Zamorani: Storia
L'antisemitismo dei poveri
Guido Fubini
Libro: Copertina morbida
editore: Zamorani
anno edizione: 2018
pagine: 112
Guido Fubini (1924-2010) ha sviluppato in questo libro una serie di considerazioni sull'antisemitismo. Il ragionamento va diritto al cuore dei problemi, organizzandosi intorno a tre questioni principali. Al primo posto viene Israele o, più esattamente, la forte preoccupazione per il "rifiuto di Israele" indicato come forma specifica di una più generale ostilità contro gli ebrei. Il se-condo centro di attenzione è dato dall'antisemitismo di sinistra. Il terzo è costituito dalla politica antiebraica del fascismo italiano avviata nel 1938. A partire dai tre nodi appena indicati il discorso si apre in molte direzioni, illuminando le varie facce dell'antisemitismo contemporaneo: dagli Stati Uniti all'Europa, al contesto arabo-islamico, allo stesso mondo ebraico e a quello israeliano. Fubini si adopera a contrastare l'illusione che le classi diseredate siano necessariamente portatrici di istanze progressive, quando viceversa possono spesso essere proprio i più deboli, i "poveri", la forza trainante dell'antisemitismo. Corredano il volume la Presentazione di Fabio Levi, la Prefazione di Alberto Cavaglion e una Nota di Marco Brunazzi.
Alla fiera di Tantah. Il sionista che amava l'islam: Raffaele Ottolenghi (1860-1917)
Marco Francesco Dolermo
Libro: Copertina morbida
editore: Zamorani
anno edizione: 2017
pagine: 271
Il volume è dedicato alla figura di Raffaele Ottolenghi, intellettuale, avvocato, diplomatico, filantropo, militante politico, studioso della cultura e della religione orientale. Attivo esponente del Partito Socialista collaborò a riviste e giornali tra cui "Critica sociale" e "l'Avanti!". In seguito al suo soggiorno al Cairo acquisì una profonda conoscenza dei problemi africani e asiatici; unì agli interessi politico-storici quelli filososofici e religiosi che trattò in molti scritti, tra i quali l'opera più importante: i tre volumi di Voci d'Oriente. Collaboratore di molte riviste culturali, sviluppò una riflessione personale in una forma di sionismo spirituale e, avverso ai simboli e al linguaggio del potere, critico nei confronti del progetto statuale in Palestina di Theodor Herzl, ritenne che l'esistenza di Israele non potesse essere disgiunta dalla presenza mussulmana che da secoli intrecciava la propria cultura con quella ebraica. Nel libro di Marco Dolermo, che riporta un'analisi molto ampia della vita e delle opere di Ottolenghi, sono ripubblicati alcuni scritti significativi di difficile reperibilità, assieme a un'ampia collazione delle sue pubblicazioni.
L'informazione rifiutata. La Svizzera dal 1938 al 1945 di fronte al nazismo e alle notizie del genocidio degli ebrei
Silvana Calvo
Libro: Copertina morbida
editore: Zamorani
anno edizione: 2017
pagine: 359
Questo libro si occupa della diffusione e dell'accoglienza in Svizzera delle notizie sul genocidio degli ebrei ad opera della Germania hitleriana, dalla sua preparazione fino agli esiti più ampi e tragici dal 1938 fino al 1945. L'informazione su questo tema nel paese neutrale al centro dell'Europa in guerra non fu uniforme: il notiziario radiofonico, il cinegiornale, la stampa e l'esercito la gestirono in modo differente e articolato; in un quadro in continuo mutamento per l'evoluzione del conflitto e dei rapporti di forza tra i diversi schieramenti nella Confederazione - tra chi pensava che si dovesse scendere a patti con i tedeschi e chi invece metteva al primo posto la difesa della sovranità nazionale. Le notizie sulla Shoah circolavano dunque ampiamente e in tempo reale, grazie anche a personalità ebraiche come Benjamin Sagalowitz e Gerhart Riegner, al Pastore Paul Vogt o a un giornalista socialista come Otto Pünter. Malgrado la censura, giornali quali «Libera Stampa» di Lugano riuscivano non solo a dare un'informazione puntuale, ma anche a presentare i fatti in modo da contrastare la tendenza dei lettori a non voler vedere quanto pure avevano sotto i loro occhi.
