricchezza, non sono più difesi da una sinistra che al «siamo con voi» ha sostituito il «si salvi chi può». Queste pagine delineano, con chiarezza e passione esemplari, le ragioni di un tracollo civile. E indicano un'unica, impervia ma possibile, via di fuga. Contro le «passioni tristi», la volgarità del linguaggio e la violenza delle piazze; contro la disumana pedagogia che nutre i mostri, sui social e fuori: tornare a credere nel popolo.
Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone
Lilli Gruber
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2019
pagine: 202
Pace a tutti gli uomini di buona volontà. Ma guerra agli altri. Perché ne abbiamo abbastanza. Aggressioni scioviniste sul web, risse, stupri, omicidi. L’invisibilità delle donne, escluse dai ruoli decisionali. In una parola: il machismo al potere. Da troppo tempo siamo governati dall’internazionale del testosterone: Trump, Putin, Xi Jinping, Bolsonaro, Erdogan, Johnson... Risultato: un’emergenza migratoria non gestita, una crisi economica infinita, un pianeta in fiamme. E un clima di arroganza e di odio che favorisce il diffondersi del populismo e mina le istituzioni democratiche. Quindi, risparmiateci altri aspiranti autocrati con più panza che sostanza e dateci più ragazze. Sportive grintose come Milena Bartolini, attiviste determinate come Greta Thunberg, politiche autorevoli come Ursula von der Leyen e Christine Lagarde e, oltreoceano, Nancy Pelosi. Ci riterremo soddisfatte quando avremo raggiunto i giusti obiettivi: equal pay e un 50 per cento nei consigli di amministrazione, nei parlamenti, nei governi. È il messaggio di Lilli Gruber, che in questo libro fa parlare i fatti: dati, storie e personaggi. Scrive un vero e proprio reportage dal fronte della battaglia per il potere femminile. Filtra racconti e analisi attraverso la propria esperienza professionale. Delinea per le donne una strategia precisa: puntare sulle competenze, farsi valere e studiare, sempre. E chiama a raccolta anche gli uomini: perché solo cambiando insieme le regole ci potremo salvare.
La mamma di Attila. Sostenere la crescita di un adolescente guerriero
Barbara Tamborini
Libro: Copertina morbida
editore: Solferino
anno edizione: 2019
pagine: 167
La generazione dei chiusi in casa davanti ai videogiochi e degli impegnati che scendono in piazza. La generazione dei violenti e degli indomiti. Sembrano appartenere a specie diverse i giovani che di cronaca in cronaca vediamo descritti dai media. In realtà, hanno qualcosa in comune: l'energia. Gli adolescenti la esprimono in vari modi e possono essere disastrosi: bullismo e vandalismo. Ma anche meravigliosi: passione civile e impegno sociale. Nella nostra società fluida e interconnessa, il pericolo di cadere nell'eccesso è dietro l'angolo e i genitori sono sempre in prima linea, bersagli designati della riprovazione generale, quando qualcosa non va. Le colpe delle madri ricadono sui figli e le colpe dei figli sulla società intera. Che fare, quando sei la mamma di Attila? Questo libro è un inno di solidarietà tra genitori e un manuale di resistenza umana: per individuare i rischi che corrono gli adolescenti e gestire al meglio momenti difficili come la separazione, la trasgressione, la rabbia. Per stimolare la riflessione sui nostri modelli educativi, aiutarci a riconoscere automatismi e blocchi che minano le nostre relazioni e migliorare la nostra capacità di vivere legami sicuri.
