Artemide: Arte e cataloghi
Archaeology in the smallest realm micro analyses and methods for the reconstruction of early societies in Cyprus
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2021
pagine: 166
Stregonerie e vari capricci. Da Salvator Rosa a Giacomo Dal Po
Libro: Copertina rigida
editore: Artemide
anno edizione: 2021
pagine: 152
Il volume, catalogo dell'omonima mostra che si inaugura il 27 marzo 2021 a Palazzo San Gervasio (PZ), intende focalizzare l'attenzione su uno dei filoni più controversi e al contempo attraenti della cultura figurativa napoletana del Sei-Settecento, ben rappresentato nelle opere della raccolta Camillo d'Errico e in stretto dialogo con alcuni dipinti della collezione della Fondazione De Vito. Un genere, quello della pittura eccentrica e del dissenso, che come è noto non disdegnò soggetti macabri e toni narrativi inquietanti, temi fantastici o legati alla letteratura e al teatro, che accomunò i percorsi di spiriti irrequieti come Salvator Rosa (1615-1673), Micco Spadaro (1609- 1675), Giovan Battista Spinelli (1613-1658) e Giacomo Del Po (1654-1726) e che vede spesso una profonda sintonia delle opere anche sul piano propriamente formale, in quelle che già Bernardo De Dominici (1683-1759) definiva "composizioni con figurine picciole e toccate mirabilmente con belle tinte". Dopo aver sedotto i contemporanei, tale filone ha d'altronde continuato sino ai nostri giorni a fare breccia nella sensibilità e nel gusto dei collezionisti. Omaggiando, nel titolo, un brano ormai celebre della biografia dedicata a Rosa da Bernardo De Dominici, il volume intende radunare in tutto una decina di tele, affiancando opere che ormai hanno alle spalle una lunga vicenda critica, come il Paesaggio di Rosa, i due Baccanali e la Circe di Del Po, o i tre capolavori di Spadaro, a pezzi decisamente meno noti come il Carro del battaglino di Andrea Vaccaro o la conturbante Donna con bambino di Spinelli. Tutti i dipinti della collezione della Fondazione De Vito vengono presentati al pubblico per la prima volta.
Acquisizioni e donazioni Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative, il costume e la moda dei secoli XIX e XX
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2021
pagine: 64
«Questo volume racconta un percorso, quello delle acquisizioni del Museo Boncompagni Ludovisi, che mi ha visto testimone, fin dal 1995 quando Sandra Pinto, allora Soprintendente della Galleria Nazionale d'Arte Moderna, e Gianna Piantoni, prima e valente direttrice del nascente Museo dedicato alle Arti decorative, al Costume e alla Moda dei secoli XIX e XX, decisero di aprire al pubblico questo piccolo gioiello nel centro di Roma. Nacque grazie a numerose e pregevoli donazioni di oggetti d'arte decorativa e di abiti d'alta moda, allestiti con gusto e con l'attenzione dovuta a quanto ancora di suo il Villino Boncompagni conservava. Questo imprinting di Museo cresciuto soprattutto grazie alle donazioni ha continuato ad essere negli anni la caratteristica del Museo Boncompagni Ludovisi, con l'acquisizione in comodato dei materiali dell'Istituto Margherita di Savoia per esempio, o con i numerosi abiti e accessori appartenuti a Palma Bucarelli, mitica direttrice della Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Istituto al quale il Museo ha fatto riferimento fino al 1915. O con l'esposizione di materiali provenienti dai depositi della Galleria Nazionale e qui finalmente valorizzati. Di queste ultime acquisizioni (la seconda a titolo di prestito a lungo termine) sono stata in qualche modo artefice, avendo avuto la direzione del Museo fino a quel momento. La storia del Museo Boncompagni è, tuttavia, la storia di una volontà di esistere dell'istituzione che ha continuato a mantenersi vigile e operativa fino ad oggi, con la direzione dedita e appassionata di Matilde Amaturo, anche lei, come tutte noi che l'abbiamo preceduta, affascinata dalla bellezza dei piccoli oggetti di ottimo artigianato, delle opere d'arte non scontate, della necessità di popolare sempre di più quel piccolo "mondo antico" con esemplari che la memoria collettiva associa a tempi di grande laboriosità e creatività nel campo delle cosiddette arti applicate. Niente nelle opere presenti nel Museo è esente dalla caratteristica di "manufatto" e da quella di "invenzione" personale dell'artista, dell'artigiano, della stilista, della ricamatrice, ecc...» (Dall'Introduzione di Mariastella Margozzi)
