Booklet Milano: Universale Meltemi
Post-orientalismo. Said e gli studi postcoloniali
Libro: Libro in brossura
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2009
pagine: 297
Edward Said è stato uno degli intellettuali più importanti degli ultimi trent'anni. L'originalità della sua opera e il suo instancabile impegno in difesa della causa palestinese e di altri popoli e minoranze oppresse del mondo hanno dato luogo ad aspre controversie. Il suo lavoro critico ha prodotto effetti dirompenti non solo nell'ambito degli studi letterari, dove ha avuto origine, bensì in un ampio spettro della teoria sociale: dall'antropologia alla filosofia, dagli studi culturali alla storia, dalla sociologia alle scienze politiche. Inoltre, le sue analisi e critiche dei rapporti storici e culturali tra Occidente e Oriente occupano un ruolo di primissimo piano nella genealogia di uno dei più stimolanti campi di studio dell'attuale scenario politico e intellettuale internazionale: gli studi postcoloniali. Tuttavia, il rapporto tra Said e gli studi postcoloniali resta tutt'altro che lineare. Questa raccolta propone, da un lato, alcuni dei saggi più significativi del suo percorso intellettuale: "Teoria in viaggio", "Altre considerazioni sull'orientalismo", "Teoria in viaggio: una rilettura"; dall'altro, alcuni fra gli studi più importanti e incisivi firmati da Gyan Prakash, Aijaz Ahmad, Lata Mani e Ruth Frankenberg - sulle grandi questioni teoriche, politiche ed epistemologiche aperte dal suo lavoro più noto: "Orientalismo".
La lingua che verrà. Seminario di Barcellona
Hélène Cixous, Jacques Derrida
Libro: Libro in brossura
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2008
pagine: 116
Questo libro costituisce un contributo fondamentale agli studi sul genere e alla teoria della cultura e della letteratura. L'originalità e l'importanza del volume risiedono nel fatto che due tra i pensatori più influenti nel panorama culturale mondiale contemporaneo dialogano sui medesimi temi - a partire dal seminario organizzato nel marzo del 2002 dal Centre Dona i Literatura dell'Università di Barcellona a cui i due autori hanno partecipato. I temi affrontati da Cixous e Derrida sono la problematica della differenza sessuale nel linguaggio, il razzismo e l'esclusione nella relazione coloniale e postcoloniale, la relazione madre/figlio e la maternità in generale, l'uguaglianza tra i sessi per il rispetto delle differenze.
Colonialismo/postcolonialismo
Ania Loomba
Libro
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2006
pagine: 264
Ideologia. Per l'interpretazione di un operare sociale e la ricostruzione di un concetto
Ferruccio Rossi Landi
Libro: Libro in brossura
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2005
pagine: 520
Il termine "ideologia" ha avuto un'importanza teorica e pratica centrale nel mondo contemporaneo. E quella di Ferruccio Rossi Landi (1921-1985) è stata una delle analisi più complesse e illuminanti che la cultura italiana possa vantare sull'argomento. Da una parte, l'ideologia, interpretata in termini di progettazione sociale, non viene affrontata isolatamente, bensì nell'ambito delle più vaste "totalità reali" cui appartiene, che sono quelle dell'alienazione" e della "pratica sociale". Risulta così collocata accanto alla "falsa coscienza" nel processo reale della "riproduzione sociale". Dall'altra, è considerata come inseparabile dai sistemi segnici e quindi valutata in prospettiva "semiotica".
Sulla violenza
Libro: Libro in brossura
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2005
pagine: 311
In che modo la violenza si pone al servizio della religione? Quale uso politico si può fare della crudeltà? Perché e in che modo la logica dell'odio conduce al massacro di intere popolazioni? A questi interrogativi alcuni noti intellettuali francesi tentano di rispondere attraverso una riflessione sull'attualità e utilizzando molteplici approcci disciplinari: quello filosofico (superando una riduttiva teorizzazione chiusa dentro il triangolo violenza-potere-forza); quello storico-religioso (la tortura praticata nel nome della Bibbia e del Corano); quello politico (la violenza estrema della pulizia etnica nella ex-Iugoslavia, delle bande della morte in Colombia, della distruzione dei tutsi in Rwanda).
