Unicopli: Studi e ricerche storico militari
I cori alpini. Musiche, testi, esperienze, storia
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Unicopli
anno edizione: 2020
pagine: 435
Un organismo oggi con centinaia di migliaia di soci come l'Associazione nazionale alpini gemma sempre attività ricreative e organismi a carattere di svago. Per l'Associazione degli alpini, però, l'imponente numero di cori alpini che ad essa fanno riferimento (oggi, quasi centocinquanta) rappresenta qualcosa di più di un momento di distrazione dei propri soci. La coralità alpina è divenuta infatti uno dei segni distintivi e di riconoscimento per l'Associazione, una sua carta di identità. Non sono mancate nel passato pubblicazioni sugli alpini e sui suoi cori. Questo volume però mette assieme per la prima volta musicologi, storici e direttori di cori alpini. Esso analizza, da più versanti e grazie a studiosi di varia formazione, l'esperienza ormai quasi centenaria della coralità alpina, ne rilegge i testi con attenzione nuova, ripercorre l'intera storia dei cori alpini. In particolare, in un suo ampio studio, Filippo Masina ricostruisce per la prima volta l'intreccio di questa coralità popolare e istituzionale con la storia generale nazionale, fornendo anche - tramite uno spoglio dei maggiori canzonieri editi lungo un secolo - un elenco dei canti cantati da questi cori. Canti di montagna, canti di lavoro, canti militare, canti di guerra, canti popolari: da sempre i cori alpini cantano tutto ciò assieme. Questo volume ne offre una introduzione musicologica e storica di grande rigore scientifico.
Il nervo della guerra. Rapporti delle Militärkommandanturen e sottrazione nazista di risorse dall'Italia occupata (1943-1944). Volume Vol. 1
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Unicopli
anno edizione: 2020
pagine: 646
Ma l'occupazione nazista della Penisola fra 1943 e 1945 non costò nulla all'Italia? Oltre al tragico bilancio di violenze e di lutti connesso alla guerra sul suolo nazionale, quell'occupazione tedesca non ebbe anche un pesante risvolto economico? In effetti i territori occupati dalle truppe del Terzo Reich, sui quali si era costituita la Repubblica sociale italiana, non rimasero indenni dalla sistematica e pesante opera di spoliazione e asportazione di risorse economiche locali, necessarie allo Stato nazista per continuare la propria guerra: un'opera di sottrazione di risorse che era stata già applicata a tutti i territori europei caduti sotto il tallone del Nuovo ordine europeo voluto da Hitler. Questo aspetto della storia del 1943-1945, sempre ricordato ma mai a sufficienza studiato, è al centro della presente imponente pubblicazione che contiene saggi di Laura Di Fabio, Silvia Inaudi, Nicola Labanca, Pierluigi Pironti e Alessandro Salvador e che raccoglie un'eccezionale documentazione di parte tedesca: le carte che dovevano servire proprio come strumento preparatorio di quell'opera di sottrazione e deportazione nazista di risorse italiane. Così, in queste pagine è possibile sfogliare le sezioni economiche dei periodici rapporti delle Militärkommandanturen tedesche. Questi enti, presenti in tutto il territorio occupato, dovevano fotografare la realtà italiana nel suo complesso e in particolare censire le risorse economiche del Paese. Anche grazie a questo censimento, poi, sarebbe stata effettuata la sottrazione di risorse italiane utili al Reich. Questi rapporti economici delle Militärkommandanturen tedesche per un verso documentano la vastità delle aspirazioni naziste e il dettaglio delle conoscenze dell'economia italiana, così come, per un altro verso, possono servire come una fondamentale fonte documentaria per scrivere la storia economica e sociale dell'Italia occupata fra 1943 e 1944. La pubblicazione è stata resa possibile dall'Associazione nazionale vittime civili di guerra e dal Fondo italo-tedesco per il Futuro.
