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Vita e Pensiero: Grani di senape

Una grammatica semplice dell'umano

José Tolentino Mendonça

Libro: Libro in brossura

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2021

pagine: 180

Nelle frenesia del vivere moderno rischiamo spesso di perdere quegli elementi che compongono gli atti fondamentali dell'umanità. Scoprendoci quasi "analfabeti" di quel mondo invisibile - eppure concreto - che compone la nostra spiritualità. Il cardinale poeta José Tolentino Mendonça ci offre in questo libro piste di spiritualità per il nostro tempo, sotto forma di un lessico essenziale e semplice, dalla “A” di Altri alla “V” di Vulnerabilità, sotto il comune denominatore della “materialità” dello Spirito. Dio, la fede, la speranza – realtà invisibili – vibrano nella concretezza del quotidiano, perfino nella sua apparente banalità. Il poeta portoghese - noto per il suo stile accattivante prende spunti e immagini da molti registri di linguaggio, in particolare da quello letterario e filosofico - ci parla qui con stile potentemente suggestivo e ispiratore, poetico appunto, utilizzando spesso la forza acuminata dell’aforisma. Perché la poesia, diceva un grande teologo come Hans Urs von Balthasar - citato nel libro -, riflette il sentire cristiano più di tutti i testi di teologia.
15,00 14,25

Abuso di parola, abuso di potere

Josef Pieper

Libro: Copertina morbida

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2020

pagine: 72

In tempi di eccessi comunicativi, di crescente irresponsabilità nei confronti della verità di ciò che diciamo e che ci viene detto, un filosofo del secolo scorso, raffinato studioso ed eccezionale divulgatore del pensiero classico, chiarisce con toni inaspettatamente profetici il percorso che ha portato a fare dell'abuso di parola il mezzo privilegiato dell'abuso di potere. Lo avevano già teorizzato fin dall'antica Grecia i sofisti, che utilizzavano la retorica per ottenere il consenso politico persuadendo anche a prezzo della verità. Ma questa corruzione della parola - la sostituzione dell'apparenza alla verità e la distruzione del dialogo leale - è un rischio storico permanente, che ha affinato sempre più le sue tecniche divenendo propaganda al servizio della tirannia e del totalitarismo, fino a lasciare spazio alla violenza, non più solo verbale. Anche se questi meccanismi sono oggi meno espliciti, non è difficile riconoscere le patologie della comunicazione del tempo presente: la prigione del virtuale, che ha svuotato le relazioni con gli altri; la noncuranza verso ciò che è vero; l'asservimento alle logiche di un potere che oggi è economico, finanziario, tecnocratico... Su questo crinale incerto, con il rischio concreto che la corruzione della parola diventi corruzione dell'umano, Pieper non si limita però a raccomandare un galateo delle parole. Forte della grande lezione dei classici ancora in grado di offrire percorsi fecondi di riflessione, egli formula qui l'invito più semplice e fondamentale: occorre tornare a prendersi cura delle parole, del loro significato che rende riconoscibile la verità, del dialogo che non ha altro fine se non lo scambio sincero. Perché una comunicazione leale verso le persone e la verità delle cose è l'habitat fertile dell'umano, ciò che ci dà senso. Come dice Roberto Mancini nella sua Prefazione: «Ascoltare e parlare sono esperienze irriconducibili al mercato e ai circuiti del potere, dunque custodire la loro autenticità è decisivo per salvare la libertà di tutti». Prefazione di Roberto Mancini.
11,00 10,45

La fuga davanti a Dio

Max Picard

Libro: Libro rilegato

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2019

pagine: XXV-150

L’individuo deve ricrearsi la fede con un atto di decisione; perché la fuga, non più la fede, esiste oggi come mondo oggettivo. La fuga davanti a Dio è un pamphlet scritto nel 1934, in piena epoca nazista. In un clima storico in cui si assiste all’affermarsi dell’industrialismo e del dominio tecnologico della macchina, del culto futuristico della velocità, al disfarsi dei legami sociali, alle mattanze dei totalitarismi e delle guerre mondiali, Picard descrive la fuga dell’umanità dalla divinità, dal fondamento dell’essere, dal paradigma stesso dell’esistenza. La sua diagnosi è netta: «Nel mondo della fuga l’uomo non esiste come singolo essere delimitato, ma come coacervo di sensazioni, volontà e azioni continuamente mutevoli». La critica di Picard risuona oggi lungimirante e visionaria. La sua analisi della mobilità inesausta, dell’accelerazione della vita e del continuo cambiamento dei rapporti tra gli esseri umani individua problematiche sollevate da filosofi come Morin, Baudrillard, Virilio, Debord. La sua descrizione del dissolvimento dell’oggettività e dell’avvento di una realtà virtuale e fantasmagorica costituita da grumi di materiali informativi fluttuanti in un continuum di immagini, ci ricorda la società liquida di Bauman e il dominio planetario della rete. La lezione di Picard oggi assume un valore particolare in riferimento al cuore stesso delle sue riflessioni: ricentrare l’essere umano intorno ad alcuni nuclei essenziali e imprescindibili, per riconoscere il mondo come donazione, ma anche per riaffermare le ragioni neglette di un principio di umanità da opporre alle forze omologanti che oggi sembrano imporsi su scala planetaria. Come scrive Hermann Hesse nel testo che lo accompagna: «Molte sono le ragioni che rendono importante questo libro… È un’opera spaventosa e confortante allo stesso tempo, ma lasciamo che il libro parli da sé. Prefazione di Jean-Luc Egger.
15,00 14,25