Alzare lo sguardo. Il diritto di crescere, il dovere di educare
Susanna Tamaro
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2019
pagine: 122
Nel Paese dei balocchi in cui viviamo risuona un unico imperativo: «Lascia perdere!». La memoria e il rigore, l’impegno e l’etica sono fatiche inutili. Le molte realtà straordinarie della scuola e dell’impegno sociale, così come le famiglie, sono costrette a nuotare come salmoni contro la corrente della crisi economica, dell’arroganza al potere, del disprezzo verso i saperi. Eppure a venire oggi alla ribalta non sono solo bambini-erba, senza forma e senza senso del limite, né solo ragazzi-risacca, trasportati dalle maree di qualche vizio o disagio. Sono anzi i giovani stessi, con l’impegno delle loro battaglie e dei loro ideali, a mostrarci che non tutto è perduto. Il punto di partenza di questa appassionata lettera a un’insegnante sono le emergenze del tempo presente, ma la forza dell’appello di Susanna Tamaro va ben al di là, ponendo questioni fondamentali per ricomporre la nostra convivenza. Di quale sapere abbiamo bisogno per essere in grado di affrontare la vita? Come tornare a comunicare ai bambini l’amore per le domande e la passione per la ricerca delle risposte? Cosa stanno cercando di dirci i ragazzi che oggi scendono in piazza in difesa del futuro di tutti? Forse al cuore di un nuovo patto possibile tra le generazioni c’è la riscoperta di un concetto rivoluzionario: l’anima. Tornare a nutrirla è la condizione per ricominciare a cambiare il mondo: per una volta, in meglio.
Osa sapere. Contro la paura e l'ignoranza
Ivano Dionigi
Libro: Copertina morbida
editore: Solferino
anno edizione: 2019
pagine: 90
Di fronte all'arrivo inarrestabile di nuovi «barbari», ci ostiniamo a erigere muri, fisici e mentali, nel tentativo inutile di restituire una centralità alla nostra Europa. Di fronte al dominio pressoché illimitato della tecnica, che minaccia la nostra stessa identità personale, ogni soluzione appare effimera. Ma possiamo capire e renderci amico questo futuro-presente carico di complessità e incognite, se «osiamo sapere». A nulla vale infatti la potenza della tecnologia se alla nostra vita vengono a mancare la tensione verso uno scopo e il senso della fine: se non sappiamo restare (o tornare?) uomini. «Nella parola uomo non avvertiamo più la natura e la terra (humus) che all'uomo ha dato il suo nome», scrive Ivano Dionigi. Osserva che in questo «tempo della retorica totale», in cui i colpi di Stato si fanno con le parole, si sta compiendo un sequestro di parole indivise e indivisibili come pace, popolo, patria. Afferma la necessità della politica, ricordando la lezione di Roma che divenne grande aprendosi ai nuovi popoli e riconoscendo cittadini (cives) gli stranieri, i «nemici» (hostes). Invoca l'urgenza del «pensiero lungo» e del dialogo tra i saperi: un nuovo umanesimo da affidare anzitutto alle università, e a coloro che intendono professare la conoscenza, la verità, la pietas.
Ciò che possiamo fare. La libertà di Edith Stein e lo spirito dell'Europa
Lella Costa
Libro: Copertina morbida
editore: Solferino
anno edizione: 2019
pagine: 126
Una donna. Che nasce ebrea e muore in quanto ebrea e sarà santificata dalla Chiesa cattolica. Che diventa l'allieva prediletta di uno dei più grandi filosofi del Novecento e a cui verrà negata la carriera accademica. Che si impegna per i diritti delle donne e si farà suora di clausura. Una vita sempre in prima linea: dalle aule universitarie agli ospedali da campo della prima guerra mondiale, dalla scelta appassionata della conversione all'orrore di Auschwitz. Edith Stein è un luminosissimo enigma, una storia di una chiarezza cristallina che getta ombre in ogni direzione, mutevoli. Che in qualche modo riassume il Novecento e parla di noi, al punto da essere divenuta patrona di tutta l'Europa come santa Teresa Benedetta dalla Croce. Lella Costa si confronta con Edith in un libro che ne ripercorre la parabola umana e si misura con il suo pensiero, un ideale dialogo a distanza tra due donne di buona volontà: diversissime, ma alleate per tutto ciò che conta. Per il pensiero, nell'era dell'ignoranza. Per le donne, nel tempo delle discriminazioni: Per le appartenenze che fondano e nutrono l'Europa, nella tempesta del populismo. La voce di Edith Stein oggi ci parla ancora: dell'Olocausto ancora possibile, della pace conquistata a caro prezzo, dell'accoglienza e del coraggio più che mai necessari.