Mussolini contro gli ebrei. Cronaca dell'elaborazione delle leggi del 1938
Michele Sarfatti
Libro: Copertina morbida
editore: Zamorani
anno edizione: 2017
pagine: 221
Questo libro documenta e interpreta le prese di posizione antiebraiche di Mussolini nel corso del 1938 e ricostruisce come egli giunse a definire la legislazione persecutoria varata in settembre-novembre dal governo fascista col consenso del re. L'analisi delle numerose testimonianze documentarie consente di chiarire vari nodi problematici rimasti finora irrisolti o celati, di evidenziare gli ampi spazi di originalità e radicalità che contrassegnarono l'operato antiebraico di Mussolini, di misurare la profondità della ferita da lui inferta agli ebrei e a tutto il paese. La prima edizione di questo studio è stata pubblicata nel 1994. Essa contribuì a creare una nuova consapevolezza tra gli studiosi e nell'insieme della società, interessata a conoscere e comprendere quella importante pagina del passato. Questa nuova edizione ampliata, mentre conferma l'impianto della prima, contiene numerosi arricchimenti documentari e un generale aggiornamento del testo, che ne rafforzano l'attualità.
L'apporto degli ebrei all'assistenza sanitaria sul fronte della Grande Guerra. Atti del Convegno Trieste, 8 maggio 2016
Libro: Copertina morbida
editore: Zamorani
anno edizione: 2017
pagine: 191
Nel libro gli Atti del Convegno svoltosi a Trieste l'8 maggio 2016, con un ampio apparato illustrativo, sull'apporto ebraico alla sanità nell'esercito italiano nella Prima Guerra Mondiale. L'argomento è esaminato nei suoi vari aspetti: da quelli quantitativi e di distribuzione nei gradi e nelle funzioni dell'esercito, alla presenza di medici di grande valore (tra cui Alessandro Lustig, Giuseppe Levi, Guido Aronne Mendes, Enrico Modigliani, Marco Levi Bianchini), alla partecipazione di molti ebrei come volontari nell'esercito italiano e di altri, allora sudditi dell'impero (come i triestini Edoardo Weiss e Giulio Ascoli) sul fronte opposto, vivendo complesse e drammatiche vicende di appartenenza, di richiami all'irredentismo e di adesione al sionismo. Alcuni saggi ricordano le innovazioni scientifiche apportate durante il conflitto e l'impegno nella didattica sanitaria. Non mancano dati e riflessioni sull'analoga esperienza in quegli anni dell'ebraismo francese al fronte e l'analisi della presenza femminile. Chiude il volume un elenco di medici, paramedici e infermiere, oltre a militari in sanità e rabbini, che si sono impegnati sul fronte italiano durante la Grande Guerra.
Magistri, scholares, doctores. Il mondo universitario a Torino nel Quattrocento
Irma Naso
Libro: Copertina rigida
editore: Zamorani
anno edizione: 2016
pagine: 166
Il libro ripercorre la storia dell'Università di Torino dalla fondazione nel 1404 fino all'inizio del secolo XVI. Alle difficoltà iniziali segue nel pieno Quattrocento una fase caratterizzata da maggiore dinamismo e stabilità istituzionale, ma sempre alternando fasi più fortunate a momenti di sensibile declino. Per i decenni centrali del secolo i documenti segnalano un incremento del numero delle cattedre che trova riscontro nella crescita della popolazione studentesca. Quei giovani scolari forestieri trasferiti nella Torino tardomedievale ne animano con la loro presenza la vita sociale in vario modo. Ai riti e alle cerimonie di laurea, solenne palcoscenico per maestri e dottori delle tre facoltà, (diritto, arti e medicina, teologia) fanno eco le rivendicazioni da parte del mondo universitario dei tradizionali privilegi fiscali e giuridici. Con il sostegno del potere signorile gli studenti invocano dall'amministrazione comunale soluzioni a problemi concreti, come quello dell'ospitalità, che incessantemente affiora nelle fonti del tempo quale motivo di contestazioni anche vivaci, quando non violente: problemi dell'università dei secoli passati, problemi dell'università di oggi.
