Caosfera: Riverberi

Il breve tramonto rosseggia nel mare annegato, silente. Ho fatto grondare la notte annerita di sonno, per dove? Dovunque io possa guardare vedo financo te che remi. Ricordo. Stranita. Bluetta. La rima che pavida orpeggia.

Ormai hai scoperto il tempo! Va’ e insegna agli altri a ridere!Ormai hai scoperto il tempo!

Amori a perdere. Storie clandestine fugaci e brucianti storie che sopravvivono a un fiato di una candela storie e storiacce di sesso perverso e inutile di bugie assenze e rancori. Ancora ci sono donne ancora ci sono adolescenti che cadono in questa trappola di falso amore.

Tema della silloge è la struggente aspirazione dell’autore a ripercorrere le tappe del proprio viaggio esistenziale e a immaginarne di nuove, da vivere sempre intensamente, destino permettendo. Si invoca il ritorno e l’apparizione della figura oggetto d’amore, ma alla luce delle sofferenze patite e forse dell’inutilità del suo tentativo, il viaggio appare irrealizzabile dal momento che domina il suo mondo la malinconia di un'attesa senza speranza.

L’approccio attento dell’autrice all’esistenza ne coglie tutte le sfumature, a tratti delicate, a tratti forti, intense, drammatiche. Da tale, autentica, partecipazione emotiva scaturisce uno spunto di riflessione su argomenti svariati, che riguardano tutti noi, offerto ai lettori mediante aforismi brevi e concisi, ma anche attraverso espressioni di più ampio respiro, sulla vita, la morte, l’amore, l’amicizia, la solitudine, le persone. Il volume, illustrato da immagini pittoriche che ne esaltano il messaggio simbolico che l’autrice intende veicolare, è in grado di suscitare emozione ed empatia in ogni sua pagina.

Il titolo "Vivo ergo sum" (vivo, dunque sono) vuole ricordarci che il nostro vissuto, da esperto artigiano, assieme alle esperienze avute ha magicamente dato forma, scolpito e creato con le sue mani l’opera che noi siamo oggi: il frutto di ieri! Il tutto vuole essere un’ode alla vita e alle sue sfumature, le quali tracciano l’anima.

Una mente sulla linea di confine tra trascendenza e razionalità, un suggestivo surrealismo che volge al verosimile, sebbene allucinato. EGO affronta i temi dell’uomo, della follia, della guerra, dell’amore e della passione, dell’esistenza e della morte. Tematiche strettamente unite, divisibili soltanto se filtrate da una mente umana razionale. "Ego" volge in dramma grazie all’accurato posizionamento delle poesie all’interno dell’opera. Un viaggio in noi stessi, nella psiche umana, guidato passo passo dall’autore.

La ricerca dell’amore, il significato dell’esistenza e Dio incarnano l’esigenza personale di ogni individuo. La poesia è il mezzo per arrivare all’eterno, ne è l’orizzonte, è destinata, come l’anima, a non finire mai.

Sogno, mari, cieli, stelle, cado in quei mari, cieli e stelle. Ma poi quel sogno silenzioso e sordo poi d'improvviso canta per me. C'è una voce nell'aria canta e non è il vento c'è una voce nell'aria e spero non sia che il vento. Nulla, tace, più, ormai, notte mia, incantami.

"L'animo umano, si sa, conduce spesso lungo i medesimi crinali, languidi e scoscesi, rimanendo fedele a sé stesso… rimane sulla superficie appena increspata di un mare calmo, come una nave dal placido rollio, ad assaporarne l’essenzialità.” (Aldo Pionigo)

"La poesia qui è vista come un desiderio di essenzialità espressiva non disgiunto da una volontà di espressione profonda e coerente nei confronti di una logica intellettuale. Quest’ultima si avvale di suggerimenti da parte di un’istintività capace di avvalersi della ragione, come se la seconda fosse in certi casi, giustamente, al servizio della prima, ben più esperta di domande intorno all’esistenza." (Dall’introduzione)