Rembrandt a Emmaus

Max Milner

Libro: Copertina rigida

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2018

pagine: 127

Rembrandt aveva appena 22 anni quando dipinse, su un piccolo pannello di legno di una quarantina di centimetri di lato, l'incontro di Gesù con i due discepoli a Emmaus. Era il 1628 e da allora egli tornerà più volte a illustrare quella scena, in disegni, incisioni e altri dipinti: una vera ossessione, in parte condivisa dai più grandi artisti dell'età rinascimentale e barocca (da Caravaggio a Rubens, Tiziano, Tintoretto, Veronese...). Proprio quel piccolo dipinto giovanile, oggi al Museo Jacquemart-André di Parigi, smuove la curiosità di Max Milner verso la sfida lanciata all'immaginario pittorico dal brano evangelico. Come può un'immagine 'fissa' dar conto di un'atmosfera che è allo stesso tempo familiare (una cena condivisa) e folgorante (la rivelazione del Cristo risorto)? Come tenere insieme la luce malinconica del «giorno che volge al declino» e l'accecante sparizione divina? Come fissare quel fremito di instabilità che riflette le reazioni dei discepoli nel passare dall'incredulità alla fede? E non si tratta solo di una sfida 'tecnica', di virtuosismo nel tradurre un racconto verbale in racconto visuale. L'incontro di Emmaus interroga i pittori circa la rappresentazione di un mistero che svela una vicinanza laddove si pensava un'assenza, e fa capire che bisogna rinunciare a ciò che si crede di vedere per accedere a una verità che salva. Milner ci mostra qui le diverse scelte dei grandi artisti, giocate nei cambi di luce e di postura, perfino nei dettagli più minuti (la sedia rovesciata, il tovagliolo che cade, il coltello in equilibrio...). Per tornare, infine, alla geniale soluzione del giovane Rembrandt, con l'impatto mozzafiato del controluce, che rende il Cristo a un tempo potente e labile, definito ed enigmatico. Presenza e, insieme, promessa: il che è, precisamente, la sfida dell'arte.
14,00 13,30

Elogio della sete

José Tolentino Mendonça

Libro: Libro in brossura

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2018

pagine: 144

Tutti sanno cosa vuol dire avere sete. È un’esperienza comune a ogni essere vivente, eppure possiede molteplici sfaccettature. Rimanda a significati di concretezza fisiologica come di tensione simbolica. Dice di bisogni e di desideri. Di vuoto e di slancio verso il pieno. Di tristezza e di morte come di ricerca attiva della freschezza di una sorgente. Avere sete e dissetarsi: di questo parla José Tolentino Mendonça nelle sue riflessioni che hanno guidato gli esercizi spirituali nel tempo di Quaresima per papa Francesco e la Curia romana, e che ora sono qui raccolte. C’è la sete vera, quella delle periferie del mondo, la sete di cui si muore, e c’è la sete che è dolore dell’anima, vulnerabilità estrema di una vita che non trova via d’uscita. C’è la sete che è malattia dell’essere sempre insoddisfatti, prigionieri della mercificazione del desiderio, ma c’è anche la sete che fa muovere, che diventa spinta per un nuovo viaggio esistenziale. È soprattutto questo, l’opportunità di crescita umana e spirituale offerta dalla sete, che a Tolentino preme sottolineare, ricercandone le tracce nelle Scritture come nella letteratura e nella poesia. Dalla samaritana che nel dialogo con Gesù scopre che non è dell’acqua del pozzo che ha sete, al desiderio di vedere il volto di Dio come sete viscerale di tutto il creato; dalla sete del Crocifisso che è sete degli uomini, alla beatitudine della sete che amplifica il nostro desiderio, la nostra ricerca di Dio. Fino alla scoperta del dono che la sete ci fa, l’acqua viva dello Spirito, e alla consolazione senza pari che proviamo nell’abbraccio dell’ultima frase di Gesù contenuta nelle Scritture, nel Libro dell’Apocalisse: «Chi ha sete, venga».
14,00 13,30

