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Bollati Boringhieri: Temi

La Costituzione a pezzi. Come cambiare la nostra Carta restando antifascisti

Anna Mastromarino

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2025

pagine: 160

Le riforme costituzionali attualmente in discussione in Italia sono al cuore del dibattito politico, in vista di possibili referendum costituzionali ai quali tutti noi cittadini saremo chiamati a rispondere. Per capire quello che sta succedendo bisogna conoscere le vicende degli ultimi anni. Attraverso la storia italiana e l'analisi di esperienze straniere, Anna Mastromarino fornisce in questo libro gli strumenti per comprendere a cosa serva una costituzione, come sia corretto «usarla» e quali spinte inducano una società a darsi delle regole condivise. Perché una costituzione non è un testo immutabile ed eterno, è un patto condiviso tra tutti i cittadini e le cittadine per operare all'interno di regole certe e impedire soprusi da parte del potere. E la Costituzione italiana è un'opera certo mirabile, ma è un po' retorico definirla «la più bella del mondo» e difenderne la lettera se poi non sappiamo cogliere sino in fondo le sue sfide quotidiane. Un paese democratico può cambiare la propria costituzione al mutare dei tempi, ma solo se c'è un progetto chiaro e condiviso e un obiettivo da raggiungere che migliori la vita di tutti. È dunque necessario passare dalla sacralità alla ritualità quotidiana della Costituzione, anche nel caso la si voglia cambiare: perché modificarla è possibile, a patto di sapere dove vogliamo andare e da dove siamo partiti.
14,00 13,30

La vergogna del giusto e dell'ingiusto. Storie e pensieri di un'emozione inattuale

Marco Bouchard

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2025

pagine: 160

Ambigua e poliedrica, la vergogna ci riguarda tutti: attraversa la storia dell'umanità, si manifesta nei primi mesi della nostra vita e non ci abbandona mai, fino all'ultimo respiro. Capace di trasformarsi in strumento di riscatto o di devastazione, può aprire la strada alla redenzione, come accade all'assassino che riconosce l'orrore del suo delitto, o condurre a scelte moralmente discutibili, come nel caso del pavido che, per paura del giudizio dei compagni, si rende colpevole degli atti più riprovevoli. La vergogna, dunque, è «buona» quando rivela la nostra vulnerabilità e si fa forza trasformativa. Ma è anche «cattiva» quando ci annichilisce, riducendoci al silenzio per conformarci ai valori più meschini della collettività. È perciò un'emozione legata a doppio filo allo sguardo dell'altro, che ci scopre e ci espone, svelandoci non solo agli altri, ma anche a noi stessi. Si manifesta nel viso, nella voce e nel corpo e ci distingue dagli animali: il rossore è segno evidente di un'emozione che è solo umana. Tra delitti efferati compiuti per paura del disonore e la «vergogna dei giusti» di cui parla Primo Levi, e a partire dal suo etimo (la «gogna» medievale), Marco Bouchard esplora le infinite pieghe della vergogna, scavando nel suo ruolo di strumento sociale, tra controllo e coesione. Con una prosa che fonde pensiero civile, riferimenti letterari e vicende di cronaca, il libro traccia la mappa di questo sentimento universale e offre una riflessione profonda su come la vergogna modelli l'umanità e le sue relazioni. Dal pensiero di Braithwaite sulla vergogna reintegrativa ai personaggi delle opere di Roth, McEwan ed Ernaux, passando per le riflessioni teologiche di Bonhoeffer e il richiamo a passi biblici e mitologici, e a precedenti giudiziari, ogni pagina illumina un aspetto meno ovvio della vergogna, mostrando come questo sentimento complesso e sfuggente sia legato, in modo imprescindibile, all'idea stessa di convivenza civile.
14,00 13,30