Cesare Franchi detto il Pollino. Miniatore (Perugia 1555 circa–1595)
Libro: Libro rilegato
editore: Artemide
anno edizione: 2021
pagine: 272
Promosso e realizzato dalla Fondazione Marignoli di Montecorona, questo volume è la prima monografia con il catalogo completo delle miniature dedicata alla personalità molto originale e per tanti aspetti ancora misteriosa del miniatore perugino Cesare Franchi detto il Pollino, nato intorno al 1555 e giustiziato nel 1595 per omicidio. I saggi di Giovanna Sapori, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Laura Teza ed Elena De Laurentiis esaminano i suoi disegni e miniature e illustrano il contemporaneo ambiente artistico, in particolare a Perugia e a Roma, mettendo soprattutto in luce la fortuna della “pittura in piccolo”. Sono pubblicate inoltre le importanti notizie emerse dalle nuove indagini archivistiche condotte da Livia Nocchi e Francesco Piagnani. Come sottolinea Duccio K. Marignoli, presidente della Fondazione, nella Prefazione al volume, «anche a uno sguardo distratto, questo esiguo corpus dei lavori del Pollino comunica tutta la sua intensità culturale […] avviando l’evoluzione di temi e approcci stilistici che sono di sorprendente raffinatezza, […] poiché il suo talento in questo campo sembra superare quello di qualsiasi altro miniaturista a lui contemporaneo». Prefazione di Duccio K. Marignoli. Saggi di Giovanna Sapori, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Laura Teza, Elena De Laurentiis, Livia Nocchi. Schede di Elena De Laurentiis, Francesco Piagnani, Simone Andreoni.
Islands in dialogue (Islandia). Proceedings of the first international postgraduated conference in the prehistory and protohistory of the mediterranean islands
Libro: Libro rilegato
editore: Artemide
anno edizione: 2021
pagine: 320
«Rassegna di architettura 1929-1940». Una rivista eclettica nell’Italia fascista
Luca Quattrocchi
Libro: Libro rilegato
editore: Artemide
anno edizione: 2021
pagine: 208
Nel 1929, un anno dopo l’inizio delle pubblicazioni di «Domus» e «La Casa bella», che si pongono come alternative alla potente e ufficiale «Architettura e Arti decorative» fondata da Giovannoni e Piacentini nel 1921, una nuova rivista di architettura vede la luce a Milano. Fondata e diretta da Giovanni Rocco, «Rassegna di Architettura» chiarisce fin da subito di non voler appoggiare alcuna tendenza, scegliendo, in un momento assai complesso e polemicamente acceso riguardo alla definizione dei rapporti tra regime fascista e linguaggio architettonico, un’ottica di documentazione “orizzontale” e oggettiva della produzione architettonica italiana e dichiarando esplicitamente la sua impostazione ispirata a un «largo eclettismo». Presentando pochi scritti teorici o riflessioni sullo “stile” dell’architettura contemporanea, anche se talvolta a firma di importanti e differenti personalità come Bottoni, Sartoris, Griffini, Paladini, Pica, de Finetti, Muzio, «Rassegna di Architettura» affida l’eloquenza del suo discorso alle immagini, non di rado imprevedibili e a volte “eretiche”, delle architetture pubblicate, con uno sguardo tra locale e internazionale piuttosto originale. Ed è proprio in queste scelte, e nei brevi commenti che le accompagnano, che si può riconoscere la linea critica della rivista, spesso latente o marginale ma tuttavia identificabile. La vita della rivista è inevitabilmente condizionata dagli eventi storici e politici del tempo: ad una prima fase (1929-35) in cui Rocco e i suoi collaboratori compiono libere scelte all’insegna del programmatico eclettismo, ne segue una seconda (1936-39) in cui il controllo da parte del regime, con la nomina di un comitato direttivo della rivista, si fa sempre più evidente, traducendosi in numerosi articoli sulle realizzazioni ufficiali del fascismo, sull’autarchia, sull’architettura coloniale, e che si conclude con le dimissioni del direttore Rocco e l’ultimo anno di pubblicazione (1940), prima che la rivista venga assorbita da «Architettura» di Piacentini. Il volume, dopo un ampio saggio iniziale, presenta una vasta antologia delle immagini (schizzi, disegni di progetto, fotografie) pubblicate su «Rassegna di architettura» nei suoi dodici anni di vita, ordinate cronologicamente in maniera da ripercorrere puntualmente l’evoluzione della rivista nel suo difficile percorso lungo gli anni del fascismo. A chiudere il volume, l’indice completo degli autori illustrati in tutti i 136 fascicoli della rivista.
