Cairo: Scrittori italiani
Il segreto dei custodi della fede. Mistero sulla via Francigena
Elena Torre
Libro: Copertina morbida
editore: Cairo
anno edizione: 2018
pagine: 281
Il cadavere di Gilberto Pellegrini, custode del Museo della Cattedrale di Lucca, viene trovato al centro della piazza in una strana posizione, con il collo spezzato. Una posizione in cui l'esperta di simbologia Michelle Valmont riconosce immediatamente l'iconografia del Matto, uno degli Arcani Maggiori dei tarocchi. Inizia così la ricerca della mente criminale che sta dietro la morte così violenta di un uomo comune. Un'indagine che porta gli investigatori sulle tracce dei segreti custoditi nelle mappe della Via Francigena, la via della fede percorsa nel Medioevo dai pellegrini che dal Nord Europa si mettevano in cammino verso Roma, luogo principe della cristianità. Tanti i personaggi coinvolti: un archeologo di fama mondiale e un altro meno famoso che spera di imbattersi nel reperto che farà la sua fortuna accademica, un'eccentrica antropologa francese, uno scaltro commissario di provincia, un'affascinante avvocato, un luminare della chirurgia e un'enigmatica eminenza grigia che vigila su tutti osservando con distacco il mutare degli eventi. Il primo capitolo della trilogia.
L'intelligenza è un disturbo mentale
Paolo Bianchi
Libro
editore: Cairo
anno edizione: 2016
pagine: 180
Emilio Rivolta è un uomo affetto da un disturbo dell'umore. Per l'esattezza è un bipolare di tipo due. Consapevole del suo stato, da anni affida pensieri ed esperienze a psichiatri e psicologi, più o meno dialoganti, con o senza barba. Terapie lunghe e strampalate, spesso poco efficaci, sempre costose. I tentativi di guarigione andati a vuoto non si contano, come le diagnosi sbagliate. In una Stanza degli Aghi, nel reparto ospedaliero dove si muovono come angeli una squadra di neuropsichiatri, gli Alchimisti, Emilio trova gocce di sollievo e una persona che viene dal passato. Lasciata la Citta Piccola dell'infanzia per la Città Grande, dove lavora con scarso entusiasmo come giornalista freelance ed è stato abbandonato da una donna incapace di accettare il suo disturbo, Emilio si inserisce in un Gruppo di Autoaiuto. In mezzo a "fratelli di sangue" si sente a suo agio, stringe legami e, stanco di specialisti inutili e costosi, si dà alla terapia della parola con donne di night club e prostitute. Convinto che il suo metodo possa far bene anche ad altri, lo diffonde, fa proseliti. I giorni di Emilio sono scanditi da crolli, riabilitazioni, ricadute e ancora risalite, euforia e abisso. Ogni mattino, al risveglio, la vita gli entra sotto la pelle, forte, intensa, scioccante. Ed ecco che forse il Male di Vivere alla fine è solo una maledetta forma di intelligenza, un orientamento per chi si sente sballottato fra spirito e materia, fra il desiderio della luce e l'oscura realtà del mondo.
Il signore del mondo
Luca Di Fulvio
Libro: Copertina morbida
editore: Cairo
anno edizione: 2014
pagine: 112
New York, nei primi anni del Novecento, è una Gomorra presa d'assalto da torme di immigrati in fuga da un'Europa flagellata dalla fame e dalle rivoluzioni. È una megalopoli dilaniata tra una malavita che fiorisce all'ombra del proibizionismo e un popolo di operai che scende in strada a gridare la sua disperazione. È nei vicoli malfamati di Brooklyn che due famiglie di ebrei russi, scampate insieme ai pogrom, crescono i loro figli. Ogni giorno i genitori si trovano a pregare il Dio misericordioso che li ha lasciati in vita, mentre i due figli calpestano strade diverse. Perché Sholem Lipsky e Jacob Berkowitz non sono affatto amici, sebbene entrambi ripudino la religione dei padri e siano una vergogna per chi li ha messi al mondo. Nella vita di tutti i giorni stanno su lati opposti della barricata: Sholem organizza gli scioperi nelle fabbriche, Jacob pesta a sangue chi si oppone all'ingresso dei crumiri. Il sindacalista però ha un motivo in più per odiare lo spaccaossa al soldo dei mafiosi: la sua menomazione fisica glielo ricorda ogni mattina. Ma l'ora della resa dei conti è vicina: basta solo saper aspettare. In una spirale di violenza e vendetta che trascinerà i due nemici di sempre fino all'inferno, sotto lo sguardo ieratico del Signore del Mondo, si compie il tragico epilogo.