Il nuovo antisemitismo. Interventi, 1969-1978

Jean Améry

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2025

pagine: 128

Scritti tra il 1969 e il 1978, i saggi di Jean Améry raccolti in questo volume sorprendono per la loro attualità. Nella loro concisa chiarezza e nei temi trattati, si leggono come fossero stati scritti oggi. Améry, ebreo laico, costretto a definirsi tale dalle leggi di Norimberga, riflette anzitutto sul suo legame esistenziale con Israele. Un legame che ritiene di condividere con la stragrande maggioranza degli ebrei nel mondo, e che ha ben poco a che fare con l'approvazione incondizionata dei governi israeliani. E che si traduce tuttavia in un interesse profondamente radicato per l'esistenza di questo paese – che pur non conosce, di cui non parla la lingua e il cui folklore gli è estraneo. Améry sa, infatti, che ogni volta che la sua vita sarà in pericolo ci sarà un lembo di terra pronto ad accoglierlo, e che finché esisterà Israele egli non potrà essere gettato di nuovo in pasto all'orrore, con il tacito consenso di spettatori più o meno consapevoli. Parla in questi scritti il suo dolore: lui, che è sempre stato un uomo di sinistra, non riesce più a comprendere la Nuova sinistra, che vede in Israele solo un paese colonialista e imperialista. L'antisionismo, sempre più diffuso anche tra i suoi compagni politici, rappresenta ai suoi occhi soltanto il volto nuovo e presentabile di un discorso difficile da estirpare e sempre pronto a riemergere: quello dell'antisemitismo.
16,00 15,20

Alzheimer S.p.A. Storie di errori e omissioni dietro la cura che non c'è

Agnese Codignola

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2024

pagine: 208

La malattia di Alzheimer colpisce in Italia più di una persona su cento, ed è in crescita. Praticamente non c'è famiglia che non abbia avuto esperienza, diretta o indiretta, dei crudeli effetti di questa patologia. Vedere svanire la mente dei propri cari, che giorno dopo giorno perdono contatto col mondo, senza più gusto per la vita, è un'esperienza emotivamente devastante e fisicamente faticosa. Alla disperazione della malattia si aggiunge l'inadeguatezza delle cure: come è possibile che dopo decenni di studi ancora non abbiamo un farmaco efficace, nonostante le cifre astronomiche spese nella ricerca biomedica e il coinvolgimento dei colossi di Big Pharma? La risposta a questa domanda non è affatto edificante e in molti sensi è scandalosa. Ci voleva l'ostinazione di una giornalista scientifica come Agnese Codignola per unire i puntini in maniera chiara e raccontare questa vicenda, una delle peggiori della scienza biomedica e dell'industria farmaceutica degli ultimi anni. "Alzheimer S.p.A." racconta in che modo i colossi farmaceutici e ampi settori accademici abbiano per almeno vent'anni seguito una linea di ricerca sbagliata, spesso sapendolo, osteggiando lo sviluppo di indagini su ipotesi alternative e più promettenti. È anche così che si apre la strada al proliferare di ciarlatani e guaritori, ai quali le famiglie disperate spesso si affidano. Ma questo libro parla anche di fiducia per i nuovi recenti sviluppi della ricerca. Abbandonato quasi completamente il vicolo cieco, la comunità scientifica dimostra ora di saper reagire, orientandosi verso nuove terapie, i cui dati preliminari lasciano ben sperare.
15,00 14,25

Gravidanza per altre persone. Tra disinformazione, discriminazioni e diritti negati

