Vita e Pensiero: Contributi di archeologia
I graffiti obituari della comunità di Tavernole sul Mella nel complesso di S. Filastrio
Riccardo Calzoni De Michelis
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2024
pagine: 204
Tavernole sul Mella, in Valle Trompia (Brescia), ha una storia secolare di coltivazione e allevamento del bestiame, con produzione di formaggi, di estrazione mineraria e lavorazione dei metalli, che ha generato risorse sufficienti a costruire i propri edifici ecclesiastici, decorandoli inoltre con notevoli affreschi. Proprio le pareti affrescate nell'oratorio accanto alla chiesa di S. Filastrio sono state utilizzate come pagine memoriali per i defunti delle famiglie appartenenti al Consorzio che riuniva gli abitanti del territorio. Per i primi tre secoli dell'età moderna, abbastanza sistematicamente nella prima metà del Cinquecento e in modo sporadico poi fino al 1801, le famiglie del luogo hanno ricordato nomi e date di morte dei propri membri con note incise sulle pitture dell'oratorio. La memoria scritta si affiancava alle pratiche devozionali. Infatti la trascrizione integrale e lo studio approfondito di queste centinaia di graffiti (anche quelli non obituari, ma di altro contenuto), insieme all'indagine ed edizione di numerosi documenti dell'archivio parrocchiale di Tavernole, hanno fatto emergere ora a grandi tratti la totale autonomia con cui il Consorzio (o Vicinia), usando i beni comuni, aveva cura sia di mantenere e abbellire la chiesa sia di assumere annualmente un cappellano, al quale correva l'obbligo fra l'altro di celebrare le messe per i defunti. I graffiti sono in latino o in volgare italiano commisto in misura varabile a forme dialettali; fatti interagire con i documenti cartacei, offrono un importante panorama, articolato e insolito, di qualità e livelli di scolarizzazione associati all'uso delle diverse lingue.
Archeologia classica e postclassica tra Italia e Mediterraneo. Scritti in ricordo di Maria Pia Rossignani
Libro: Copertina morbida
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2016
pagine: 682
La prematura scomparsa di Maria Pia Rossignani nel 2013 ha privato l'archeologia italiana di un riferimento scientifico e umano di rilievo. Questo volume riunisce i contributi di colleghi, allievi ed amici, che hanno voluto onorare il ricordo della studiosa con un intervento scientifico. L'organizzazione del volume ripercorre i molteplici interessi di Maria Pia Rossignani e le varie tappe del suo percorso scientifico ed esistenziale: ampie sezioni raccolgono contributi sull'area archeologica di Luni e altri siti liguri; su Milano, Brescia, la Lombardia e l'Italia settentrionale; su Malta e Hierapolis di Frigia, siti cui dedicò ampia parte della sua attenzione negli ultimi anni, e su altri ambiti dell'ecumene antica. Vengono affrontate tematiche storiografiche, di topografia, architettura, decorazione architettonica, scultura e pittura; problemi posti da alcune produzioni ceramiche e altre classi di reperti; si presentano indagini di scavo inedite e riflessioni sulle politiche dei Beni Culturali. I contributi spaziano dalla protostoria all'età contemporanea mettendo a disposizione del lettore una rassegna articolata degli attuali indirizzi delle ricerche nel campo dell'archeologia e della storia dell'arte.
Mediolanum e i suoi monumenti della fine del II secolo a.C. all'età severina
Furio Sacchi
Libro: Copertina morbida
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2013
pagine: 317
Milano è nota soprattutto per il periodo che la vide capitale dell'impero, epoca in cui non temeva neppure il paragone con Roma secondo la testimonianza del poeta Ausonio. A tale periodo risalgono le emergenze monumentali meglio conservate della città pagana e cristiana. Quasi nulla, invece, rimane dei grandi edifici eretti nei secoli precedenti. Di questi, nei casi più fortunati, sono sopravvissute le fondazioni o alcune componenti, decorative e strutturali, scampate alla distruzione in quanto riutilizzate come semplice materiale edilizio o reimpiegate con la stessa funzione originaria nelle fabbriche della città tardoantica, cristiana e medioevale. E sono proprio questi disiecta membra a costituire l'oggetto di indagine nel volume: non solo materiali da tempo conosciuti, come il gruppo dei capitelli corinzio-italici da via Bocchetto o il colonnato di San Lorenzo, ma anche i frammenti 'dimenticati' nei depositi del Museo Civico e della Soprintendenza Archeologica della Lombardia, noti solo a qualche addetto ai lavori. L'analisi e la conseguente seriazione cronologica di oltre un centinaio di pezzi offrono l'occasione per tentare di squarciare il velo di nebbia che avvolge l'abitato tra l'avanzato II sec. a.C. e i decenni iniziali del III sec. d.C. e di restituire così un riflesso, seppure pallido, di ciò che doveva essere lo spessore architettonico che caratterizzò Mediolanum, antico caput gentis degli Insubri e uno dei principali abitati della Transpadana in età imperiale.