Panico botanico
Alessandro Fullin
Libro: Copertina morbida
editore: Cairo
anno edizione: 2014
pagine: 156
Melania Bridge, studiosa di botanica impegnata nella compilazione di un importante erbario con tutte le specie tropicali, accetta l'invito di Irina Lariovna, un'illustre collega che ha scelto di vivere in una villa fatiscente immersa in un labirinto dove prosperano indisturbate piante rare e molto aggressive. Un incubo vegetale dalla complessa e conturbante bellezza che striscia nell'anima di chi vi si addentra. In questo luogo così singolare, permeato di romantica nostalgia, Irina abita con due sole persone: la signorina Prugineim, ossuta governante dall'acconciatura scolpita e il sesso indefinito, ed Esteban, giovane giardiniere dolce e servizievole di eccezionale avvenenza. Melania, rapita dal magnifico giardino nonché dall'esuberante eruzione muscolare del giardiniere, decide di prolungare la sua visita per includere, perché no, nella sua raccolta anche le nuove specie coltivate da Irina. Ma, giorno dopo giorno, tra il tè delle cinque servito puntuale nel Salotto delle Rane, le brillanti dissertazioni non solo botaniche e le battaglie ingaggiate a colpi di falcetto con un'edera sempre più aggressiva, quel l'Eden rigoglioso e mortifero comincia a sussurrare il suo fatale segreto.
Toro delle meraviglie
Manlio Cancogni
Libro: Libro in brossura
editore: Cairo
anno edizione: 2011
pagine: 75
Italia, 1946. Le tracce della guerra sono ancora profonde, ma nel Paese si avverte l'allegria di un mondo che, dopo tanto orrore, si scopre ancora vivo e ha voglia di ricominciare. E il Toro, il grande Toro capitanato da Valentino Mazzola, è uno dei simboli di quel fermento. Capace di scatenare forti entusiasmi, passioni intense, come quella che spinge il giornalista trentenne Manlio Cancogni a farsi centotrenta chilometri in bicicletta, da Fiumetto all'Ardenza, andata e ritorno, per veder giocare il Torino delle meraviglie, la più bella squadra mai vista. Livorno-Torino: zero a tre. Indimenticabile. Quel viaggio su due ruote oggi è l'occasione per lo scrittore, grande amante del calcio, di rievocare l'Italia del dopoguerra: il silenzio e la solitudine della città di Pisa ferita dalle bombe, la base americana, il campo dei prigionieri tedeschi di Tombolo e il devastato centro storico di Livorno contrapposti al fragore dello stadio dove la squadra granata, con le sue prodezze, riesce a far dimenticare tutte le miserie. Poi gli anni di Roma, quando Cancogni è al settimanale Mondo d'Oggi, e con lui ci sono il direttore Giorgio Bassani, Carlo Laurenzi e il pittore Valentino, e tutti, chiuso l'ufficio, andavano a Villa Borghese a tirare due calci al pallone con i ragazzi del quartiere. Una storia dove vita e calcio s'intersecano, diventano l'una lo specchio dell'altro, per raccontare un Paese che non c'è più.
Il principe dei cuochi
M. Cristiana Magni
Libro: Libro in brossura
editore: Cairo
anno edizione: 2011
pagine: 236
Vero figlio del Rinascimento, Martino da Como è un uomo dai tanti talenti e dalla profonda erudizione. Sovrano incontrastato delle cucine alla corte degli Sforza, con le sue incredibili ricette dà lustro al casato milanese. Ed ecco che sulla tavola dei signori di Milano, per la meraviglia degli invitati, compaiono leccornie come il cosciotto di maiale spalmato di agliata, il capriolo coperto di peperata gialla, le rane fritte insaporite con la salsa verde: capolavori di gusto e colore i cui tempi di cottura sono calcolati in base alla durata di un Pater Noster o di un Miserere. Maestro Martino si conquista così il favore dei duchi, la cui benevolenza si esprime con una confidenza sempre maggiore che lo porta a conoscere i crucci e le gioie dei signori, a entrare in contatto con i blasonati ospiti. A incontrare, un giorno fatidico, l'amore negli occhi della bellissima contessa Leoni. Ma il suo è uno spirito libero e la sua sete di conoscenza non è mai paga. Decide così di lasciare Milano e trasferirsi nella Città Santa al servizio di quel "cardinal Lucullo" - questo il soprannome del camerlengo Ludovico Scarampi Mezzarota, patriarca di Aquileia - noto per la consuetudine di dare banchetti di rara sontuosità. È proprio in veste di cuoco personale del cardinale che maestro Martino tocca la vetta più alta della sua arte raggiungendo una fama che lo consegnerà alla storia come "il principe dei cuochi". Prefazione di Gualtiero Marchesi.