Eva Benelli

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2024

pagine: 176

Le tecniche di procreazione medicalmente assistista esistono da oltre cinquant'anni. La loro evoluzione è stata continua e gli effetti della loro diffusione sono ormai visibili: i modi del generare si sono moltiplicati, aprendo a nuovi e diversi progetti di genitorialità e di famiglia. A questi cambiamenti, già in atto nelle pratiche e nelle vite di molte persone, non corrisponde tuttavia, almeno nel nostro Paese, un aggiornamento culturale e un'appropriata normativa giuridica. Nell'estate 2023 la Camera dei deputati ha approvato in prima lettura la proposta di legge che rende la gestazione per altri «reato universale» e la Corte di Cassazione ha negato a due donne la trascrivibilità dell'atto di nascita del proprio figlio, nato all'estero da fecondazione eterologa. Scelte politiche, certo, rese possibili tuttavia da un'inadeguatezza delle norme, nella quale, come spesso accade, rimangono intrappolati i destini delle persone, soprattutto di quelle più fragili. Eva Benelli ha la competenza e il talento espositivo per fare chiarezza – dal punto di vista medico, oltre che umano e giuridico – su un tema delicato e divisivo, che i media generalisti e il dibattito pubblico italiano trattano spesso con strumenti drammaticamente inadeguati. Il rapporto tra corpo, genitorialità e biotecnologie – oggi al centro del discorso politico – apre a esperienze al contempo condivise e uniche, intime e pubbliche. Scardinate le certezze di un tempo, le trasformazioni che coinvolgono la natalità non possono essere affrontate con la sola logica dell'obbligo e del divieto. Accogliere questi cambiamenti non è facile, e per farlo sono necessarie consapevolezza scientifica e conoscenze informate. Che portino a scelte politiche efficaci, in grado di trasformare i comportamenti e produrre visioni e progetti nuovi, ben al di là di pregiudizi e slogan.
15,00 14,25

Pianeta Ofelia. Fare Shakespeare nell'Antropocene

Shaul Bassi

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2024

pagine: 144

Questo libro è un invito a fare cose con Shakespeare, con grande libertà, in tempi di crisi ambientale. Riattualizzare la sua opera alla luce del nuovo regime climatico, leggerla con gli occhi del presente, è l'audace proposta di Shaul Bassi, resa possibile dalla ricchezza dei testi e da un impegno all'adattamento che sono al cuore dell'arte e del successo di Shakespeare. Per agire in un mondo che si dibatte tra negazionismo climatico, indifferenza e forme di ecoansia, l'alleanza tra sapere scientifico e sapere umanistico è indispensabile. E persino per noi abitanti dell'Antropocene Shakespeare può essere una guida. In "Amleto" troviamo le origini psicologiche dell'ecofobia e dell'ecofilia; "La tempesta" ci aiuta a riflettere sul nostro immaginario oceanico, "Re Lear" a esplorare i cambiamenti di regime e di stili di vita tra generazioni, con i conflitti che inevitabilmente producono, "Il mercante di Venezia" e "Otello" a raccontare il rapporto necessario tra ecologia, spazi urbani e comunità. La straordinaria opera di Shakespeare ha la forza di farci immaginare un futuro differente. Come dice Stephen Greenblatt nella prefazione, «se vogliamo comprendere noi stessi – e la nostra sopravvivenza come specie dipende dalla nostra capacità di farlo – è imperativo che esploriamo a fondo la nostra coscienza e la nostra esperienza, e tra le maggiori risorse di cui disponiamo per farlo ci sono le tracce del passato che chiamiamo letteratura».
14,00 13,30

Contro la città usa e getta. Per una cultura del costruire sostenibile

Vittorio Magnago Lampugnani

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2024

pagine: 176

Fra una decina d'anni quasi il 70 per cento della popolazione mondiale vivrà in insediamenti urbani. Le nostre città hanno un impatto drammatico sull'equilibrio ecologico del pianeta: si sgretolano sempre più in periferie diffuse che erodono il paesaggio naturale e sprecano inutilmente risorse ed energia. Per ampliarle e modernizzarle stiamo distruggendo sconsideratamente gran parte di un patrimonio edilizio che potremmo riusare. In questo piccolo manifesto del costruire sostenibile, l'architetto e studioso Vittorio Magnago Lampugnani identifica il problema degli sprechi edilizi nell'ideologia dell'usa e getta che ha contagiato le città, tracciando una storia del consumismo architettonico, svelando l'invenzione dell'obsolescenza programmata e rivisitando l'euforia modernista del provvisorio. Ma la storia dell'architettura è ricca anche di splendide lezioni di parsimonia, riuso e resilienza, che non rinunciano all'ideale dell'impegno sociale e della bellezza. Oggi l'industria edilizia è responsabile di buona parte delle emissioni di anidride carbonica che minacciano il clima, il pianeta e la nostra stessa esistenza, spreca risorse preziose e produce un'enorme quantità di rifiuti. Case passive, facciate verdi e certificazioni energetiche non sono che palliativi, se non addirittura greenwashing. Si impone un'inversione di rotta. Dobbiamo costruire meglio, in maniera più durevole, perché solo un edificio che dura nel tempo usa bene i mezzi che ha consumato. Dobbiamo costruire più densamente, «stringerci», perché solo una città compatta è veramente sostenibile. Ma soprattutto dobbiamo usare più assennatamente ciò che abbiamo, ridimensionare le nostre pretese e costruire meno, molto meno, quasi niente.
16,00 15,20

