Bollati Boringhieri: Nuova cultura. Introduzioni
Filosofia della comunicazione
Rocco Ronchi
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2008
pagine: 235
La modernità ha trasformato in un dogma l'incomunicabilità del vero. Lo ha fatto senza rendersi conto che con il suo gesto apparentemente sovversivo (il cosiddetto "rovesciamento del platonismo") riproponeva in realtà un'antica aporia platonica dalla cui soluzione Platone faceva invece dipendere la possibilità stessa della filosofia e della giustizia. Attraverso un'originale rilettura di alcuni momenti capitali nella storia del pensiero occidentale dal "Parmenide" al "Sofista" di Platone, dalla metafisica della durata di Bergson all'attualismo di Gentile, dalla teologia speculativa di Cusano al "basso materialismo" di Bataille, dalla linguistica di Jakobson a quella di Benveniste e di Bachtin - Ronchi si interroga sul concetto di comunicazione nella sua triplice accezione metafisica, fisica e pragmatica, facendo dialogare la filosofia teoretica con la storia della filosofia, con l'estetica del modernismo, con le scienze del linguaggio e con l'epistemologia della complessità. Le questioni sollevate sono quelle che inquietano il pensiero contemporaneo: come la verità può comunicarsi senza compromettere la sua natura? In che modo il sapere umano può sottrarsi alla paralizzante alternativa dell'assoluto e del relativo? Che ne è del mondo in cui viviamo se la luce del vero e del bene non risplende più su di esso?
Diari di un partigiano ebreo, gennaio 1940-febbraio 1944
Emanuele Artom
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2008
pagine: XVIII-247
I diari di Emanuele Artom sono composti di due parti distinte. La prima concerne il periodo che va dal gennaio 1940 al settembre 1943, ed è fonte di notizie sulla vita culturale torinese di quegli anni, sullo sviluppo della persecuzione razziale, sugli effetti materiali e psicologici dei bombardamenti alleati sulla popolazione, sui processi sociali che prendono l'avvio tra la caduta di Mussolini e l'inizio dell'occupazione tedesca. La seconda parte, dal novembre 1943 al 23 febbraio 1944, riguarda invece l'esperienza partigiana di Artom e offre una rappresentazione immediata e priva di retorica della vita delle bande, delle dinamiche sociali interne, dei contrasti politici e personali, delle tensioni tra popolazioni locali e combattenti. La cronaca degli eventi che segnano la vita dei partigiani è in primo piano, ma compaiono anche dense riflessioni sull'etica dei resistenti, sulle implicazioni politiche e morali delle scelte che essi dovettero compiere per affrontare le sfide del momento. Dalle annotazioni del diario risulta evidente come per Artom il senso della lotta non stesse tanto nello scontro armato, quanto nella possibilità di delineare una socialità e una moralità diverse, di trovare una linea di demarcazione di tipo etico che distinguesse fascisti e antifascisti. Sono questi gli elementi che fanno dei diari di Artom un documento di grande efficacia storiografica e li pongono fra le testimonianze più alte della moralità della Resistenza.
Il principio di non-contraddizione in Aristotele
Gianluigi Pasquale
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2008
pagine: 88
Il principio di non-contraddizione (PNC) e una legge sia dell'essere che del pensiero. La logica classica e la filosofia in genere lo hanno sempre accettato come certo e indiscutibile, perché ritenuto a fondamento del ragionamento. Questo libro apre un nuovo dibattito in merito alla possibilità di giustificare il PNC attraverso la conoscenza intuitiva, riconoscendone l'indimostrabilità e il carattere non ipotetico, essendo il PNC il fondamento di tutte le scienze dimostrative. Partendo da un'analisi dei termini contradditori e contrari, il volume è una guida ordinata alle argomentazioni presentate da Aristotele, e mostra come il PNC sia un principio indimostrabile. La negazione del PNC non implica che la realtà stessa sia contraddittoria per natura, ma mostra semplicemente una "mancanza di educazione" del pensare. Infatti, il PNC e il massimo criterio di significazione e questo proprio nella sua formulazione onto-logica.