La chiesa dei santi Sebastiano e Rocco in San Vito Roma. Viaggio dalla feudalità al Regno d’Italia
Guido Trinchieri, Cinzia Di Fazio
Libro: Libro rilegato
editore: Artemide
anno edizione: 2021
pagine: 156
“La grande Storia passa attraverso le piccole storie di ognuno di noi. Anche i Beni culturali non sfuggono a questa legge universale: palazzi, castelli, chiese, musei, biblioteche, archivi... È questa la prospettiva scelta dagli autori del libro, Guido Trinchieri e Cinzia Di Fazio, e che è dedicato alla Chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco a San Vito Romano, splendido borgo adagiato sui Monti Prenestini, nella Diocesi suburbicaria di Palestrina. Un luogo di culto che ha visto legato il suo nome soprattutto alla famiglia dei marchesi Theodoli e alla comunità religiosa dei Carmelitani. Percorrendo più di tre secoli di Storia, dal Rinascimento all’Unità d’Italia, questo saggio ci coinvolge in un viaggio straordinario e spesso tormentato, passando tra grandi eventi e piccole curiosità, intricate vicende socio-politiche e trascinanti manifestazioni della religiosità popolare. Un viaggio che tocca la creatività artistica (soffermandosi in particolare sull’età barocca e sull’ambiente berniniano), i rapporti – a volte cordiali, più spesso conflittuali – tra sfera pubblica e sfera ecclesiastica, preziose testimonianze, predicazioni edificanti, eventi considerati miracolosi dal popolo. Una ricerca attenta e approfondita che sottolinea l’importanza decisiva del nostro immenso patrimonio culturale e che si abbevera sempre alle fonti documentarie disponibili e consultabili. Nella Chiesa sanvitese intitolata ai Santi Sebastiano e Rocco spiccano opere d’arte, decorazioni raffinate, preziose reliquie: vi si respira l’alito della Storia. Le pagine del libro hanno catturato questo alito con il magistero della parola che strappa la Storia alla smemoratezza collettiva”. (Gianni Maritati) Nota introduttiva di Gianni Maritati e Presentazione di Donatella Fiorani.
Intersezioni. Ricerche di storia. Disegno e restauro dell'architettura
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2020
pagine: 384
Il volume raccoglie le ricerche presentate nei seminari organizzati fra il 2017 e il 2019 presso il Dottorato in Storia, Disegno e Restauro dell'Architettura di 'Sapienza' Università di Roma e ripercorre le tematiche approfondite nel corso di undici sessioni, relative a connotazioni e attributi dell'architettura (Proporzione, forma e struttura; Architettura, forma e funzione; Compiuto e incompiuto in architettura), contesti cronologici specifici (Novecento: progetto e cantiere; Architettura romana fra centro e periferia dell'Impero), dialettica teoretica endogena o esogena (Architettura e città; Architettura e arti visive), argomenti di dibattito attuali (Rappresentazione, costruzione e trasformazione della città; Superfici: materia e immagine; Architettura e concorsi; Effimero — e immateriale — in architettura). Le singole sezioni sono costituite da saggi afferenti ai settori scientifici della storia, del disegno, del restauro e della progettazione architettonica; sono inoltre concluse da riflessioni sintetiche, che sottolineano i nessi fra ricerche eterogenee per argomenti, approcci, metodi e finalità allo scopo di evidenziare le intersezioni disciplinari fra i contributi e favorire, più in generale, una positiva contaminazione tra ambiti distinti in relazione a temi comuni.