Sugli ebrei. Domande su antisemitismo, sionismo, Israele e democrazia

Gadi Luzzatto Voghera

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2024

pagine: 144

Degli ebrei si sa paradossalmente poco. Le questioni che vengono poste in pubblico o in privato sull'ebraismo, su Israele, sul sionismo dimostrano spesso un forte senso di disagio; sembra che in Occidente ci sia un profondo non-detto che produce una realtà distorta. Molti, a destra come a sinistra, faticano a relazionarsi con il mondo ebraico. Questa difficoltà – che negli ultimi due secoli ha prodotto un linguaggio politico strutturato e molto diffuso che è noto con il termine di «antisemitismo» – può essere affrontata solo attraverso la conoscenza. Dopo la strage compiuta da Hamas in Israele il 7 ottobre 2023 e la successiva, violenta reazione israeliana a Gaza, la questione è diventata ancora una volta centrale. Dove si situa il confine tra la critica legittima al governo dello Stato d'Israele e l'aperto antisemitismo? Cosa comporta valicare quella linea? Cosa ha a che vedere tutto questo con i valori della democrazia e della libertà di pensiero? Gadi Luzzatto Voghera analizza la questione in due modi: nella prima parte di questo libro offre una breve storia degli ebrei per fornire basi solide alla discussione. Poi, nella seconda parte, affronta apertamente le domande più frequenti e dirette. "Sugli ebrei" diventa così uno strumento utile per chi voglia capire dove si trova il limite da non oltrepassare, per il bene di tutta la società civile.
13,00 12,35

«Ma io ti ho sempre salvato». La maschera della morte e il nomos della vita

«Ma io ti ho sempre salvato». La maschera della morte e il nomos della vita

Luciano Violante

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2024

pagine: 112

Nei momenti di crisi, come quello che stiamo attraversando, è necessario porsi le domande cruciali del convivere civile, imporci di tornare ai fondamentali. Quando la tenuta stessa della società civile sembra essere messa in discussione conviene fermarsi e domandarci quale sia il collante che ci tiene uniti, quale il criterio che sopra ogni altro può farci restare umani. Luciano Violante, magistrato e uomo politico che ha dedicato molti anni al rapporto complesso tra politica, legge e società, identifica nella morte il tema più profondo – e il più rimosso – che induce l'umanità al necessario compromesso della convivenza. In queste pagine non si guarda alla morte come si guarda a un problema filosofico astratto, ma si identifica nel nostro rapporto con la morte – e, per simmetria evidente, con la vita – quel punto di svolta che rende umano il nostro agire, nel modo più intimo, universale e necessario. Se la vita ha un senso, il nostro rapporto con la morte ne è la spia. Dai pensieri che ci provengono dalla tradizione classica e da quelli che leggiamo nella Bibbia, si traggono insegnamenti importanti, «religiosi» anche se non necessariamente confessionali. Il mondo contemporaneo sembra invece avere interrotto, tecnologizzato e nascosto il tema dell'inevitabile conclusione della nostra vita, finendo per sminuirne la «sacralità». E così oggi si muore in guerra, si muore migrando, si muore perché non si può o non si vuole più vivere; ma l'indifferenza crescente verso la morte ha reso più fragile il nostro rapporto con la vita, unico bene che dovrebbe costantemente informare il nostro agire.
12,00