Il paradigma geopolitico. Le relazioni internazionali nell'età globale
Emilio Diodato
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2010
pagine: 287
La complessità del mondo globale e il fallimento dei tentativi di esportazione indiscriminata della democrazia hanno costretto la politica mondiale a un ripensamento dell'ottica cosmopolitica delle relazioni internazionali. Opportunamente rivisitato e modificato rispetto alla sua lettura tradizionale, il paradigma geopolitico può essere utilizzato per decifrare i nuovi scenari planetari, consentendo di osservare simultaneamente le relazioni interstatali e i grandi spazi di civiltà (Occidente, Cina, Islam), quindi la polarizzazione del sistema internazionale e la costruzione di identità culturali sovranazionali. Esso suggerisce, inoltre, un'interpretazione dei rapporti di potere e delle rivalità tra gli Stati ponendo al centro dell'indagine il ruolo strategico dell'Eurasia, il controllo delle principali vie marittime, il dominio dello spazio aereo. Infine, permette di attribuire alla globalizzazione economica un significato concreto legato alla funzione specifica di alcuni territori e città globali. La multipolarità che contraddistingue il mondo contemporaneo può essere vista come una garanzia di ordine e di maggiore bilanciamento dell'assetto politico.
Manuale di tradizioni popolari
Jean Cuisenier
Libro: Copertina rigida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2009
pagine: 168
Sociologia della violenza. Modernità, identità, potere
Consuelo Corradi
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2009
pagine: 165
Dopo gli eventi dell'11 settembre 2001, i sociologi sono stati stimolati ad affrontare temi "nuovi" come la guerra, il terrorismo e il male. Scopo di questo libro è incoraggiare la disciplina ad aprire questo campo di investigazione, analizzando forme empiriche e situazioni macro e microsociologiche. Poiché la comprensione della violenza non prescinde dai modi concreti in cui si manifesta, la sociologia ha il vantaggio di porsi in quello spazio euristico intermedio, molto concreto, che si trova tra la scienza politica e la psicologia, che studia soprattutto l'aggressività e le perversioni. L'ipotesi di questo libro è che la violenza non sia solo uno strumento del potere, ma anche una forza generatrice di potere, che con esso si confonde. Una forza sociale capace di strutturare la realtà e conferirle significato, rafforzando la partizione noi-loro, irrigidendo schemi identitari talvolta inventati e naturalizzando la vittima entro un modello sessuato, etnico, culturale o nazionalistico. Il libro affronta principalmente la violenza "modernista" e gli elementi che la qualificano: il legame tra pensiero ed emozione, la differenza con la devianza, il legame con il sacro, il lavorio sul corpo della vittima e la particolare soggettività dell'aggressore. L'autrice analizza nel dettaglio due fenomeni collettivi gli stupri di massa in Bosnia e il comportamento dei kamikaze - nonché la violenza contro le donne nelle relazioni di prossimità.
L'invenzione dell'etnia
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2008
pagine: 282
Fino agli anni Ottanta la nozione di "etnia" è stata usata e abusata senza precisarne il significato e i limiti semantici. Questo volume, frutto di un lungo lavoro collettivo, ha segnato una svolta nella riflessione antropologica: gli autori hanno inteso dimostrare che l'etnia è una categoria storica, sottolineando la relatività delle appartenenze etniche, senza per questo negare agli individui il diritto di rivendicare l'identità delle proprie scelte. I saggi di Jean-Loup Amselle, Jean Bazin, Jean-Pierre Chrétien, Jean-Pierre Dozon, Elikia M'Bokolo, Claudine Vidal, partendo da casi concreti sul territorio africano, decostruiscono convinzioni radicate e si interrogano sul senso reale del termine "etnia", convinti che "sono gli etnologi e il colonialismo che, misconoscendo la storia o negandola, ansiosi di classificare e di nominare, hanno fissato le etichette etniche". La complessità del continente nero viene raccontata come un insieme composito e fluido, in cui si formano continuamente nuove identità regionali e di frontiera che scompaginano schemi e categorie elaborati in epoca coloniale. Gli autori contribuiscono ad animare il dibattito intorno alla costruzione di una scienza sociale africanista, in cui il canone di identità è ridefinito come genere al tempo stesso plurale e singolare, postulando una vera creolità di ogni gruppo etnico e linguistico.