Il nervo della guerra. Rapporti delle Militärkommandanturen e sottrazione nazista di risorse dall'Italia occupata (1943-1944). Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2020
pagine: 802
Ma l'occupazione nazista della Penisola fra 1943 e 1945 non costò nulla all'Italia? Oltre al tragico bilancio di violenze e di lutti connesso alla guerra sul suolo nazionale, quell'occupazione tedesca non ebbe anche un pesante risvolto economico? In effetti i territori occupati dalle truppe del Terzo Reich, sui quali si era costituita la Repubblica sociale italiana, non rimasero indenni dalla sistematica e pesante opera di spoliazione e asportazione di risorse economiche locali, necessarie allo Stato nazista per continuare la propria guerra: un'opera di sottrazione di risorse che era stata già applicata a tutti i territori europei caduti sotto il tallone del Nuovo ordine europeo voluto da Hitler. Questo aspetto della storia del 1943-1945, sempre ricordato ma mai a sufficienza studiato, è al centro della presente imponente pubblicazione che contiene saggi di Laura Di Fabio, Silvia Inaudi, Nicola Labanca, Pierluigi Pironti e Alessandro Salvador e che raccoglie un'eccezionale documentazione di parte tedesca: le carte che dovevano servire proprio come strumento preparatorio di quell'opera di sottrazione e deportazione nazista di risorse italiane. Così, in queste pagine, per la prima volta messe a disposizione del lettore italiano, è possibile sfogliare le sezioni economiche dei periodici rapporti delle Militärkommandanturen tedesche. Questi enti, presenti in tutto il territorio occupato, dovevano fotografare la realtà italiana nel suo complesso e in particolare censire le risorse economiche del Paese. Anche grazie a questo censimento, poi, sarebbe stata effettuata la sottrazione di risorse italiane utili al Reich. Mai sino ad oggi raccolti tutti assieme, questi rapporti economici delle Militärkommandanturen tedesche per un verso documentano la vastità delle aspirazioni naziste e il dettaglio delle conoscenze dell'economia italiana, così come, per un altro verso, possono servire come una fondamentale fonte documentaria per scrivere la storia economica e sociale dell'Italia occupata fra 1943 e 1944. La pubblicazione è stata resa possibile dall'Associazione nazionale vittime civili di guerra e dal Fondo italo-tedesco per il Futuro.
Guerra ai briganti, guerra dei briganti (1860-1870). Storiografia e narrazioni
Libro
editore: Unicopli
anno edizione: 2021
pagine: 393
Il "grande brigantaggio" (1860-1870) e l'Unificazione nazionale tornano periodicamente all'attenzione della pubblica opinione: se ne è parlato di nuovo, spesso polemicamente, di recente. Oggi abbonda la pubblicistica nostalgica e in alcune regioni meridionali briganti e brigantesse sono stati eretti ad idoli di identità territoriali, attrazioni turistiche lanciate sul mercato comunicativo, contro il processo risorgimentale unitario. Ma chi furono davvero, storicamente, questi briganti? Questo volume intende fornire a insegnanti, studenti, specialisti e al pubblico una compiuta rassegna delle acquisizioni maturate in centocinquant'anni di pubblicazioni e di studi seri. Ignorati o volutamente rimossi, pochi grandi studi e moltissime pubblicazioni di interesse locale hanno scandagliato sia la guerra dei briganti contro i 'galantuomini' e i liberali, sia la guerra contro i briganti. C'è insomma una storiografia, tutt'altro che ufficiale e monolitica, che precede le polemiche recenti, e che oggi sta rinnovandosi. Gli autori illustrano gli aspetti sociali, culturali, politici e militari e l'articolazione regionale di un conflitto che fu spietato e durò ben oltre la prima Unificazione. La prospettiva di lungo periodo consente di collocare nel nuovo contesto della comunicazione di massa - e dell'ascesa di partiti territoriali - l'odierno recupero di vecchi canoni narrativi nei media, la ricezione del tema nel web, e la genesi del "neoborbonismo": in una parola l'uso pubblico e politico del "grande brigantaggio".
Civili mutilati e ciechi di guerra, 1940-1945. Cause, conseguenze ed esperienze
Fabio De Ninno
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2020
pagine: 560
Fabio De Ninno torna ad arare l'eccezionale archivio storico dell'Associazione nazionale vittime civili di guerra. Dopo aver fornito nel precedente studio una visione d'assieme, interroga adesso quelle carte esaminando due delle molte tipologie di vittime civili di guerra: i ciechi e i mutilati. Per i civili italiani, fra 1940 e 1945, fu purtroppo tragicamente più facile perdere la vista a causa delle nuove caratteristiche dei sistemi d'arma e delle nuove tattiche di guerra. Coinvolti adesso nella guerra totale, i civili si trovarono a far fronte a bombe d'aereo, mitragliamenti, spezzonamenti, colpi d'arma da fuoco, esplosioni di mine e di munizioni ecc.: una panoplia di situazioni che li avrebbero invalidati per sempre. Ancora più numerosi furono i mutilati di guerra. Quella che era stata una delle conseguenze più vistose e diffuse della prima guerra mondiale fra i combattenti divenne adesso molto frequente anche fra i civili. Civili coinvolti nelle operazioni e che subivano le conseguenze dei combattimenti non solo durante la guerra ma anche dopo che essa fu finita. Tristemente nota la vicenda dei 'mutilatini', cioè di quei ragazzi che nell'Italia postbellica perdevano arti a causa della dispersione in strade e campagne di ordigni inesplosi. La riproduzione di una ricca documentazione originale correda il volume.