Archeologia medievale a Trezzo sull'Adda. Il sepolcreto longobardo e l'oratorio di san Martino. Le chiese di Santo Stefano e San Michele in Sallianense
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2012
pagine: 744
Dopo l'eccezionale scoperta delle tombe di nobili armati longobardi, possessori di anelli-sigillo aurei, avvenuta negli anni '70 in via delle Rocche a Trezzo sull'Adda, tra il 1989 e il 1991 in località Cascina San Martino è stato riportato alla luce un nucleo funerario forse riconducibile al gruppo famigliare dei 'Signori degli anelli'. Le tombe più prestigiose furono presto monumentalizzate in senso cristiano con la costruzione di un oratorio, che ebbe una lunga vita, con interventi di restauro medievali e moderni. Altri saggi stratigrafici effettuati nel borgo all'interno della chiesa di Santo Stefano hanno permesso di accertare l'antichità del luogo di culto. Le scoperte hanno stimolato una ventennale attività di ricerca, anche in relazione alla migliore conoscenza del territorio e delle dinamiche insediative tra tarda antichità e medioevo. E stato così localizzato, al di fuori dell'odierno abitato, il vicus Salianensis e indagata la relativa chiesa di San Michele, con ogni probabilità edificata in età longobarda e utilizzata fino alla fine del medioevo, quando il villaggio fu abbandonato e la popolazione si concentrò nel borgo in prossimità del castello. Questo volume presenta i risultati degli scavi e lo studio dei reperti rinvenuti, inquadrandoli in uno scenario territoriale ricostruito sulla base delle fonti scritte e cartografiche.
Ricerche archeologiche nei cortili dell'Università Cattolica. La «Signora del sarcofago»: una sepoltura di rango nella necropoli dell'Università Cattolica
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2005
pagine: VIII-368
Fra le sepolture di maggior interesse messe in luce durante gli scavi nell'area dell'Università Cattolica un posto di rilievo spetta al sarcofago rinvenuto nel settembre 1991 ancora sigillato nel settore settentrionale della necropoli. Esso conteneva i resti di una giovane donna, deposta nei decenni iniziali del III secolo d.C. insieme a un ricco corredo. Il seguente volume riunisce diversi contributi e fasi della scoperta: dai dati di scavo ai risultati delle indagini di laboratorio; dai metodi d'analisi più aggiornati sull'identificazione della resina posta nella sepoltura allo studio dei reperti ossei della defunta, all'analisi di tipo archeologico-antiquario sugli oggetti del corredo e sugli elementi del rituale funerario.
Fonti archeologiche e iconografiche per la storia e la cultura degli insediamenti nell'alto Medioevo
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2003
pagine: XII-352
Diversi gruppi di ricerca, legati alle Università di Cagliari, Chieti, Roma "La Sapienza", Roma Tre, Viterbo, del Piemonte Orientale di Vercelli e della Cattolica del Sacro Cuore di Milano, presentano in questo volume i risultati di indagini che abbracciano tutti i campi dell'archeologia medievale in Italia. I complessi processi di trasformazione delle città e delle campagne tra età romana e medioevo sono esemplificati sulla base dei casi di Leopoli-Cencelle e Ferento nel Lazio, del monastero di Bobbio e di alcuni siti abruzzesi, friulani, lombardi, piemontesi e sardi. Le ricerche sui reperti, in particolare ceramici, numismatici, in metallo e sulle tecniche edilizie, offrono un'ampia panoramica dei caratteri dell'artigianato e della cultura artistica medievale, visti anche come esito di competenze tecnologiche e tradizioni culturali specifiche. Epigrafi e manifestazioni figurative sono affrontate nelle loro variegate valenze semantiche. Le problematiche connesse con l'archeologia funeraria; i rapporti tra genti diverse, soprattutto nell'età longobarda; le vie di pellegrinaggio in relazione con l'insediamento; le strutture del potere e l'organizzazione territoriale sono altri temi presi in considerazione. Da questa raccolta di studi emerge con forza il contributo innovativo fornito dalle testimonianze archeologiche alla ricostruzione della storia medievale.
