Anicia: Teoria e storia dell'educazione
Costruire competenze a partire dalla scuola
Philippe Perrenoud
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia
anno edizione: 2004
pagine: 126
Lettere a Francesco. Responsio (nunc) brevis di Francesco Mattei
Mario Manno
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia
anno edizione: 2016
pagine: 240
Tracce di paideia. Abbondanza e privazione nell'avventura dell'educazione
Francesco Mattei
Libro
editore: Anicia
anno edizione: 2012
pagine: 240
Briciole di pedagogia. Cinque note critiche per un'educazione come inquietudine
Elena Madrussan
Libro
editore: Anicia
anno edizione: 2012
pagine: 128
Formare il cittadino europeo
Emilio Lastrucci
Libro
editore: Anicia
anno edizione: 2012
pagine: 200
Nel corso degli ultimi due decenni alcune fondamentali trasformazioni hanno scandito tappe decisive del processo di integrazione europea, imprimendo ad esso impulsi determinanti. Alla luce di tali progressi, le strategie comunitarie volte ad affrontare le principali sfide poste via via dalle dinamiche evolutive interne al "sistema Europa" - ma inserite nella più ampia cornice del "sistema-Mondo" - hanno affermato in misura crescente la necessità di inquadrare le attività educative nella dimensione europea e di promuovere al massimo grado lo sviluppo dell'identità e della cittadinanza europee. In questo libro viene sviluppata un'estesa e approfondita disamina critica di tali questioni, articolata su una varietà di piani di indagine, e perciò di approcci metodologici e strumentari tecnici: quello storiografico-critico, quello teoretico-problematico e quello empirico-sperimentale. Sulla scorta dei risultati di tale analisi viene altresì proposto un originale modello pedagogico di educazione alla cittadinanza europea, un progetto che assume una valenza-chiave nell'ulteriore prospettiva a breve e medio termine dell'unificazione europea.
Iconografie d'infanzia
Libro
editore: Anicia
anno edizione: 2012
pagine: 224
La riflessione pedagogica attuale sul fenomeno dell'educazione ha preso ormai molte strade: anche quella dell'immaginario. Qui, sfruttando (e interrogando) la grande potenza dell'immagine, si è tentato di unire parola e immagine, iconografia e discorso educativo. E i tempi interrogati, e le visioni dell'infanzia che li hanno racchiusi, restituiscono occhi diversi alla comprensione dell'infanzia e ai suoi processi di sviluppo educato. Si tratta di un tentativo nuovo - e non solo descrittivo - di percepire la centralità di un "tempo giovane" che sempre è stato al centro delle generazioni, quando esse hanno tentato di trasmettere alle nuove leve gli insegnamenti e gli alfabeti acquisiti dai padri e dalle madri che in loro avevano riposto le speranze sul futuro. Nulla di sistematico, naturalmente, ma gli spaccati di tempi anche lontani, dal medioevo alla rinascenza, dal Settecento all'impressionismo, dal Dürer all'archivio Alinari, fino al dopoguerra della scuola italiana, offrono spunti di riflessione (sociale e pedagogica) di sicuro interesse. E perciò si offre al lettore e a chiunque nutra interessi non superficiali per i fenomeni educativi.
La formazione professionale. Scorci storici e problemi aperti
Libro
editore: Anicia
anno edizione: 2012
pagine: 272
Come in uno specchio. Teatro e formazione dell'Io. Figure e percorsi del Novecento
Marco Giosi
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia
anno edizione: 2012
pagine: 224
Come in uno specchio, titola questo studio. E il sottotitolo ("Teatro e formazione dell'io. Figure e percorsi del Novecento") specifica senza ambiguità che ci si muove in area di formazione e di educazione. Si è cioè in un contesto di riflessione critica sull'educazione. E qui, per la strada del teatro, si tenta di riflettere sulla composizione e scomposizione dell'Io in un Novecento segnato da grandi fratture e da grandi rappresentazioni sceniche di quelle fratture. Ma, forse, è originale, in questo studio, l'ampio spettro dei palcoscenici calcati e dei grandi maestri chiamati a testimoni. Si pensi a Brecht e Artaud, a Kraus e Ionesco, a Jarry e Vitrac, a Copeau e Stanislavskij. E, naturalmente, al sempreverde Pirandello e alle maestre che a scuola hanno fatto e "fanno teatro". Ma il tutto suona anche come un tentativo di dare senso nuovo alla parola pedagogica, una parola che ha forse perso, nel tempo, parte della sua carica semantica. Saprà il teatro, nella sua necessaria enfasi sul mestiere e sulla maestria della parola e della sua dizione, restituire forza alla parola educativa? È l'auspicio, non utopistico, che qui si tenta di formulare.