Caosfera: Riverberi

La semplice camminata per andare a comprare il pane in paese è il percorso usuale che segna passo dopo passo un’esistenza alla scoperta della propria quotidianità. "Conoscenze arbitrarie" è fatto di versi non provocatori, di ricerca del parcheggio, del vino buono, dell’amore, dell’amicizia. Un’arte privata priva di sogni impossibili che gioca con le eccezioni, che risente, meteoropatica, dello sbuffare del lunedì mattina. Sotto alle coltri di una vita normale ribolle il calderone, rivelando la costante ristrutturazione dei pensieri e delle parole, passando come un treno che solca la pianura e la divide. La storia naturale di una persona mentre scopre di essere viva.

Una mano sul cuore non pesa niente, l’importante è che non lo copra... ecco il fil rouge che conduce inconsapevolmente la presente silloge all’animo umano. Fondamentale è non nascondere i propri sentimenti positivi, non rinchiuderli con forza lasciando che solo quelli negativi scorrano senza freni.

"La poesia è la voce dell’anima. Essa ci parla, anche se non l’ascoltiamo. Fin da bambino ne ho sempre avuto la passione. Da adulto ho raccolto i miei scritti per declamarli alle cene con gli amici, che spesso insistevano nello spingermi alla pubblicazione. Negli anni ‘90 ho partecipato a concorsi dialettali nella mia città, conquistano diversi premi. Oggi, in memoria di una carissima amica, rendo pubblici questi miei versi. In essi ritrovo me stesso e la mia vita." (Bruno Rabitti)

La presente silloge raccoglie versi scritti nell'arco di dieci anni. Fanno parte di essi la teoria del valore di Karl Marx, in un crescendo di rabbia e di coscienza di classe, e una visione lucida e drammatica della realtà. Divisa in due parti, la prima raccoglie testi eterogenei, in forma e contenuto, attorno all'obbligo al lavoro. La Sardegna è lo scenario dove le contraddizioni diventano schiaffi presi e mai restituiti, in cui la comunità domestica, intrappolata dentro un’economia parallela, accetta la sofferenza, la devastazione ambientale, le servitù militari e il clientelismo delle amministrazioni locali. Un teatro di disperazione e avvilimento. Nella seconda parte, mediata da una terribile e criptica introduzione, ecco l’utopia. L’amore come unico scambio tra esseri umani, quando il danaro sarà abolito. Ma quale Amore?

“Il paesaggio dell’anima” è fatto di albe e tramonti, dell’avvicendarsi delle stagioni, dei minimi eventi naturali, che hanno il loro corrispettivo in trasalimenti, emozioni, sentimenti, in primo luogo quello d’amore e di morte, riflessioni, rimpianti, che delineano una sorta di diario dell’esistenza, narrata in versi.

Negli ultimi anni le parole sono andate e venute da sé, senza sforzo e senza intenzione. Una storia alla quale manca il narratore e i cui segni, calcati sulla carta con la punta della matita, scompaiono naturalmente col tempo per lasciare il posto ad altro. Questo libro raccoglie sensazioni vissute nella mente come frasi, suoni e colori, e che la mano ha riportato, attraverso un cuore aperto, lasciandole fiorire sulla carta come in un giardino.

Nella prima parte dell’opera l’autrice indaga nei meandri dell’amore, sentimento di per sé vago e sfuggente. Nella seconda parte rimembra i suoi affetti, le figlie, il padre; anche qui ritornano singole note di una lacerante sofferenza del tempo che modifica le cose e le persone. Ogni segno è quello che ci fa capire che la nostra anima si trova in un luogo segreto e arcano, e per questo motivo è il nostro tesoro più prezioso, da custodire per tutta la nostra caduca e misera esistenza.

Raccolta di poesie dell'autore Michele Monti. Nasce nel 1988 a Cesena, una piccola cittadina nell’entroterra romagnolo. Si diploma Perito elettronico all’I.T.I.S. Blaise Pascal di Cesena, nonostante i suoi interessi siano sempre stati più indirizzati verso le materie umanistiche, motivo per il quale prosegue i suoi studi iscrivendosi e frequentando la facoltà di Lingue e letterature straniere all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, non terminando però il corso. Sin dalla giovane età si dedica alla lettura approdando, nell’adolescenza, alla letteratura dei grandi maestri, di cui si innamora. Fondamentali per il suo sviluppo stilistico sono stati i poeti maledetti dell’Ottocento, Baudelaire in particolare, Hugo e Dostoevskij, ma anche la narrativa contemporanea, come i fumetti giapponesi e i comics americani.

In questi versi il volto, l’olfatto, l’anima, il cuore, il luogo, la cultura, la visione politica. E, in qualche modo, anche una cura. Del suo essere “lisadattato” di sempre.

"Sogni diurni, lucidamente scomposti nel libro della mente, armonicamente trasposti in un lembo di materia. Un'autobiografica follia in versi, soggettivamente interpretabile. Il racconto di un percorso, uno dei tanti. Il viaggio visionario nella luce e quello razionale nella tenebra. La celebrazione e la condanna."

Astrid è una ninfa al servizio di Selene. Prima era umana e passava le sue giornate a guardare l'orizzonte, seduta su uno scoglio dove era stata notata da Poseidone che se ne era invaghito, Al suo rifiuto, il Dio del mare l'aveva condannata al suo attuale stato. Ed ora ecco Eloyn e un sentimento profondo che sgorga irresistibile nel cuore dei due giovani e li porta a sfidare gli Dei per far tornare Astrid umana e potersi sposare. Riusciranno nel loro intento?