Ricerche archeologiche nei cortili dell'Università Cattolica. Dall'antichità al Medioevo. Aspetti insediativi e manufatti
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2002
pagine: X-200
La sede centrale dell'Università Cattolica, posta nell'antico complesso monastico ambrosiano, di fondazione benedettina (fine VIII secolo) poi passato all'ordine cistercense, è stata interessata dal 1986 al 1998 da una serie di campagne di scavo archeologico collegate ai lavori di ampliamento edilizio dell'Ateneo; una superficie assai ampia (mq 3.500) è stata accuratamente indagata e ha restituito una grande quantità di materiali e dati utili alla ricostruzione della storia di Milano negli ultimi duemila anni. L'area si colloca nell'ambito del suburbio sudoccidentale della città romana, che conosce in epoca medio e tardoimperiale una frequentazione prevalentemente funeraria e che dal IV secolo vede sorgere le prime basiliche cimiteriali cristiane dedicate al culto dei martiri locali. Il volume raccoglie le relazioni tenute in occasione del II e III Seminario di Studi dedicati alle indagini svolte nell'Ateneo e presenta altri temi a queste collegate, relativi agli ambiti cronologici che precedono e seguono l'importante fase funeraria di III-V secolo illustrata nel primo volume della Collana; in particolare aspetti relativi alle più antiche fasi insediative accertate nei cortili del brolo monastico, che prendono avvio a partire dalla seconda metà del I secolo a.C., e testimonianze di età paleocristiana e medievale messe in luce nei saggi presso il Cortile d'onore. Ampio spazio è riservato alle varie classi di manufatti d'uso rinvenuti...
Palazzo Pignano. Dal complesso tardoantico al «Districtus» dell'«Insula fulkerii»
Marilena Casirani
Libro: Copertina morbida
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2015
pagine: 184
Il volume propone per la prima volta l'edizione completa della ricca documentazione storico-archeologica relativa al complesso tardoantico di Palazzo Pignano (CR), edificato intorno alla metà del IV secolo d.C. sui resti di un più antico edificio probabilmente di II secolo d.C. Situato nella porzione meridionale dell'ager bergomensis, in posizione baricentrica rispetto a città di antica fondazione quali Milano, Bergamo, Brescia, Cremona e Laus Pompeia, in un territorio fertile e ricco di acque, il complesso, formato da una lussuosa villa a padiglioni e da un edificio absidato a pianta centrale (la c.d. 'Rotonda'), si estendeva su una superficie di almeno 6 ettari. Non oltre la metà del V secolo esso fu ristrutturato nelle funzioni e nell'apparato decorativo e la 'Rotonda' venne dotata di fonte battesimale e di banco presbiteriale con seggio distinto. La natura del complesso e la qualità degli elementi decorativi, pur nella loro frammentarietà, indicano l'elevatissima condizione sociale dei committenti, da inserire nel novero di influenti possessores cristiani. In età longobarda la villa, in parziale degrado, fu trasformata - con l'integrazione di strutture in materiale deperibile - in un nuovo complesso residenziale presso il quale si rinvenne un anello sigillare in oro di VII secolo con il nome ARICHIS. La 'Rotonda', con il titolo di pieve di S. Martino, proseguì la propria vita fino all'XI secolo quando, insieme alla sua curtis, risulta dipendente dal vescovo di Piacenza.
Ricerche archeologiche nei cortili dell'Università Cattolica. La necropoli tardoantica
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2001
pagine: XVI-258
La sede centrale dell'Università Cattolica, posta nell'antico complesso monastico cistercense di S. Ambrogio, è stata interessata dal 1986 al 1998 da una serie di campagne di scavo archeologico collegate ai lavori di ampliamento edilizio dell'Ateneo; una superficie assai ampia (mq 3.500) è stata accuratamente indagata e ha restituito una grande quantità di materiali e dati utili alla ricostruzione della storia di Milano negli ultimi duemila anni. L'area si colloca nell'ambito del suburbio sudoccidentale della città romana, che conosce in epoca medio e tardoimperiale una frequentazione prevalentemente funeraria e che nel IV secolo vede sorgere le prime basiliche cimiteriali cristiane dedicate al culto dei martiri locali. Il volume affronta lo studio di un consistente nucleo di sepolture (circa 600), databili tra il III e il V secolo, che offre un campione estremamente significativo della popolazione milanese di quel periodo, delle pratiche e dei rituali funerari utilizzati, degli oggetti preziosi e di uso comune circolanti. Con un approccio pluridisciplinare, archeologi, epigrafisti, numismatici, ma anche antropologi, paleopatologi, paleobotanici, discutono i dati restituiti dai depositi stratigrafici alla luce delle prospettive loro peculiari e concorrono alla ricostruzione di un quadro sfaccettato e sinora inedito.