Moda e teatro. Le creazioni per il palcoscenico di Poiret, Lucile, Chanel, Saint Laurent, Lacroix, Gaultier, Versace
Sofia Gnoli
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2008
pagine: 138
Sin dalla nascita della figura professionale del "couturier", intorno alla metà dell'Ottocento, tra moda e teatro si è stretto un indissolubile legame, basato su reciproche influenze e contaminazioni. Da allora hanno realizzato costumi per il palcoscenico molti celebri creatori di moda come Chanel, Gaultier, Lacroix, Lucile, Poiret, Saint Laurent, Versace... Nonostante, con la moltiplicazione dei mass media, il teatro non sia più un veicolo primario di diffusione della moda, il suo potere fascinatorio continua. Oggi, in piena epoca di globalizzazione, se da una parte l'assoluta priorità del fatturato ha ridotto, in qualche modo, l'attività creativa dello stilista, dall'altra la necessità del sogno, dell'abito apparentemente svincolato dagli equilibri commerciali ha reso il legame tra moda e teatro ancora più forte. Di questo sodalizio destinato a durare l'autrice ripercorre le tappe fondamentali, ricostruendo le vicende professionali di alcuni dei suoi grandi protagonisti.
Parlare di musica
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2008
pagine: 263
In quanti e quali modi si può parlare di musica? Si può farlo per interrogarsi sui suoi significati, sui suoi meccanismi di funzionamento, sulla sua ragion d'essere in un determinato orizzonte storico, ma anche per esprimere una valutazione, un giudizio critico. Gli scritti raccolti in questo volume ci restituiscono una mappa articolata dei discorsi sulla musica che popolano il panorama della riflessione contemporanea, tenendo conto della molteplicità di situazioni, destinatari e contesti mediatici che di volta in volta sono chiamati a veicolarli. Gli interventi degli studiosi - che si concentrano sul tema della divulgazione musicale e sulla necessità di sviluppare strategie di discorso utili ad affinare gli strumenti interpretativi di un ascoltatore privo di competenze tecnico-specialistiche si intrecciano con quelli dei professionisti della comunicazione, che quotidianamente presentano la musica alla radio e in televisione, e con le testimonianze di musicisti, poeti, attori, registi che nell'ambito della loro attività artistica si sono misurati con la sfida di raccontare e testualizzare l'esperienza musicale. Una polifonia di riflessioni che ci aiuta a comprendere come l'immagine dei suoni riflessa dagli specchi testuali produca stratificazioni di senso destinate a condizionare in modo determinante la nostra attitudine d'ascolto.
Il pensiero politico di Foucault
Vincenzo Sorrentino
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2008
pagine: 309
Jurgen Habermas ha sostenuto che nell'ambito dei filosofi della sua generazione "votati alla diagnosi del tempo, Foucault spicca come colui che ha saputo sollecitare nel modo più efficace lo spirito dell'epoca (Zeitgeist): non da ultimo grazie alla serietà della sua perseveranza in contraddizioni produttive. Solo un pensiero complesso è in grado di provocare contraddizioni istruttive". Leggere Foucault significa infatti misurarsi con un filosofo il cui contributo al pensiero politico e al dibattito pubblico contemporanei si gioca su molti livelli. Nel suo percorso filosofico gli assi del sapere, del potere e del soggetto si intersecano a più riprese, e rilevanti mutamenti prospettici si avvicendano grazie alla sua "inquietudine nei confronti della realtà" e alla sua capacità di "correggersi costantemente in rapporto alle cose". Foucault delinea, così, i tratti di una pratica critica capace di tenere insieme idee e avvenimenti, governo di sé e governo degli altri, etica e politica, conoscenza e testimonianza, nella convinzione che la critica non possa non mettere in gioco l'esistenza stessa degli individui e che "non esiste un altro punto, originario e finale, di resistenza al potere politico, che non sia nel rapporto di sé con sé".