Distretto X. Sguardi plurali sui musei: riflessioni sulle identità di genere
Libro: Libro rilegato
editore: Artemide
anno edizione: 2020
pagine: 112
Distretto X nasce come una sfida, con l’obiettivo di coinvolgere la comunità LGBTQIA+ e la realtà del territorio di Porta Venezia nella creazione di nuovi significati e di nuove letture sul tema dell’identità di genere. Il progetto vuole rispondere alle istanze contemporanee che, come espresso nella Convezione di Faro, devono riconoscere una responsabilità individuale e collettiva nei confronti dell’eredità culturale e, in linea di quando definito da ICOM, il museo è un’istituzione permanente al servizio della società, e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente. La risposta alle tante domande è avvenuta grazie all’incontro e allo scambio con le tantissime realtà presenti sul territorio milanese: ognuna ha fornito una parte della risposta. Distretto X è stato un quadro dipinto a più mani nel quale il potere è racchiuso nel processo. Il concetto chiave sotteso nell’azione è quello del dono e della condivisione, ai partecipanti agli incontri è stato chiesto di riflettere su un’opera scelta e di condividere una personale narrazione partendo da una riflessione di genere nata da un’emozione, un sentimento, una sensazione scaturita dall’incontro con l’opera. Condividere un proprio pensiero e renderlo fruibile è stato un dono volto alla creazione di nuovi significati che possano arricchire e moltiplicare le letture esperienziali delle opere o dell’esperienza delle fruizioni.
Vico Consorti 1902-1979. Sculture, monumenti, decorazioni, progetti
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2020
pagine: 256
Il volume ripercorre criticamente l'intera attività dello scultore senese Vico Consorti, a partire dal cospicuo materiale documentario conservato nell'archivio dell'artista, recentemente donato al Dipartimento di Scienze storiche e dei Beni culturali dell'Università di Siena, arricchito ora da acquisizioni originali frutto di nuove ricerche in Italia e all'estero, da Siena a Roma, da Oropa a Bogotá. Quella di Consorti è una personalità artistica apparentemente lineare e aproblematica, la cui vicenda si svolge, per oltre cinquant'anni, all'insegna di una fedeltà al "vero" e alla leggibilità dell'immagine che si iscrive entro i canoni di una mai contestata adesione alla continuità della tradizione. In realtà si tratta di un percorso creativo assai complesso da ricostruire e talvolta da interpretare, alla luce delle varie stagioni che videro Consorti impegnato in contesti storici, politici e culturali molto diversi e anche geograficamente assai distanti tra loro. Dopo la formazione senese negli anni Venti tra simbolismo e tardoliberty, Consorti raggiunge la maturità artistica nella Roma negli anni Trenta, decennio che lo vede coinvolto in diversi e importanti cantieri di regime nella capitale ma anche a Livorno, a Napoli e nella stessa Siena. Con il ritorno a Siena nel dopoguerra, ha inizio per Consorti la fortunata sequenza di significative commissioni d'arte sacra, che dopo la Porta della Riconoscenza nel Duomo senese trova con la Porta Santa per San Pietro in Vaticano la realizzazione più prestigiosa. Negli anni Cinquanta lo scultore trascorre un lungo periodo a Bogotá, dove raggiunge l'architetto Mazzoni per affiancarlo in una serie di lavori a carattere monumentale: un soggiorno problematico ma anche ricco di stimoli e opportunità. Nell'ultima fase di attività, rientrato definitivamente a Siena, Consorti non solo è l'artista di fiducia del conte Chigi Saracini, ma attraverso la sua scultura intrattiene anche un intenso dialogo con la città e le Contrade. È proprio in questa diversità di committenze e di condizioni lavorative, e di conseguenti esiti creativi, che la vicenda di Consorti appare emblematica della complessità del "mestiere d'artista" nelle mutevoli stagioni dell'Italia novecentesca, dal ventennio fascista agli anni della ricostruzione e oltre. Saggi di Marcella Cattaneo, Davide Lacagnina, Marta Lonzi, Martina Marolda, Stefano Moscadelli, Francesca Petrucci, Luca Quattrocchi, Livia Spano.