La cultura della convivenza. Di cosa parliamo quando parliamo di politica

Gabriele Segre

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2024

pagine: 144

Quando due gruppi umani vengono in contatto tra loro, ognuno con la propria specificità, la nostra specie dimostra di poter esprimere grande aggressività, ma talvolta anche cooperazione. In tempi di crisi – come quello, acuto, che stiamo vivendo ora – tende a prevalere la prima, ma non è un destino ineluttabile. La domanda fondamentale da cui muove Gabriele Segre in questo libro è «Come possiamo convivere preservando le nostre identità?» Si tratta della domanda più genuinamente «politica» che si possa porre. Perché quando due società si trovano a fronteggiarsi – ed è fatale che in un mondo sovraffollato ciò avvenga spesso –, ognuna di loro sente che nel confronto con l'altra mette in gioco qualcosa di profondo e irrinunciabile: la propria «identità», fatta di lingua, religione, mitologia, aspirazioni, costumi e storia condivisa. Gli «altri» vengono allora percepiti come una minaccia; «loro» potranno essere accettati solo se diventeranno come «noi», cioè se smetteranno di essere sé stessi. Ma proprio qui sta il punto e la sfida della Convivenza: riuscire a cooperare pacificamente senza rinunciare, ciascuno, alle proprie plurime e mutevoli identità. Utopia? Non proprio, secondo Segre. La cultura della Convivenza in poche pagine porta nel dibattito un che di fresco, di «ritorno ai fondamenti», che forse è proprio quello di cui abbiamo più bisogno in un momento di sbandamento globale come quello che stiamo vivendo. Prefazione di Luciano Canfora.
12,00 11,40

L'architettura di sopravvivenza. Una filosofia della povertà

Yona Friedman

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2024

pagine: 176

A chi spetta il diritto di decidere in materia di architettura? Come assicurare questo diritto alle persone cui esso spetta? Come farlo in un mondo che va verso una povertà crescente? Come sopravvivere in tale mondo? Sono queste le domande a cui Yona Friedman cerca di rispondere nel presente libro, che non vuole lanciare l'ennesimo attacco all'architettura moderna, ma tentare di proporre soluzioni che rispettino le condizioni di sopravvivenza della specie umana. Di fronte agli attuali problemi di impoverimento e di esaurimento delle risorse diventa indispensabile un'architettura "povera" che riscopra i valori naturali e le tecniche compatibili con un modo di vita più sobrio. Risponde a queste esigenze l'architettura di sopravvivenza. Essa, a differenza dell'architettura classica che mira a cambiare il mondo per renderlo favorevole all'uomo, cerca di limitare le trasformazioni, conservando solo quelle necessarie a migliorare e rendere abitabili gli ecosistemi esistenti. In altre parole, l'architettura classica trasforma le cose per adeguarle all'uso umano, mentre l'architettura di sopravvivenza prova a modificare il modo in cui l'uomo si serve delle cose.
16,00 15,20

Parlare con Dio. Un'indagine fra filosofia e teologia

Umberto Curi

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2024

pagine: 160

In questo saggio Umberto Curi prova a rispondere a interrogativi che intercettano problemi ineludibili, eppure trascurati in nome di una malintesa laicità intellettuale. Può accadere che si discuta delle radici culturali dell'Europa, o delle implicazioni politiche dell'integralismo religioso, senza neppure sfiorare il presupposto che ne è alla base, vale a dire quel nucleo teorico decisivo che è costituito dal modo in cui si parla di Dio. Così, proprio quando l'emergenza climatica e le prospettive di armi di distruzione di massa mettono in discussione la sopravvivenza del genere umano, il dibattito si arresta alle soglie della questione che più di ogni altra coincide con una fondamentale richiesta di senso. Già nella più antica definizione di teologia, risalente a Platone, è possibile individuare una distinzione fra due diverse modalità di intendere il lógos riferito a Dio, e cioè non solo come parola su Dio – inevitabilmente esposta al rischio di una pur involontaria blasfemia – ma come parola di Dio, rispetto alla quale si impone la necessità di un rigoroso, e insieme umile, lavoro di interpretazione. Lontano dall'apologetica confessionale o ideologica, Curi offre qui un serrato confronto con alcuni punti nodali della tradizione giudaico-cristiana e l'approfondimento di concetti particolarmente densi, come il perdono e il dolore, la misericordia e la speranza, la libertà e la verità.
15,00 14,25

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