Civili nella guerra totale 1940-1945. Una storia complessa
Fabio De Ninno
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2020
pagine: 253
Della partecipazione italiana alla seconda guerra mondiale (1940-1945) e in particolare della campagna d'Italia (1943-1945) sappiamo ormai molto. Storia politica, storia diplomatica, storia militare, anche storia culturale sono prospettive d'indagine che hanno prodotto una sterminata letteratura. Di come però i civili, che da quella guerra furono per la prima volta toccati in maniera significativa, affrontarono e subirono il conflitto sappiamo molto meno. O, meglio, sappiamo molte cose sino ad oggi però disperse in un'enorme quantità di libri e saggi per lo più di ambito locale o inerenti specifiche tematiche. Questo volume, per la prima volta, ha l'ambizione di fornire una sintesi di queste conoscenze, sfruttando gli studi migliori fra questa miriade di pubblicazioni di storia locale e appoggiandosi ad una fonte inedita per gli studi italiani: la viva voce delle vittime civili. In queste pagine sono infatti per la prima volta utilizzate le carte dell'eccezionale archivio storico dell'Associazione nazionale vittime civili di guerra. Fra studi e fonti inedite, quindi, il volume compone un quadro nazionale organico e al tempo stesso articolato della guerra vista dalla parte dei civili, con una particolare attenzione alle diverse tipologie di vittime civili che quel conflitto creò.
Democrazia e difesa. Il controllo parlamentare sulla politica militare (1948-2018)
Emanuele Ertola
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2020
pagine: 249
La questione è sempre quella: "La guerra è una cosa troppo importante per lasciarla ai militari". Se non mancano studi sulle relazioni fra civili e militari per la storia dell'Italia liberale e del regime fascista, mancava una ricerca per il periodo della Repubblica. In questo volume è in particolare preso in esame come il Parlamento abbia svolto la sua funzione di controllo nei confronti delle forze armate. Da un lato le principali leggi di indirizzo e di spesa, che hanno impegnato il Parlamento in ampie discussioni pubbliche, e dall'altro lato la più minuta attività delle Commissioni parlamentari, il cui lavorio spesso sfugge ai riflettori e all'attenzione dell'opinione pubblica, sono l'oggetto di questo volume. Il primo, a parte precedenti analisi di taglio politologico, a prendere in esame questa materia da una prospettiva storica. Le conclusioni dell'autore non sono ottimistiche. La funzione di controllo delle forze armate che il Parlamento, le commissioni parlamentari e i singoli parlamentari interessati o a questo dedicatisi avrebbero dovuto svolgere è stata troppo spesso frenata. Ora il clima della Guerra fredda, ora una ridotta preparazione del ceto politico nell'età postbipolare non hanno messo il Paese, il governo, l'opinione pubblica in grado di poter controllare i militari. Introduzione Nicola Labanca.
Il nervo della guerra. Rapporti delle Militärkommandanturen e sottrazione nazista di risorse dall'Italia occupata (1943-1944). Volume Vol. 3
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2020
pagine: 725
Ma l'occupazione nazista della Penisola fra 1943 e 1945 non costò nulla all'Italia? Oltre al tragico bilancio di violenze e di lutti connesso alla guerra sul suolo nazionale, quell'occupazione tedesca non ebbe anche un pesante risvolto economico? In effetti i territori occupati dalle truppe del Terzo Reich, sui quali si era costituita la Repubblica sociale italiana, non rimasero indenni dalla sistematica e pesante opera di spoliazione e asportazione di risorse economiche locali, necessarie allo Stato nazista per continuare la propria guerra: un'opera di sottrazione di risorse che era stata già applicata a tutti i territori europei caduti sotto il tallone del Nuovo ordine europeo voluto da Hitler. Questo aspetto della storia del 1943-1945, sempre ricordato ma mai a sufficienza studiato, è al centro della presente imponente pubblicazione che contiene saggi di Laura Di Fabio, Silvia Inaudi, Nicola Labanca, Pierluigi Pironti e Alessandro Salvador e che raccoglie un'eccezionale documentazione di parte tedesca: le carte che dovevano servire proprio come strumento preparatorio di quell'opera di sottrazione e deportazione nazista di risorse italiane. Così, in queste pagine, per la prima volta messe a disposizione del lettore italiano, è possibile sfogliare le sezioni economiche dei periodici rapporti delle Militärkommandanturen tedesche. Questi enti, presenti in tutto il territorio occupato, dovevano fotografare la realtà italiana nel suo complesso e in particolare censire le risorse economiche del Paese. Anche grazie a questo censimento, poi, sarebbe stata effettuata la sottrazione di risorse italiane utili al Reich. Mai sino ad oggi raccolti tutti assieme, questi rapporti economici delle Militärkommandanturen tedesche per un verso documentano la vastità delle aspirazioni naziste e il dettaglio delle conoscenze dell'economia italiana, così come, per un altro verso, possono servire come una fondamentale fonte documentaria per scrivere la storia economica e sociale dell'Italia occupata fra 1943 e 1944. La pubblicazione è stata resa possibile dall'Associazione nazionale vittime civili di guerra e dal Fondo italo-tedesco per il Futuro.
