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Adelphi: La collana dei casi

Il cervello autistico

Temple Grandin, Richard Panek

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 2014

pagine: 272

Nel 1947, quando è nata Temple Grandin, l'autismo era stato appena battezzato e descritto da due psichiatri, che lo leggevano da prospettive pressoché opposte: Leo Kanner sembrava considerarlo un'irreparabile tragedia, mentre Hans Asperger era convinto che potesse essere compensato da qualche aspetto positivo, ad esempio una particolare originalità del pensiero e dell'esperienza, che con il tempo avrebbe magari condotto a conquiste eccezionali. Oggi, a distanza di settant'anni, il disturbo dello spettro autistico è più diffuso che mai, e viene diagnosticato a un bambino su ottantotto. Nel frattempo, tuttavia, gli studi si sono spostati dalla mente autistica al cervello autistico, dai reami della psicologia - che in passato colpevolizzava le "madri frigorifero" per carenza d'affettività - a quelli della neurologia e della genetica. Intessendo la sua esperienza personale con l'illustrazione delle ultime ricerche sulle cause e i trattamenti del disturbo, Temple Grandin, coadiuvata da Richard Panek, ci introduce agli avanzamenti del neuroimaging a risonanza magnetica e agli effetti trasformativi indotti dal nuovo approccio terapeutico mirato ai singoli sintomi che sta sostituendo le diagnosi "a taglia unica" di un tempo. Ma soprattutto ci aiuta a percepire l'autismo come modalità esistenziale alternativa...
24,00 22,80

Atlantico

Simon Winchester

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2013

pagine: 484

Per secoli l'uomo si è rifiutato di affrontare il mare grigio, roboante e tempestoso che si estendeva al di là delle Colonne d'Ercole, abitato da mostri terrificanti come le Gorgoni e i Giganti Centimani o da razze bizzarre come i Cimmeri, gli Etiopi e i Pigmei; solo i Fenici, avidi e temerari, osarono sfidare quelle acque alla ricerca di un mollusco da cui estrarre il colore più ambito dalle élite di potere dell'età classica. Oggi l'Atlantico, nella percezione di molti, non è altro che un piccolo inconveniente, che dura giusto il tempo di un paio di film proiettati durante un volo intercontinentale. Fra questi due estremi sono intercorsi duemilacinquecento anni di esplorazioni, guerre, commerci e disastri, attraverso i quali l'oceano ha plasmato le ambizioni e la condotta di marinai, scienziati, mercanti e soldati, venendo visto, a seconda delle circostanze e della sorte, come un alleato o un nemico, una risorsa o un pericolo. Simon Winchester racconta l'ultra millenaria relazione fra l'Atlantico e gli esseri umani - predatori vichinghi e monaci irlandesi, cacciatori di balene e mercanti di schiavi, posatori di cavi e pirati -, mescolando storia e aneddoto, geografia e ricordi personali, scienza e affabulazione. Il risultato è un'epopea del "mare interno della civiltà occidentale" maestosa, sorprendente, burrascosa, cangiante - quasi quanto l'oceano stesso.
32,00 30,40

L'alternativa nomade. Lettere 1948-1989

Bruce Chatwin

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2013

pagine: 495

"Perché divento irrequieto dopo un mese nello stesso posto, insopportabile dopo due?". Siamo nel febbraio del 1969: Bruce Chatwin ha rassegnato da tre anni le dimissioni da Sotheby's e ha appena deciso di abbandonare gli studi di Archeologia. Nonostante l'iniziale entusiasmo e il talento dimostrato in entrambi i campi, si è convinto che "il cambiamento" sia "l'unica cosa per cui valga la pena vivere"; per questo scrive una lettera all'editore Tom Maschler in cui abbozza le sue idee per una storia del nomadismo - argomento che sente quanto mai affine. Il titolo è già pronto: "L'alternativa nomade". Da questo momento in poi Chatwin consacrerà la sua esistenza al viaggio e alla scrittura. Una vita in perpetuo movimento, che avrà come corollario una corrispondenza smisurata, per la gran parte raccolta in questo libro curato dall'amico Nicholas Shakespeare e arricchito dalle note laconiche, affilate e amorevoli della moglie Elizabeth. Scritte a partire dai sette anni, destinate ai genitori, alla moglie e agli amici, le lettere di Chatwin svelano sul loro autore molto più di quanto lui fosse disposto a lasciare affiorare nei suoi libri. Ma non compongono propriamente un'autobiografia involontaria: leggendole si ha semmai l'impressione di seguire in presa diretta la voce di un narratore naturale, di un cercatore di storie, che seppe fare del suo impulso al mutamento e della sua inappagabile avidità di conoscenze un'opera d'arte.
26,00 24,70

