Bonanno: Scrittori d'Italia
Edmondo De Amicis
Fabiana Savorgnan Cergneu di Brazzà
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2021
pagine: 160
Figura poliedrica di intellettuale e scrittore, Edmondo De Amicis, nel panorama storico e culturale di fine Ottocento, è rappresentante emblematico del clima post risorgimentale e del nascente Stato unitario, sensibile alle problematiche educative, dell'istruzione e alla questione sociale del tempo. I suoi scritti mostrano un'evoluzione, dalla scrittura di "La vita militare" (1868), a "Cuore" (1886), per giungere a "Sull'oceano" (1889). La sua scrittura si muove su più piani, giornalistica, odeporica, memorialistica, e si caratterizza nel tempo con un'impronta non solo educativa, ma anche politica, definita con l'adesione al Partito Socialista italiano ed espressa dalla scrittura di "Primo maggio". Con l'opera "L'idioma gentile" (1905) si mostra sensibile alla riflessione linguistica, contribuendo vivacemente al dibattito sull'evoluzione della lingua italiana e aprendo moderne prospettive di lettura.
Gli stilnovisti
Sebastiano Italia
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2017
pagine: 217
Nell’ultimo scorcio del XIII secolo vi fu una forte reazione nei confronti di forme poetiche impostesi nella penisola italiana dopo gli esordi della Scuola poetica siciliana. Rivolgendosi a un pubblico ristretto, gli “stilnovisti”, questo gruppo di poeti avanguardisti, invocano un ritorno a uno stile limpido e dolce, a una tematica totalmente incardinata sull’amore e intesa sotto l’egida della speculazione filosofica. Nel saggio si parla di “Stilnovo” come la prima avanguardia della nostra Letteratura piuttosto che come scuola, categoria consegnataci dalla storiografia, ma oramai obsoleta. La tradizione manoscritta dà conferma della novità di questa poesia: a partire dai primi del Trecento, intorno a Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti e a Dante vengono organizzate le prime raccolte liriche comprendenti l’intero canone stilnovista, sulla scorta della teorizzazione dantesca del “De vulgari eloquentia”. Questa sistemazione storiografica è da ascrivere a Dante, unico tra tutti a guadagnare una prospettiva e un distacco critico tale da poter reagire e registrare i vari mutamenti culturali che via via si delineavano, così come è emerso dalle tenzoni dei protagonisti. Dante rimane l’inventore indiscusso dell’etichetta “Stilnovo”; egli è il solo che ha saputo riempirla di significati coerenti e innovatori. Quello che a noi moderni rimane di questa ricostruzione è proprio la percezione di un punto di svolta nel gusto poetico, dapprima con larvate forme di rottura, poi man mano con modi sempre più espliciti.
Giuseppe Parini
Giuseppe Savoca
Libro
editore: Bonanno
anno edizione: 2016
pagine: 220
Questa monografia presenta nella prima parte un profilo organico del Parini, scandito in rigoroso ordine cronologico, e con una articolazione espositiva che affronta la descrizione dei contenuti e l'analisi storico-critica di tutta la sua produzione, dalle prime poesie di Ripano Eupilino fino alle postume due ultime parti del Giorno, senza trascurare le prose polemiche e teoriche, insieme a quelle creative e alle lezioni. La seconda parte è organizzata come una guida alla lettura di un'ampia scelta antologica delle Odi e del poemetto interrotto, e si chiude con un'interpretazione tematica e filologica della favola del Piacere che ne mette in luce le contraddizioni e una profonda dimensione lucreziana.
Melchiorre Cesarotti
Fabiana Savorgnan Cergneu di Brazzà
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2015
pagine: 156
Melchiorre Cesarotti si segnala senz'altro nell'ambito della cultura italiana per la profonda e prolungata attenzione prestata allo studio della lingua e alla sua necessaria evoluzione, connessa con l'ampio dibattito tra antichi e moderni in atto in Italia e in Europa nella seconda metà del Settecento. Il suo impegno in questo settore si concretizza in particolare, sul piano teorico, nel "Saggio sulla filosofia delle lingue", mentre nella pratica registra le molteplici traduzioni di autori classici e moderni, prima fra tutte quella delle Poesie di Ossian e più tardi, a cavallo tra due secoli, la versione letterale in prosa dell'"Iliade" e di seguito una sua riscrittura in versi sciolti, qual è La morte di Ettore. Favorevole all'accoglimento degli influssi oltremontani di marca francese non solo linguistici ma anche teatrali, a cominciare dalla versione delle tragedie di Voltaire, diede alle stampe moltissimi scritti. Una produzione, quella cesarottiana, che rappresenta un punto di riferimento importante per comprendere l'evoluzione della lingua e della cultura in Veneto e il rapporto di questa realtà con quella delle altre regioni europee.