Costruire l'immaginario fascista. Gli inviati del «popolo d'Italia» alla scoperta dell'altrove (1922-1943)
Alessia Pedio
Libro: Libro in brossura
editore: Zamorani
anno edizione: 2013
pagine: 240
"Il Popolo d'Italia" è il giornale che, dalla Marcia su Roma al 25 luglio 1943, nella sua veste di vetrina ufficiale del fascismo può essere considerato lo "specchio" di un insieme di questioni: dalle aspirazioni e dai contenuti della politica culturale del regime alle strategie per creare il consenso nell'opinione pubblica. Nel libro vengono analizzati i modelli e i paradigmi più diffusi nella rappresentazione dell'"altro", dell'"altrove" e degli italiani stessi, attraverso gli articoli apparsi per lo più in terza pagina. I loro autori (fra cui Appelius, Ardemagni, Barzini, Ciarlantini, Cipolla) vi divulgarono una "presunzione di conoscenza" racchiusa in immagini schematiche, a volte paradossali o in interpretazioni strumentalmente ideologizzate di fenomeni e realtà che, per la loro lontananza geografica, venivano banalmente percepiti come esotici o inaccessibili all'uomo occidentale. Concepito come una parte non irrilevante del primo grande progetto di educazione nazionale, "Il Popolo d'Italia" permette così di aggiungere un ulteriore tassello all'interpretazione dell'ideologia fascista e contribuisce a far cogliere quest'ultima nelle sue molteplici pieghe e sfaccettature.
Deportati italiani nel lager di Majdanek
Antonella Filippi, Lino Ferracin
Libro: Copertina morbida
editore: Zamorani
anno edizione: 2013
pagine: 297
Tra la fine del 1943 e il '44, nella Polonia occupata dalle truppe tedesche, molti deportati italiani - in gran parte militari - furono imprigionati nel lager di Majdanek, vicino a Lublino; gli autori del libro ne hanno identificati, partendo dai documenti conservati nel Museo del campo, ben 227, a ognuno dei quali hanno dedicato una scheda biografica che ne ricostruisce i percorsi attraverso il sistema concentrazionario nazista. Dopo la descrizione, nel contributo al volume di Tomasz Kranz - attuale direttore del Museo di Majdanek -, della storia di questo importante lager, un capitolo è dedicato all'analisi dei trasporti dei deportati (dall'Italia e tra i campi di prigionia in Germania e nei Paesi occupati), di alcune decine dei quali vengono poi approfondite le vicende in base alle testimonianze che è stato possibile ritrovare. Segue la ricostruzione della conoscenza di Majdanek in Italia; infine sono proposte al lettore le memorie di Carmelo Arno Marino, uno dei pochi che riuscirono a fare ritorno e che ci ha lasciato, in un testo di estrema vivezza, la descrizione di una vicenda esemplare della deportazione. Il libro è corredato dalle riproduzioni di documenti e fotografie.
Angelo Donati e la «questione ebraica» nella Francia occupata dall'esercito italiano
Luca Fenoglio
Libro: Copertina morbida
editore: Zamorani
anno edizione: 2013
pagine: 192
Nell'ambito degli studi sulla persecuzione antiebraica nell'Italia fascista, la controversa questione della non avvenuta collaborazione italiana alla Shoah nei territori occupati dall'esercito prima dell'8 settembre 1943 ha rappresentato e rappresenta tutt'oggi uno dei temi più dibattuti dagli storici, in Italia e all'estero. Il libro di Luca Fenoglio s'inserisce in questo dibattito offrendo al lettore e agli studiosi un punto di vista inedito sulla questione: quello dell'ebreo italiano Angelo Donati il quale, durante i dieci mesi dell'occupazione italiana nella Francia meridionale, si adoperò in prima persona per impedire che alcune migliaia di suoi correligionari cadessero in mano ai nazisti, i principali alleati degli italiani. A partire dalla straordinaria, ma spesso trascurata, azione di Donati, il libro di Fenoglio, ricco di documentazione inedita, apporta un contributo originale al dibattito storiografico, proponendo nuove prospettive d'analisi, e al tempo stesso gettando luce su una figura, quella di Donati, per lungo tempo avvolta da un alone di leggenda.
