All'Insegna del Giglio: ArcheoAlpMed. Archeologia delle Alpi e del Mediterraneo tardoantico e medievale
La pietra ollare nelle Alpi. Coltivazione e utilizzo nelle zone di provenienza. Atti dei Convegni e guida all’escursione (Carcoforo, 11 agosto-Varallo, 8 ottobre-Ossola, 9 ottobre 2016)
Libro: Libro in brossura
editore: All'Insegna del Giglio
anno edizione: 2019
pagine: 321
La pietra ollare, vero tesoro localizzato su tutto il settore alpino europeo è il tema centrale di questo volume che raccoglie i risultati degli studi compiuti nei territori alpini e padani della penisola italiana (aree piemontesi, valdostane, lombarde, emiliane) e transalpini (Svizzera meridionale - vallese) in cui sono stati individuati manufatti e ambiti di estrazione di questo particolare tipo di roccia metamorfica con alta potenzialità termica – da sempre importante nella vita quotidiana delle popolazioni dei due versanti alpini – contraddistinto da quattro caratteristiche principali, ossia facile lavorabilità, riscaldamento rapido, mantenimento della temperatura costante e capacità di lenta restituzione del calore accumulato.
Il riuso degli edifici termali tra tardoantico e medioevo. Nuove prospettive di analisi e di casi studio
Libro: Libro in brossura
editore: All'Insegna del Giglio
anno edizione: 2025
pagine: 236
Il reimpiego, nel senso della riutilizzazione di elementi antichi in un contesto analogo o differente rispetto al precedente, ovvero in un nuovo ordine funzionale, è riscontrabile in archeologia, architettura, nella scultura o anche nelle arti minori. Il reimpiego comprende un ampio arco applicativo che include sia la riappropriazione di antichi edifici nella loro interezza - come ad esempio chiese costruite in edifici pubblici preesistenti quali terme, magazzini, sale pubbliche e templi, la cui concezione spaziale non prevedeva luoghi in cui la comunità potesse riunirsi - sia il riutilizzo di materiali edili o architettonici appartenenti a quegli stessi edifici.
Valli unite da colli. (Atti del convegno, Varallo (Valsesia, VC), 18-30 settembre 2021)
Libro: Libro in brossura
editore: All'Insegna del Giglio
anno edizione: 2024
pagine: 144
La viabilità secondaria costituisce il naturale tessuto connettivo con le arterie stradali primarie ma raramente le problematiche relative a questi percorsi sono state studiate in modo approfondito. Malgrado questa avvertita esigenza è mancato finora uno studio che fosse in grado di esaminare questo tipo di percorrenza riconoscendone valore ed importanza. Un risultato importante del seminario è risultato evidente nel constatare quanto sia stata significativa l’eredità lasciata dalla rete viaria medievale, ovviamente dove i terreni e la poleografia restarono abbastanza stabili, per con le inevitabili varianti dovute all’usura dei tracciati che normalmente ricalcavano quelli precedenti. Solo con la «rivoluzione stradale del Dugento», in seguito all’espansione economica legata al risveglio mercantile del libero Comune, si arriverà ad una migliore integrazione tra i due tracciati viari, compiendo un passaggio fondamentale nella comprensione della distribuzione e delle caratteristiche di tutte le comunità rurali, fornendo una lettura completa del territorio antropizzato e giustificando le relazioni e le funzioni dei diversi insediamenti e delle infrastrutture economiche e strategiche.
Piemonte archeo-minerario. Miniere e opifici da risorsa strategica a patrimonio storico-ambientale
Libro: Copertina morbida
editore: All'Insegna del Giglio
anno edizione: 2021
pagine: 356
Il terzo volume della collana «ArcheoAlpMed - Archeologia delle Alpi e del Mediterraneo tardoantico e medievale», Piemonte archeo-minerario, ha l'ambizione, dichiarata già nel sottotitolo (Miniere e opifici da risorsa strategica a patrimonio storico-ambientale), di offrire al lettore un viaggio nello spazio e nel tempo. Lo spazio è quello di un Piemonte, presentato in una cartina iniziale, esaminato nella produttività metallurgica di alcune località di quattro grandi vallate: Val Grana, Val di Susa, Valli di Lanzo, Val Sessera. Il tempo è un lunghissimo arco cronologico determinato dal rinvenimento di reperti, da indagini stratigrafiche, dall'esistenza di fonti documentarie, dalla sopravvivenza di termini lessicali, dall'uso del sito come bene culturale e paesaggistico. In definitiva, con un po' di approssimazione, potremmo dire: dalle origini, o quasi, ai nostri giorni.