Imperi dell'Indo. La storia di un fiume

Alice Albinia

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2013

pagine: 493

"Imperi dell'Indo" è il resoconto dell'audace viaggio solitario lungo il "Fiume dei Fiumi", dalla foce alla sorgente, compiuto da Alice Albinia a ventinove anni: più di tremila chilometri attraverso paesi, panorami e popoli osservati con sguardo empatico, in un pellegrinaggio avventuroso fra tribù pashtun e fuoricasta metropolitani, santuari sufi e fondamentalisti islamici, fitto di incontri con memorabili personaggi il cui destino è fatalmente intrecciato a quello del grande fiume. Le sue rive "hanno attratto conquistatori assetati. Qui nacquero alcune delle prime città al mondo; la più antica letteratura sanscrita dell'India ebbe il fiume al suo centro; i santi predicatori dell'Islam peregrinarono lungo il suo corso". Un itinerario controcorrente e insieme a ritroso nel tempo - dal presente travagliato del Pakistan ai fasti dell'impero britannico, dalle conquiste dei sultani afghani ad Alessandro Magno, dall'epoca dei Veda a quella della misteriosa civiltà di Mohenjodaro -, raccontato con una scrittura lieve e incisiva in un libro che è insieme romanzo di viaggio e indagine storica, trattato di geografia umana e lucida riflessione sul subcontinente indiano di oggi.
30,00 28,50

La mia testimonianza davanti al mondo

Jan Karski

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2013

pagine: 513

"Non le darò istruzioni né le farò raccomandazioni... Dovrà soltanto riferire obiettivamente quello che ha visto, raccontare quello che ha vissuto in prima persona e ripetere ciò che in Polonia le è stato ordinato di dire su coloro che vivono là e negli altri paesi occupati d'Europa": con questo viatico il premier Sikorski mandò Jan Karski a informare gli Alleati di ciò che stava accadendo agli ebrei nel suo paese e di come i polacchi non avessero mai smesso di lottare. Unitosi alla Resistenza nel 1939, il giovane ufficiale della riserva era stato incaricato di tenere i collegamenti fra lo Stato segreto polacco, e gli organi ufficiali del governo in esilio a Londra. Oltre a svolgere temerarie, Karski aveva compiuto un'impresa inaudita: era riuscito a infiltrarsi nel ghetto di Varsavia e nel campo di transito di Belzec e, fatto ancora più inaudito, a uscirne indenne, deciso a denunciare al mondo le atrocità commesse dai nazisti. Porterà in effetti la sua testimonianza diretta ai grandi della terra, incluso il presidente Roosevelt, ma per motivi politico-strategici il suo appello non verrà raccolto né avrà seguito: non gli resterà, nel 1944, che affidarlo a questo libro. Dimenticato nel dopoguerra in ragione dei nuovi assetti politici mondiali, Karski sarà riscoperto e intervistato dal regista Claude Lanzmann per il celeberrimo "Shoah" (1985), che darà l'avvio alla seconda fase della sua missione: ricordare l'indifferenza degli Alleati di fronte al consumarsi del genocidio.
32,00 30,40

Diario 1941-1942

Etty Hillesum

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2012

pagine: 922

All'inizio di questo Diario, Etty è una giovane donna di Amsterdam, intensa e passionale. Legge Rilke, Dostoevskij, Jung. È ebrea, ma non osservante. I temi religiosi la attirano, e talvolta ne parla. Poi, a poco a poco, la realtà della persecuzione comincia a infiltrarsi fra le righe del diario. Etty registra le voci su amici scomparsi nei campi di concentramento, uccisi o imprigionati. Un giorno, davanti a un gruppo sparuto di alberi, trova il cartello: "Vietato agli ebrei". Un altro giorno, certi negozi vengono proibiti agli ebrei. Etty annota: "La nostra distruzione si avvicina furtivamente da ogni parte, presto il cerchio sarà chiuso intorno a noi e nessuna persona buona che vorrà darci aiuto lo potrà oltrepassare". Ma, quanto più il cerchio si stringe, tanto più Etty sembra acquistare una straordinaria forza dell'anima. Non pensa un solo momento a salvarsi. Pensa a come potrà essere d'aiuto ai tanti che stanno per condividere con lei il "destino di massa" della morte amministrata dalle autorità tedesche. Confinata a Westerbork, campo di transito da cui sarà mandata ad Auschwitz, Etty esalta persino in quel "pezzetto di brughiera recintato dal filo spinato" la sua capacità di essere un "cuore pensante". A mano a mano che si avvicina la fine, la sua voce diventa sempre più limpida e sicura, senza incrinature. Anche nel pieno dell'orrore, riesce a respingere ogni atomo di odio, perché renderebbe il mondo ancor più "inospitale".
35,00 33,25