Le parole della frutta. Storia, saperi, immagini tra medioevo ed età contemporanea
Libro: Copertina rigida
editore: Zamorani
anno edizione: 2012
pagine: 256
Argomento di studio abbastanza trascurato dalla storiografia, la frutta rivela in questo libro l'importante ruolo che essa assume nei diversi ambiti culturali, indagati in una inedita prospettiva diacronica, attraverso il contributo di autorevoli studiosi. Nel ventaglio di proposte tematiche che attingono a fonti eterogenee (documentarie, scientifiche, letterarie, iconografiche) affiora l'importanza della frutta nella storia del pensiero medico-dietetico, delle pratiche gastronomiche, della letteratura e dell'arte, con una lettura che mette in luce aspetti giuridici, simbolici, religiosi, economici, paesaggistici, botanici, fino a rimarcare l'utilità della salvaguardia di antiche cultivar. Se gli specialisti potranno ricavare suggestioni e stimoli per nuove e ancora più puntuali ricerche intorno alle 'storie' della frutta, il lettore attento si sorprenderà di trovare risposta a curiosità e interrogativi quali, ad esempio, la tipologia degli alberi fruttiferi coltivati nei secoli passati, il significato simbolico di certi frutti a partire dalla mela di Biancaneve, l'uso delle differenti varietà di frutta nelle cucine e sulle mense monastiche o sulle ricche tavole aristocratiche.
A un passo dalla salvezza. La politica svizzera di respingimento degli ebrei durante le persecuzioni 1933-1945
Silvana Calvo
Libro: Copertina morbida
editore: Zamorani
anno edizione: 2010
pagine: 289
Punto di partenza è una lettera inviata il 7 settembre 1942 dalle scolare della 2.C della Sekundarschule di Rorschach, in Svizzera, al Governo Federale per protestare contro i frequenti respingimenti ai confini dei profughi ebrei che cercavano scampo dalla persecuzione nazista. Nel libro vengono descritti l'effetto della presa di posizione delle ragazze e le reazioni dei Consiglieri, contestualizzando la vicenda con l'analisi della situazione dal 1933 al 1945 e della politica di asilo dei profughi, soprattutto degli ebrei, da parte della Confederazione. Si mostra così in quale modo e con quali mezzi tale politica è stata realizzata e quali furono le argomentazioni a monte delle decisioni adottate, che portarono ad un'accoglienza estremamente limitata di fronte alla tragica situazione dei perseguitati che si presentavano ai confini.
Studio e poteri. Università, istituzioni e cultura a Vercelli fra XIII e XIV secolo
Paolo Rosso
Libro: Copertina rigida
editore: Zamorani
anno edizione: 2010
pagine: 320
La fondazione di una università è sempre il risultato di una convergenza di aspetti culturali e di progetti politici. Gli attori della convenzione stipulata a Padova nel 1228 tra i delegati del comune di Vercelli e i rappresentanti della corporazione degli studenti, che portò per alcuni decenni all'attività di una università nella città, furono molteplici: non solo il comune, tra i più importanti dell'Italia settentrionale, ma anche le autorità politiche superiori (l'impero e poi i Visconti, nell'ultima fase) e le istituzioni ecclesiastiche cittadine. Questo saggio ricostruisce l'impianto istituzionale assunto dallo Studium generale in una fase ancora sperimentale dell'organismo universitario, e il suo ruolo come centro di formazione per gli esponenti delle maggiori famiglie cittadine e della piccola nobiltà rurale e urbana cui si aggiunsero, dalla metà del Trecento, anche le dinastie dell'antica nobiltà che aspiravano a esercitare le professioni intellettuali, in particolare quelle giuridiche, andando in buona parte a costituire una importante componente dell'area di reclutamento dei quadri delle amministrazioni laiche ed ecclesiastiche.