Foscolo
Nicolò Mineo
Libro
editore: Bonanno
anno edizione: 2013
pagine: 304
La produzione letteraria di Foscolo coincide quasi del tutto con l'epoca napoleonica e quindi con gli orientamenti di fondo della letteratura di questo tempo, che nei suoi livelli alti si configura come neoclassicismo. Intellettuale e poeta autenticamente "europeo", in risposta alla destituzione esistenziale conseguente al fallimento della palingenesi rivoluzionaria, che riproduceva, anzi aggravava, la lacerazione della totalità umanistica, si costruì una classicità tutta affidata alla dimostrazione della validità e perennità di valori che rifondassero e ricomponessero una socialità umanamente ed eroicamente dimensionata.
Gozzano
Silvia Morotti
Libro
editore: Bonanno
anno edizione: 2013
pagine: 136
Caposaldo della linea novecentesca alternativa alla poesia pura, Guido Gozzano dilata l'antico schema lirico: i versi divengono dialogo sommesso, teatrino del quotidiano, intreccio di voci intrappolate nei nuovi scenari borghesi. Intossicato dalla , Gozzano attraversa D'Annunzio e Pascoli, legge i poeti del tardo simbolismo franco-belga, si incontra e si scontra con la tradizione: la sua musa ironicamente crocifissa lo spinge ad indossare la maschera dell'avvocato, dell'entomologo, del Don Giovanni in fuga che lascia dietro di sé una galleria di ritratti femminili, di figure da melodramma che preludono alla morte, , estrema finzione e teatro dei teatri.
Machiavelli
G. Mario Anselmi, Stefano Scioli
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2013
pagine: 152
Machiavelli, a partire dai testi fondativi della moderna arte politica come "Il Principe" o "I Discorsi", fino alla caustica corrosività della "Mandragola" o dell'"Asino", continua a parlare al lettore contemporaneo in un modo inquietante e ansioso: gli eventi ora liberatori ora tragici ora imprevedibili degli ultimi anni e degli ultimissimi tempi, lungi dal farci collocare definitivamente in soffitta il "Segretario" fiorentino, ci spingono ancora a interrogarlo e a ritrovare nelle sue pagine la lucida analisi e l'appassionata frequentazione di alcuni dei grandi temi della nostra società e dei suoi travagli. Per Machiavelli l'uomo è impastato e condizionato da bisogni istintivi così radicali che la sua origine va collocata nell'egoismo e nella ferocia. Di qui la necessità di "leggi" e di "savi datori di leggi" capaci di trasformare questa linfa istintuale ricchissima ma anche distruttiva in energia positiva per il dominio di sé e del mondo, per l'equilibrato crescere delle società e degli Stati, per un più armonico rapporto tra governanti e governati.
Tomasi di Lampedusa
Nunzio Zago
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2012
pagine: 136
Verga
Andrea Manganaro
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2011
pagine: 224
Fu lunga l'esistenza di Giovanni Verga. Salutò, ventenne, l'arrivo di Garibaldi in Sicilia e arrivò a vedere sorgere il fascismo. Iniziò a scrivere giovanissimo, nella sua città natale. A Catania, a Firenze, a Milano realizzò molteplici opere (tutte presentate in questo volume, in successione cronologica, connesse con la biografia dell'autore, la situazione storica, i nodi problematici dell'interpretazione). Verga diede però vita ai suoi capolavori in un solo decennio, quando dalla moderna Milano delle banche e imprese industriali si rivolse a narrare, "con la mente", "da lontano", il mondo arcaico-contadino della sua terra. Ci consegnò così una straordinaria rappresentazione di una particolare realtà sociale, determinata storicamente (quella della Sicilia di fine Ottocento). E compì un'originalissima operazione di "traduzione", linguistica e antropologica, funzionale ai bisogni conoscitivi della nuova Italia postunitaria.