Il barone sanguinario

Vladimir Pozner

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2012

pagine: 320

Quando accetta la proposta di Blaise Cendrars di scrivere un libro per la sua collana di biografie di avventurieri, e sceglie - in modo apparentemente incongruo per un comunista militante - di occuparsi del barone von Ungern-Sternberg, Vladimir Pozner non immagina certo che questa volta non gli basterà consultare (come aveva fatto per Tolstoj è morto) una mole immensa di documenti, ma che gli toccherà condurre un'ardua inchiesta, nel corso della quale imboccherà, per poi abbandonarle, una quantità di false piste e si imbatterà in testimoni più o meno inattendibili: dall'ex colonnello di Ungern ridotto a fare il tassista alla coppia di decrepiti aristocratici parigini che hanno conosciuto il barone in fasce (e che di quel paffuto bebé gli manderanno una foto), sino a "fratello Vahindra", il sedicente monaco buddhista che spaccia per il figlio segreto dello stesso Ungern il pallido adolescente dai tratti asiatici con il quale vive in una squallida mansarda... A poco a poco, però, il narratore riesce ad afferrare il suo eroe, e ce ne svela gli aspetti più inquietanti e contraddittori (nonché ambiguamente seducenti): solitario, taciturno, imprevedibile, irascibile, sadico, paranoide, ferocemente antisemita, superstizioso, misogino, frugale, idealista, marziale, il barone Ungern ha tendenze mistiche, si considera erede di Gengis Khan e si crede investito di una missione provvidenziale - quella di riconquistare l'Occidente partendo dal cuore della Mongolia.
22,00 20,90

Lungo la via incantata. Viaggio in Transilvania

William Blacker

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2012

pagine: 344

Non è strano che Patrick Leigh Fermor dicesse di tenere questo libro "vicinissimo al cuore". All'inizio degli anni Trenta Leigh Fermor aveva infatti attraversato, diretto a Costantinopoli, la Transilvania, ricavandone la materia forse più calda per il suo grande libro di viaggi, Tra i boschi e l'acqua. Per William Blacker, tuttavia, quella stessa regione dell'attuale Romania sembra essere non la meta di un viaggio, quanto piuttosto uno stato della mente, o degli occhi. Blacker la visita quasi per caso poco dopo la caduta del Muro e, incantato da tutto ciò che vede, decide di stabilirsi nel suo distretto più remoto, il Maramures, adeguandosi a uno stile di vita immutato da secoli. Ma il demone dell'irrequietezza lo attrae presto più a sud, dove le montagne digradano nelle colline della Terra dei Sassoni. Qui Blacker trova un mondo completamente diverso, e assai più movimentato. I lindi e inappuntabili sassoni sono in gran parte emigrati in Germania, e nelle loro case si è insediato il popolo degli zingari, la cui capacità di inventare storie, per poi impersonarle, colpisce almeno quanto l'incapacità di districarsene. Da qui in poi - da quando cioè nella vita di Blacker entrano Natalia e Marishka, due sorelle diversissime, e ugualmente indimenticabili quella che era cominciata come una serena elegia su un'Europa scomparsa si trasforma in una rapsodia zigana: a volte languida, a volte scatenata, ma alla quale in ogni caso è impossibile non abbandonarsi.
26,00 24,70

La maschera dell'Africa

Vidiadhar S. Naipaul

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2010

pagine: 289

V.S. Naipaul viaggia sempre alla ricerca di qualcosa. In "Fedeli a oltranza" aveva esplorato quel groviglio rovente di pulsioni e ideologie che ancora non si chiamava fondamentalismo islamico: qui tenta invece di afferrare la sfuggente sopravvivenza delle credenze arcaiche in ciò che nel continente africano - e spesso non altrove - si intende per "modernità". È un itinerario lungo e tortuoso, che porta Naipaul dall'Uganda e dal Ghana alla Nigeria, dalla Costa d'Avorio e dal Gabon fino al Sudafrica, e che attraverso una scansione di incontri, fatti nudi e storie individuali gli fa trovare subito qualcosa di imprevisto: "Ero convinto che nell'immensa vastità dell'Africa le pratiche magiche non fossero diffuse in maniera uniforme" ha scritto Naipaul presentando La maschera dell'Africa. "Ho dovuto ricredermi. Ovunque ho incontrato indovini che "gettavano le ossa" per leggere il futuro, e ovunque ho ritrovato la stessa idea di un'"energia" da imbrigliare attraverso il sacrificio rituale. In Sudafrica la "medicina da battaglia" è un composto fatto con parti del corpo soprattutto animali, ma anche umane. Vederlo con i miei occhi, sentirne il potere, mi ha riportato molto vicino all'inizio di tutto". Comincia così un altro viaggio, che non era semplice osare, alla ricerca del nucleo primigenio di un intero continente. Un viaggio di cui questo libro immediato, quasi orale, è un fedele resoconto: che appassiona, irretisce, e non di rado illumina.
22,00 20,90