Per un nuovo umanesimo. Come ridare un ideale a italiani e europei
Luigi Ciotti, Vittorio V. Alberti
Libro: Copertina morbida
editore: Solferino
anno edizione: 2019
pagine: 125
Il diametro della terra è di 13.000 chilometri, e ne abbiamo già oltre 14.000 occupati da muri, filo spinato, barriere che non risolvono, ma anzi aggravano i problemi. I muri, inoltre, non sono solo quelli fatti con il cemento e i mattoni, ma quelli delle menti, delle visioni, delle paure. Oggi l'Europa dei muri sta soffocando la sua antica identità, ha smarrito il suo fine e il suo ideale, mentre l'Unione corre il grave rischio di disintegrarsi e lo Stato democratico è in crisi tra contraddizioni del sovranismo, impoverimento diffuso ed emergenza economica e criminale. Cosa si può fare per invertire una deriva così pericolosa? Occorre ricostruire anzitutto la nostra identità di italiani ed europei, sconfessando la sua negazione da parte della globalizzazione neoliberista e abbattendo i muri alzati dal sovranismo populista. Come? Attraverso un nuovo umanesimo che orienti le differenze e crei un rinnovato ideale. Don Luigi Ciotti e il filosofo Vittorio V. Alberti firmano un saggio-manifesto in cui spiegano la necessità di un programma educativo, sistematico e a lungo termine volto a rianimare l'ideale europeo, che parta da scuole e università per ricucire la società.
La guerra è merda
Jacques Charmelot
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 160
Il fango, il sangue e lo schifo di sé; la degradazione del corpo e la cancrena dell’anima. La guerra non ha niente di nobile e giusto, niente di eroico: la guerra è merda. Non solo in senso figurato ma anche in senso letterale. La vita di un soldato è un incubo di terrore e malattie intestinali. La smobilitazione dei veterani è una lotta contro la sindrome post-traumatica e le ferite morali. La corsa agli armamenti e la conduzione delle campagne militari sono una sentina di corruzione pubblica e privata, un enorme spreco di denaro e un pericolo concreto per la democrazia. Sotto le menzogne della propaganda si cela un’unica grande verità: nei conflitti non vince nessuno, tranne i colossi della produzione di armi – tradizionali e hi-tech – e i tiranni di ogni latitudine. E la fine del mondo può arrivare dalla militarizzazione, in particolare quella dell’Europa con il piano Rearm Europe, un’accelerazione imposta da un sistema americano confermato nella sua ambizione egemonica dalla presidenza Trump. Attraverso la sua esperienza di giornalista inviato su vari fronti in Africa e in Medioriente, i ricordi del padre arruolato a sedici anni nella Prima guerra mondiale, i racconti di soldati e testimoni, i dati sempre più sconvolgenti degli studi più accreditati, Charmelot entra in profondità nella realtà e nelle implicazioni dei conflitti, svelando il sistema corrotto di potere che in nome del profitto sta infiammando il mondo. L’America è malata delle sue guerre e il contagio si sta espandendo. Se l’Europa non ritrova una voce chiara e comune per gridare la sua opposizione a questa deriva mortale, gli sconfitti saremo tutti noi. Prefazione di Lilli Gruber.
Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone
Lilli Gruber
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 224
Pace a tutti gli uomini di buona volontà. Ma guerra agli altri. Perché ne abbiamo abbastanza. Aggressioni scioviniste sul web, risse, stupri, omicidi. L’invisibilità delle donne, escluse dai ruoli decisionali. In una parola: il machismo al potere. Da troppo tempo siamo governati dall’internazionale del testosterone: Trump, Putin, Xi Jinping, Milei, Erdoğan... Risultato: un’emergenza migratoria non gestita, una crisi economica infinita, un pianeta in fiamme. E un clima di arroganza e di odio che favorisce il diffondersi del populismo e mina le istituzioni democratiche. Quindi, risparmiateci altri aspiranti autocrati con più panza che sostanza e dateci più ragazze. Sportive grintose e attiviste determinate, politiche autorevoli e capaci di vincere per tutte, non solo per se stesse. Ci riterremo soddisfatte quando avremo raggiunto i giusti obiettivi: equal pay e un 50 per cento nei Consigli di amministrazione, nei parlamenti, nei governi. È il messaggio di Lilli Gruber, che in questo libro fa parlare i fatti: dati, storie e personaggi. Scrive un vero e proprio reportage dal fronte della battaglia per il potere femminile. Filtra racconti e analisi attraverso la propria esperienza professionale. Delinea per le donne una strategia precisa: puntare sulle competenze, farsi valere e studiare, sempre. E chiama a raccolta anche gli uomini: perché solo cambiando insieme le regole ci potremo salvare.