Europa ritrovata. Geografie e miti del vecchio continente

Carlo Ossola

Libro: Copertina rigida

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2017

pagine: 240

L'Europa ci appare oggi come un mosaico di lingue, confessioni religiose, nazioni; teatro storico di guerre, scismi e frontiere, essa è nondimeno un patrimonio di civiltà condiviso, che permane tessuto vivo, testimone della feconda pluralità delle tradizioni che la animano. Il viaggio che Carlo Ossola propone al lettore è un itinerario di luoghi emblematici - anche meno noti - di questo convivere di simboli che fanno ricca l'Europa nel tempo e nello spazio, da Odessa a Belém, da Otranto a Glendalough, ritrovando segnacoli di un immaginario nel quale ancora ci riconosciamo. Al fascino dei luoghi si aggiunge poi una ricognizione dei miti che hanno raccolto in sintesi cartografie della mente e dei sogni europei: Ulisse e Enea, l'anelito della ricerca e insieme l'obbligo della responsabilità; Eros e Psiche, nell'intreccio solidale degli impulsi umani: corpo e anima, amore e desiderio, vicenda terrena e destino divino; l'unità di tempo e luogo nell'agire, di ascendenza aristotelica, che il XX secolo ha messo in discussione, aprendo nuovi orizzonti nelle scienze e nuove aporie nella società; e da ultimo la vicenda millenaria di una formula, di miracoli e di interdetti, che approda - a un secolo dalla rivoluzione d'ottobre - al mausoleo di Lenin. Geografie e miti che richiamano alla persistente unità d'Europa, che ci guarda e ci chiede di essere riconosciuta.
18,00 17,10

Chiamate in attesa

José Tolentino Mendonça

Libro: Cartonato

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2016

pagine: 164

Che cosa hanno in comune Hannah Arendt e Springsteen? Pasolini e le librerie d'occasione di Bogotà? I graffiti di Pompei e la farfalla Monarca a rischio di estinzione? Stanno tutti, da protagonisti e portatori di senso, in questo piccolo libro che in realtà è una vera e propria miniera di spunti per vivere con gusto la normalità di ogni giorno: la grazia dell'istante accolto per quello che è, l'esperienza della casa, il possesso e l'uso delle cose, l'arte di perdere tempo giocando, la capacità di condividere il silenzio, il sapore dell'infanzia, la sapienza dei percorsi tortuosi, la libertà di abitare il presente e incontrare le sue voci, il sale della vita nelle piccole gioie. Ancora una volta José Tolentino Mendonça, il teologo poeta portoghese, non ci delude e ci aiuta ad aprirci alle domande esistenziali, quelle che spesso non riusciamo neppure a formulare con le parole; a lasciarle agire dentro di noi come un dono che ci è dato e non come l'ombra di un debito verso noi stessi. Come ?chiamate in attesa', appunto: le più preziose, quelle che aprono un varco per congiungere l'istante di adesso a ciò che è da sempre, per unire la semplice parte che vediamo alla totalità che non riusciamo a vedere.
13,00 12,35

Italo Calvino. L'invisibile e il suo dove

Carlo Ossola

Libro: Copertina rigida

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2016

pagine: 120

Nell'arco di 10 capitoli viene ripercorso tutto l'itinerario creativo di questo classico della cultura del Novecento e della letteratura italiana tutta: dall'opera di esordio (Il sentiero dei nidi di ragno, 1947) alla trilogia fantastica (Il visconte dimezzato, Il barone rampante, Il cavaliere inesistente) al Calvino 'moralista' delle Città invisibili e di Palomar, fino all'ultimo delle Lezioni americane. In Calvino, afferma Ossola, la tendenza al realismo e quella al fantastico ("l'alleanza del meraviglioso con l'aritmetica") esprimono uno spirito che colloca l'invenzione letteraria in equilibrio perfetto con il meditare filosofico e l'impegno etico e storico. "Calvino ha saputo dar forma a una lingua capace dell'universo, precisa, esatta e tuttavia senza confini, classica nel conferire il primato alle idee, il posto giusto agli oggetti, alle forme, ai tempi, allo sguardo che li mette in prospettiva. Come la sua lingua, egli è il nostro classico del Novecento, nella sua capacità di cancellare tutto l'inessenziale, per ottenere il dono supremo dell'arte". Seguendo la ricerca stessa di Calvino, Ossola esplora i suoi universi e le sue particolarità, inoltrandosi in quella meravigliosa, inquieta e infinita "collezione di sabbia" che è la sua opera. Ne emerge la figura di uno scrittore che ha saputo prevedere le aporie del XXI secolo; di uno scrutatore dell'universo e della singolarità di ciascuno di noi...
13,00 12,35