Scritto di notte

Ettore Sottsass

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2010

pagine: 300

Per lungo tempo siamo stati costretti a sospettare che i progetti, i disegni, gli oggetti, le fotografie, le riviste di Ettore Sottsass, oltre a stupire e a innovare, raccontassero una storia. Poi, alla fine della sua lunga vita, Sottsass quella storia ha cominciato a scriverla - partendo da molto lontano. E così, in queste schegge di un'autobiografia pensata come testamento, Sottsass manovra una scatola ottica di cui lui solo sembra conoscere il funzionamento, e la usa per proporre al lettore, in un ordine solo apparentemente capriccioso, le immagini della sua infanzia e della sua giovinezza. La materia di cui il racconto è fatto - i primi anni in Austria, l'arrivo a Torino, le retrovie e il fronte di una guerra a metà orrenda e a metà farsesca, e la Milano del dopoguerra, e l'America, e la nascita del design contemporaneo - basterebbero a giustificarlo. Ma a colpire, e subito a incantare, è il fuori campo con cui Sottsass accompagna ogni rievocazione: una voce ironica, beffarda, sorniona, che sembra sempre condurre a una conclusione già scritta, ma all'ultimo momento scarta verso il paradosso - riuscendo, ogni volta, a sorprendere. Chi tiene fra le mani questo libro, dice Sottsass in una sua breve introduzione al testo, tiene fra le mani (forse) un uomo nudo. La parentesi - e non potrebbe essere altrimenti - autorizza dunque un dubbio: per scioglierlo, non resta che cominciare a leggere.
25,00 23,75

L'usignolo dei Linke. Memorie di un'infanzia

Helga Schneider

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2004

pagine: 154

L'autrice continua con questo romanzo a scavare nella memoria personale e collettiva del Novecento. Questa volta trasmette il racconto affidatole ancora bambina da un piccolo profugo prussiano nell'estate del 1949. Attraverso le parole di Kurt rivivremo così la tragedia delle migliaia di tedeschi orientali che nell'inverno 1944-45, fuggendo davanti all'Armata Rossa che avanzava da est, cercavano di raggiungere il Baltico e da qui la Germania Occidentale. Dopo aver assistito alla morte del nonno ed essersi trovato a stringere tra le braccia il corpo del fratellino neonato che credeva di aver portato in salvo, Kurt sprofonda in un "lutto patologico", ma la simpatia che Helga si ostina a dimostrargli segnerà l'uscita dall'orrore e l'inizio della guarigione.
14,00 13,30

Come cambiare la tua mente

Come cambiare la tua mente

Michael Pollan

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2019

pagine: 400

Nella consistente letteratura generata dalla sua scoperta a oggi, l'LSD è sempre stato presentato come una via d'accesso privilegiata — e niente affatto spiacevole — a dimensioni della coscienza che generalmente ci sono precluse. Negli ultimi anni, tuttavia, la ricerca scientifica più avanzata lavora su virtù molto diverse degli «acidi», a cominciare dalla loro efficacia contro patologie infide quali le dipendenze, l'emicrania, le fasi acute della depressione. È una materia densa e al tempo stesso scivolosa, nella quale solo Michael poteva addentrarsi, affidandosi alla leggerezza, alla precisione e all'ironia della sua scrittura. Ne è venuto fuori questo personalissimo incrocio fra un diario di viaggio e la cronaca di un lungo esperimento, dove Pollan incontra una serie di uomini e donne straordinari — guru veri o presunti, scienziati serissimi, medici di frontiera —, e poi decide di provare in prima persona che cosa intendessero i profeti del lisergico per «toccare dio». Scoprendo la luce strana, violenta e terribilmente fascinosa che la sostanza più stupefacente di tutte sembra gettare sul mistero definitivo, quello che tuttora resiste alle nostre, spesso affannose, ricerche: la mente.
28,00

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