Sistina e Cenacolo. Traduzione, citazioni e diffusione
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2020
pagine: 416
In che modo i mezzi di traduzione visiva e riproduzione seriale hanno alimentato e trasformato il mito de L’Ultima cena di Leonardo in Santa Maria delle Grazie e gli affreschi della Cappella Sistina di Michelangelo? Partendo da questa domanda il volume offre un’approfondita indagine storico-critica comparativa circa l’utilizzo della stampa, della fotografia, del mezzo cinematografico, di quello televisivo, del web, del re-enactement performativo e della realtà aumentata, come tecniche e strumenti che hanno modificato e ampliato la conoscenza di due opere celeberrime dell’arte italiana tramite diversificate forme di derivazione. In particolare vengono studiate le potenzialità visive e narrative dell’immagine in movimento, considerando sempre il suo rapporto con l’originale che produce altre forme d’arte. Il volume raccoglie saggi critici di studiosi di varie discipline, un omaggio a Leo Steinberg con un testo inedito sulla Creazione di Adamo, riccamente illustrato dalle immagini tratte dalla collezione dello storico dell’arte scomparso nel 2011 e un catalogo ragionato dei materiali audiovisivi prodotti dal secolo XX ad oggi sul Cenacolo e sugli affreschi michelangioleschi della Sistina. Introduzioni di Barbara Jatta, Gianni Canova, Paolo Giovannetti. Saggi e contributi di: Maria Francesca Bonetti, Tommaso Casini, Silvia Cecchini, Gianluigi Colalucci, Irene Sofia Comi, Nino Criscenti, Daniele Di Cola, Paola Di Giammaria, Rosanna Di Pinto, Alberto Fabbiano, Giovanni Fiorentino, Francesco Galluzzi, Virginia Lupo, Pierandrea Villa.
Decorare i palazzi da Raffaello a Zuccari
Giovanna Sapori
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2020
pagine: 336
Come l'architettura costruita o rinnovata del palazzo, la decorazione pittorica degli interni rispondeva ad un progetto di affermazione e di promozione del committente, ad un progetto di vita. Anche nella sua realizzazione il fattore tempo assumeva una importanza specifica, tanto più se interveniva una improvvisa accelerazione per scadenze connesse a nomine, matrimoni o arrivi importanti. La garanzia da parte degli artisti dei tempi di consegna dei lavori, dopo o insieme, da parte del committente, alle inclinazioni del gusto artistico, alle disponibilità finanziarie, ai rapporti, al contesto, era uno dei criteri che potevano orientare la scelta del pittore. Anche nel periodo qui preso in considerazione, si può in generale osservare che il registro per l'incarico era molto vario.Vi sono artisti di riconosciuto talento, incluso quello organizzativo, come Perino del Vaga,Taddeo Zuccari o Vasari, garanti non solo di alta qualità ma anche di rapidità di esecuzione. Ad una fascia decisamente inferiore appartengono i "pratici", gli impresari-pittori, i direttori di cantiere come, ad esempio quell'Adriano Spineo che nel 1555-1556 riceve i pagamenti per il gruppo, composto da Taddeo Zuccari, Leonardo Cungi e Francesco da Siena, al lavoro nell'appartamento del cardinale Carafa nelTorrione dei PalazziVaticani. In Appendice: un censimento di 1.500 numeri tratto dai documenti di archivio (1540-1570) sul lavoro di pittori e stuccatori nei maggiori palazzi romani (collocazione e tipo di intervento, cronologia, compensi), a cura di Patrizia Di Benedetti e Alessandro Giammaria