Lettera nella notte. Pensieri su Israele e Gaza
Chaja Polak
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2024
pagine: 112
Più i conflitti diventano acuti e sanguinosi, meno si presta attenzione alle sfumature. E quando le guerre sono radicate nel tempo, diventa molto difficile prendere posizioni equilibrate: il ragionamento diventa subito o bianco o nero, e il «sì, ma…» una trappola cui si cerca di sfuggire. «Abbiamo gli innumerevoli racconti di amici e nemici» dice Chaja Polak. «Storie che dovremmo leggere con empatia e comprensione. Lutto e disperazione ci sono da entrambi i lati del confine. Vittime e aguzzini ci sono da entrambi i lati del confine.» Attingendo alla propria esperienza personale, Polak fa suo il dolore che nessuno vuol più vedere. Nemmeno la propria famiglia, in Israele. «Mentre sto dando gli ultimi ritocchi al mio testo, la violenza continua. Sono in corso trattative tra gli Stati Uniti e alcuni Stati arabi per porre fine ai bombardamenti. Netanyahu continua a opporsi alla fine della guerra, e alla creazione di uno Stato palestinese. Netanyahu, dovrebbe essere chiaro, governa con la spada. Per lui la pace non solo segna la fine della sua carriera politica, ma anche la prospettiva che una cella di prigione diventi inevitabile.» «La Sfumatura è ciò che ci vuole, non il Colore, soltanto l’alone!» recita l’epigrafe a questo libro. È tratta dall’Arte poetica di Paul Verlaine, ed è l’oggetto della testimonianza contenuta in questo libro, che ci aiuta a leggere il conflitto di Gaza con uno sguardo maturo e pieno di compassione per il dolore di tutti.
Una strage silenziosa. Il Messico insanguinato e la ricerca dei sepolti senza nome
Marcela Turati, Claudio La Camera
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2024
pagine: 144
Dagli anni Sessanta a oggi il Messico è stato sconvolto da centinaia di migliaia di morti e di «sparizioni forzate», vittime di una tragica guerra mai dichiarata. I desaparecidos non sono solo vittime di un sequestro o di un omicidio ma sono ormai una «categoria sociale» che riflette la responsabilità di molti attori: narcotrafficanti, criminali comuni, funzionari pubblici corrotti. A raccontare in modo vivido e puntuale questa realtà sono le storie raccolte in questo libro dei cronisti di Quinto Elemento Lab, un collettivo di volontari guidato da Marcela Turati che diffonde le informazioni sulle persone scomparse, sulle campagne di ricerca nelle fosse comuni, sui depistaggi e i ritardi nelle richieste d’informazioni presso le autorità pubbliche e, infine, sulla corruzione di un Paese che non riesce mai a saldare i conti con il proprio passato. La sparizione, come spiega nell’introduzione Nando Dalla Chiesa, è un fenomeno comune a molte forme di criminalità organizzata, ma in questa parte dell’America Latina ha visto una reazione particolare, la búsqueda, che è la promessa più impegnativa che il familiare possa fare al proprio caro: «Dovunque abbiano messo e nascosto il tuo corpo, io ti troverò». Un proposito fatto proprio anche da alcuni giornalisti che in questo modo allargano in modo inedito il ruolo della professione: da cronaca degli eventi ad affiancamento morale delle famiglie dei desaparecidos.