Sendino muore

Pablo D'Ors

Libro: Copertina morbida

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2015

pagine: 77

África Sendino è un medico. Un giorno Sendino si ammala. Scopre di avere un tumore incurabile e il suo cammino verso la morte ha una brusca impennata. Ma questa esperienza, per Pablo e per chi le sta accanto, diventa un'esperienza affascinante, esemplare. Perché Sendino affronta la malattia con un'eleganza che evoca una vita interiore straordinaria. E Sendino scrive, annota su un diario pensieri e minute su sé e la sua vita mangiata dal cancro. Vuole farne un libro. Ma quando si accorge che non l'avrebbe mai visto, quel libro, chiede a Pablo di prendersene carico. Pablo fa di più. Ci mette se stesso. E in queste pagine racconta Sendino, quella parte della sua vita passata accanto a lei, e la vera eredità che Sendino ci lascia.
10,00 9,50

Biografia del silenzio

Pablo D'Ors

Libro: Libro rilegato

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2014

pagine: 98

Anche il silenzio ha una sua biografia, quella scritta nella vita di chi si dedica alla meditazione. Come Pablo d'Ors, che in queste pagine ci racconta la sua avventura negli spazi della quiete silenziosa. Decidersi per questo viaggio significa abbandonare lo stato in cui sono immersi i nostri giorni, quell'atmosfera tossica di affanno, ricerca di emozioni, intorpidimento e, soprattutto, paura della vita. "Viviamo, sì, ma molto spesso siamo morti". Fermarsi e rimanere in silenzio, coltivando l'attenzione a sé e alla vita che accade: questa pratica fa incontrare deserti interiori, miraggi, spaesamenti; conosce la fatica, il tedio, la distrazione. Ma perseverare genera misteriosamente, in tempi e modi non prevedibili, frutti insperati: non solo una pace profonda e il contatto con l'io autentico, ma soprattutto un'intensa partecipazione alla vita così come ci viene incontro. Diversamente dai nostri sogni, la realtà non delude mai. "Non c'è nulla da inventare, basta ricevere quello che la vita ha inventato per noi". L'incontro fiducioso e perseverante con il maestro interiore ci insegna che vivere in modo diverso è possibile, che ogni vera ricerca ci porta nel luogo dove già ci troviamo, per apprezzarlo con occhi nuovi. Rinascere a questa gioia è semplice e alla portata di tutti.
12,00 11,40

Memoria del limite. La condizione umana nella società postmortale

Luciano Manicardi

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2010

pagine: 144

È a partire dalla coscienza della morte che l'uomo si comprende e si relaziona al mondo e agli altri. Perché proprio nel porre un limite alla vita, la morte le dà forma e possibilità di senso. Solo ciò che muore è vivo, mentre ciò che non muore, neppure vive. La certezza della morte (incerta omnia, sola mors certa, nelle parole di sant'Agostino), da sempre alla base della cultura umana, è oggi posta radicalmente in discussione in Occidente, in quella che i sociologi chiamano la società postmortale, una società insofferente dei limiti, che grazie alla tecnica e al progresso medico tenta di far indietreggiare la morte, di intervenire sulle sue cause, di modificarne le frontiere, di spingere sempre oltre i limiti della longevità umana. Davanti allo scenario di un'umanità che può pensarsi a-mortale, Luciano Manicardi si interroga sulle conseguenze di questa rimozione. Che cosa è diventata la morte? Ma soprattutto chi siamo diventati noi, se la morte non è più memoria del limite? Non c'è il rischio che nutrendo il sogno dell'onnipotenza l'uomo contemporaneo si trovi ancora più solo e smarrito di fronte alla morte? Proprio a questo crocevia occorre recuperare la sapienza che nasce dal riconoscimento del limite, non solo come fine, ma anche come confine, soglia, e dunque possibilità di un nuovo inizio.
13,00 12,35

Dare luogo alla grazia. Sugli spazi della liturgia

Giuliano Zanchi

Libro: Libro in brossura

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2025

pagine: 145

I luoghi della liturgia cristiana dovrebbero essere spazi ricchi di senso, perché ospitano l'incontro della comunità dei credenti con Gesù. Non sono spazi meramente funzionali: è lì che si dà luogo alla grazia, mediante azioni e spazi compatibili alla densità simbolica e al peso spirituale della liturgia. Spesso però gli spazi liturgici paiono irrilevanti, o perché semplicemente brutti o, viceversa, per l'incapacità di coglierne il significato. Giuliano Zanchi, sacerdote, teologo ed esperto di estetica, ha creato così una piccola guida per illuminare il senso dei diversi ambiti in cui il rito si dispiega, nel loro alterno configurarsi lungo la storia cristiana: lo spazio dell'assemblea, l'ambone dove la parola di Dio viene proclamata, l'altare, la soglia tra l'interno e l'esterno della chiesa, il battistero, le luci, ecc.
14,00 13,30

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