Studi storici nel centenario dell'Associazione Nazionale Alpini. Volume Vol. 3
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2019
pagine: 370
L'Associazione nazionale alpini fu fondata nel 1919, cento anni fa: un secolo di una storia non ordinaria. Oggi l'associazione conta alcune centinaia di migliaia di associati, promuove annuali manifestazioni di massa che occupano le prime pagine dei giornali, svolge — attraverso le migliaia di sezioni e gruppi disseminati nel Paese — un'attività varia, di memorie e di solidarietà, si distingue per capacità organizzative e realizzative in interventi di protezione civile. Ma come si è arrivati a questa realtà odierna? La sua storia in cosa assomiglia e in cosa si distingue da quelle delle altre associazioni d'arma, combattentistiche e di reduci? In questo terzo volume, di una serie di tre, si indaga, con il mestiere dello storico, il 'vincolo associativo' che, dopo che essi hanno svolto il servizio militare in pace o in guerra, ha tenuto assieme tante centinaia di migliaia (e, nel corso della sua oramai secolare storia, milioni) di italiani — e, al giorno d'oggi, anche italiane — dentro appunto l'Associazione. Cosa li ha spinti ad associarsi? C'è, anche, in questo, una specificità 'alpina'? Storia militare dei reparti, in pace e in guerra, e storia politica e sociale dell'Associazione hanno un legame?
Città sotto le bombe. Per una storia delle vittime civili di guerra (1940-1945)
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2018
pagine: 265
Quella della seconda guerra mondiale è una storia, anche, dell'adozione di nuove armi, di nuove tecniche e strategie di guerra, quindi nuove vittime. I bombardamenti aerei, già fuggevolmente apparsi nella grande guerra e poi attentamente pianificati nel ventennio successivo, rappresentarono nel secondo conflitto mondiale uno dei mezzi ritenuti maggiormente decisivi tanto da militari quanto da politici. Il regime fascista non fece eccezione ed anzi fece non poco assegnamento, pianificando le proprie guerre, sulla guerra dall'aria. Purtroppo il regime non fece altrettanta attenzione a preparare il Paese ad una sua difesa dagli attacchi aerei avversari. Avvenne così che, sia nel 1940-1943 sia poi nel 1943-1945, la Penisola e in special modo le città italiane si trovarono impreparate a difendersi dagli attacchi aerei. E le vittime di questi attacchi aerei furono in gran parte civili.
Studi storici nel centenario dell'Associazione Nazionale Alpini. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2018
pagine: 345
L'Associazione nazionale alpini fu fondata nel 1919, cento anni fa: un secolo di una storia non ordinaria. Oggi l'associazione conta alcune centinaia di migliaia di associati, promuove annuali manifestazioni di massa che occupano le prime pagine dei giornali, svolge - attraverso le migliaia di sezioni e gruppi disseminati nel Paese un'attività varia, di memorie e di solidarietà, si distingue per capacità organizzative e realizzative in interventi di protezione civile. Ma come si è arrivati a questa realtà odierna? La sua storia in cosa assomiglia e in cosa si distingue da quelle delle altre associazioni d'arma, combattentistiche e di reduci? In questo primo volume, di una serie di tre, si mettono a fuoco le tappe e i periodi fondamentali dello sviluppo storico dell'Associazione: la formazione nel primo dopoguerra liberale, la lunga fase del regime fascista, lo sviluppo e la trasformazione al tempo della Repubblica democratica.
Studi storici nel centenario dell'Associazione Nazionale Alpini. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2018
pagine: 350
L'Associazione nazionale alpini fu fondata nel 1919, cento anni fa: un secolo di una storia non ordinaria. Oggi l'associazione conta alcune centinaia di migliaia di associati, promuove annuali manifestazioni di massa che occupano le prime pagine dei giornali, svolge - attraverso le migliaia di sezioni e gruppi disseminati nel Paese un'attività varia, di memorie e di solidarietà, si distingue per capacità organizzative e realizzative in interventi di protezione civile. Ma come si è arrivati a questa realtà odierna? La sua storia in cosa assomiglia e in cosa si distingue da quelle delle altre associazioni d'arma, combattentistiche e di reduci? In questo secondo volume, di una serie di tre, si mettono a fuoco tre aspetti assolutamente caratterizzanti lo sviluppo storico dell'Associazione: il suo impegno nel campo della solidarietà e della Protezione civile, lo sviluppo di una assai ampia stampa associativa, che collega i soci a livello locale e nazionale, il rapporto stretto - nel secondo dopoguerra - con i reparti militari alpini.